diff --git "a/dev.it.casimedicos.rag.jsonl" "b/dev.it.casimedicos.rag.jsonl"
new file mode 100644--- /dev/null
+++ "b/dev.it.casimedicos.rag.jsonl"
@@ -0,0 +1,63 @@
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 279]], "word_ranges": [[0, 40]], "text": "Si tratta di un'ulcera di grado IIa (classificazione di Forrest), con un elevato rischio di recidiva. Pertanto, è chiaramente indicato il trattamento endoscopico e l'ospedalizzazione con trattamento endovenoso con IPP (di solito omeprazolo nel nostro contesto) per almeno 72 ore."}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[280, 380]], "word_ranges": [[40, 54]], "text": "L'intervento chirurgico è indicato in caso di emorragia massiva o refrattaria al trattamento medico."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Si tratta di un'ulcera di grado IIa (classificazione di Forrest), con un elevato rischio di recidiva. Pertanto, è chiaramente indicato il trattamento endoscopico e l'ospedalizzazione con trattamento endovenoso con IPP (di solito omeprazolo nel nostro contesto) per almeno 72 ore. L'intervento chirurgico è indicato in caso di emorragia massiva o refrattaria al trattamento medico.", "full_answer_no_ref": "Si tratta di un'ulcera di grado IIa (classificazione di Forrest), con un elevato rischio di recidiva. Pertanto, è chiaramente indicato il trattamento endoscopico e l'ospedalizzazione con trattamento endovenoso con IPP (di solito omeprazolo nel nostro contesto) per almeno 72 ore. L'intervento chirurgico è indicato in caso di emorragia massiva o refrattaria al trattamento medico.", "full_question": "Un uomo di 52 anni senza malattie concomitanti si è presentato al pronto soccorso con melena di 24 ore senza ripercussioni emodinamiche. Nega di assumere farmaci antinfiammatori non steroidei. L'ematocrito era del 33% e gli altri esami del sangue erano normali. L'endoscopia gastrointestinale superiore eseguita d'urgenza 6 ore dopo il ricovero mostra uno stomaco normale, senza sangue o detriti ematici e un'ulcera scavata di 8 mm di diametro sulla faccia anteriore del bulbo duodenale con un \"vaso visibile\" alla base e senza sanguinamento attivo. Quale delle seguenti affermazioni è vera?", "id": 274, "lang": "it", "options": {"1": "È indicata una terapia endoscopica iniziale seguita da un trattamento endovenoso con dosi elevate di inibitore della pompa protonica. È stato dimostrato che questa strategia riduce il rischio di recidiva emorragica e di mortalità.", "2": "All'endoscopia iniziale, in assenza di emorragie attive, la terapia endoscopica non è indicata. Successivamente, per ridurre il rischio di recidiva emorragica, è necessario iniziare un trattamento endovenoso con dosi elevate di un inibitore della pompa protonica.", "3": "n endoscopia iniziale, è indicata una terapia endoscopica. Il successivo trattamento con dosi elevate di inibitore della pompa protonica non ha dimostrato di apportare ulteriori benefici.", "4": "Trattandosi di un'ulcera complicata (emorragia), la migliore opzione terapeutica, una volta risolto l'episodio emorragico, è la vagotomia e la piloroplastica.", "5": null}, "question_id_specific": 73, "type": "SISTEMA DIGESTIVO", "year": 2016, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0405_7587", "title": "[Endoscopic hemostasis in the treatment of bleeding peptic ulcer].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Upper gastrointestinal bleeding is still an important clinical problem, even though about 80% of bleedings due to peptic lesions stop spontaneously. Starting from 1970, a lot of endoscopic hemostatic procedures has been developed and employed with good results, but, at present, the key problem is represented by the selection and management of the patients at highest risk of rebleeding. This work reviews both techniques and devices most commonly used, but at present none of them can be considered actually better than the other ones. According to the SIED (Società Italiana di Endoscopia Digestiva) guidelines, the techniques of choice should be cheap, effective, safe and easy to perform, the pivotal role in determining the success rate of endoscopic hemostasis being played by the endoscopist's experience."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0379_6951", "title": "[Diagnosis and treatment of nonvariceal upper gastrointestinal bleeding].", "score": 0.00980392156862745, "content": "This review of nonvariceal upper gastrointestinal bleeding is based on papers published during the last years. Endoscopy has an important role in the evaluation of the patient with upper GI bleeding. Endoscopic management does reduce rates of rebleeding, surgery, and mortality. Several endoscopic techniques and results have been showed in this article."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0011_5997", "title": "[Value of endoscopy in the diagnosis of upper digestive tract hemorrhage].", "score": 0.009708737864077669, "content": "In 11 years experience (67-78) we studied the importance of endoscopy in HDA. Were carried out 8300 esophagogastroduodenal endoscopies of which 2837 were HDA. The main reasons to follow these studies were: 1) Diagnostic of the HDA location; 2) Diagnostic of type of injury; 3) Injury intensity. Referring to the findings 30% were duodenal ulcer; 27% hemorrhagic gastritis; 17% gastric ulcer and 10% were due to VE. From the remaining 10% the most frequent were the esophagitis and gastric cancer. It is most important to show that aspiring added to alcohol in the most common cause of hemorrhagic gastritis. We have to point out that in 42 endoscopies performed in Intensive Care Service 10 of them were due to non-digestive causes. Through this method of diagnosis the Endoscopist has an important role to play in defining the prognosis and conduct to be followed."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0413_14839", "title": "[Role of endoscopy in the treatment of non-variceal upper gastrointestinal hemorrhage].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Over the past three decades important progress has been made in the diagnosis and treatment of non-variceal upper gastrointestinal bleeding. We discuss the endoscopic techniques available today in combination therapies. The data in the literature regarding endoscopic techniques are discordant and no single technique has proved statistically superior in the management of bleeding. We believe that the initial injection approach is still the procedure of choice, particularly when performed by less expert endoscopists."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009523809523809525, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0314_20265", "title": "[Value of ERCP for diagnosis and therapy as performed by a surgeon in our department].", "score": 0.009523809523809525, "content": "In 1994-1996 at the Surgical Department in Trebisov a total of 203 diagnostic and therapeutic operations of the papila of Vater were performed. The rate of successful operations was 91.3% in 1996. The authors emphasise the necessity to introduce endoscopic methods into the common practice of surgical departments. They consider EPS the therapeutic method of choice in choledocholithiasis with very good results."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009433962264150943, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0521_13701", "title": "[Endoscopic treatment of bleeding ulcers: has everything been said and done?].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Endoscopic treatment reduces bleeding recurrence, the need for surgery and mortality in patients with bleeding ulcers. However endoscopic treatment fails in 10-15% of patients, leading to high morbidity and mortality. The therapeutic measures with demonstrated effectiveness in reducing the risk of hemorrhagic recurrence and its complications are combined endoscopic treatment (adrenaline plus a second hemostatic intervention) and proton pump inhibitors. Also useful, although there is less evidence, are immediate resuscitation and <<second look>> endoscopy. Some studies suggest that activated recombinant factor VII infusion or supra-selective arterial embolization can be useful in severe hemorrhage. Further studies are required to determine optimal treatment according to the characteristics of each patient."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0420_22882", "title": "[Peptic pyloroduodenal strictures treated by endoscopic balloon dilation and eradication of helicobacter pylori. Results of a prospective study].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Endoscopic dilatation of pyloro-duodenal peptic stenosis is a safe and efficient procedure that constitutes an alternative choice to surgical management. Our aims is to evaluate efficiency of endoscopic balloon dilatation associated with Helicobacter pylori eradication. During a period of 3 years (January 1999-December 2001). 16 patients were included in this study. Successful endoscopic dilatation was obtained in 15 of them (93, 75%). No severe complications (perforations) happened. All patients were infected by Helicobacter pylori. The mean follow-up was 13 months. Endoscopic balloon dilatation associated with Helicobacter pylori eradication is a safe and efficient treatment of pyloro-duodenal peptic stenosis."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009259259259259259, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0245_11756", "title": "[Emergency or deferred treatment of perforated and bleeding gastroduodenal ulcer].", "score": 0.009259259259259259, "content": "The treatment of perforated peptic ulcer, according to the experience of the Authors (327 cases), must be very pressing and always surgical. The closure of the perforation, the simplest treatment, seems the most suitable and the least dangerous for the survival of the patient, even though 68% of these patients will have to undergo surgery again in the course of 10 years. The radical treatment of resection, is reserved to few and carefully chosen cases, because it is loaded with sufficient risk. Acute bleeding peptic ulcer (86 cases) requires the operation: immediate or delayed according to the importance of the hemorrage: very serious, serious, moderate."}, {"id": "pubmed23n0999_17555", "title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."}, {"id": "pubmed23n0403_9782", "title": "[ENDOSCOPIC INJECTION TREATMENT OF BLEEDING PEPTIC ULCER]", "score": 0.009174311926605505, "content": "BACKGROUND: Objectives were two. (1) to determine theefficiency of the endoscopic injection therapy (EIT) in patients suffering from bleeding caused by peptic ulcer disease with high risk of recurrence, and (2) to recognize clinical and endoscopical risk factors that influence recurrence of hemorrhage and mortality from this pathology. METHODS: This is a retrospective study that included 121 patients, who were admitted by a unit specialized in managing gastrointestinal hemorrhage owing to peptic ulcer with active bleeding or non-bleeding visible vessel, and who underwent EIT with epinephrine between March, 1994 and February, 1996.RESULTS: Initial success was achieved in 119 patients who underwent EIT (99,1%). Bleeding persisted in one patient (0,9%), and in another one, EIT was not sucessful because of inaccessible location. Definite hemostasis was achieved in 93 patients (77,5%) and there was recurrence in 28 cases (23,5%). Twenty-six patients underwent surgical therapy (21,5%). The univariable analysis showed that hemorrhage recurrence was related to the presence of shock (p = 0,002), hematemesis (p = 0,2), age over 60 (p = 0,009), number of blood units transfused (p = 0,00000) and ulcer diameter larger than 2 cm (p = 0,018). The global mortality in our patients was of 10%, and surgical mortality was of 34,6%. Factors significantly related to mortality were hemorrhage recurrence (p = 0,000003), presence of concomitant disease (p = 0,05), and presence of gastric ulcer (p = 0,021), in addition to age (over 60), presence of shock and ulcer diameter larger than 2 cm (p = 0,05).CONCLUSION: EIT is a valuable procedure for the treatment of hemorrhage caused by peptic ulcer with high risk of recurrence (active hemorrhage or visible vessel), with a definite hemostasis of 77,5%. The presence of shock, hematemesis, age over 60, transfusion requirements of more than 3 blood units, and ulcer diameter of more than 2 cm are factors that increase the probability of hemorrhage recurrence after EIT. Mortality is significantly related to the presence of hemorrhage recurrence, concomitant diseases and gastric ulcer in addition to clinical and endoscopical factors mentioned above, with the exception of hematemesis and transfusion requirement. A prompt surgery after detection of a major bleeding recurrence in patients with the risk factor already described and a coordinate action with a surgery team experienced in digestive hemorrhage would influence favorably the mortality rate of this disease."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.00909090909090909, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0316_7646", "title": "[Importance of endoscopic hemostasis in peptic ulcer hemorrhage in a teaching hospital].", "score": 0.00909090909090909, "content": "The results of endoscopic treatment for bleeding peptic ulcers in a teaching hospital are little reported. Most studies are published by a limited number of specialized authors with a reported success rate of 76-83%. The aim of this study is to evaluate the success rate in a teaching hospital. We retrospectively studied 150 patients hospitalized in our service between 1994 and 1995. They comprised 59 females (median age 80.5 [24-93] years) and 91 males (median age 61.5 [26-98]). 49% were aged 70 or over. 39 patients (29%) had a past history of peptic ulcer disease, the others being admitted for an initial episode of bleeding ulcer. Biopsies for urease test were obtained in 84 patients. In this group the prevalence of Helicobacter pylori infection was respectively 88% and 58% in subjects with a history of ulcer disease and in those with an initial episode of bleeding ulcer. 46% and 54% respectively had taken nonsteroidal anti-inflammatory drugs during the previous weeks. Neither of these two risk factors was present in 9 patients without a previous history of ulcer disease; they were present in none of those with a history. All patients underwent emergency esogastroduodenoscopy; 48 underwent endoscopic hemostasis. 12 gastroenterologists were involved in these procedures. The definitive success rate is 81%. The success rate for a first hemostasis for a posterior bulbar ulcer is 41% vs 88% for the other localizations, a difference which is statistically significant (p = 0.002). Endoscopic hemostasis showed a higher failure rate where the bleeding stigmata was a spurting vessel (44% vs 18%) but this was not significant (p = 0.18). Endoscopic treatment for bleeding peptic ulcer is effective in a teaching hospital. The technique shows a higher failure rate for posterior bulbar ulcers. In view of the risk of recurrence, patients should be kept in hospital after a first procedure."}, {"id": "wiki20220301en187_33100", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.00906164790782541, "content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0055_7870", "title": "[Effectiveness of endoscopic treatment of duodenal ulcers in relation to the secretory function of the stomach].", "score": 0.009009009009009009, "content": "An analysis of endoscopic treatment of 174 patients with ulcer disease of the duodenum, divided into 4 groups according to characteristics of the secretory function of the stomach, has shown its efficiency to depend upon the initial parameters of this function. The endoscopic treatment does not influence the secretory function of the stomach and allows more or less positive remission to be achieved without healing the ulcer disease."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.008928571428571428, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0087_10115", "title": "[The use of endoscopic follow-up in choosing the method of treatment of patients with peptic ulcer].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The authors report their experience with endoscopic control in the choice of adequate conservative treatment of patients with ulcer disease in the course of out- and inpatients treatment of 262 persons. It was found that the efficacy of endoscopic control rises during its performance within one year three times and more, especially in grave cases. Such dynamic endoscopic control favours reduction of the number of recurrences of the disease and its complications."}, {"id": "pubmed23n1038_10335", "title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."}, {"id": "pubmed23n0286_6476", "title": "[Role of surgery in the treatment of gastroduodenal ulcer].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Medical approach to gastroduodenal ulcer has dramatically changed with the advent of anti-H2 drugs. There is still a role for surgery, but it has been confined to the treatment of the complications (perforation, stenosis and some cases of haemorrhage). In this paper the Authors collected the data of 43 patients (27 males and 16 females, mean age 45), operated between July 1988 and December 1992; 12 patients were operated for pyloric stenosis, 16 for gastrointestinal bleeding and 15 for perforation. Surgery was accomplished as an emergency procedure in 20 cases, delayed emergency procedure in 4 cases and elective procedure in 19 cases. 39 out of 43 patients were under anti-H2 treatment for a previous diagnosis of peptic ulcer. In conclusion, anti-H2 therapy, even correctly carried on, may not be effective in avoiding possible complications. This goal may be obtained in patients under omeprazole treatment."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.008771929824561403, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0407_2511", "title": "[Surgical treatment of bleeding peptic lesions: our experience].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The authors report their experience on surgical treatment of peptic bleeding lesions. From January 1994 till April 1999 they observed and surgically treated 35 patients (mean age 65) suffering from bleeding gastroduodenal ulcer. Complications linked to surgical treatment had an incidence of 17.5%, while those ones linked to the patient's general conditions of 21%; mortality was 20%. Surgery has been gradually substituted by endoscopy which represent the principal examination for diagnosis of bleeding gastroduodenal ulcer with the aid of different hemostatic techniques, so that surgery has been relegated to the last place in uncontrollable bleeding treatment. Observed results, following those ones of other authors, show the unfavourable prognosis linked to patient's different conditions when surgeon operates."}, {"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."}, {"id": "pubmed23n0506_20555", "title": "[Place of endoscopic variceal ligation for the prophylaxis of rebleeding from oesophageal varices. Prospective study about 102 cases].", "score": 0.008695652173913044, "content": "The aim of this study was to assess the efficacy and morbidity of endoscopic variceal ligation for the prophylaxis of rebleeding from oesophageal varices. This work is a prospective study including 102 patients having had at least one episode of variceal bleeding. The mean age is 52.5 years. Oesophageal varices were eradicated in 83.3% of cases after an average of 3.5 sessions. Recurrence of oesophageal varices after eradication was observed in 22% after an average follow-up of 7 months. 10 patients died before eradication of oesophageal varices from causes unrelated to the technique. The endoscopic variceal ligation is effective for eradication of oesophageal varices, with a low morbidity. This technique appears to be a method of choice in the prophylaxis of rebleeding from oesophageal varices."}, {"id": "wiki20220301en187_33102", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.008685516619040459, "content": "L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz English From the Supreme Headquarters 12:00 hours, November 4, 1918 The war against Austria-Hungary, which the Italian Army, inferior in number and equipment, began on 24 May 1915 under the leadership of His Majesty and supreme leader the King and conducted with unwavering faith and tenacious bravery without rest for 41 months, is won."}]}}}}
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 135]], "word_ranges": [[0, 20]], "text": "La causa più comune di anemia microcitica da carenza di ferro nelle giovani donne è rappresentata dalle perdite ginecologiche croniche."}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "La causa più comune di anemia microcitica da carenza di ferro nelle giovani donne è rappresentata dalle perdite ginecologiche croniche.", "full_answer_no_ref": "La causa più comune di anemia microcitica da carenza di ferro nelle giovani donne è rappresentata dalle perdite ginecologiche croniche.", "full_question": "In una donna di 29 anni, durante un esame del sangue di routine sono stati riscontrati i seguenti parametri: Hb 11,5 g/dL, MCV 70 fl, MCH 28 pg, Ferritina 10 ng/mL, leucociti 5.200/mm3, piastrine 335.000/mm3. L'esame fisico è normale. L'esame più indicato in questa situazione è:", "id": 233, "lang": "it", "options": {"1": "Esame ginecologico.", "2": "Test del sangue occulto fecale.", "3": "Studio radiologico dell'apparato digerente.", "4": "Elettroforesi dell'emoglobina.", "5": "Test di Cooms."}, "question_id_specific": 104, "type": "EMATOLOGIA", "year": 2014, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.009900990099009901, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. 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This positivity rate was higher for men than for women (20 p. 100 vs. 10 p. 100) but was not influenced by age. After positive results, 471 (70 p. 100) patients completed investigations decreasing the overall compliance to 80 p. 100. Fifteen cases of cancer and 78 cases of adenomas were found. The positive predictive value of the test was 20 p. 100 for tumours. A benign cause was found in 44 p. 100 of 471 patients, and investigations were negative in 36 p. 100. When the gaiac test was positive, the immunoenzymatic method significantly improved the positive predictive value for cancer (6 p. 100 vs. 3 p. 100) but not for polyps (20 p. 100 vs. 17 p. 100). Three of the 15 cancers and half of the 78 adenomas would not have been discovered with the immunoenzymatic method.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n0749_21422", "title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."}, {"id": "pubmed23n0051_2192", "title": "[Cost of a mass screening program for colorectal cancer using the occult blood test].", "score": 0.00980392156862745, "content": "The Cancer Registry of Burgundy, France, set up a controlled study involving 91,000 people aged 45 to 74 to ascertain the cost-effectiveness of mass screening for colorectal cancer with the Hemoccult test. The aim of this study was to estimate the cost of the first part of the screening campaign, which took place in 1988 and 1989. The overall cost of the campaign was 2,275,589 FF. The cost for the GPs' instruction course was 3.9 percent and the press campaign, 8.4 percent of total costs. The cost related to the distribution or prescription of tests by the GPs was 60.3 percent of the total cost of the campaign. The average cost per test was 39.8 FF when it was distributed by the GPs. The average cost per test was 116.4 FF when bought individually in drugstores or pharmacies. The average cost per test was 70.1 FF when mailing was used. The average cost per test for the analysis was 12.7 FF that is to say 13.7 percent of the total cost. The cost of scientific follow-up and analysis was 13.8 percent. The cost for one person completing the test averaged 92.7 FF. The preliminary results of the cost-effectiveness analysis make it possible to estimate the cost of the mass screening campaign for colorectal cancer. Better cost/effectiveness ratios have already been made according to these results."}, {"id": "pubmed23n1028_18191", "title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."}, {"id": "pubmed23n0329_2651", "title": "[Informative value of Hemoccult test according to the number of positive slides in mass screening of colorectal cancer].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Our aim was to study the relationship between the level of positivity of the Hemoccult colorectal cancer screening test and the positive predictive value on one hand, and the characteristics of the screened neoplasms on the other. This study focuses on four successive colorectal cancer screening campaigns in a population of 45,642 subjects born between 1914 and 1943. There were 1 or 2 positive slides in 50.1% of cases, 3 or 4 in 30.7% of cases and 5 or 6 in 19.2% of cases. The positive predictive value was 11.1% for cancer, 17.4% for adenoma > or = at 1 cm and 10.1% for adenoma < 1 cm. For a cancer or adenoma > or = at 1 cm, the positive predictive value varied between 18.6% when there were 1 or 2 positive slides, and 52.5% when there were 5 or 6 positive slides. Dukes A cancers are less likely to have 5 or 6 positive slides than more advanced cancers. On the contrary, neither cancer localisation nor characteristics of adenomas > or = at 1 cm (localisation, size, degree of dysplasia) influenced the number of positive slides. Owing to intermittent colorectal cancer bleeding, it seems necessary to take several successive samples. Two samples per stool over three successive stools seem like a good compromise. The informative value of the test increases with the number of positive slides."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0232_5575", "title": "[Clinical experience with occult blood test in 8784 patients (author's transl)].", "score": 0.009615384615384616, "content": "The faeces of 8784 patients were tested for occult blood, using the \"Haemoccult-II\" method. 347 (4.0%) gave at least one positive result. Endoscopic examination of the gastrointestinal tract was performed in 301 patients. In 62.8% of cases the lesion responsible for the bleeding was located in the lower gastrointestinal tract, in 17.6% in the upper gastrointestinal tract. In 19.6% no cause was found for the positive test. In 133 out of 301 haemoccult-positive patients (44.2%) tumours were identified as sources of bleeding. Our results were compared with the findings obtained with other screening programmes for colorectal carcinomas. Haemoccult-II test are recommended as a yearly routine procedure for early detection of colorectal tumours."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009523809523809525, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n1154_21960", "title": "[Faecal occult blood test in symptomatic patients in primary care: A retrospective study in a healthcare area of Toledo].", "score": 0.009523809523809525, "content": "To review referral protocol in symptomatic patients from primary care of using 15μgHb/g faeces threshold with three consecutive samples in faecal occult blood (FOB) test. To compare test utility using current recommendations of 10μgHb/g faeces threshold and one sample. A retrospective observational study was designed, including FOB samples of symptomatic patients from primary care. Samples were analyzed at the biochemistry laboratory in 2017. Seven hundred and fifteen patients tested positive and 925 patients negative. Exclusion criteria were secondary care request and patients under the age of 18. Descriptive analysis was performed of FOB results and clinical data about request and colonoscopy. FOB test's diagnostic utility was studied for different threshold (10 and 15μgHb/g faeces) in the same population. FOB positivity rate was 22.8% and cancer detection rate was 11%. However, the number of samples does not modify diagnostic precision. Negative predictive value is higher with 10μgHb/g faeces threshold. Correct patient selection and optimal threshold increase cancer detection rate. The protocol with 10μgHb/g faeces threshold and one sample collection for symptomatic patients from primary care improves the FOB test's purpose."}, {"id": "pubmed23n0999_17555", "title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."}, {"id": "pubmed23n0514_19329", "title": "[Evaluation of usefulness of faecal occult blood test. Prospective screening study in patients with colorectal neoplasia].", "score": 0.009433962264150943, "content": "High incidence of colorectal cancer (CRC), good treatment outcome in case of surgery performed at an early stage of the disease, and a simple, low cost and quick diagnostic test, encourage the common use of screening for CRC. The aim of the study was to examine the efficacy of immunochromatographic faecal occult blood (FOB) testing in screening for early colorectal cancer. A total of 346 subjects with abdominal symptoms of unclear etiology were included to the study. Patients with diagnosed CRC, clinical symptoms suggesting CRC or those with family history of CRC were excluded from the study. All subjects had FOB testing done. All were subjected to sigmoidoscopy, no matter what the result of the screening test was. The sensitivity and specificity of the screening test for CRC was evaluated. The total of 342 subjects aged 29-68 years (median 59 yrs), including 189 (58%) females and 153 (42%) males, were eventually qualified for the study. Colorectal pathology was found in 117 subjects (34.6%). Out of 62 patients with positive tests, 55 (89%) had a colorectal disorder diagnosed during sigmoidoscopy. The results were false positive in 7 cases. Colorectal neoplasia was recognized in 33 cases. These were neoplastic polyps (23) and adenocarcinoma (10). The great majority of neoplastic conditions were found in FOB positive subjects. The sensitivity of the test was 90%, while its specificity reached 84%. Diagnostic accuracy was 84%. Positive and negative predictive values were 15% and 99% respectively. FOB testing appears highly sensitive and specific for colorectal cancer in patients with unclear abdominal symptoms."}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0348_7184", "title": "[Screening for colorectal cancer with an immunological fecal occult blood test].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Despite worldwide recommendations, the screening for colorectal cancer (CRC) is not routinely performed in our country. Consequently, we conducted a pilot study to evaluate an immunological fecal occult blood test (FOBT). We studied 332 average-risk patients (age over 50 years, asymptomatic, with no personal or family history of CRC) who consulted primary care-generalists from Buenos Aires. They were randomly assigned to screening with one (group I) or three (group II) samples of FOBT (OC-Hemodia). Colonoscopy and/or barium enema and upper gastrointestinal endoscopy were indicated to patients with one or more positive samples. 141 of 162 patients in group I (87.0%) and 142 of 170 patients in group II (83.5%) returned samples (NS). Three of 162 patients were tested positive in group I (1.8%) and 15 of 170 in group II (8.8%) (P = 0.005), with a global positivity of 5.4%. The colon was examined in 14 patients (77.8%) and 4 did not attend after repeated calls. Colonic study showed: CRC 1, adenomatous polyps 3, adenomatous polyps and hemorrhoids 1, diverticula 5, hemorrhoids 1, normal 2, intolerance 1. Upper endoscopy was performed in 9 patients: erosive gastritis 4, duodenal ulcer 1, normal 4. Both studies were normal in only 1 patient. 1) Immunological FOBT had a good compliance and an adequate positivity rate to be used in the screening for CRC. 2) Despite the use of an immunological test three samples are required to improve results. 3) Upper and lower gastrointestinal lesions, including CRC and polyps, were detected in almost all patients who were examined. 4) Our data justify the use of FOBT in wider population studies to assess its efficacy in the prevention of CRC."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0048_396", "title": "[Immunological detection of fecal occult blood-follow up study on patients with positive testing].", "score": 0.009259259259259259, "content": "To evaluate its clinical utility in the early detection of colorectal diseases, we carried out the immunological fecal occult blood test in 922 patients and monitored the clinical course of the 87 patients in whom it was positive. Thirty-five (40.2%) of these patients underwent subsequent X-ray and colonoscopy, and colorectal cancer was detected in 8 (20%). Our findings confirm the clinical usefulness of this test."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0529_18092", "title": "[Advantage of immunochemical fecal occult blood test in screening for colorectal cancer].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Colorectal cancer screening is a high public health priority in all industrialized countries. However, the low sensitivity of the common guaiac screening test (Haemoccult II) makes practitioners and public health deciders reluctant to set up national screening program. In recent years, immunochemical tests based on the use of a specific antibody have been found to be more sensitive than the Haemoccult II test. However, for screening purposes, any gain in sensitivity is of interest only if specificity and positive predictive value are satisfactory. As instance, rehydration of the Haemoccult II test prior to lecture can increase sensitivity, but the associated decrease in specificity and positivity predictive value and the high positivity rate render its value in mass screening debatable. Moreover, extra costs, if existing, must be acceptable for the society. Until recently, immunochemical tests costs made it unaffordable in our societies. The arrival of automated reading is likely to remove this obstacle. Moreover it offers the opportunity of positivity cut-off choice. A recent study was conducted in Cotentin (France) to assess the performance of an immunochemical test with an automated reading technique (Magstream 1000) for different haemoglobin content cut-off points. As previous American, Japanese, Chinese and Italian studies, this study suggests that the use of immunochemical tests could lead a substantial gain, in screening sensitivity. Moreover by choosing a higher haemoglobin content as cut-off point (50 ng/ml instead of usual cut-off at 20 ng/ml), a gain in sensitivity can be obtained with a satisfactory specificity (97%) and positivity rate (3%). Considering the increasing number of publications, the use of an immunochemical test with an automated reading technique could improve the prospects for mass-screening for colorectal cancer, since it offers a promising alternative to guaiac tests."}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0004_13243", "title": "[A controlled study on the significance of occult blood test in the stool (author's transl)].", "score": 0.00909090909090909, "content": "1000 patients of a proctological practice were all investigated by coloscopy and parallel to this by comparison of the two tests for occult blood in the stool (Haemoccult and hemo FEC). 5,6% were positive by the Haemoccult test, 5,2% to hemo FEC. There was no significant difference between the two systems. In the entire study 13 carcinomata and 39 benign polyps of 5 mm diameter and more were found, 8 patients with carcinoma had a positive hemo FEC test, 7 had a positive Haemoccult test, i.e. 38% of carcinoma patients were not detected by the hemo FEC test and 46% in the Haemoccult test. Even in patients with somewhat larger polyps, the test for occult blood in the stool was negative in 56%. It is pointed out with reference to two separate patients that in individual cases of even advanced carcinoma of the large intestine no blood can be detected in the stool."}, {"id": "wiki20220301en571_17391", "title": "Giorgio Pisanò", "score": 0.00906764574988874, "content": "Il vero volto della guerra civile. Documentario fotografico, Milano, Rusconi, 1961. Sangue chiama sangue, Milano, Pidola, 1962. La generazione che non-si è arresa, Milano, Pidola, 1964. Giovanni XXIII. Le sue parole, la sua vita, le sue opere e le fotografie più belle. La prima biografia del papa santo, a cura di, Milano, FPE, 1965. Storia della guerra civile in Italia, 1943–1945, 3 voll., Milano, FPE, 1965–1966. Gli ultimi in grigioverde. Storia delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana (1943–1945), 4 voll., Milano, FPE, 1967. Mussolini e gli ebrei, Milano, FPE, 1967. Penna nera. Storia e battaglie degli alpini d'Italia, con , 2 voll., Milano, FPE, 1968. L'altra faccia del pianeta \"P2\". Testo integrale della Relazione conclusiva di minoranza presentata al Parlamento dal rappresentante del MSI-DN, Milano, Edizioni del Nuovo Candido, 1984."}, {"id": "pubmed23n1063_21404", "title": "Everything is going to be all right. Psychopathology in the time of an epidemic in Italy.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Scopo del presente lavoro è descrivere alcune reazioni umane e alcuni elementi di psicopatologia durante la pandemia. La pandemia ha messo in luce diversi aspetti dell'animo umano negli operatori sanitari, nei pazienti e nelle altre persone. Vi sono medici, infermieri, operatori che lavorano 24 ore su 24 per curare e assistere i malati, accompagnare chi non ce la fa. Incuranti del rischio di contagio, della fatica, dei propri bisogni hanno un'unica priorità : aiutare, fare il proprio dovere. Molti di loro si sono ammalati, molti sono morti. Tra loro vi è un alto tasso di contagiati, malati, qualcuno muore. Tutti sono stremati. Sono stati chiamati eroi, ma non tutti sono eroi. I nostri pazienti psichiatrici, inizialmente, sono i più adeguati, prudenti, saggi, responsabili. Con poche, semplici parole esprimono tanta consapevolezza e sana umanità. Al contrario, altre persone, quelle che normalmente si sentono \"al di sopra delle cose\", entrano nel panico Questa pandemia ci ha fatto capire (se ancora lo ignoravamo) che la vita è fragile, che tutto ciò che ci circonda e su cui costruiamo le nostre sicurezze è precario e incerto."}, {"id": "pubmed23n0280_1510", "title": "[Comparison of immunochemical and biochemical tests for occult hemorrhage in feces].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The authors compared in a group of 104 patients assessment of occult haemorrhage in faeces made by the immunochemical test HemeSelect (HS-SmithKline Diagnostics) and the biochemical Haemoccult test (HT-Röhm Pharma). In all patients subsequently total coloscopy was performed. In the whole group the sensitivity of HS was 49.3% and of HT 16.0% (p << 0.001) and the specificity 72.4% and 100% (p << 0.01). The predictive value in polyps, 10 mm in size or larger, was 65.2% (positive) and 60.0% (negative). The assessed sensitivity and predictive values of HS do not permit to recommend immunochemical tests of this type as an alternative procedure to repeated colonoscopic checks in the dispensarization of high risk groups of colorectal cancer."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0476_10949", "title": "[Colorectal cancer: assessment of two-yearly screening of the population in health care examination centres].", "score": 0.008928571428571428, "content": "To present the first assessment of the two-yearly faecal occult blood test used to screen patients attending health care centres for examinations. Method The Hemoccult II test was proposed by correspondence to 26 530 subjects aged 52-74 years, having exhibited a negative test during their periodical check-up 2 years before. The test was performed by 20 590 subjects and the corrected participation rate, taking into account unjustified sending, was of 83.1%. The positivity rate was 3.5%. In the 519 colonoscopies performed (71% of positive Hemoccult II), 23 cancers and 91 adenomas (31 larger than 1 cm) were observed (positive predictive value=22%). In 213 subjects, the information on the follow-up of the positive Hemoccult II were unavailable or unexploitable (lost to follow-up, coloscopy refused, inappropriate examinations). These results show that the two-yearly screening for colorectal cancer in an informed population after a periodical check-up results in a good participation rate. The follow-up rate of positive subjects, fundamental for the assessment of the program, is lower than during the regular check-up but remains relatively satisfactory."}, {"id": "pubmed23n1137_1437", "title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."}, {"id": "pubmed23n0423_16540", "title": "[Fecal occult blood testing for colorectal cancer ].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Screening with Fecal Occult Blood Test (FOBT) fails to adequately select patients who could have colorectal tumors and should be sent to colonoscopy. The latter investigation should be considered as the first intention examination in every person aged more than 50 years old (or, 40 years if there is a family history of elevated cancer risk). Colonoscopy will allow to identify the numerous patients who, in spite of significant disease, would have a negative FOBT."}, {"id": "pubmed23n1073_16139", "title": "Laparoscopic versus open complete meso-colic excision for right-sided colon cancer. Analysis of short-term outcomes.", "score": 0.008771929824561403, "content": "L'emicolectomia destra per escissione mesocolica completa (EMC) laparoscopica mostrerebbe benefici comparabili a breve termine, nonché esiti patologici e oncologici per la chirurgia a cielo aperto. Lo scopo di questo studio era di confrontare la tecnica laparoscopica e la EMC aperta per i tumori del colon sul lato destro in termini di campioni patologici e risultati a breve termine. I dati dei pazienti sottoposti a EMC laparoscopica (n=31) e EMC aperto (n=35) per adenocarcinoma del colon destro tra gennaio 2016 e giugno 2019 sono stati analizzati retrospettivamente. Sono stati confrontati dati demografici, parametri preoperatori, peroperatori e postoperatori e campioni di patologia dei due gruppi. Non ci sono state differenze statistiche tra il gruppo laparoscopico di EMC e il gruppo aperto di EMC in termini di età, sesso, indice di massa corporea, posizione del tumore, punteggio dell'American Society of Anesthesiologists (ASA), presenza di comorbidità, storia di altre neoplasie e precedente chirurgia addominale (p>0,05). I pazienti nel gruppo EMC laparoscopico presentavano lunghezze d'incisione più brevi, tempi operativi più lunghi, minore perdita di sangue operativa, tempi di mobilizzazione più brevi, recupero precoce del movimento intestinale, tempo più breve per dieta leggera, durata ridotta della degenza e dimensioni del tumore più piccole (p<0,05). Il numero medio di linfonodi raccolti in gruppi laparoscopici e di EMC aperti non era statisticamente significativo (29,83+8,90 e 31,34+13,10, rispettivamente). Non ci sono state differenze statistiche in termini di lunghezza del campione tra i gruppi laparoscopici e aperti di EMC (35,19+9,8 cm e 32,71+11,12 cm, rispettivamente). Il tasso di complicanze postoperatorie di 30 giorni era più elevato nel gruppo EMC aperto (35,5% contro 42,9%, rispettivamente), ma non statisticamente significativo (p>0,05). Patologici (lunghezze dei campioni, lunghezze dei margini di resezione, numero di linfonodi e resezione R0) e risultati a breve termine del gruppo laparoscopico di EMC erano comparabili. Inoltre, la EMC laparoscopica ha conferito benefici a breve termine in termini di lunghezze di incisione più brevi, minore perdita di sangue operativa, riduzione dei tempi di mobilizzazione, recupero precoce dei movimenti intestinali, minor tempo di dieta leggera e riduzione della durata della degenza ospedaliera. Sulla base di questi risultati, la EMC laparoscopica può essere considerata come un approccio elettivo di routine per il carcinoma del colon destro."}, {"id": "pubmed23n0088_1552", "title": "[The role of and suitability of the occult fecal blood test in a preventive program for colorectal carcinoma].", "score": 0.008771929824561403, "content": "There are no final attitudes towards the necessity of the colorectal carcinoma screening in the population. The aim of this examination was to assess the motivation, applicability, sensibility and value of the occult faecal blood tests as the screening method in the colorectal carcinoma detection, as well as the analysis of the costs and the possibilities of testing within the regular health service. The testing of the occult faecal blood was offered to a random sample of 11.431 subjects. The tests were returned by 7.592 (81.9%) of the high-risk and by 1.690 (77.8%) of the control group testees. In the high-risk group (over 40 years of age) the positive test of the occult faecal blood was found in 1.09% of the examined patients and the colon carcinoma was established in 13 testees with the positive test (19.66%) or in 0.17% of the cases. The total costs per patient with a detected carcinoma were Din. 349.246. - what is 24.4% less than the price of a palliative operation. Colon adenoma was established in 16 testees of the high-risk group (0.21%). Colon adenoma and carcinoma were established in 34.94% of the testees with positive tests. Radical surgeries were made in 8 out of 10 operated testees. In the control group (20-40 years of age) two adenomas were established and no malignant disease. The test sensitivity was evaluated based on the colon carcinoma detection and it was 72.2% in Hemoccult-negative subjects up to two years after the testing.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0610_640", "title": "[Improvement in screening for colorectal cancer associated with the use of immunochemical faecal occult blood test].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Faecal occult blood tests (FOBT) have been established as the most relevant procedure for colorectal cancer screening in the general average risk population. Immunochemical FOBT consists in monoclonal antibodies reacting with the globin of the haemoglobin. These tests provide higher performances than traditional guaiac tests. They do not need any diet restriction and their analytic sensitivity is higher. An increasing number of papers suggest that their acceptance and clinical performances in the general population are more satisfactory than the guaiac test. The use of automated reading allowed to cut the process price making it similar to the guaiac test. The providing of quantitative measure of haemoglobin allows to choose the positivity threshold associated with the best balance between sensitivity, specificity and positivity rate. Comparative studies conducted in France suggest the use of a positivity threshold allowing an increase in both sensitivity and specificity compared to the guaiac tests."}, {"id": "pubmed23n0923_20492", "title": "[Perché la legionellosi è una tra le più temibili ICA].", "score": 0.008620689655172414, "content": "La Legionellosi è una polmonite che può presentare un decorso variabile a seconda se i soggetti colpiti risiedono nel loro domicilio, sono ospiti di strutture recettive o sono ospedalizzati. In ambito ospedaliero, che annovera questa patologia tra le più pericolose Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA), si registrano decisamente i casi più gravi e assai spesso letali. Gli errori nella Valutazione del Rischio e negli interventi di risanamento contribuiscono alla proliferazione all'interno delle condutture idriche di un temibile microrganismo che può essere eliminato o ridotto solo con un approccio multidisciplinare."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 140]], "word_ranges": [[0, 22]], "text": "Una coltura o una coltura di Gram negativa non esclude mai l'opzione di un'eziologia infettiva, tanto meno in una possibile artrite settica."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Una coltura o una coltura di Gram negativa non esclude mai l'opzione di un'eziologia infettiva, tanto meno in una possibile artrite settica. Tutte le altre sono vere.", "full_answer_no_ref": "Una coltura o una coltura di Gram negativa non esclude mai l'opzione di un'eziologia infettiva, tanto meno in una possibile artrite settica. [HIDDEN]", "full_question": "Un uomo di 41 anni si è presentato al pronto soccorso con un'anamnesi di tre giorni di gonfiore e dolore al ginocchio destro, con impotenza funzionale e febbre Due settimane prima aveva avuto una diarrea autoinflitta All'esame era presente un versamento articolare, per cui è stata eseguita un'artrocentesi e sono stati ottenuti 50 cc di liquido torbido, con viscosità ridotta e i seguenti parametri analitici: leucociti 40.000/microL (85% neutrofili, glucosio 40 mg/dL, assenza di cristalli.000/microL (85% neutrofili), glucosio 40 mg/dL, assenza di cristalli, colorazione di Gram: non sono stati osservati microrganismi. Quale delle seguenti affermazioni sul paziente è errata?", "id": 315, "lang": "it", "options": {"1": "Il trattamento con cloxacillina e ceftriaxone deve essere iniziato in attesa dei risultati della coltura del fluido.", "2": "L'aitrocentesi quotidiana è consigliabile per alleviare i sintomi e prevenire la distruzione delle articolazioni.", "3": "Se la coltura è negativa, è probabile che si tratti di artrite reattiva.", "4": "La colorazione di Gram negativa esclude l'artrite settica.", "5": null}, "question_id_specific": 136, "type": "REUMATOLOGIA", "year": 2016, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1128_6071", "title": "[Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici: prevalenza delle infezione ematiche prima e dopo la pandemia da SARS-CoV-2 in un ospedale di livello terziario del Nord-Est italiano.]", "score": 0.013265978475730288, "content": "Riassunto. La pandemia da covid-19 ha comportato un incremento dell'uso degli antibiotici e dell'antibiotico-resistenza negli ospedali, sia negli Stati Uniti che in Europa, causando un aumento della morbilità e della mortalità nei pazienti ospedalizzati per la covid-19. Come in altri ospedali anche noi abbiamo documentato un incremento delle colonizzazioni e infezioni da germi multiresistenti. In questo studio siamo andati a valutare, nel nostro ospedale, come è cambiata la prevalenza delle infezioni ematiche da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici nel periodo 2019-primo quadrimestre del 2021 (prima e durante la diffusione della pandemia covid-19). 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In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."}, {"id": "wiki20220301en205_6509", "title": "Girolamo Graziani", "score": 0.010101267760120398, "content": "Il Colosso Sacro. Alle Glorie del Card. Mazzarino. Panegirico in Sesta Rima, Parigi, Stamperia reale, 1655 in -folio Breve e sincerissima informazione di quanto è sucesso negli emergenti ultimamente occorsi per l'invasione seguita delle Armi Spagnuole ne' Stati del Duca di Modena, Modena, Cassiani, 1655 in −8° Apologia dell'Informazione pubblicata dal Segretario del Duca di Modena dopo la ritirata dell'Armi Spagnuole dall'invasione de' Stati di S.A.S.. Opera curiosa ed elegante di un Cittadino Modenese. E per maggiore comodità e soddisfazione de' lettori si è qui inserita l'informazione suddetta., s.l. [Modena], s.s. [Cassiani?], 1655 in -folio Il Trionfo della Virtù. Festa d'Armi a Cavallo rappre-sentata nella nascita del Serenissimo Principe di Modena, Modena, Soliani, 1660 in −12° Varie Poesie e Prose, Modena, Soliani, 1662, in −12°"}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0926_17129", "title": "[A comparison of post-surgical plasma glucose levels in patients on fluids with different glucose concentrations].", "score": 0.009900990099009901, "content": "To compare plasma glucose levels and incidence of hyperglycaemia in the post-operative period after general surgery using fluids with different glucose. A randomised, open-label, non-blind, clinical trial was conducted on patients admitted to Paediatric Intensive Care Unit after elective surgery. The inclusion criteria were from 6 months to 14 years of age, with a weight greater than 6kg, onset glucose level >60mg/dL, and a signed informed consent, with no oral intake and maintenance intravenous fluid therapy using fluids with 3.3% or 5% glucose. Plasma glucose levels were measured before surgery, on admission, and 8, 24, and 48h, with the mean glucose levels and incidence of hyperglycaemia (glucose level >150mg/dL) in both groups being compared. A total of 60 patients received glucose/saline 1/3 (51mEq/L sodium and 33g/L glucose), and 70 glucose/saline 5/0.9% (154mEq/L sodium and 50g/L glucose). Mean glucose levels were higher in the group receiving glucose 5%, with no statistical difference. There was no significant difference in the incidence of hyperglycaemia; 8h: 26% in the 3.3% group vs. 21.3% in the 5% group (P=.63); 24h: 20% vs. 22.7% (P=.8); and 48h: 19% vs. 23.1% (P=.78). The use of fluids with 3.3% glucose in the post-operative period of general surgery maintains mean glucose levels in a similar range to that of patients receiving fluids with 5% glucose, with no difference in the incidence of hyperglycaemia."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. 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Introduction à celles de Cramer |- | op.33 || Nocturne concertant pour piano, violon et violoncelle |- | op.34 || Trois Bagatelles pour piano forte |- | op.35 || Duo sur Au clair de la lune, pour harpe et piano |- | op.36 || Divertissement sur un air de Gluck, pour piano |- | op.37 || |- | op.38 || Variations brillantes pour le piano |- | op.39 || Troisième Sérénade pour piano, violon, violoncelle |- | op.40 || Variations brillantes pour le piano |- | op.41 || Polonaise sur le Freyschütz pour piano et violoncelle |- | op.42 || L'Angélus de A.Romagnési. Variations brillantes pour le piano forte |-valign=\"top\""}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0884_23925", "title": "", "score": 0.009708737864077669, "content": "Introducción: el índice glucémico (IG) y la carga glucémica (CG) de productos lácteos fermentados (PLF) con lactobacilos puede ser una recomendación útil para pacientes diabéticos y para la población en general.Objetivo: el objetivo del estudio fue medir el IG y la CG de PLF con lactobacilos en sujetos sedentarios y deportistas, y evaluar si existe diferencia entre ellos.Métodos: el estudio se realizó en México (DF) de acuerdo con la ISO26642:210 (Organización Internacional de Normalización). Los participantes fueron: 10 sedentarios y 10 deportistas. Los PLF analizados fueron: Soful, Yakult, Gastroprotect, BeneGastro, Bonacult, Lala Bio 4 y leche descremada con sacarosa (LDS) y la cantidad de alimento que ingirieron dependió de ajustar a 25 g los HC en la porción.Resultados: el IG de la mayoría de los PLF fue bajo para ambos grupos de sujetos; en los deportistas los PLF Yakult y Bonacult presentaron los mayores IG y solo el Yakult puede considerarse como de IG medio para este grupo; estos dos PLF presentaron la menor relación de proteína/HC. La LDS, lácteo con los HC no fermentados, presentó un IG alto para ambos grupos. La CG de los PLF se encontró entre 4 a 7,6 y solo Gastroprotect presentó estadísticamente la menor CG, lo que pudo deberse a su bajo IG, aun cuando su tamaño de ración no fue la menor, entre los PLF.Conclusión: en general los valores de IG y CG de los PLF fueron bajos para ambos grupos. Por tanto, su consumo puede recomendarse en forma moderada. El IG y CG entre productos lácteos con azúcares fermentados y con azúcares no fermentados fueron diferentes."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0374_15708", "title": "[Combination therapy of antibiotics and intravenous immunoglobulin].", "score": 0.009615384615384616, "content": "A large scale multicenter randomized controlled study was conducted to evaluate the efficacy of intravenous immunoglobulin in combination with IPM/CS and AMK in 504 evaluable patients who did not respond by 3 day therapy with beta-lactum and aminoglucoside. Immunoglobulin 5 g was administered 3 days to the patients allocated to immunoglobulin group. A completely automatic computer evaluation was performed according to the criteria determined by the committee. The response rate was 61.5% in immunoglobulin group and 47.3% in control group(p < 0.001). Intravenous immunoglobulin is considered effective for severe infection when used as combination therapy with antibiotics."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009523809523809525, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0321_18084", "title": "[Blood cell count, sodium, potassium, calcium, osmolality and viscosity during pediatric angiocardiography with ioxaglate].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Children's blood changes during angiocardiography may not be only due to the contrast media (CM). We studied the presence and severity of changes in those parameters in 35 pediatric patients undergoing angiocardiography with ioxaglate aiming to identify independent variable responsible for those changes. Blood samples were taken at the beginning of the procedure (SI), at the end (S2) and two hours later (S3). Hematocrit: S1 = 47.3 +/- 6.9%; S2 = 40.7 +/- 7.4% (p < 0.001), (related to the CM volume r=0.37, (p < 0.05). Hemoglobin: S1 = 15 +/- 2.1g%; S2 = 13.2 +/- 2.4g% (p < 0.001), and S3 = 12.7 +/- 2.5g% (NS). White blood cell count: S1 = 7940 +/- 3040 leukocytes/mm3; S2 = 6950 +/- 2700/mm3 (NS); S3 = 10830 +/- 4690 leukocytes/mm3 (p < 0.001). Procedure duration (r = 0.83, p < 0.05) and 5% glucose fluid given between S2 and S3 (r = 0.49, p < 0.05) were isolated. Sodium: S1 = 134.5 +/- 0.4mEq/L, S2 = 130.7 +/- 0.4mEq/L (p < 0.001) (due to 5% glucose fluid injected, r = 0.61, p < 0.01). Potassium: S1 = 4.22 +/- 0.45mEq/L, S2 = 300.6 +/- 13.3mOsm/kg (p < 0.001). Calcium: S1 = 9.13 +/- 1.03mg%; S2 = 8.4 +/- 0.91 mg/dL. (related to the CM, r = 0.43, p < 0.01.) Osmolality: S1= 293.3 +/- 12.5mOsm/kg; S2 = 3.83 +/- 0.4mEq/L (p<0.001). Viscosity: S1 = 3.36 +/- 0.81; S2 = 3.09 +/- 0.74 (p < 0.01); S3 = 3.87 +/- 0.89, p < 0.001. There was an indirect linear regression with the CM. There were profound differences among the dependent variables observed but the ioxaglate was partially related to changes in hematocrit/hemoglobin, total calcium and viscosity. We failed to demonstrate significant regression coefficient between CM and changes in leukocytes, sodium, potassium, and osmolality."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "wiki20220301en420_25025", "title": "Grupos Beta", "score": 0.009433962264150943, "content": "GRUPO BETA TAPACHULA Calle Vialidad No. 435 Fraccionamiento Las Vegas C. P. 30798 Tapachula, Chiapas Tel. (962) 625 7986, 626 7332 GRUPO BETA COMITÁN Calle Central Benito Juárez Poniente No. 130 esquina con Novena Poniente, Col. Barrio Candelaria C. P. 30060 Comitán, Chiapas Tel. (963) 632 5751, 632 7709 GRUPO BETA CIUDAD JUÁREZ General Rivas Guillén 950, Col. Centro C. P. 32000, Cd. Juárez, Chihuahua Tel. (656) 612 7618 /612 7619 GRUPO BETA PUERTO PALOMAS Av. 5 de mayo e Internacional s/n, Col. Centro C. P. 31830, Puerto Palomas de Villas, Chihuahua Tel. (656) 666 0889 GRUPO BETA ACAYUCAN Carretera costera del golfo no. 180 km. 221 C. P. 96000 Acayucan, Veracruz Tel. (924) 247 9174, 247 9173 GRUPO BETA SÁSABE Calle 1era. s/n entre Av. A y calle Hidalgo, Col. Solidaridad C.P. 83870, Sásabe, Sonora Tel. (637) 374 8076 GRUPO BETA TENOSIQUE Calle 25 No. 638 entre las 46 y 50 Col. Cocoyotl, C. P. 86902, Tenosique, Tabasco Tel. (934) 342 0110"}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0318_17414", "title": "[Blood sugar control in children and young diabetics during an educational summer camp].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The aim of the study was to evaluate the impact of educative summer camp on the glycemic control in two different age-groups of young diabetic patients. 54 patients (36 M, 18 F, age 10-27 years, duration of diabetes 2-19 years), treated with 0.81 +/- 0.2 UI/kg/day of insulin and with HbA1c mean levels of 8.25 +/- 1.35 g% were followed by an equip of 8 medical doctors, 4 nurses and 1 dietician for a week during an educative summer camp. 34 children, group 1 (20 M, 14 F, 10-14 years aged, mean duration of the disease 4.52 years, range 2-12 years) and 20 young adults, group 2 (16 M, 4 F, age 16-27 years, mean duration 10.21 years, range 2-19 years) were evaluated. Insulin doses and HbA1c levels were 0.82 +/- 0.21 UI/kg/day vs 0.80 +/- 0.22 U/kg/day and 9.54 +/- 1.5% vs 7.6 +/- 0.6%, p < 0.02 in group 1 and 2 respectively. Glycemic levels at 8 a.m. and 11 p.m. were significantly higher in group 1 than in group 2 (180 +/- 87 mg% vs 219 +/- 77 mg%, p < 0.05 and 164 +/- 84 mg% vs 201 +/- 81 mg%, p < 0.05). Hypoglycemic/patient/episodes were 1.82 vs 0.72, p < 0.05 in group 1 and group 2 respectively. 1. Glycemic control was unsatisfactory in both groups and it was significantly worse in the group of youngs, though in this group HbA1c level was significantly lower. 2. The risk of hypoglycemia was significantly higher in group 1, though in this group insulin doses were significantly decreased."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009259259259259259, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0217_3446", "title": "[Blood glucose self-monitoring: visual or automated read-out? Comparative study of 6 methods of blood glucose determination by reactive strips].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Home blood glucose monitoring is becoming increasingly popular in diabetic patients. The purpose of this work was to determine the accuracy of this technique. We have compared plasma glucose obtained in the laboratory and two reagent strips (Dextrostix and Haemoglukotest 20-800). No differences were found among visually-read values and meter-read values using either Dextrometer, Glukometer, Hypocount or Glucochek. Thus, visually-read strips seem to be sufficient for clinical purposes with best results for HGT. The performances of different meters are similar. Nevertheless must patients favoured the use of a meter because of the apparent \"objectivity\" of the values. Furthermore, meters provide to patients a better involvement in the management of their disease."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0271_15884", "title": "[Effectiveness and tolerance of cefixime in comparison with penicillin V in bacterial pharyngitis and tonsillitis in children. Cefixime Study Group].", "score": 0.009174311926605505, "content": "154 children aged 2 to 12 years with clinical diagnosis of bacterial pharyngitis and/or tonsillitis and--in most of the patients--a positive enzyme immunoassay for group A beta-hemolytic streptococci before therapy were enrolled in this open controlled randomized and multicenter trial. The children received either 8 mg/kg bodyweight cefixime once daily or 20,000 I.E. pencillin V/kg bodyweight t.i.d. Clinical evaluation and microbiological tests were carried out before treatment and 1-5 days after end of the treatment. 3-4 weeks after end of the treatment the rate of relapses was evaluated. The data of 149 children could be evaluated for clinical efficacy. In the cefixime group 93.3% of the children were cured and 6.7% improved compared to 89.2% and 10.8%, respectively, in the penicillin V group. Complete microbiological data were obtained from 136 patients. The eradication rate was 82.7% in the cefixime group and 77% in the group of patients treated with penicillin V. At follow up relapses were seen in 7 of the cefixime treated patients and in 6 of those receiving penicillin V. Mild side effects were reported by 4 patients in the cefixime group and by 3 children treated with penicillin V (1 drop out each). These results show that cefixime once daily is at least as effective as penicillin V t.i.d. in pharyngitis and tonsillitis in children. Both compounds are well tolerated."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.00909090909090909, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0322_13510", "title": "[Diarrhea associated with enteral feeding: hyperglycemia and other factors].", "score": 0.00909090909090909, "content": "To identify clinical and biochemical parameters related to diarrhea occurrence in adult inpatients submitted to tube feeding. Weight, height, body mass index (= weight/height2) and triceps skinfold were registered, in addition to serum albumin, glucose and 24-hours urinary creatinine excretion measurements. Patients with diarrhea (n = 17) did not statistically differ from those without diarrhea (n = 20), respectively concerning to age (58.1 +/- 13 vs 52.1 +/- 18.9 years), body mass index (18.5 +/- 6.9 vs 21.2 +/- 3.1 wt/ht2), acute phase response (94 vs 95%) and antibiotic therapy frequency (82.3 vs 95%), urinary creatinine excretion (754.7 +/- 561.2 vs 698.8 +/- 358.5 mg/day) and daily infused diet volume (969.3 +/- 379.8 vs 1037.7 +/- 380.4 ml). Patients with diarrhea showed lower levels of serum albumin (2.59 +/- 0.52 vs 2.92 +/- 0.46 g/dl), and higher blood glucose (157.5 +/- 82.3 vs 111.6 +/- 31.5 mg/dl) and triceps skinfold measurements (13.6 +/- 5.2 vs 10.1 +/- 4.4 mm). Under similar clinical and nutritional conditions, adults with diarrhea have higher blood glucose and lower serum albumin levels than controls."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009009009009009009, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "wiki20220301en230_10762", "title": "Domenico Losurdo", "score": 0.009009009009009009, "content": "Ascesa e declino delle repubbliche, a cura di e con Maurizio Viroli, Urbino, Quattro venti, 1997. . Lenin e il Novecento. Atti del Convegno internazionale di Urbino, 13-14-15 gennaio 1994, a cura di e con Ruggero Giacomini, Napoli, La città del sole, 1997. . Metafisica. Il mondo Nascosto, con altri, Roma-Bari, Laterza, 1997. . Antonio Gramsci dal liberalismo al «Comunismo critico», Roma, Gamberetti, 1997. . Dai fratelli Spaventa a Gramsci. Per una storia politico-sociale della fortuna di Hegel in Italia, Napoli, La città del sole, 1997. . Hegel e la Germania. Filosofia e questione nazionale tra rivoluzione e reazione, Milano, Guerini, 1997. . Nietzsche. Per una biografia politica, Roma, Manifestolibri, 1997. . Il peccato originale del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998. . Dal Medio Oriente ai Balcani. L'alba di sangue del secolo americano, Napoli, La città del sole, 1999. ."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008928571428571428, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0707_14532", "title": "[Not Available].", "score": 0.008928571428571428, "content": "La pharmacologie des agents anesthésiques chez le brûlé est variable et imprévisible. Dans les premières 48 h, il y a une hypovolémie avec chute du débit cardiaque et des fuites plasmatiques. Après 48 h, il y a une hypervolémie avec augmentation du débit cardiaque, hypermétabolisme et la clearance des médicaments est augmentée. Parmi les facteurs de déséquilibre, on retrouve les variations des protéines plasmatiques. Deux protéines sont importantes chez le brûlé grave : l'albumine et l'alpha 1- glycoprotéine. Leur taux varie beaucoup au cours de l'évolution de la brûlure. Les agents anesthésiques dont la liaison avec ces deux protéines est prédominante verront leur pharmacocinétique modifiée. L'anesthésiste-réanimateur du service des brûlés va maîtriser ces notions pharmacologiques pour utiliser à bon escient les agents anesthésiques."}, {"id": "wiki20220301en571_17391", "title": "Giorgio Pisanò", "score": 0.008861502347417841, "content": "Il vero volto della guerra civile. Documentario fotografico, Milano, Rusconi, 1961. Sangue chiama sangue, Milano, Pidola, 1962. La generazione che non-si è arresa, Milano, Pidola, 1964. Giovanni XXIII. Le sue parole, la sua vita, le sue opere e le fotografie più belle. La prima biografia del papa santo, a cura di, Milano, FPE, 1965. Storia della guerra civile in Italia, 1943–1945, 3 voll., Milano, FPE, 1965–1966. Gli ultimi in grigioverde. Storia delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana (1943–1945), 4 voll., Milano, FPE, 1967. Mussolini e gli ebrei, Milano, FPE, 1967. Penna nera. Storia e battaglie degli alpini d'Italia, con , 2 voll., Milano, FPE, 1968. L'altra faccia del pianeta \"P2\". Testo integrale della Relazione conclusiva di minoranza presentata al Parlamento dal rappresentante del MSI-DN, Milano, Edizioni del Nuovo Candido, 1984."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.008849557522123894, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0636_1668", "title": "[How effectively should hyperglycemia be treated in a type 2 diabetes patient?].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Hyperglycemia involves an increased risk of macrovascular and microvascular diseases. Despite convincing epidemiologic evidence, research results of the efficacy of treatment of hyperglycemia on cardiovascular events are conflicting. The results published in 2008 of large studies on the treatment of hyperglycemia have caused debate. According to the ACCORD study, intensive treatment of hyperglycemia can be deleterious in high-risk patients with a long history of the disease. 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+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 130]], "word_ranges": [[0, 19]], "text": "Anemia aplastica grave e non candidato al trapianto allogenico a causa dell'età. Gli antisoppressori sembrano essere i più adatti."}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Anemia aplastica grave e non candidato al trapianto allogenico a causa dell'età. Gli antisoppressori sembrano essere i più adatti.", "full_answer_no_ref": "Anemia aplastica grave e non candidato al trapianto allogenico a causa dell'età. 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È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. 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A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. 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Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0284_2966", "title": "[Treatment of severe acquired aplastic anemia].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Severe acquired aplastic anaemia is associated with high morbidity and mortality despite improvement in the results obtained both with bone marrow transplantation and with immunosuppressive treatment. Early bone marrow transplantation is the treatment of choice for patients under 45 years of age, if the neutrophil granulocyte count is less than 0.2-0.5 x 10(9)/l and an HLA-identical sibling donor is available. Other patients should receive primary immunosuppression with antithymocyte globulin, cyclosporin and glucocorticoid in combination with granulocyte colony-stimulating factor. 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The evolution of bone marrow transplantation since 1970's has been positive in terms of survival and transplant success (initial overall survival 43% vs. 90% lately, and graft rejection of 29% vs. 4%). The favorable outcome of bone marrow transplantation for severe or very severe aplastic anemia is due to: the use of conditioning with antithymocyte globuline and cyclophosphamide, the use of graft-vs.-host disease prophylaxis with short curse methotrexate and cyclosporine and the use of filtrated and irradiated blood products. For those patients without an HLA-matched related donor the first treatment to use is the immunosuppression with antithymocyte globuline and cyclosporine. Another option emerged in the late 80's is the unrelated bone marrow transplantation, with survival hardly half of the HLA-identical related bone marrow transplants. In our country, the first allogeneic bone marrow transplant was done in the Instituto Nacional de Ciencias Médicas y Nutrición, Salvador Zubirán, in a patient with aplastic anemia, making possible to perform this procedure safely in our country."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0234_4836", "title": "[Treatment of severe aplastic anemia].", "score": 0.009615384615384616, "content": "58 patients with severe aplastic anemia (SAA) were treated and evaluated in a prospective study either by bone marrow transplantation (BMT) or by antilymphocyte globulin (ALG). 19 patients were treated with BMT; 9 are still alive 6 months to 5 years after BMT (47%). 39 patients were treated with ALG; 28 are alive 5 months to 5 years after ALG (72%). 24 of these 28 are self-sustaining and in remission. The results show that treatment with ALG is probably superior to treatment with BMT, and also demonstrate that most patients with SAA have a pool of hematopoietic stem cells able to repopulate the marrow after this type of treatment."}, {"id": "wiki20220301en230_10762", "title": "Domenico Losurdo", "score": 0.009588068181818182, "content": "Ascesa e declino delle repubbliche, a cura di e con Maurizio Viroli, Urbino, Quattro venti, 1997. . Lenin e il Novecento. Atti del Convegno internazionale di Urbino, 13-14-15 gennaio 1994, a cura di e con Ruggero Giacomini, Napoli, La città del sole, 1997. . Metafisica. Il mondo Nascosto, con altri, Roma-Bari, Laterza, 1997. . Antonio Gramsci dal liberalismo al «Comunismo critico», Roma, Gamberetti, 1997. . Dai fratelli Spaventa a Gramsci. Per una storia politico-sociale della fortuna di Hegel in Italia, Napoli, La città del sole, 1997. . Hegel e la Germania. Filosofia e questione nazionale tra rivoluzione e reazione, Milano, Guerini, 1997. . Nietzsche. Per una biografia politica, Roma, Manifestolibri, 1997. . Il peccato originale del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998. . Dal Medio Oriente ai Balcani. L'alba di sangue del secolo americano, Napoli, La città del sole, 1999. ."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0088_14201", "title": "[Treatment of severe aplastic anemia with bone marrow transplants or with antithymocyte globulin. Evaluation of 27 patients].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The therapeutic results obtained in 27 patients with severe aplastic anemia (SAA) have been studied retrospectively. Ten patients underwent allogenic bone marrow transplantation (BMT) and 17 received antithymocyte globulin (ATG). Five of the ten patients transplanted (50%) are living and show normal hemopoiesis. Although prophylaxis was used, the incidence of host-versus-graft disease (grade II-IV) was 40% and concomitant pneumonitis was the main cause of death. Twenty courses of ATG were given to the 17 patients. 12 responses were achieved (60%), of which two were complete and the remaining were partial. Two patients who did not respond initially and one who recurred responded to a second course. Eleven patients survived (64.7%) of which 10 were disease-free (58.8%). One of them had remission controlled with cyclosporine. The probability of long-term survival is 48% in the group transplanted and 61.6% in the group treated with ATG, showing no statistical differences."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n1063_18785", "title": "[Immunosupressive therapy of aplastic anemia patients: successes and failures (single center experiment 2007-2016)].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Treatment programs for patients with acquired aplastic anemia include two main therapeutic options: allogeneic bone marrow transplantation and combined immunosuppressive therapy (IST). However, combined IST remains the method of choice for most adult AA patients. This study included 120 AA patients who received IST at the National Research Center for Hematology in 20072016. The analysis was applied to 120 patients. Median age was 25 (1765) years, M/F: 66/54, SAA/NSAA: 66%/34%. Effectiveness of IST was carried out in 120 patients with AA. This group did not include 8 SAA patients who died during the first 3 months from the start of treatment from severe infectious complications (early deaths 6.2%) and 2 AA patients who dropped out of surveillance. The observation time was 55 (6120) months. Paroxysmal nocturnal hemoglobinuria (PNH clone) was detected in 67% of AA patients. The median PNH clone size (granulocytes) was 2.5 (0.0199.5)%. The treatment was according to the classical protocol of combined IST: horse antithymocytic globulin and cyclosporin A. Most of patients (87%) responded to combined immunosuppressive therapy. To achieve a positive response, it was sufficient to conduct one course of ATG to 64% of patients, two courses of ATG 24% of patients and 2% of patients responded only after the third course of ATG. A positive response after the first course was obtained in 64% of patients included in the analysis. Most of the responding patients (93%) achieve a positive response after 36 months from the start of treatment. Therefore, the 3rd6th months after the first course of ATG in the absence of an answer to the first line of therapy can be considered the optimal time for the second course of ATG. This tactic allows to get an answer in another 58% of patients who did not respond to the first course of ATG. The probability of an overall 10-year survival rate was 90% (95% confidence interval 83.696.2)."}, {"id": "pubmed23n0999_17555", "title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."}, {"id": "pubmed23n0393_19806", "title": "[Allogenic hematopoietic stem cell transplantation in acquired aplastic anemia: first experience of the National Center for Bone Marrow Grafting].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Bone marrow transplantation from HLA-identical sibling offers cure and leads to restoration of normal hematopoiesis and long-term survival in 60-80% of recipients. From february 1998 to october 1999, seven patients with aplastic anemia (2 very severe aplastic anemia and 5 severe aplastic anemia), with a median age of 22 years (14-39), received a transplant from an HLA-identical sibling donor. All patients had sustained engraftment. Only one patient developed grade IV acute graft-versus-host disease. One patient died in the 22th day of systemic mycobacterial infection and one in the 79th day of acute graft-versus-host disease. The remaining 5 patients are alive and have a complete hematological recovery, with a median follow-up of 6 months (1,5-12). There are at least two reasons for the improved survival of patients with aplastic anemia who where treated by HLA-indentical bone marrow transplantation. One is the decreased incidence of graft rejection that has resulted from the more judicious use of transfusions before bone marrow transplantation, and improvements in the immunosuppressive qualities of the conditioning programs. Another reason for improved survival is the decrease in the incidence and severity of acute graft-versus-host disease."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009259259259259259, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0075_5494", "title": "[The comparative efficacy of splenectomy and antilymphocyte globulin therapy in patients with aplastic anemia].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Analysis of the clinical efficacy and long-term survival of patients with grave and not grave forms of aplastic anemia, subjected to splenectomy or treated with antilymphocytic globulin has shown that in grave aplastic anemia, the clinical efficacy of antilymphocytic globulin is higher than the efficacy of the operative treatment methods. The 30-month survival can be attained in 42% of the patients given globulin and in 28% of the patients after splenectomy. In patients with grave aplastic anemia, it is recommended that the treatment be instituted from the use of antilymphocytic globulin in a dose of 15 mg/kg bw daily for 5 days, provided there are no contraindications. In patients with not grave aplastic anemia, the results of splenectomy and therapy with antilymphocytic globulin are approximately the same: the 5-year survival amounts to 94 and 93%, respectively. Therefore, the use of globulin may be recommended as a method of choice for the above patients' group, since surgical approaches to the treatment are still coupled with a high risk for the patient's life."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0322_9657", "title": "[Bone marrow transplantation for severe aplastic anemia].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Severe aplastic anemia is a hematological disease with a high mortality rate, for which bone marrow transplantation is the treatment of choice, specially in children and young adults. The number of transfusions undergone before the transplant is the most important factor to predict the possibility of graft failure. Twenty patients with severe aplastic anemia, most of them already multiple transfused, were transplanted utilizing cyclophosphamide combined with antilymphocyte globulin as a conditioning regiment. All the evaluable patients engrafted and there were no episodes of graft failure. Three patients died, and 17 (85%) are alive with hematopoietic recovery at a median of 27.7 months post-transplant. Bone marrow transplantation was an excellent therapeutic option in this series of patients with severe aplastic anemia and the conditioning regiment appeared to be sufficiently myeloablative and immunosuppressive to avoid early or late graft failure."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.00909090909090909, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0089_5329", "title": "[Prevention of acute graft versus host disease using 3 prophylactic schemes].", "score": 0.00909090909090909, "content": "During 7 years 81 patients received an allogeneic bone marrow transplant (BMT) for several diseases. The prevention of graft-versus-host disease (GVHD) was undertaken with methotrexate (MTX), MTX plus antilymphocytic gammaglobulin plus prednisone (MTX + ALT + P), and elimination of the T-lymphocytes of the donor's bone marrow with the monoclonal antibody CAMPATH-1. The actuarial survival of the patients who did not develop GVHD was significantly better than that of those who developed grade II-IV GVHD: 56% [95% confidence interval (CI) 39-71%] versus 10% (95% CI 3-25%) (p less than 0.0001). However, actuarial survival was similar in each of the three groups: MTX 35%, MTX + ALT + P 38%, and CAMPATH-1 43%. The incidence of GVH disease, when the sex of the donor and the receptor were different, was significantly higher than in cases where the donor and the receptor had the same sex: 45% (95% CI 31-58%) vs 15% (95% CI 8-28%) (p less than 0.005). By contrast, significant differences were not found between the three groups in the incidence of GVHD: MTX 36%, MTX + ALT + P 34%, and CAMPATH-1 20%. In patients with leukemia, a higher number of relapses occurred in the MTX group, because a higher number of patients in second or third complete remission (CR) or with active disease underwent transplantation.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009009009009009009, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0673_10825", "title": "[Role of antithymocyte globulin in reducing the incidence of complications after allogeneic hemopoietic cell transplantation].", "score": 0.009009009009009009, "content": "To evaluate the efficacy of antithymocyte globulin (ATG) used in conditioning modes before allogeneic hemopoietic cell transplantation (allo-HCT) and its effect in reducing the incidence of posttransplantation complications. The study assessed the results of 92 allo-HCTs depending on the presence or absence of ATG in conditioning modes, the doses of Atgam (60 mg/kg or more), the presence or absence of acute leukemia (AL) in remission before HCT. In patients with AL in remission receiving ATG in conditioning modes (Atgam 60 mg/kg or thymoglobulin 7.5 mg/kg), overall three-year survival was 60%. Increasing the dose of Atgam up to more than 60 mg/kg resulted in higher transplantation-associated mortality (TAM) rates than did with the Atgam dose of 60 mg/kg (p < 0.01). Allo-HCT is the treatment of choice for patients with AL in the presence of an HLA-identical related or unrelated donor. The use of Atgam in a course dose of not more than 60 mg/kg or thymoglobulin 7.5 mg/kg in conditioning modes is associated with low TAM rates and higher overall survival in earlier-stage disease in complete clinical hematological remission as compared with those in patients with expanded-stage AL, rather than in AL in remission at the start of conditioning before HCT."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0603_9710", "title": "[Severe acquired aplastic anemia: historical outcome of patients treated by allogeneic bone marrow transplantation from matched sibling donors. A study by the Spanish Group for Bone Marrow Transplantation in Children (GETMON)].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Allogeneic haematopoietic stem-cell transplantation is the treatment of choice for acquired aplastic anaemia in children. Experience with this approach from Spanish Working Party for Bone Marrow Transplantation in Children in two sequential time periods (1982-1990 and 1991-2004) is reported. Sixty two consecutive patients with a median age of 10 years were transplanted; 18 in the 1982-1990 period and 44 in the 1991-2004 period. Conditioning regimen consisted mainly of irradiation and cyclophosphamide in the first period (72 % of patients) and cyclophosphamide +/- anti-thymocyte globulin (62 %) in the second. Graft versus host disease prophylaxis consisted of cyclosporine in most patients (57/62). Fifty one patients are alive and disease-free at a median follow-up of 127 months. Five years probability of event-free survival is 82 %. The survival increased from 61 % to 91 % during the two time periods. Eleven patients died from graft failure or rejection (3), acute or chronic graft versus host disease and infection (4) or multi-organ failure (4). Univariate analysis identified two significant prognostic factors: interval diagnostic/transplant and time period of transplant (for both p = 0.03). This experience corroborates that allogeneic haematopoietic stem-cell transplantation is the best treatment for severe acquired aplastic anaemia, with a current disease-free survival of 90 % of patients."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0043_13324", "title": "[Advances in the treatment of aplastic anemia].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The purpose of this paper is to describe the current advances in the pathogenesis, classification and treatment of acquired aplastic anemia (AA). The therapeutical experience obtained at the Servicio de Hematología, Centro Medico Nacional, Siglo XXI is described. Bone marrow transplantation is the first choice therapy for severe AA. This procedure succeeds in obtaining complete remission in nearly 80% of the cases. Nevertheless, few patients are eligible for such therapy, consequently other treatments should be considered. In this context some immunosuppressive therapies such as antilymphocyte globulin had shown to produce favorable responses in 60% of the patients. In addition, androgens and immunosuppressive drugs like methylprednisolone bolus and cyclosporin A do not have a definitive place in severe AA. Finally, it is important to describe the experience with lymphocytapheresis, a new procedure, that decreases the immunological response against the normal hematopoiesis by removing the population of T-lymphocytes inducing complete remission in a few patients."}, {"id": "pubmed23n0885_1887", "title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."}, {"id": "pubmed23n1101_8764", "title": "[Diagnosis and treatment for aplastic anemia].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Treatments of aplastic anemia comprise supportive therapy and aplastic anemia-specific therapy to recover from hematopoiesis. Supportive therapy includes transfusion, granulocyte colony-stimulating factor, and iron chelation therapy in addition to symptomatic treatment. Aplastic anemia-specific treatments that aim to achieve hematopoietic recovery are immunosuppressive therapy, thrombopoietin receptor agonist (TPO-RA) treatment, allogeneic hematopoietic stem cell transplantation, and anabolic hormone therapy. Although the transplantation achieves complete recovery of hematopoiesis (healing), there is a risk of death from transplant-related complications. The most effective drug therapy is the combination of TPO-RA and the immunotherapy combined with anti-thymocyte globulin and cyclosporine. This treatment is also effective against secondary, drug-induced, or hepatitis-associated aplastic anemia. In the treatment of aplastic anemia, the treatment choice is made based on the disease severity and patient ages."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.008695652173913044, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n0702_19760", "title": "[Use of monoclonal antibodies in prophylaxis and treatment of acute and chronic graft-versus-host disease in 2011].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Allogeneic hematopoietic stem cell transplantation (HSCT) is the treatment of choice of hematologic malignancies. Acute graft versus host disease (GvHD) is common after HSCT and directly related to graft versus leukemia effect. Little progress has been done in the treatment of acute GvHD. The first line treatment is usually high-dose steroids for patients presenting grade II or more GvHD. However, 40% of those patients are resistant to this treatment. Several approaches using monoclonal antibodies against cytokines or other molecules involved in the physiopathology of GvHD have been used. The aim of this review is an updated overview of the mainly used monoclonal antibodies in the prophylaxis or treatment of GvHD (e.g., anti-CD52, anti-TNFα, anti-CD25, anti-LFA3 and anti-CD20)."}, {"id": "pubmed23n1097_5003", "title": "[Beyond the assessment of work-related stress risk: the management standards approach for organizational wellbeing.]", "score": 0.008620689655172414, "content": "La valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato (SLC), oltre a soddisfare un obbligo normativo, rappresenta un momento per riflettere sulle condizioni di salute di un'organizzazione e sugli elementi su cui intervenire per migliorarle. Nel presente contributo vengono riportati i risultati ottenuti dalla valutazione approfondita dello SLC condotta in un'azienda di facility management tramite la somministrazione dell'HSE Management Standards Indicator Tool (HSE-MS IT) e ulteriori misure atte a valutare lo stress percepito, la soddisfazione lavorativa e la motivazione al lavoro. Hanno partecipato allo studio 196 operai di un'azienda che si occupa di pulizie ospedaliere, industriali e civili. Dalla valutazione approfondita è emersa la presenza di rischio nelle dimensioni Domanda, Relazioni, e Supporto dei Colleghi e di rischio grave nella dimensione Controllo. L'analisi delle correlazioni e delle regressioni multiple hanno permesso di identificare le aree organizzative significativamente associate allo stress percepito, alla soddisfazione lavorativa e alla motivazione. Tramite modelli di path analysis si è inoltre valutato l'effetto diretto e indiretto dei Management Standards su queste tre misure di output. 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+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[211, 430]], "word_ranges": [[31, 65]], "text": "le persone con gonorrea faringea trattate con un regime alternativo devono tornare 14 giorni dopo il trattamento per un test di guarigione utilizzando una coltura o un test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT)."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Non è richiesto un test microbiologico di conferma della guarigione per le persone con diagnosi di gonorrea urogenitale o rettale non complicata trattate con uno dei regimi raccomandati o alternativi; tuttavia, le persone con gonorrea faringea trattate con un regime alternativo devono tornare 14 giorni dopo il trattamento per un test di guarigione utilizzando una coltura o un test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT). Se il NAAT è positivo, si deve tentare una coltura di conferma prima del ritrattamento. I test di suscettibilità antimicrobica devono essere eseguiti su tutte le colture positive. I sintomi che persistono dopo il trattamento devono essere valutati con una coltura per N. gonorrhoeae (con o senza HAT concomitante) e tutti gli isolati gonococcici devono essere testati per la suscettibilità antimicrobica (modificato dalle Linee guida per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, 2015).", "full_answer_no_ref": "Non è richiesto un test microbiologico di conferma della guarigione per le persone con diagnosi di gonorrea urogenitale o rettale non complicata trattate con uno dei regimi raccomandati o alternativi; tuttavia, le persone con gonorrea faringea trattate con un regime alternativo devono tornare 14 giorni dopo il trattamento per un test di guarigione utilizzando una coltura o un test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT). 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L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0871_11217", "title": "[Adequacy of treatment with ertapenem according to the criterion approved for the infection´s commission of a specialty hospital].", "score": 0.009900990099009901, "content": "The inappropriate use of antibiotics in our environment increases the risk of multi-resistant bacteria, therefore it is necessary to present studies to meet and promote the proper use of antimicrobial. Retrospective observational study in which patients who are receiving ertapenem during the period of stady (5 ½ months), were included. The adequacy of the indication to the conditions of use agreed in the Hospital was evaluated and the evolution of the treatment was monitored until the end, determining the degree of therapeutic de-escalation. 84 ertapenem prescriptions were included. The vast mayority of the prescriptions were carried out by Internal Medicine (41.7%) and the main indication was urinary tract infection (47.2%). Microbiological cultures were requested in the 75% of the patients before the first dose of ertapenem. The prescription was adapted in 69 (82.14%) of ertapenem patients to the criteria approved by the Hospital. Regarding the evolution of antibiotic therapy, treatment with ertapenem continued until resolution of the infection in 58.33% of patients. In 15 of 23 (66.21%) patients with the possibility of therapeutic de-escalation it was performed after 2-3 days of empirical treatment. The vast majority of treatments ertapenem fit the criteria of prescription our Hospital. The high percentage of patients with microbiological results available, allowed in many patients the appropriate adjustment of the treatment in the first 72 hours."}, {"id": "wiki20220301en187_33100", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.009876603423889187, "content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.00980392156862745, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0844_18843", "title": "[Evaluation of antibiotic resistance of Escherichia coli in urinary tract infections in Primary Care Barbastro Sector (Huesca)].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Evaluate the resistance of community-uropathogen, Escherichia coli to several antibiotics in our health sector and deduce empirical treatment options. E. coli strains isolated from urine cultures of patients from Primary Care Barbastro Sector, between January 2011 and December 2013, were studied. The resistances rates for nine common antibiotics were determined, and differences in sensitivity were analyzed, comparing confidence intervals for proportions by the method of Wilson. E. coli was the most frequently isolated bacteria (61.08% of positive urine cultures sent from Primary Care). Overall, there has been an increase in resistance of E. coli isolates in all antimicrobials studied. Still, resistance has remained below 4% compared to fosfomycin and nitrofurantoin and below 10% in cephalosporins second and third generation. Resistance to amoxicillin-clavulanate has increased progressively reaching 21.5% in 2013; only this antibiotic has presented a statistically significant increase. The maximum levels of resistance (over 30%) were found in the antibiotics administered orally and often indicated in uncomplicated urinary tract infections: trimethoprim-sulfamethoxazole, ciprofloxacin and ampicillin. Update knowledge susceptibility patterns of microorganisms most commonly isolated in urine samples in each health area allows to choose the most suitable and effective treatments trough empirical knowledge."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0278_397", "title": "[The efficacy of aztreonam in a \"bolus dose\" in the therapy of urinary tract infections in neonates].", "score": 0.009708737864077669, "content": "A \"bolus dose\" of aztreonam was used to treat a sample group of 46 neonates suffering from urinary tract infections caused by bacteria thought to be sensitive to aztreonam. This treatment proved efficacious in approximately 80% of cases."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0547_5724", "title": "[Adequacy of antibiotic therapy to guidelines for urinary tract infection in hospital].", "score": 0.009615384615384616, "content": "We estimated the adequacy of antibiotic therapy to guidelines for nosocomial and community-acquired urinary tract infections in hospital. For 4 weeks, all adult patients hospitalized with positive bacteriuria were included in our retrospective study. Data was collected from urine culture results and from patient medical files. Adequacy to guidelines was analyzed by two infectious disease specialists, focusing on the indication, antibiotic choice, dosage, route of administration, and duration of treatment. Overall 202 patients were enrolled in the study (63.9% women). The decision of initiating or not antibiotic therapy was appropriate in 66.8% of cases. Antibiotherapy indication and antibiotic choice were adequate in 94 cases in empiric prescription (50.8%) and in 123 cases (60.9%) after receiving culture antibiogram results. Route of administration was adequate in 94.4% and dosage in 70.8% of prescriptions. This poor compliance with guidelines was mainly due to unnecessary prescriptions in asymptomatic bacteriuria, unnecessary biotherapies and spectrum errors. It seems important to remind prescribers of recommendations for urinary tract infections."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0129_10283", "title": "[Antimicrobial therapy].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The Authors expose the bases of a rational antibiotic therapy according to their experience. They underline the risk of using antibiotics in situations in which they are not strictly necessary. They point out the importance of the dosage, the route of administration, the frequency of doses, the length of treatment and the control of seric drug levels of aminoglycosides, in case of creatinine clearance under 50 ml/min. They shortly review the different antibiotic combination."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.009433962264150943, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0765_22200", "title": "[Using an antibiotic sensitivity assay on urine cultures from patients attending general practice healthcare institutions in Pereira].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Describing the bacteria most frequently isolated from and antibiotic resistance patterns in urine cultures taken from patients attending general practice healthcare institutions in Pereira as urinary tract infections are a frequent cause for primary healthcare attention. A descriptive cross-sectional observational study of 131,608 members of the health social security system was carried out between January 1st 2010 and April 7th 2011;the bacteria isolated from urine cultures having more than 105 colony-forming units (CFU) were assessed, as were the sensitivity and antibacterial agents' resistance results. Resistance was evaluated in line with Clinical and Laboratory Standards Institute (CLSI) parameters by means of the Kirby-Bauer disk diffusion manual method with Beckton Dickinson diagnostic disks. 5,226 urine cultures were analysed, 1,058 of which showed uropathogengrowth. Bacterial growth was reported in 792 cultures (74.9 %), having more than 105 CFU. The most frequently isolated microorganisms were Escherichia coli (67.2 %), Klebsiella sp (19.2 %) and Enterococcus sp (7.8 %).Escherichia colishowed high sensitivity to amoxicillin / clavulanate (100 %), nitrofurantoin (94.8 %), ceftriaxone (86.3 %), ciprofloxacin (71.0 %) and high resistance to ampicillin (54.7 %), amoxicillin (50.0 %), trimethoprim-sulfamethoxazole (43.8 %) and cephalothin (42.8 %). Nitrofurantoin may be the best therapeutic option in first-line management of lower urinary tract infection and ciprofloxacin for pyelonephritis due to its effectiveness and low resistance as seen in primary healthcare practice in Pereira."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0074_15542", "title": "[Pulmonary and tonsillar distribution of ceftriaxone and cefonicid and the resultant bactericidal activity of the organ].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The therapeutic efficacy of Ceftriaxone and Cefonicid 1 g I.M. single-dose against S. Pneumoniae, H. Influenzae and K. Pneumoniae in tonsil and lung infections was studied using bactericidal quotient (BQ). Samples of lung tissue and serum were obtained from two groups of surgical patients, treated with Ceftriaxone or Cefonicid 1 g I.M., 2-8-16 and 24 hours before surgery. From two other groups of 10 surgical patients, treated as above, samples of tonsil tissue and serum were obtained. In lung tissue the higher levels of Ceftriaxone and Cefonicid appeared at the second hour (11.54 +/- 1.59 mcg/g and 11.4 +/- 2.49 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (2.18 +/- 0.47 mcg/g for Ceftriaxone and 0.64 +/- 0.21 mcg/g for Cefonicid). Higher Ceftriaxone and Cefonicid levels also appeared in tonsil tissue at the 2nd hour (11.12 +/- 2.42 mcg/g and 9.22 +/- 3.12 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (1.54 +/- 0.46 mcg/g for Ceftriaxone and 0.42 +/- 0.23 mcg/g for Cefonicid). BQ values were estimated using the ratio between the mean concentrations of Ceftriaxone and Cefonicid in tissue samples and the MBC mean values determined for the above mentioned pathogens, isolated in hospital. Ceftriaxone always showed BQ values greater than 1 during 24 hours versus levels observed for the three reported pathogens. Cefonicid showed BQ values greater than 1 during 24 hours against S. Pneumoniae and BQ values less than 1 for 6-8 hours against H. Influenzae and for 1-4 hours against K. Pneumoniae."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.009259259259259259, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n0084_8527", "title": "[Aztreonam vs norfloxacin: a comparative study of the treatment of urinary tract infections in ambulatory and hospitalized patients].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Eighty-two evaluable patients suffering from UTI were randomly treated with parenteral Aztreonam (1 g OD in cystitis and 1 g BID in pyelonephritis) or oral Norfloxacin (400 mg BID). Predisposing urological conditions were present in 75% and 78.5% respectively. Microbiological cultures at the end of treatment and at a follow-up visit after 4 weeks showed significantly better results among Aztreonam treated patients (microbiological cure: 97.5% vs 71.4%-p less than or equal to 0.005). Clinical cure was achieved in 97.5% and 71.4% respectively (p less than or equal to 0.001). A statistically significant difference was present only in patients treated for pyelonephritis (microbiological cure-AZT: 100%; NOR: 50%-p less than or equal to 0.0005) and not in those with cystitis (AZT: 95.0%; NOR: 83.3%). Side effects were rare in both treatments. Aztreonam seems to offer major advantages, when compared to Norfloxacin, in the treatment of UTI, especially when upper urinary tract is involved."}, {"id": "pubmed23n0694_15642", "title": "", "score": 0.009174311926605505, "content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."}, {"id": "pubmed23n0277_644", "title": "[Efficacy of antimicrobial prevention with single-dose ceftriaxone in urologic surgery].", "score": 0.009174311926605505, "content": "One gm ceftriaxone was administered i.m. to 266 patients 1 h before urologic surgery. The antimicrobial spectrum and long half life of this beta-lactam make it potentially useful for prophylaxis. Its efficacy was determined by the incidence of infections and antibiotics required postoperatively. Postoperative bacteriuria was determined by two urine cultures: one at discharge from hospital or after catheter removal and another 4 weeks postoperatively. The overall postoperative infection rate was 9.7% and bacteriuria was 11.2%; most of these were asymptomatic. Antibiotics were administered postoperatively in 13.9% of the patients. The foregoing results corroborate the efficacy of this agent given in a single dose for prophylaxis against infection in urologic surgery."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00909090909090909, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0112_16583", "title": "[Extracorporeal lithotripsy and prophylactic antibiotic therapy].", "score": 0.00909090909090909, "content": "During ESWL, bacteria which may be contained in the stone gets disintegrated. This study evaluates the role of prophylactic antibiotherapy in preventing such complications. Fifty patients whose urine culture was negative were randomized into two groups: the first group (25 patients) received a placebo, the second group received Ceftriaxone 1 g I.V. as a single injection performed 1 hour previous ESWL. There was no positive blood culture and no positive urine culture in the placebo group arm as well as in the antibiotic group. In this study, the risk of infection induced by ESWL seems to be minimal, so that prophylactic antibiotherapy does not appear to be necessary when urine before ESWL is sterile."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0381_22196", "title": "[Economic impact of rationalized antibiotic therapy in a general hospital].", "score": 0.009009009009009009, "content": "To evaluate the economic impact and the bacterial resistance rates after 2 years of a rationalized antibiotic prescription program in a 502-bed hospital. Prescribing protocols were established by consensus in 1998 and were reinforced a year later by nominative dispensing of the most costly antibiotics. The impact of the program was assessed in terms of changes in the overall cost of antibiotics and in the pattern of bacterial resistance among pathogens isolated in the institution, during the period prior to the onset of the program (1997) and its realization (1998 and 1999). The expenses for antibiotic drugs decreased by 46% in 2 years. Resistance rates among the different pathogens studied have remained stable. No increase of mortality was observed. Our rational policy in antibiotic therapy had a positive economic impact. However, new additional measures should be encouraged to prevent antimicrobial resistance."}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.008928571428571428, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "pubmed23n0131_1046", "title": "[Use of antibioticograms for individual programs of antibacterial therapy].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The increasing role of antibiotic-resistant microorganisms in etiology of bacterial infections and the increased number of the antibiotics used for the treatment of patients with purulent infections require a rational approach to the choice of the optimal drug. Antibiotic sensitivity of the causative agents of bacterial infections is considered at present as one of the main indices determining the efficacy of antibacterial therapy. Determination of antibiotic sensitivity by the disk diffusion method with quantitative and semi-quantitative interpretation of the results provides information for choosing the most effective drug and calculating its optimal dose in control therapy. Equations for calculating the MICs antibiotics by the inhibition growth zones and the drug levels in blood and urine attained with the use of different doses and administration routes are presented."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0120_6794", "title": "[Comparative evaluation of the results of antibiotic sensitivity testing using automated microbiological systems and the disk diffusion method].", "score": 0.008849557522123894, "content": "A total of 1120 comparative estimations of antibiotic sensitivity of clinical gram positive and gram negative bacteria isolated from patients with surgical and urological infections were performed. The data for comparison were obtained with the use of microbiological systems MIC-2000 and MS-2 and the disk diffusion method. A high percentage of coincidence for both gram negative and gram positive organisms was observed. The frequency of total coincidence was higher for Enterobacteriaceae. The results of disk diffusion estimations more frequently coincided with the results obtained with the use of apparatus MIC-2000 as compared to the results provided by MS-2. The choice of the nutrient medium markedly influenced the coincidence level of the results obtained with the apparatus and control methods."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0668_22793", "title": "[Susceptibility of Escherichia coli strains isolated from persons with urinary tract infections in 2007 - 2008 to antimicrobial agents].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Determination of sensitivity to antibiotics and chemotherapeutics of 160 E. coli strains isolated from 2007 to 2008 from cases of hospital urinary tract infections and assessment the ability to produce ESBL by these strains. The susceptibility of E. coli strains to ampicillin, amikacin, amoxicillin with clavulanic acid, aztreonam, cephalothin, cefotaxime, ceftazidime, cefuroxime, ciprofloxacin, ertapenemem, gentamicin, imipenem, meropenemem, nitrofurantoin, piperacillin, piperacillin with tazobactam, tetracycline, and trimethoprim with sulfamethoxazole was tested by using a disc-diffusion method. Ability to producing ESBL was detected by using double disc synergy test. The analysis revealed a high percentage of strains resistant to ampicillin (56.8%). Strains showing resistance to tetracycline (35%), trimethoprim with sulfamethoxazole (23.1%), ciprofloxacin (19.4%), gentamicin (3.75%) and nitrofurantoin (3.75%) were also obtained. The percentage of strains resistant to amoxicillin with clavulanic acid among those isolated in 2007 was 2.9%, and in group of strains obtained in 2008 was 20.6%. Production of ESBL was observed in 4.4% of strains, which in addition to resistance to penicillin and cephalosporins showed resistance to antibiotics belonging to other groups. Multi-drug resistant strains were also obtained, which did not produce ESBL. Increasing resistance to some of the antibiotics and the emergence of multi-drug resistant strains clearly indicate the need for continuous monitoring of antibiotic susceptibility in uropathogenic E. coli strains."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.008695652173913044, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n1043_22932", "title": "[Is stratification of antibiotic susceptibility of urinary pathogens useful in the Emergency Department?]", "score": 0.008695652173913044, "content": "The aim of the study wat to analyze the antibiotic susceptibility of the pathogens causing urinary tract infection (UTI) and to stratify the results in function of patient´s clinical and demographic dates. The susceptibility of the pathogens isolated in the urine of 144 patients with UTI randomly chosen was analyzed. The results were stratified in function of sex, age, type of UTI, previous UTI and previous antibiotic treatment. The susceptibility of the all isolates and of the Escherichia coli isolates was analyzed. There were significant differences between groups in function of sex (fluoroquinolones), age (cefuroxime, ertapenem and gentamicin), type of UTI (cefuroxime, cefotaxime, ertapenem and fluoroquinolones), previous UTI and previous antibiotic treatment (cefotaxime, fluoroquinolones and fosfomycin). The use of clinical and demographic data according to population and local resistance epidemiology of the pathogen causing UTI may help to select an adequate empirical treatment for UTI."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[498, 747]], "word_ranges": [[75, 112]], "text": "Il caso clinico presenta la manovra PACE in cui il paziente resiste alla rotazione esterna e all'abduzione dell'anca a 90° di flessione all'esaminatore. La manovra è considerata positiva se riproduce i sintomi nel contesto della sindrome piramidale."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "La sindrome del piriforme si verifica a causa della compressione o dell'impingement del nervo sciatico da parte dell'ipertrofia o della contrattura del muscolo piriforme. I sintomi caratteristici della sindrome del piriforme comprendono un dolore al gluteo che si irradia lungo la parte posteriore della coscia e che può essere accompagnato da parestesia. Come causa scatenante frequente, il paziente può riferire di essere stato a lungo seduto su una superficie dura prima di avvertire il dolore. Il caso clinico presenta la manovra PACE in cui il paziente resiste alla rotazione esterna e all'abduzione dell'anca a 90° di flessione all'esaminatore. La manovra è considerata positiva se riproduce i sintomi nel contesto della sindrome piramidale.", "full_answer_no_ref": "La sindrome del piriforme si verifica a causa della compressione o dell'impingement del nervo sciatico da parte dell'ipertrofia o della contrattura del muscolo piriforme. I sintomi caratteristici della sindrome del piriforme comprendono un dolore al gluteo che si irradia lungo la parte posteriore della coscia e che può essere accompagnato da parestesia. Come causa scatenante frequente, il paziente può riferire di essere stato a lungo seduto su una superficie dura prima di avvertire il dolore. Il caso clinico presenta la manovra PACE in cui il paziente resiste alla rotazione esterna e all'abduzione dell'anca a 90° di flessione all'esaminatore. La manovra è considerata positiva se riproduce i sintomi nel contesto della sindrome piramidale.", "full_question": "Un paziente di 40 anni ha iniziato ad avvertire un fastidio alla natica destra dopo un lungo viaggio in auto. Da allora, non è più in grado di tollerare la posizione seduta prolungata a causa del ripetersi del dolore. Occasionalmente avverte un intorpidimento dell'arto inferiore destro che scompare quando si alza. La risonanza magnetica e la radiografia dell'anca non hanno evidenziato anomalie. L'esame della sensibilità e dei riflessi osteotendinei non ha mostrato alterazioni. Le manovre di rotazione esterna e l'abduzione resistita, con l'anca in flessione di 90 gradi, riproducono il dolore. La diagnosi più probabile è:", "id": 540, "lang": "it", "options": {"1": "Sindrome da impingement femoro-acetabolare.", "2": "Sindrome della fascia lata del tensore.", "3": "Radicolopatia S1.", "4": "Sindrome piramidale.", "5": null}, "question_id_specific": 4, "type": "TRAUMATOLOGIA", "year": 2021, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1038_10335", "title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]", "score": 0.013830532212885153, "content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "wiki20220301en187_33101", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.009900990099009901, "content": "La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute."}, {"id": "wiki20220301en578_790", "title": "Hiraab Imamate", "score": 0.009878994138778598, "content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0044_24678", "title": "[The routine diagnosis of the distal obstructive syndrome (DOS)].", "score": 0.00980392156862745, "content": "The diagnosis of distal obstructive syndrome (DOS) is based on the test of lung ventilation function. The tests applied (FEF25-75, MEF50, MEF25) are more sensible than in the routine spirography exploration (FEV1, FEV1.0 x 100/VC), because they evaluate the efficiency of ventilation in those conditions in which the force of the respiratory muscles plays a secondary part and, therefore, cannot hide a flow decrease caused by the obstruction of small pathways (less than 2 mm in diameter). FEF25-75 is measured on the same forced maximum expirogram as FEV1.0. MEF50 and MEF25 are parameters derived from the flow-volume curve. The introduction of these tests into the routine exploration of pulmonary ventilation will improve considerably the diagnosis of early COPD forms."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009708737864077669, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0701_11632", "title": "[Dorso-lumbar pain caused by a schmorl hernia].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Thoracic and lumbar spine conditions cause primarily mechanical back pain, although the clinician has to ensure that the symptoms are not from another etiology. We present the case of a patient with thoracic and lumbar non mechanical pain, resistant to treatment, diagnosed with a herniation of the intervertebral disc through the vertebral end-plate. We also performed a literature review."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0291_18230", "title": "[The attempt to define reciprocal relations between radicular and pseudoradicular syndrome in patients with lumbar disc herniation (1dh)].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Based on history and clinical examination in 100 patients with Idh we selected four clinical features characteristic of radicular and pseudoradicular (spondylogenic) syndrome. The choice was based on data from review of literature. We confirmed that pseudoradicular syndrome features appeared in most of Idh patients. Of the 100 patients in 20% pseudoradicular syndrome features prevailed, 14% experienced mainly radicular syndrome features and 66% patients presented mixed clinical picture. We suggest that above relationships should be considered in clinical practice."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009523809523809525, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0046_12683", "title": "[Value of computerized tomography in the diagnosis of discopathy in the L4-L5-S1 segment].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The aim of this analysis was demonstration of the usefulness of CT in the diagnosis of lumbar discopathy. In 110 patients with backache, CT of the L4-L5-S1 part of the spine was done. The observed abnormalities were analysed, including presence of nucleus pulposus herniation, pathological changes of osseous structures of the spine, width of the vertebral canal and lateral recesses, and presence of other lesions there. Comparing the results of (CT) and myelography with intraoperative observations it was possible to confirm the high usefulness and value of CT in such cases. CT may be an important diagnostic method preoperatively in patients with iodine hypersensitivity and those with vertebral canal stenosis."}, {"id": "wiki20220301en303_19227", "title": "Nomadi 40", "score": 0.009461869752468786, "content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "wiki20220301en127_49750", "title": "La Renga discography", "score": 0.009433962264150943, "content": "|--- |La Renga (1998)1. \"El Terco\"2. \"Tripa y Corazón\"3. \"Bien Alto\"4. \"El Hombre de La Estrella\"5. \"Vende Patria Clon\"6. \"El Rebelde\"7. \"Me Hice Canción\"8. \"Cuando Estés Acá\"9. \"El Twist del Pibe\"10. \"Reíte\"11. \"Ser Yo\" |--- |La Esquina del Infinito (1999)1. \"La Vida, Las Mismas Calles\"2. \"Motoralmaisangre\"3. \"Al Que He Sangrado\"4. \"Panic Show\"5. \"El Cielo del Desengaño\"6. \"Arte Infernal\"7. \"En El Baldío\"8. \"En Pie\"9. \"El Rey de La Triste Felicidad\"10. \"Estalla\"11. \"Hey Hey, My My\"12. \"Untitled\" |--- |Detonador de Sueños (2003)1. \"A Tu Lado\"2. \"Detonador de Sueños\"3. \"El Ojo del Huracán\"4. \"La Razón Que Te Demora\"5. \"Dementes En El Espacio\"6. \"Estado\"7. \"Las Cosas Que Hace\"8. \"Noche Vudú\"9. \"En Los Brazos del Sol\"10. \"Míralos\"11. \"El Rastro de La Conciencia\"12. \"Hielasangre\" |---"}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009345794392523364, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0275_4477", "title": "[Computed tomography in the diagnosis of intervertebral disk hernias].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Computed tomography (CT) was conducted in 75 patients with discogenic radiculitis. In 15 patients the study was carried out without intensified contrasting of the spinal cord meningeal spaces (native CT), in 60 with contrasting of the meningeal spaces with air (42 patients) or Omnipaque (18 patients). The CT was analysed at the level of the bony and articular segments of the spinal canal. Deformity of the dural sac of the spinal cord was the most frequent sign of Schmorl's body. It was encountered in 96.2% of verified cases. CT is one of the methods for establishing the diagnosis of Schmorl's body."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009259259259259259, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "wiki20220301en127_49749", "title": "La Renga discography", "score": 0.009259259259259259, "content": "{| |Esquivando Charcos (1991) 1. \"Somos Los Mismos de Siempre\" 2. \"Moscas Verdes, Para El Charlatán\" 3. \"Embrolos, Fatos y Paquetes\" 4.''' \"Luciendo Mi Saquito Blusero\"5. \"Voy a Bailar a La Nave del Olvido\"6. \"Buseca y Vino Tinto\"7. \"El Juicio del Ganso\"8. \"Negra Mi Alma, Negro Mi Corazón\"9. \"Blues de Bolivia\" |--- |A Dónde Me Lleva La Vida (1994)1. \"El Camino del Deshielo\"2. \"Cortala y Olvidala\"3. \"El Rito de Los Corazones Sangrando\"4. \"Blues Cardíaco\"5. \"Pis y Caca\"6. \"El Sátiro de La Mala Leche\"7. \"El Mambo de La Botella\"8. \"Debbie El Fantasma\"9. \"El Circo Romano\"10. \"2+2=3\"11. \"Triste Canción de Amor\" |--- |Despedazado por Mil Partes (1996)1. \"Desnudo Para Siempre (o Despedazado por Mil Partes)\"2. \"A La Carga Mi Rocanrol\"3. \"El Final Es En Donde Partí\"4. \"La Balada del Diablo y La Muerte\"5. \"Cuando Vendrán\"6. \"Psilocybe Mexicana\"7. \"Paja Brava\"8. \"Lo Fragil de La Locura\"9. \"Veneno\"10. \"El Viento Que Todo Empuja\"11. \"Hablando de La Libertad\" |---"}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009174311926605505, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0400_18508", "title": "[Neurophysiological diagnosis of lumbosacral radicular compression syndrome from late responses].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Lumbosacral radicular compression syndrome is a disorder that can affect anyone at some moment in their lives, regardless of their sex, age and profession. It appears more frequently in specific groups of people. Late responses constitute neurophysiological studies that allow evaluation of the functional state of the proximal portions of the peripheral nervous system, which are affected to a greater or lesser extent in the course of this pathological state. AIMS. To determine the usefulness of the F wave and H reflex in lumbosacral compressive radiculopathies at L5 and S1. We examined 100 patients who had been clinically and imagenologically diagnosed as suffering from lumbosacral compressive radiculopathy, which was classified as being L5 and S1. Late responses (F wave and H reflex) were performed and they were compared with a group made up of 74 normal subjects. In patients with L5 radiculopathy, the F wave was abnormal in 66.6% of the cases, where a reduction in the percentage of waves obtained from patients and prolonged minimum, average and maximum latencies predominated. In the case of patients with S1 lumbosacral compressive radiculopathies, 77.5% presented H reflex alterations and the main abnormalities were detected as being the prolongation of reduced amplitude latencies and the absence of response. The F wave and H reflex are useful tools for evaluating patients with compressive radiculopathies at L5 and S1, respectively."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0072_20796", "title": "[Critical study of 200 surgically treated lumbar disk hernias].", "score": 0.00909090909090909, "content": "The authors reviewed 200 cases of operated lumbar disk hernias. Hernias of the L4-L5 disk were twice as frequent as those of the L5-S1 disk. When clinical examination revealed simultaneous involvement of the L5 and S1 nerve roots, the L4-L5 disk was more frequently responsible (75%). Clinical examination alone was not sufficient to localize the level of the disk hernia and CT scan used for this purpose had a sensitivity of 93.2%. In 20% of cases, the CT scan demonstrated a second asymptomatic lesion. The results of surgical treatment were assessed as 83% good and very good results and 50% complete cures. The authors propose the following recommendations: Look for involvement of the L5 and S1 nerve roots which is suggestive of an L4-L5 hernia; only operate after radiological demonstration of the level of the herniated disk; do not operate on asymptomatic lesions detected by CT scan."}, {"id": "pubmed23n0749_21422", "title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."}, {"id": "pubmed23n0522_690", "title": "[Pancoast's syndrome (superior pulmonary sulcus tumor): review of the literature].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Pancoast's syndrome is produced by an apical lung tumor, with a local extensión to inferior brachial plexus, paravertebral sympathetic chain, vertebral bodies and first, second and third ribs. Its major cause is the non-small cell lung cancer, and this syndrome may produce shoulder pain and Horner's syndrome. The best diagnostic method is transthoracic needle aspiration, because of its peripheral location. Neoadjuvant chemoradiotherapy followed by complete surgical excision is the preferred approach to these tumors."}, {"id": "wiki20220301en163_34530", "title": "Spasell", "score": 0.008928571428571428, "content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0701_11682", "title": "[Imaging studies in cases with painful shoulder].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Painful shoulder is a frequent clinical problem in musculoskeletal pathology. Imaging plays an essential role in the etiologic diagnosis. Simple X-rays are usually the first performed diagnostic test, and on occasion, it is enough to establish a diagnosis. Tendinous calcifications are clearly depicted on plain radiographs, which are a first option modality in the evaluation of bone tumors. Tendinous pathology is the most common cause of shoulder pain. It may be analysed either by ultrasound or magnetic resonance (MR). MR is the most sensitive technique to detect early pathological changes. MR is usually used in the presurgical evaluation of the shoulder and in local staging of bone and soft tissue tumors."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0111_1962", "title": "[Spinal ultrasound tomography in the diagnosis of lumbar intervertebral disk displacement].", "score": 0.008771929824561403, "content": "By comparative sonographic and myelographic investigations of 61 patients with lumbar disc herniations and other nerval compressive syndromes, the value of the spinal sonography in the diagnosis of lumbar disc herniation is demonstrated. The transversal transabdominal representation of lumbar disc herniations is successful in 82% of all cases. The sensitivity of sonography amounts to 0.73 in the segment L5/S1 and to 0.92 in the segment L4/5. In connection with the neurological investigation and X-ray films of the lumbar spine, the spinal sonography as a noninvasive procedure can represent an useful alternative to the myelographic diagnosis of the lumbar disc herniation."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0395_6819", "title": "[Comparison of the clinical usefulness of magnetic resonance (MR), computer tomography )CT) and radiculography (R) in diagnosing lumbar discopathy].", "score": 0.008695652173913044, "content": "The aim of the study was an assessment of the usefulness of magnetic resonance imaging (MRI), computed tomography (CT), and radiculography (R) in the diagnosis of lumbar discopathy. The accuracy of MRI, CT, and R for the diagnosis of lumbar herniated nucleus pulposus ws compared prospectively in 120 patients, undergoing surgical exploration. MRI was the most accurate test (100%) compared with CT (95%) and R (92.5%). The false positive rate was lowest for MRI (0%), followed by CT (5%) and R (7.5%). MRI proves very favorable compared with other currently available imaging modalities for diagnosis of lumbar herniated nucleus pulposus which allows to differentiate hernia and protrusion. MRI is noninvasive, has no known side effects and no radiation exposure. It is the procedure of choice for the radio-diagnosis of lumbar disc herniations."}]}}}}
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[58, 147]], "word_ranges": [[9, 21]], "text": "In termini di frequenza, la risposta corretta potrebbe essere la poligrafia respiratoria,"}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[214, 353]], "word_ranges": [[32, 51]], "text": "potrebbe anche essere corretta la 2 (ecocardiogramma) nel caso di sospetto di cardiopatia associata, meno frequente ma anch'essa possibile."}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "L'approccio è dubbio per la mancanza di dati sufficienti. In termini di frequenza, la risposta corretta potrebbe essere la poligrafia respiratoria, soprattutto nel caso di un paziente obeso, che non conosciamo, ma potrebbe anche essere corretta la 2 (ecocardiogramma) nel caso di sospetto di cardiopatia associata, meno frequente ma anch'essa possibile. L'associazione della BPCO con l'OSAHS è una causa frequente di deterioramento della BPCO, maggiore di quello che corrisponderebbe a una compromissione funzionale.", "full_answer_no_ref": "L'approccio è dubbio per la mancanza di dati sufficienti. In termini di frequenza, la risposta corretta potrebbe essere la poligrafia respiratoria, soprattutto nel caso di un paziente obeso, che non conosciamo, ma potrebbe anche essere [HIDDEN] nel caso di sospetto di cardiopatia associata, meno frequente ma anch'essa possibile. L'associazione della BPCO con l'OSAHS è una causa frequente di deterioramento della BPCO, maggiore di quello che corrisponderebbe a una compromissione funzionale.", "full_question": "In un paziente con lieve broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) in fase stabile, sono evidenti poliglobulia e insufficienza respiratoria. La radiografia del torace non mostra alterazioni degne di nota. Quale delle seguenti procedure considerereste di eseguire per prima per escludere la coesistenza di altre malattie che potrebbero giustificare i risultati descritti?", "id": 266, "lang": "it", "options": {"1": "Poligrafia respiratoria.", "2": "Ecocardiogramma.", "3": "Tomografia computerizzata toracica.", "4": "Scintigrafia polmonare.", "5": "Puntura del midollo osseo."}, "question_id_specific": 138, "type": "PNEUMOLOGIA", "year": 2014, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009900990099009901, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0597_7827", "title": "[Accuracy of spirometry in the diagnosis of pulmonary restriction].", "score": 0.009900990099009901, "content": "A restrictive ventilatory defect is characterized by a decreased total lung capacity (TLC). The objective of this study was to determine the accuracy of spirometry to detect pulmonary restriction in patients with or without airflow obstruction in the spirometry. Five hundred and twenty patients were included. Normal values for lung function were determined by using the 95% confidence interval (CI) with Morris reference equation for spirometry and European Respiratory Society equation for lung volume. Spirometries were considered obstructive when FEV1/FVC ratio was <70% and FEV1 was below 95%CI. In patients without obstruction in the spirometry (n = 357) sensitivity and specificity were 42.2% and 94.3% respectively, negative predictive value (NPP) was 86.6% and positive PV (PPV) was 65.2%. In patients with an obstructive spirometry (n = 66) sensitivity increased to 75.8% but specificity decreased to 65.9%. PPV was only 57.8% and NPV 81.5%. Patients showing obstruction in the spirometry and false positives of a low FVC (n = 22) had similar values of FVC (57.36 +/- 13.45 vs. 58.82 +/- 8.71%, p = 0.6451), FEV1 (44.73 +/- 19.24 vs. 44.0 +/- 13.08%, p = 0.8745) and DLCO (67.50 +/-27.23 vs. 77.00 +/-16.00%, p = 0.1299) than true positives. Residual volume (RV) (125.72 +/- 64. vs. 77.96 +/- 29.98%, p = 0.0011) and RV/ TLC ratio (56.89 +/- 12.82 vs. 38.43 +/- 13.07%, p = <0.0001) were significantly higher. We conclude that a decreased FVC or VC cannot be considered evidence of ventilatory restriction in the presence of airflow obstruction on spirometry. Diagnosis of \"mixed defects\" by spirometry is inaccurate and should be avoided without the measurement of lung volumes."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.00980392156862745, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0491_15053", "title": "[Spirometry is a good method for detecting and monitoring chronic obstructive pulmonary disease in high-risk smokers in primary health care].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Chronic obstructive pulmonary disease (COPD) is a common disease, the early diagnosis of which allows effective management and treatment. The aim of the present study is to show the effectiveness of a screening and monitoring plan for COPD in high-risk patients in primary health care. The subjects in this prospective observational longitudinal study comprised 164 high-risk smokers aged between 40 and 76 years. Age, sex, weight, height, and smoking habit (pack-years) were recorded and spirometry was performed according to the guidelines of the Spanish Society of Pulmonology and Thoracic Surgery (SEPAR). Patients were informed of their results and given brief advice on how to stop smoking. After 3 years, the patients underwent the same evaluation. In 1999, 22% of the smokers were diagnosed with COPD. Three years later, an additional 16.3% were diagnosed as having COPD, and the disease had worsened in 38.8% of those already diagnosed. Of the patients with a forced expiratory volume in one second (FEV1) less than 90%, 44.8% developed COPD (relative risk: 10.54). An accelerated decrease in FEV1 was found in 18.1% of the patients (20.7% with COPD and 9.0% without COPD). Mean tobacco consumption in 1999 was 28.1 pack-years in subjects without COPD and 31.7 pack-years in those with COPD, whereas in 2002, consumption was 30.6 pack-years in patients with COPD and 31.9 pack-years in those without. In 3 years, 22.8% had stopped smoking (20.5% without COPD and 30.3% with COPD). Many smokers managed to give up smoking after learning their spirometric results. FEV1 can identify smokers at greatest risk of developing COPD. Spirometric screening and monitoring of smokers at high risk in primary health care can identify those most susceptible to developing COPD while the disease is in an early phase. Therefore the most appropriate strategy can be adopted for each patient."}, {"id": "pubmed23n0966_6419", "title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.", "score": 0.009708737864077669, "content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."}, {"id": "pubmed23n0641_10701", "title": "[How to perform and interpret spirometry in primary care].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Spirometry is a simple test, which has a central role in the early diagnosis and management of diseases that are very prevalent and may become symptomatic late in their evolution. This manuscript explores all the necessary steps for an optimal use of spirometry (choice of equipment, quality control, technique, and interpretation). Spirometry is easy to perform in a primary care setting and its use should be encouraged among primary care physicians. We discuss the indications of this test in the follow up of patients and cover the situations that need referral to the specialist."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0207_14871", "title": "[Chronic obstructive bronchopneumopathies. What should be measured? When and how?].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Tobacco smoking, which is the main cause of chronic obstructive lung disease, produces two different disorders, each following an independent course: hypersecretion of mucus and impairment of ventilation. The most significant as regards prognosis is the latter. Its early detection requires fine respiratory function tests, notably flow-volume loops. At the chronic lung obstruction stage, conventional spirometry provides information on the degree of obstruction, and other additional tests can be used to investigate for possible emphysema. The potential repercussions of the disease on gas exchanges must be assessed by measuring arterial blood gases. Such measurements are usually performed on subjects awake and at rest, but they can be supplemented by exercise tests or examinations during sleep. A critical analysis of the values obtained is useful to decide whether oxygen therapy is needed and to follow up this treatment in patients with chronic respiratory failure."}, {"id": "pubmed23n0887_23509", "title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."}, {"id": "pubmed23n0401_10894", "title": "[Chronic obstructive pulmonary disease (COPD) and occupational exposure to mineral dust].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The relationship between chronic obstructive pulmonary disease (COPD) and occupational exposure to mineral dust is still conflicting because COPD is multifactorial disease, relatively common in the general population. A number of studies have shown that in population exposed to mineral dust there is a greater prevalence of chronic bronchitis, even in the absence of radiographic evidence of pneumoconiosis. There is no agreement, however, that dust alone will induce significant chronic airflow limitation and increase in mortality. It is unlikely that medical evidence could ever provide conclusive \"proof\" of the work related less of COPD in the singular patient, but it is possible to provide evidence for reasonable statment of probability."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0062_8889", "title": "[Radiographic measurement of the total pulmonary capacity: comparison of 2 planimetric methods].", "score": 0.009433962264150943, "content": "We analyzed accuracy and reproducibility of a radiographic method for calculation of total lung capacity (TLC) from the sum of pulmonary area. Pulmonary area from a routine postero-anterior and lateral chest radiography was measured by two methods: using a planimeter (standard) and with a virgin radiographic plaque with lines separating squares of 1cm per side. Plethismographic TLC was obtained adding the functional residual capacity to inspiratory capacity. We studied 13 healthy subjects (mean age of 30 years, eight males), 13 with interstitial lung disease (mean age of 45 years, two males) and 12 with chronic bronchitis or emphysema (mean age of 63 years, three males). Measured TLC varied from 1.9 to 7.2 liters. The linear regression equation found was: TLC = 0.007 total lung area (cm2) 0.572, R = 0.906, P less than 0.001 which is very similar to that reported by Harris et al.8 Interobserver variability in the measurement was very small taking into account that no efforts were made to uniformize the observers. Main interobserver differences were in the tracing of the lung limits, and not in the actual measurement of the lung area. We found no differences between the two methods for measuring lung area except that the planimeter is faster and more reproducible. Radiographic method for measuring TLC is accurate and available in most places."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009345794392523364, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0941_20834", "title": "[Study of the feasibility of spirometry in general practice].", "score": 0.009345794392523364, "content": "COPD is common but is under-diagnosed by general practitioners (GP). GP have a major role in the early diagnosis of this disease. GP could have access to spirometry. The aim of this study was to evaluate the quality and interpretation of spirometry performed by primary care residents following a short education session. Three residents were trained in spirometry for half a day. They then performed spirometry on all smokers over the age of 35 visiting five general practices. The results were reviewed blindly by an independent specialist pulmonologist to assess their quality and interpretation. Among 184 eligible patients, 89% agreed to participate and 66% (n=107) came for the second appointment. The pulmonologist evaluated the quality of spirometry as good in 72% of cases, of suboptimal but acceptable quality in 20% and of poor quality in 8%. Interpretation was accurate in 91% of tests. The Kappa concordance coefficient between GPs and the expert was 0.93. Airflow obstruction was detected in 17.5% of the screened subjects. The average time for a consultation with spirometry was 19minutes. The consultation dedicated to spirometry was well accepted by patients. A short training has to be structured to allow GPs to perform and interpret spirometry properly. This work needs to be extended to better assess reproducibility in cases of abnormal spirometry."}, {"id": "pubmed23n0966_6425", "title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.", "score": 0.009259259259259259, "content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."}, {"id": "pubmed23n0563_7978", "title": "[Spirometry for the primary care physician? For which patient?].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Spirometry is the simplest pulmonary function test and recently became available to all physicians by means of economic and performing devices. Spirometry however requires a good knowledge of indications, realization and interpretation. Expert recommendations, regularly updated by the American and European respiratory societies, specify the necessary conditions for spirometry to provide useful information for the care of patients."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009174311926605505, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0655_6437", "title": "[Chronic obstructive pulmonary disease patients in the general practice].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Chronic obstructive pulmonary disease is one of the major public health problems because of its high prevalence, progressive nature and the costs involved in the treatment of and care for the patients with a diagnosis of COPD. The study, for which 1026 patients were examined (86.3% of the patients registered), assessed how frequently COPD occurred, how advanced it was and how frequently it was underdiagnosed as well as its link to the smoking habit and the occurrence of concurrent diseases. COPD was diagnosed in 8.1% of the registered subjects above the age of 40 years, most of them either current or former smokers (90.3%); 61.3% of the patients were in the mild stage, 35.5%--the moderate stage, and 3.2%--severe COPD. The major factors contributing to the development of COPD are the number of pack-years and age. Women develop COPD with fewer pack-years then men. It was found that COPD is underdiagnosed in the general practice, since merely 1% of the patients had been correctly diagnosed before the study was conducted. One of the reasons for this is the fact that spirometric tests are not performed frequently enough. The statistically significant correlation between COPD and concomitant cardiovascular diseases was confirmed."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0504_2922", "title": "[Computed tomography and study of external respiratory function in the diagnosis of complications due to chronic obstructive lung disease].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Forty patients with chronic obstructive lung disease (COLD) were examined. Determinations were made of pulmonary pressure (PP), by using Doppler echocardiography, lung tissue density (LTD) and the diameter of the pulmonary trunk (PT) from the data of computed tomography, as well as external respiratory function (ERF). An inverse correlation was found between LTD and the diameter of PT. Panlobular pulmonary emphysema occurring in 82.5% of the examined was characterized by decreased LTD less than (-) 930 Hounsefield units (HU) and a more than 40% increase in the RV/TLC ratio. In any severity of COLD, the values of PP were statistically significantly greater than those in the control group. In severe COLD, the diameter of PT exceeded that in healthy individuals. There was a statistically significant relationship of the values of ERF to LTD in 65% of the patients (with LTD of (-) 900 to (-) 1000 HU)."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0716_17047", "title": "[The adequacy of the diagnostic in chronic obstructive pulmonary disease].", "score": 0.009009009009009009, "content": "To assess the adequacy to the clinical guides (GOLD/SEPAR) for the diagnosis of the patients classified as COPD. We selected all COPD cases in the registry of chronic patients of 28 general practitioners from 9 Health Centres in the province of Ourense (Spain). A total of 382 cases were included. Diagnostic accuracy was determined according to the results of spirometry. We identify factors associated with correct diagnosis by logistic regression which included age, gender, residence (rural/urban), smoking, severity, level of follow up and time since diagnosis. Of the total number included, 297 were male (77.7%) and 172 patients (45.0%) came from rural areas. The average age was 77.0 (SD=±11.0) years, with a mean age at diagnosis of 64.9 (±12.0) years and the time from diagnosis was 11.5 (±8.0) years. Less than half (49.1%) patients had been smokers, and 13.1% still smoked. Twenty-six cases (6.8%) were diagnosed in Primary Care. The FEV(1)/FVC ratio was recorded in 174 (45.5%) patients, with less than 0.7 in 138 cases (36.1%), which were considered as correctly diagnosed. In these patients the FEV(1) had been recorded in 125 cases (90.6%). A correct diagnosis was associated with severe or very severe disease (OR 5.2; 95% CI; 1.5-17.4), urban areas (OR 6.1; 95% CI, 1.7-21.2), and younger than 60 years (OR 3.7; 95% CI, 1.3-11.2). The number of spirometry results recorded in the Primary Care medical records of patients diagnosed with COPD was found to be low, and with little adaptation to the accepted diagnostic criteria in the guidelines that are used routinely."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.008928571428571428, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0064_13319", "title": "[Assessment of respiratory deterioration with spirometry].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Respiratory impairment was evaluated in 342 smokers and exsmokers patients, aged 21 to 79 years; 195 were male and 147 female, The American Thoracic Society (ATS) recommendations were followed. Pulmonary function tests: VC, FEV1, FVC and FEV1/FVC% were performed, using a Spirometer Spyro Analyzer, model ST-200, Fukuda Sangyo. The actual values of these tests, were compared with predictive values of Corzo, in order to evaluate the severity of respiratory impairment. In this work, respiratory impairment was found in 104 patients (30%) of 342 studied, distributed as follows: 20 (19.2%) in 20-39 years group, 35 (33.7%) in 40-59 years group and 49 (47.1%) in 60-79 years group. In relation to degree of impairment, 55 patients (52.9%) were mildly impaired, 35 (33.7%) moderately impaired and 14 (13.4%) severely impaired. It was found that 60% (21) moderately impaired patients and 64.3% (9) severely impaired were in 60-79 years group. They also had a larger history of cigarette smoking or smoked more than 30 cigarettes daily. Also a higher frequency of obstructive ventilatory defect causing respiratory impairment was found."}, {"id": "pubmed23n0885_1885", "title": "[National epidemiological surveillance systems of mesothelioma cases].", "score": 0.008849557522123894, "content": "INTRODUZIONE: sebbene la relazione causale tra esposizione ad amianto e malattie neoplastiche sia ben nota, in molti Paesi il consumo del materiale è ancora rilevante e crescente. A causa della lunga latenza, nei Paesi dove è stato bandito (come in Italia) è oggi in corso un'epidemia di malattie correlate ad amianto. OBIETTIVI: descrivere i sistemi di sorveglianza dei mesoteliomi attivi nel mondo mediante un'analisi comparativa. è stata condotta una revisione bibliografica della letteratura disponibile sui sistemi di sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi attivi nel mondo, comparando metodi e risultati disponibili. RISULTATI: sistemi di ricerca dei casi incidenti e di analisi anamnestica dei soggetti ammalati sono attivi solo in Italia, Francia e Corea del Sud. I Paesi presso i quali sono attivi sistemi di rilevazione e controllo dei casi incidenti di mesotelioma sono quelli in cui vige il bando dell'amianto e che hanno sperimentato consumi rilevanti in passato. Non sono stati istituiti sistemi epidemiologici di sorveglianza in molti Paesi dove il consumo di amianto è ancora importante (inclusi Russia, Cina, India e Brasile). CONCLUSIONI: si conferma l'importanza dei sistemi di sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi per la sanità pubblica, il sostegno alle politiche di welfare e la prevenzione dei rischi. Lo sviluppo di progetti per tendere a una maggiore uniformità nei metodi di ricerca dei casi, di classificazione delle diagnosi e dell'esposizione e nelle tecniche di analisi dei dati potrebbe consentire una maggiore fruibilità dei dati aggregati. La disponibilità di dati internazionali confrontabili può essere di stimolo all'adozione di provvedimenti di bando internazionale."}, {"id": "pubmed23n0041_1190", "title": "[Comparison in patients with chronic bronchitis of the data offered by the output-volume loop and the transfer capacity of CO].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The present study concerns 78 cases of chronic bronchitis (mean age : 55,3 years) submitted to a complete enough functional respiratory study (spirometry, RV, blood gases) and distributed into three groups:--Group I: 78 cases, mean age : 55 years. All these patients were submitted to spirometry, blood gases determination and determination of the transfer capacity of CO (by making use of the method under single breath : 54 cases,--or the method with steady state : 24 cases).--Group II : 15 cases, mean age 54 years. All these patients were submitted to spirometry, blood gases determination, determination of the transfer capacity of CO with the method under single breath and to a determination of the V (60-70%) CT output on the output-volume loop.--Group III : 13 cases, mean age 53,9 years. All these patients were submitted to spirometry, blood gases determination, determination of the transfer capacity of CO with the method under steady state and a determination of the V (60-70%) CT output on the output-volume loop. The comparison of the data and the study of the eventual correlations between the various parameters determined suggests that the determination of the V (60-70 %) CT on the V/V loop is a more reliable parameter of the obstructive ventilatory syndrome than the determination of the disorders in the transfer capacity of CO. This latter method of study under steady state appears often modified when there exists an alveolar (as yet mentioned by other authors); however, this is not the case when the test is performed under single breath. In the detection of chronic bronchitis, the informations obtained with the determination of the V (60-70 %) CT output appear thus to assume a great value, but these results necessitate to be verified in a greater number of patients."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0553_22219", "title": "[Functional status and survival in patients with chronic obstructive pulmonary disease following pulmonary rehabilitation].", "score": 0.008771929824561403, "content": "To study functional status and survival in patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD) following a pulmonary rehabilitation program. We assessed lung function, 6-minute walk distance, Borg score for dyspnea upon completion of the 6-minute walk, workload in watts on a cycle ergometer, quality of life using the St George's Respiratory Questionnaire (SGRQ); the body-mass index, airflow obstruction, dyspnea, and exercise capacity (BODE) index; and survival. One hundred five patients participated in the pulmonary rehabilitation program. The patients had a mean (SD) age of 63.9 (9.3) years, body mass index of 24.5 (4.56) kg/m2, and forced expiratory volume in 1 second (FEV1) of 0.91 (0.46) L. The mean distances walked in 6 minutes were 412.8 (79.4) m before the pulmonary rehabilitation program and 443.46 (81.57) m after rehabilitation. The mean workloads on the cycle ergometer before and after rehabilitation, respectively, were 47.9 (29.6) W and 77.76 (20.88) W. The mean Borg scores were 2.2 (1.37) before and 1.47 (1.37) after rehabilitation, and the SGRQ scores at the same times were 27.63 (16.02) and 25.45 (15.12). Mortality due to respiratory disease (105 months) was 19%. Cumulative survival rates at 1 year, 3 years, and 6 years were 91%, 86.7%, and 6.75%, respectively. Survival was related to an FEV1 greater than 1.02 L (P = .05), a 6-minute walk distance over 448 m before rehabilitation (P = .04) and 454 m after rehabilitation (P = .05), and a workload on the cycle ergometer of over 54 W before rehabilitation (P = .01) and 72 W (P = .02) afterwards. The correlations between survival and both SGRQ and BODE scores were weaker. We observed improved exercise capacity, dyspnea ratings, and, to a lesser extent, better SGRQ scores in our COPD patients following pulmonary rehabilitation. The best predictors of survival were FEV1, the 6-minute walk distance, and the cycle ergometer workloads."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0478_3156", "title": "[COPD: spirometry in general medicine].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Chronic Obstructive Pulmonary Disease (COPD) is a major cause of chronic morbidity and mortality throughout the world. COPD typically develops for a number of years before seeking medical help. Early detection by primary care physicians is a unique opportunity to intervene when the disease is not yet a health problem. COPD is characterized by airflow limitation that is not fully reversible. Pulmonary function test is thus the cornerstone for the early diagnosis of this disease. Determination of two lung volumes is enough to detect airway obstruction by spirometry: the Force Expiratory Volume during the first second (FEV1) of expiration and the Vital Capacity. Unlike electrocardiography, the procedure is a key stage in the performance of a spirometry. However, with some precautions described in the present paper, the manoeuvre is easy to perform properly. Technical considerations and limitations are also described. The interpretation of the results obtained needs a good understanding of the \"normal value\" and of the definition of an obstructive defect. When an obstruction is demonstrated with this simple test, it must be completed by more advanced tests to confirm the nature of the obstruction. Among these tests, the bronchodilators challenge testing, the evaluation of hyperinflation by plethysmography and the diffusing capacity of the lungs are the most currently realised tests in pulmonary function laboratories. Early detection and accurate diagnosis are necessary steps to improve the management and prevention of COPD."}, {"id": "pubmed23n0885_1887", "title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].", "score": 0.008620689655172414, "content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. 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The majority, on the other hand, knew what a cardiologist (70%) does and what an electrocardiogram (80%) is. A large number of patients with chronic respiratory diseases know very little about basic aspects of their conditions. Use of correct terminology appears to be necessary if patient knowledge is to increase."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 359]], "word_ranges": [[0, 53]], "text": "Credo che la risposta corretta sia 4. La cisti del dotto biliare comune è una patologia rara, ma il suo trattamento è chirurgico e consiste nella resezione della cisti e nell'epatico-giunosotomia. La colangioresonanza è necessaria per scegliere la tecnica appropriata per le quattro classi esistenti di cisti del dotto biliare comune (classificazione Todani)."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Credo che la risposta corretta sia 4. La cisti del dotto biliare comune è una patologia rara, ma il suo trattamento è chirurgico e consiste nella resezione della cisti e nell'epatico-giunosotomia. 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La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. 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Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. 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There was no mortality related to the technique."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "wiki20220301en431_26954", "title": "Esteban de Bilbao Eguía", "score": 0.009708737864077669, "content": "Other, reception and legacy Bilbao was member of many juridical bodies, first to be mentioned Real Academia de Jurisprudencia, which he led since 1946, Real Academia de Ciencias Morales y Políticas and Sección de Ciencias Jurídicas de la Academia de Bilbao. Though he did not pursue academic career, Bilbao was temporarily professor of law at Universidad Libre de Vizcaya. He presided over Asociación de antiguos alumnos de la Universidad de Deusto. In 1947 awarded the Hijo Predilecto title from the Bilbao ayuntamiento and the Hijo Benemerito title from the Diputación de Bizkaia; in 1955 he was nominated honorary mayor of Durango."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "wiki20220301en621_6645", "title": "Pablo Hasél", "score": 0.009615384615384616, "content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009523809523809525, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0314_20265", "title": "[Value of ERCP for diagnosis and therapy as performed by a surgeon in our department].", "score": 0.009523809523809525, "content": "In 1994-1996 at the Surgical Department in Trebisov a total of 203 diagnostic and therapeutic operations of the papila of Vater were performed. The rate of successful operations was 91.3% in 1996. The authors emphasise the necessity to introduce endoscopic methods into the common practice of surgical departments. They consider EPS the therapeutic method of choice in choledocholithiasis with very good results."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0076_11887", "title": "[Treatment of secondary intrahepatic calculosis].", "score": 0.009433962264150943, "content": "The secondary intrahepatic stone is generally associated with an extrahepatic stone and depends on it. Since April 1979 to April 1988 10 cases of secondary I.S. have been treated by the authors. Four cases were treated by papillo-sphincterectomy and the stones were removed i.o. by choledochoscopy. Five cases were treated by a B-D anastomosis and the following extraction of the other stones were done by means of transhepatic choledochoscopy. Another case was treated by a B-D anastomosis while the remaining stones were removed by using both transhepatic choledochoscopy and the ESWL, treatment. The I.S. treatment has not been codified yet. The aim is to remove not just the stones but also to eliminate the responsible cause of stenosis. If surgery has been not able to solve the problem, other methodologies might be used in presence of big stones or stones of the fifth or the third segment."}, {"id": "pubmed23n1051_4012", "title": "Biliogastrointestinal reconstruction with duodenectomy and pancreas preservation by laparoscopy after open failed coledocoduodenostomy.", "score": 0.009392433751743375, "content": "Las lesiones de la vía biliar y las reconstrucciones biliodigestivas son un reto quirúrgico para el cirujano, además de una situación que exige su máxima habilidad y conocimiento. Presentamos el caso de un paciente con una reconstrucción biliodigestiva por una lesión de vía biliar abierta la cual fue fallida. Se decide llevar a reconstrucción biliodigestiva por laparoscopia, con preservación del páncreas, en un asa con hepatoyeyunostomía y gastroyeyunostomía. Este caso ilustra la posibilidad del manejo con cirugía mínimamente invasiva incluso en los casos más graves; sin embargo, se requiere alta experticia al momento de abordarlo. Bile duct injury and bile duct reconstruction are a surgical challenge for the surgeon, in addition to a situation that demands maximum skill and knowledge. We present a case of a patient with a biliodigestive reconstruction due to an open bile duct injury which was failed, it was decided to take a biliodigestive reconstruction by laparoscopy, with preservation of the pancreas, with hepaticoyejunostomy and gastroyejunostomy. This case illustrates the possibility of handling with minimally invasive surgery even in the most severe cases, however, they require high expertise when addressing it."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009345794392523364, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0225_7875", "title": "[Endoscopy of the biliary tracts and its importance in the choice of method of accomplishing an operation].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The authors evaluated the diagnostic significance of endoscopy of biliary tracts. The use of cholangioscopy allowed to better diagnose cholangiolithiasis which was found in 34 patients and to avoid leaving stones in the ducts, to diagnoze different forms of cholangitis (65 patients) and to find out the type and degree of constriction of biliary ducts."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009259259259259259, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "wiki20220301en523_28977", "title": "Operation El Paso", "score": 0.009259259259259259, "content": "Operation El Paso From 19–20 May, the 3rd Brigade's three infantry battalions moved to Lộc Ninh and began area searches. By 24 May the searches had failed to locate the VC and BG DePuy ordered the 3rd Brigade to withdraw from the area. El Paso II In late May, US intelligence learned that the VC had postponed their Bình Long offensive and now planned to cut Highway 13 and attack An Lộc, Chơn Thành and Lộc Ninh. MG Jonathan O. Seaman ordered BG DePuy to counter this new offensive and Operation El Paso II was launched on 2 June. The 3rd Brigade already in the operational area would be reinforced by the 1st Squadron, 4th Cavalry Regiment (1/4th Cavalry), the 2nd Battalion, 18th Infantry Regiment (2/18th Infantry) and the 2nd Battalion, 28th Infantry Regiment."}, {"id": "pubmed23n1028_18191", "title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."}, {"id": "wiki20220301en163_34530", "title": "Spasell", "score": 0.009174311926605505, "content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.00909090909090909, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "wiki20220301en412_16086", "title": "En Toda Libertad", "score": 0.00909090909090909, "content": "El Dragón -Demos -Rayando el Sol (Vivo) -Déjame Entrar (Vivo) -El Espejo Dónde Jugarán Los Niños -Version 1994 -Version 2008 -Rayando el Sol (Vivo) Arde El Cielo/Latinoamérica/El Viaje -Angel de Amor -El Dragón -Tú Me Salvaste -Mi Corazón No Sabe Olvidar Mr. Gruf -Me Voy a Convertir en Un Ave -Sin Tu Cariño Vuela Libre Paloma/Sor María -No Ha Parado de Llover Hasta Que Te Conocí/Corazón Espinado/Tonto en La Lluvia -No Te Rindas -Me Vale El Espejo -Porque Te Vas -Somos Mar & Arena -No Ha Parado de Llover -Demo Hechicera -El Borracho -Cuando Los Angeles Lloran -El Viaje (Dub) Lluvia al Corazón -Mi Reina del Dolor -Ay Doctor -Vivir Sin Aire (1994) -El Viaje Arráncame El Corazón -Como Un Perro Enloquecido Labios Compartidos -Un Lobo Por Tu Amor -Combatiente -Clavado en Un Bar El Rey Tiburón -Bendita Tu Luz Personnel (band)"}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0126_1975", "title": "[Place of endoscopic sphincterotomy in the treatment of biliary lithiasis].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Endoscopic sphincterotomy is a benign procedure but occasional complications happen. They require a surgical team used to their specific management. On the other endoscopic sphincterotomy may control surgical insufficiency: retained stones. Main duct stones need a surgical approach, but endoscopy may be a substitute in many cases; this technic is more benign and efficient in most cases."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.008928571428571428, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0084_3951", "title": "[Value of ultrasonography in the diagnosis of distal choledocolithiasis].", "score": 0.008928571428571428, "content": "We performed real time echotomographic studies in 203 patients with a clinical diagnosis of obstructive jaundice. All patients were operated on and a diagnosis of choledocholithiasis was established in 125. The same diagnosis had been made by echo in 69 of them for a 63% sensitivity rate. The specificity was 92% and the positive predictive value 93%. An improvement in sensitivity from 52 to 80% and in specificity from 91 to 94% along the 3 year study period was detected. This high yield of the echographic study, not widespread in the literature, may be attributed to a careful study of the intrapancreatic section of the common duct were 92% of the stones were found. Also, the experience and training of the radiologist performing the examination is essential."}, {"id": "pubmed23n1121_19919", "title": "[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].", "score": 0.008849557522123894, "content": "A "la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società" sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai "mitico" Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la"Comunità" facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica "hub & spoke") prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità."}, {"id": "pubmed23n0068_5384", "title": "[Br-IDA in the evaluation of papillo-sphincterotomy and choledochoduodenostomy].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Twenty-three patients who had undergone surgery for non-neoplastic pathologies of the terminal choledochus were studied using 99mTc Br-IDA. This method is used to study patients operated for PST of CDS because: 1) is not invasive and does not cause allergies; 2) it allows a physiological evaluation of biliary flow to be obtained; 3) it is not influenced by the patient's body structure, by the presence of intestinal gas or costo-chondral calcification; 4) the radiation dose absorbed by the patient is very low; 5) it does not require any special preparation of the patient. Papillosphincterotomy was performed in 16 patients and choledochoduodenostomy in 7 patients. Follow-up varied between a minimum of two and maximum of eight years. The morphology of the biliary tract remained normal in all cases or was only slightly dilated. Captation and excretion time remained within normal values. Marker activity in the duodenum appeared early in all cases. A duodenogastric reflux was only observed in one patient among those undergoing PST, whereas it was observed almost constantly following CDS."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0703_8102", "title": "[Laparoscopic ultrasound in biliary diseases].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Laparoscopic ultrasound is an intraoperative exploration of the abdominal viscera using ultrasounds. The aim of this work is to obviate this new method of exploration and to underline its advantages and limits. In this study were enroled 65 pacients with gallbladder stones, admitted in The Surgical Clinic, \"Elias\" Emergency Hospital, from October 2005 until December 2006. The measured parameters were CBD size and the presence of stones or sludge within CBD, and various methods were compared: abdominal ultrasound, laparoscopic ultrasound and laparoscopic cholangiography. The results allowed us to consider that laparoscopic ultrasound is a useful tool for the intraoperative diagnosis of choledocolithiasis. When compared to laparoscopic cholangiography, our study revealed the same specificity and positive predictive value, and a sensitivity of 0.93."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "wiki20220301en167_2267", "title": "Bana (singer)", "score": 0.008695652173913044, "content": "As melhores mornas de sempre Merecimento de mãe Morabeza Mornas inesquecíveis Mornas e coladeiras (Mornas and Coladeiras, also as Mornas e coladeras) Mostero nha tentação Perseguida (Persecution) Pilon iletrico (Electric Pylon) Solidão Teresa La ZandungaSingles \"Bobista, Nha Terra\" (\"Boa Vista, Our Land\")/\"Oh Boy!\" (1979), by Celina Pereira, Discos Monte Cara \"Feel Good\" (1979/80) \"Cabinda a Cunene\" (1998) \"Badiu di fora\" \"Canta cu alma sem ser magoado\", originally by Pedro Rodrigues \"De bes\" \"Teresinha\", originally by Ti Goi"}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}]}}}}
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[187, 384]], "word_ranges": [[32, 61]], "text": "il caso può riferirsi a una sepsi grave con manifestazioni iniziali scarse a prima vista, con rabdomiolisi incipiente e dolore muscolare; in questo caso potrebbe trattarsi di fascite necrotizzante,"}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[24, 171]], "word_ranges": [[7, 30]], "text": "eccezionalmente C. botulinum può infettare ferite traumatiche o da puntura in UDVP che fanno uso di eroina brown o causare sinusiti in cocainomani."}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Ho dei dubbi tra 1 e 2; eccezionalmente C. botulinum può infettare ferite traumatiche o da puntura in UDVP che fanno uso di eroina brown o causare sinusiti in cocainomani. D'altra parte, il caso può riferirsi a una sepsi grave con manifestazioni iniziali scarse a prima vista, con rabdomiolisi incipiente e dolore muscolare; in questo caso potrebbe trattarsi di fascite necrotizzante, dove il germe più frequentemente coinvolto è S. pyogenes.", "full_answer_no_ref": "Ho dei dubbi tra 1 e 2; eccezionalmente C. botulinum può infettare ferite traumatiche o da puntura in UDVP che fanno uso di eroina brown o causare sinusiti in cocainomani. D'altra parte, il caso può riferirsi a una sepsi grave con manifestazioni iniziali scarse a prima vista, con rabdomiolisi incipiente e dolore muscolare; in questo caso potrebbe trattarsi di fascite necrotizzante, dove il germe più frequentemente coinvolto è S. pyogenes.", "full_question": "Un uomo di 46 anni, consumatore di droghe per via parenterale, si è presentato al pronto soccorso con febbre con brividi, confusione mentale, mialgia diffusa e dolore intenso alla mano sinistra da 24 ore, senza chiari segni locali di flogosi. Non c'erano precedenti di traumi. L'esame ha rivelato una temperatura di 38,9°C, 120 battiti al minuto, frequenza respiratoria di 30/min, pressione arteriosa di 90/54 mm Hg. Gli esami di laboratorio hanno mostrato leucocitosi con spostamento a sinistra (25.000 leucociti/mm3, 80% neutrofili); aumento della creatinina (1,6 mg/dL) e della CK (138 U/L). 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Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0300_17597", "title": "[Nosocomial infections in a burns unit. Results of a prospective study over a year].", "score": 0.009900990099009901, "content": "To assess nosocomial infections in a burn care centre, to identify patients' infection risk factors at the time of admission and factors of monthly variations of infection incidence. Prospective survey, from October 1992 to September 1993. The study included 140 patients staying for more than two days in a 22-bed burn unit. Nosocomial infection criteria were derived from the 1988 CDC criteria. Incidence rates of infection were calculated. Infected and noninfected patients were compared. Each monthly infection incidence was compared with six unit activity indicators. Fifty-six patients developed 132 infections. The overall incidence was 94%. Incidence density was 25 infections per 1,000 days of care. The distribution of infected sites was: skin (30%), intravascular catheters (25%), blood (22%), urinary tract (18%), respiratory tract (5%). The most frequent pathogens were Pseudomonas sp (49%), Staphylococcus sp (18%), Escherichia coli (18%), and Streptococcus faecalis (10%). They were characterized by a good antibiotic sensitivity. Each common burn severity index was predictive of nosocomial infections. Facial, perineal and respiratory lesions were also linked to infection. There was a positive correlation between the peak of nosocomial infections in the unit during a month and the peak of activity during the foregoing one. Incidence rates of infection were high, as 40% of the population was concerned. Choosing reliable infection criteria was the most difficult problem to solve."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0501_10695", "title": "[Necrotizing fasciitis in the lower extremity secondary to diabetic wounds].", "score": 0.00980392156862745, "content": "The aim of this retrospective study was to evaluate patients who developed necrotizing fasciitis (NF) in the lower extremity secondary to diabetic wounds. The study included sixteen patients (11 men, 5 women; mean age 63 years; range 50 to 82 years) who were treated for NF arising from diabetic wounds. Associated diseases were coronary heart disease in three patients, and chronic renal failure due to diabetic nephropathy in three patients. The patients were evaluated by physical examination, direct radiographs, blood pressure measurements, and cultures, and with respect to treatment methods and results. The mean hospitalization period was 26 days (range 5 to 59 days). Necrotizing fasciitis was confined to the leg in four patients, extended to the thigh in 10 patients, and was bilateral in two patients. Pain was encountered in 10 patients (68.8%). Fourteen patients (87.5%) had increased creatine kinase levels. Direct radiographs showed gas appearance in soft tissues in seven patients (43.8%). Cultures showed a single microorganism in four patients (25%), and multiple microorganisms in five patients (31.3%). Of seventeen microorganisms isolated, 10 (58.8%) were Enterobacter species. Eleven patients (68.8%) underwent above-the-knee, and three patients (18.8%) underwent below-the-knee amputations. Disarticulation of the hip was performed in four patients. The mean number of debridements was five (range 2 to 21) following the initial surgical intervention. Nine patients developed septic shock. Seven patients (43.8%) died due to multiple organ failure. Increased creatine kinase levels were significantly associated with mortality (p<0.05). Early and accurate diagnosis and prompt surgical treatment may be life-saving in diabetic patients with NF of the lower extremity."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0203_14999", "title": "[Prognostic importance of skin tests in high-risk patients hospitalized in an intensive care unit].", "score": 0.009708737864077669, "content": "This report involves the study of skin test carried out using five antigens (tuberculin, candidin, -haemolytic streptococcus, staphylococcus albus, pertussis bacillus) in 33 patients hospitalised in a polyvalent intensive care unit with two criteria of inclusion:--associated excretion of 20 g of nitrogen or more per hour;--severe infectious complications (either pneumonia or septicaemia). Three patient populations were found: true anergism (all skin tests negative), relative anergism (one test only positive) and reactive (at least two tests positive). Results were analysed at two levels. With regard to the value of the tests: the use of candidin or of haemolytic streptococcus alone would have sufficed to classify the patients within the same groups with two exceptions. Secondly, from a prognostic standpoint, the study confirmed data in the literature. There was a significant between the anergic and reactive groups in terms of survival. This applied both to tests performed at the time of admission of the patients as well as those repeated one week later."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009615384615384616, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0268_13967", "title": "[Rhabdomyolysis in community-acquired pneumonia].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Several cases of rhabdomyolysis associated with pneumococcal pneumonia have been recently reported. However their significance have been poorly investigated. In this retrospective study, we have compared the patients admitted in ICU for acute community-acquired pneumonia with or without rhabdomyolysis (group A: CPK > or = 1,000 Ul/l and group B: CPK < 1,000 Ul/l). Among the 41 patients of the study, 12 (29%) belonged to the group A (CPK = 1,852 +/- 535 Ul/l) and 29 (71%) to group B (CPK = 190 +/- 35 Ul/l). Neither the initial severity, nor renal impairment were different in the two groups. However the mortality was significantly higher in the group A (4/12) than in group B (2/29) (P < 0.05). In this study, pneumonia is frequently associated with rhabdomyolysis, without etiologic significance. In patients with pneumonia, rhabdomyolysis seems to be a bad prognostic indice unrelated with renal impairment."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0305_21317", "title": "[Management of patients with severe pneumonia in mechanical ventilation: usefulness of bronchoalveolar lavage].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Bacterial pneumonia is a frequent complication in patients requiring mechanical ventilation (9-21%) and carries a significant mortality. The optimal management of these patients remains controversial. Some investigators have advocated invasive diagnostic testing using bronchoscopic techniques. To asses the diagnostic value of bronchoalveolar lavage (BAL) in patients with suspicion of bacterial pneumonia in mechanical ventilation. We evaluated 73 community-acquired pneumonia and 94 nosocomial pneumonia in critically ill and mechanically ventilated patients. The mortality was 50% (82 patients) and the principal death's cause was pulmonary sepsis (90%). 157 subjects received antibiotics before the microbiologic exam (94%) and 30 patients had multiple organ failure (MOF). Seventy of 167 BAL culture samples demonstrated microbial growth of > 10(4) cfu/ml (sensitivity: 41.9%). BAL culture samples isolated gram-positive cocci in 27 cases (39%), aerobic gram-negative bacilli in 39 cases (57%) and P carinii in 3 cases (4%). Correlation between BAL culture and hemocultive results was very insignificant. Prognosis of community-acquired pneumonia and nosocomial pneumonia were very bad in both cases. Mortality of patients with MOF (73%) was higher than patients without MOF (44.8%), (p < 0.01). Mortality was similar in patients with BAL culture positive (48.6%) and negative (49.5%). The mortality rate of severe pneumonia in MV was very elevated and the BAL culture results didn't affect significantly the survival."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0476_22949", "title": "[Cytokines value as a sepsis and mortality predictor in elderly patients with fever].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Proinflammatory cytokines (IL-1beta, IL-6, TNF-alpha) are excellent predictive factors of tissue damage, inflammation and infection. However, there is not sufficient data about their usefulness in elderly patients with acute septic pathology. Our objective was to identify the cytokines related to bacteremia and those that predicted a bad prognosis in elderly patients. Prospective study carried out during 1999. Patients aged >= 60 years with temperature >= 38 C admitted to the emergency ward. We determined IL-1beta, IL-6, TNF-alpha and C-reactive protein (CRP); cultures were done according to the infectious source. On the 4th day, cytokines and CRP were recorded again. The follow-up was completed until cure or death. 50 patients were included (29 males). Median age was 75.6 (SD: 8.98). The etiology was infectious in 44 (88%): respiratory in 29 (66%), urinary in 8 (18%) and other sources in 7. Thirteen patients had bacteremia (32%): Escherichia coli (4), Streptococcus pneumoniae (5) and others (4). Ten patients died (20%). Median values on admission were CRP : 6.67 mg/dl (NV 0.8), TNF-alpha: 29 pg/ml (NV 0-20), IL-1beta: 7 pg/ml (NV 15) and IL-6: 121 pg/ml (NV 5). 4th day values were: 4.23 mg/dl, 22 pg/ml, 1 pg/ml and 41 pg/ml, respectively. The levels of IL-1b in the 2nd determination were significantly lower in females (p = 0.019). Initial TNF-alpha (p = 0.033), IL-1beta (p = 0.013) and IL-6 (p = 0.031) values were significantly higher in bacteremia patients. IL-6 values on the 4th day were higher in patients who died (p = 0.06). In patients who died, IL-6 levels were higher in the 2nd determination (p = 0.09). Median values of all cytokines were higher in the bacteremia population. Patients who died showed higher levels of IL-6 on the 4th day."}, {"id": "wiki20220301en541_22625", "title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione", "score": 0.009413161465400272, "content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009345794392523364, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0356_19519", "title": "[Community-acquired pneumonia in the elderly requiring hospitalization. Clinical features and prognosis].", "score": 0.009345794392523364, "content": "We evaluated retrospectively 96 patients older than 64 years admitted with the diagnosis of Community Acquired Pneumonia (CAP) in order to describe the clinical features, evaluate severity and assess prognostic factors. During an 18-month period 100 cases of CAP were included. Average age was 82.3 years +/- 8.3 (+/- SD). By the time of admission, cough and fever were found in 35% of cases and 48% had altered mental status. Fourteen per cent needed mechanical ventilation. Etiology was determined in 21% of cases. Most common pathogens were S. pneumoniae (38.1%), S. aureus (19%) and H. infuenzae (14.3%). Overall mortality was 29%. The most commonly present criteria of severity were tachypnea (respiratory rate > 30) and a PaO2/FIO2 ratio < 250. Severe pneumonia was found in 60% of patients and mortality in that group was 40%. Multivariate analysis demonstrated that some independent prognostic factors were associated with higher mortality: requirement of vasopressors (Odds Ratio [OR] = 22.0; 95% confidence interval [CI] = 1.9-249.5), oliguria (OR = 9.9; CI = 1.5-66.2), previous neurologic disease (OR = 8.2; CI = 1.8-36.6), PaCO2 > 44 mm/Hg (OR = 6.9; CI = 1.1-43.2), and creatinine > 1.4 mg/dl (OR = 4.7; CI = 1.2-19.1). We conclude that CAP features in elderly patients requiring hospitalization are atypical, severe presentations are frequent and mortality is high. Prognostic factors as found in this study can help the evaluating physician to identify those who require special care."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009259259259259259, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0408_1199", "title": "[Clinical usefulness of blood cultures in hospitalized patients with community-acquired pneumonia].", "score": 0.009259259259259259, "content": "The clinical role of blood cultures (BC) in the management of hospitalized patients with community-acquired pneumonia (CAP) is controversial. To evaluate the clinical usefulness of blood cultures in CAP. We prospectively studied 244 immunocompetent adults with two or more BC obtained at admission. The diagnostic yield of BC and its impact on antibiotic therapy were assessed. Mean age (mean +/- sd) of patients was 67 +/- 20 years, 80% had underlying diseases and 29% received antibiotics prior to admission. Hospital length of stay was 10.4 +/- 10 days and global mortality was 7%. The diagnostic yield of BC was only 8.2% (20 patients). Mortality was significantly higher in patients with positive BC (20%) than in those with negative BC (5.8%). In only one of the 20 patients with positive BC (0.4% of total study population), attending physicians changed empiric antimicrobial therapy based on these results. This study confirms that the diagnostic yield of BC in CAP hospitalized patients is low, that mortality in bacteremic patients is high and suggests that clinical usefulness of BC to guide changes on empiric antimicrobial therapy is limited, in part because attending physicians seldom use such information."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0300_7700", "title": "[Community-acquired pneumonia requiring inpatient treatment: outcome and prognostic rule].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Mortality in community-acquired pneumonia (CAP) may be reduced by early identification of patients requiring intensive care treatment. The purpose of the study was to determine prognostic factors of outcome in patients with CAP in order to establish a clinically applicable discriminant rule. 93 episodes of 92 patients with CAP were reviewed with regard to epidemiological, clinical, laboratory and microbiologic data. The prognostic analysis included a univariate as well as a multivariate approach in order to identify parameters correlated with death using the Cox regression hazard function in a backward stepwise selection model. The three parameters found to contribute most to the significance of the model were used in a discriminant rule for classification of outcome. The parameters found to be significantly different between survivors and non-survivors were heart rate, systolic, diastolic as well as mean blood pressures, leucocyte count, percentage of laymphocytes, and LDH values. The multivariate analysis revealed that heart rate, systolic arterial pressure, and LDH serum levels were associated best with lethal outcome (overall significance of the model p < 0.005). A prognostic rule composed of the variables heart rate > or = 90 beats/min, systolic arterial blood pressure < or = 80 mmHg and LDH > or = 260 U/l achieved a sensitivity of 77%, a specificity of 75% and positive and negative predictive values of 42% and 93%, respectively. It was associated with a 6-fold increased risk of lethal outcome. Heart rate, systolic blood pressure, and LDH values were associated best with death in a multivariate analysis. A discriminant rule consisting of these three variables achieved favourable classification results. The rule qualifies for further prospective validation and may prove useful in the management of hospital treated CAP."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.00909090909090909, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0565_20500", "title": "[Nosocomial urinary tract infections in the intensive care unit patients].", "score": 0.00909090909090909, "content": "The aim of this prospective study was to determine the frequency of nosocomial urinary tract infections (UTI) and risk factors in intensive care unit patients. A total of 110 patients were included in the study, and UTI developed in 39.1% of them. The mean age of patients with UTI (53.6+/-20.0 yrs) was found higher than the patients without UTI (39.7+/-22.2 yrs), (p<0.01), whereas there was no gender associated difference between these two groups (p>0.01). No patient had developed symptoms suggesting UTI. All of the UTI has developed in patients with urinary catheter. Infections occurred in 72.2% of the patients with catheter lasting for seven days or more, and 24.3% of those lasting less than seven days (p<0.001). The UTI development rate was found as 31.3% in the patients who had been using antibiotics, while this ratio was 50% in those who had not used antibiotics (p<0.05). Pyuria was detected in 86.1% and 17.9% of the patients with and without UTI, respectively (p<0.001). Detection of bacteria in urine by the examination of Gram stained preparations, and the tests of peripheral blood leucocyte counting and CRP levels were not found sensitive and specific for nosocomial UTI. The prevalence of UTI increased gradually by the duration of hospitalization. The most frequently isolated microorganisms were found as Candida (27.2%), Escherichia coil (27.2%) and staphylococci (12.9%). Since nosocomial UTI which are important causes of morbidity in intensive care unit patients, are difficult to diagnose and treat, more efforts should be used for preventive measures."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009009009009009009, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0395_11855", "title": "[Clinical and epidemiological study of adult patients with positive blood cultures].", "score": 0.009009009009009009, "content": "A cohort evaluation of the microbiology, epidemiology and outcome of adult patients with positive blood cultures was performed on 336 patients, from July 1997 to March 2000. Data for mortality were obtained from 328 of these patients. The six most common pathogens were Staphylococcus aureus: 81 (23.5%), coagulase negative staphylococci: 50 (14.5%), Escherichia coli: 48 (14.0%), Streptococcus pneumoniae: 30 (8.7%), enterococci: 19 (5.5%) and Pseudomonas aeruginosa: 19 (5.5%). In 169 episodes infections were hospital-acquired and community-acquired in the remaining 159. Main infection foci included the respiratory and urinary tracts. Infection associated mortality was 33.2%; 29.6% of patients received inappropriate empiric antibiotic treatment. Univariate analysis showed that an age of 70 or more years, a systemic inflammatory response syndrome (SIRS) score higher than 2, a polimicrobial episode, certain foci (abdominal, respiratory or unknown), and an inappropriate empiric antibiotic treatment influenced outcome. By multivariate analysis the variables that influenced death by infectious cause were age of 70 or more years, a SIRS score higher than 2, certain foci (abdominal, respiratory or unknown), and an inappropriate empiric antibiotic treatment. SIRS score was useful to predict the positivity of the blood culture. No relation between outcome and presence of underlying disease, isolation of Gram negative microorganism and nosocomial vs. community acquired episode was observed (univariate analysis). In order to improve outcome in bacteremic patients, after performing cultures of blood and other relevant clinical foci, prompt and appropriate antibiotic treatment remains critical. Microbiologic, clinical and epidemiological information results crucial for the management of this critically ill population."}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."}, {"id": "pubmed23n0821_6624", "title": "[Utility of Pneumonia Severity Index in hospitalized patients with pneumonia in intensive respiratory care units].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The aim of this study was to evaluate the prognostic value of Pneumonia Severity Index (PSI) for prediction of 30-day mortality in patients admitted to intensive care unit (ICU) for community-acquired pneumonia (CAP). In patients with CAP, comorbidities, complications, and physical, laboratory, radiological and microbiological findings were evaluated relative to their prognosis. In the study, 197 patients with CAP, hospitalised at ICU of Department of Respiratory Medicine, University Hospital Olomouc between 2008 and 2012, were enrolled. Risk factors according to PSI were assessed in all patients. In the studied cohort of patients with CAP, mean values of PSI were 115.4 ± SD 30.4 points. Overall, 29 patients (14.7 %) deceased. When comparing deceased and survived patients, statistically significant differences were found in PSI (mean ± SD: 137.4 ± 26.1 vs 111.7 ± 29.6 points, p < 0.0001), age (mean ± SD: 76.3 ± 12.9 vs 65.5 ± 14.7 years, p < 0.0001), incidence of heart diseases (86.2 % vs 67.3 %, p = 0.04) and ischaemic heart disease (58.6 % vs 38.7 %, p = 0.04). Assessment of physical and laboratory findings showed that deceased patients had significantly increased incidence of tachycardia above 90/min (51.7 % vs 27.4 %, p = 0.01), tachypnoe above 30/min (37.9 % vs 13.7 %, p = 0.001) and acidosis with pH < 7.35 (27.6 % vs 8.9 %, p = 0.004) comparing to survived patients. No significant correlation between PSI and the length of hospitalisation in survived patients was observed. In patients with Staphylococcus sp. and Klebsiella pneumoniae infection, longer hospitalisation period was observed. Comparison of other parameters such as comorbidities, physical and laboratory findings, and pathogens showed no significant differences when comparing deceased to survived patients. Our study showed that PSI represents an important predictor of 30-day mortality in patients with CAP at ICU, but does not correlate neither with the length of hospitalisation nor with particular pathogens. Independent negative prognostic factors in CAP were age, incidence of heart diseases (most importantly ischaemic heart disease), tachycardia, tachypnoe and acidosis. Staphylococcus sp. and Klebsiella pneumoniae infection led to longer hospitalisation period. All these factors point out the need for increased care in CAP patients."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0422_5790", "title": "[Community-acquired pneumonia requiring hospitalization in immunocompetent elderly patients: clinical features, prognostic factors and treatment].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Community-acquired pneumonia (CAP) is the leading cause of death from infectious disease among the elderly. This study was carried out to examine the clinical manifestations, etiology, prognostic factors and treatment of CAP in immunocompetent elderly patients requiring hospitalization. A total of 306 elderly (80 +/- 7 years) patients were evaluated: 54% were male, 89% had concurrent diseases (principally cardiovascular and neurological disease, chronic obstructive lung disease and diabetes), and 97% were treated with second-or third-generation cephalosporins. Mean hospital stay was 10 days, and mortality was approximately 10% in hospital and around 13% on follow up at 30 days. As compared to younger CAP patients, multiple comorbidity, altered mental status, hypoxemia, high serum urea nitrogen on hospital admission were more frequent in the elderly. Intermediate care and intensive care unit admissions were also more frequent in the elderly. Hospital length of stay as well as mortality in the hospital and at 30 days were higher in elderly patients. The pathogen was identified as part of routine care in around 25% of cases. The most frequent pathogens were Streptococcus pneumoniae (10.5%), enteric Gram negative bacilli (5.2%), Staphylococcus aureus (4.2%) and Haemophilus influenzae (3.9%). In multivariate analysis the prognostic factors on admission associated with in-hospital mortality were advanced age (> 83 years), absence of cough, low blood pressure and hyperphosphatemia. CAP in elderly patients is a prevalent disease with specific clinical and epidemiological characteristics, clinical course and prognosis."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.008771929824561403, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0057_19764", "title": "[Etiologic diagnosis of pneumonia in adults: usefulness of bronchoalveolar lavage].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Quantitative evaluation of bacteria in bronchoalveolar lavage fluid from 15 patients with pneumonia was compared to that in 29 healthy controls. Aerobic and anaerobic cultures were used as well as cultures and staining for fungi and mycobacteria. A total of 1000 colony forming units per ml was considered a cutoff mark between colonization and infection. A positive result was obtained in 13 of 15 patients with pneumonia, allowing the identification of the causing agent. Counts below the indicated level were observed in 23 of 29 controls. There was no morbidity associated to the procedure. Thus, an 85% sensitivity and 87% specificity for bronchoalveolar lavage in the etiologic diagnosis of pneumonia may be estimated from this study."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0324_19003", "title": "[Community acquired pneumonia requiring admission to hospital. Etiology and follow-up of 366 cases].", "score": 0.008695652173913044, "content": "An eighteen-month prospective study designed to determine the incidence, etiology and prognosis of community acquired pneumonia (CAP) in adults requiring admission to hospital. We studied 366 patients admitted to hospital after being diagnosed of CAP at the Emergency Room of a General Hospital. Standard laboratory methods were used for culture from blood and sputum, and serology tests for Legionella pneumophila. Mycoplasma pneumoniae, Chlamydia psittaci and Coxiella burnetti. Patients were evaluated until complete recovery, paying special attention to prognostic factors predictive of death. An etiological diagnosis was established in 99 patients (27.6%). Legionella pneumophila was the most common pathogen accounting for 30 cases (8.2%), followed by Streptococcus pneumoniae with 26 cases. 26 patients died (mortality rate of 7%); factors predictive of death included pre-existing disease, tachypnea and elevated blood urea nitrogen level. CAP represented 4.4% of admissions. Legionella pneumophila was the most frequently identified pathogen. If tachypnea and/or uremia are noted on admission, there is an increase in the risk of death."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008620689655172414, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}]}}}}
+{"correct_option": 2, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 410]], "word_ranges": [[0, 59]], "text": "Porfiria Cutanea Tarda: il 60% dei pazienti con PCT è di sesso maschile, molti di loro ingeriscono alcolici in eccesso, le donne che la sviluppano sono solitamente trattate con farmaci contenenti estrogeni. La maggior parte dei pazienti è di sesso maschile e presenta segni di sovraccarico di ferro, che riduce l'attività dell'enzima uroporfirinogeno decarbossilato, con conseguente aumento delle uroporfirine."}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Porfiria Cutanea Tarda: il 60% dei pazienti con PCT è di sesso maschile, molti di loro ingeriscono alcolici in eccesso, le donne che la sviluppano sono solitamente trattate con farmaci contenenti estrogeni. La maggior parte dei pazienti è di sesso maschile e presenta segni di sovraccarico di ferro, che riduce l'attività dell'enzima uroporfirinogeno decarbossilato, con conseguente aumento delle uroporfirine. Le infezioni da HCV e HIV sono state implicate nella precipitazione della PCT acquisita. Esiste una forma ereditaria con pattern AD. I pazienti con PCT presentano vesciche sulla pelle fotoesposta, più spesso sul dorso delle mani e sul cuoio capelluto. Oltre alla fragilità, possono sviluppare ipertricosi, iperpigmentazione, alopecia cicatriziale e indurimento sclerodermico.", "full_answer_no_ref": "Porfiria Cutanea Tarda: il 60% dei pazienti con PCT è di sesso maschile, molti di loro ingeriscono alcolici in eccesso, le donne che la sviluppano sono solitamente trattate con farmaci contenenti estrogeni. La maggior parte dei pazienti è di sesso maschile e presenta segni di sovraccarico di ferro, che riduce l'attività dell'enzima uroporfirinogeno decarbossilato, con conseguente aumento delle uroporfirine. Le infezioni da HCV e HIV sono state implicate nella precipitazione della PCT acquisita. Esiste una forma ereditaria con pattern AD. I pazienti con PCT presentano vesciche sulla pelle fotoesposta, più spesso sul dorso delle mani e sul cuoio capelluto. Oltre alla fragilità, possono sviluppare ipertricosi, iperpigmentazione, alopecia cicatriziale e indurimento sclerodermico.", "full_question": "Un uomo di 62 anni con un'anamnesi di forte abuso di alcol, portatore del virus dell'epatite C, in cura con Ibuprofene per una tendinite alla spalla destra, si è recato dal dermatologo perché dopo due settimane di vacanza al mare ha notato la comparsa di vesciche tese sul dorso delle mani. All'esame ha riscontrato anche una localizzazione e una leggera ipertricosi malare. La diagnosi più probabile è:", "id": 16, "lang": "it", "options": {"1": "Epidermolisi bollosa acquisita.", "2": "Porfiria cutanea tarda.", "3": "Reazione fototossica.", "4": "Dermatite da contatto.", "5": "Porfiria acuta intermittente."}, "question_id_specific": 131, "type": "DERMATOLOGIA", "year": 2011, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n1106_6033", "title": "Photosensitivity in a Kennel of Harrier Hounds.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Résumé- Une dermite s'est développé subitement dans un chenil de 30 chiens courants chez 12 d'entre eux. A la fois des males et des femelles étaient atteints et les lésions étaient limitées aux régions non pigmentées, principalement la face, les membres et la région inguinale. Initiallement les lésions étaient un érythème, un œdéme et une exsudation. Des croutes brunes se sont ensuite formées, et chez la plupart des animaux trés atteints, la peau a laissé la place à un escarre brun agglutiné dans les poils. Un pus malodorant était accumulé sous l'escarre. Les chiens moyennement atteints ont guerie sans traitement et les plus atteints ont guerie après exérèse des escarres et antibiothérapie. Aucun des chiens n'est mort et la plupart ont retrouvé une peau normale au bout de 3 mois. Cliniquement et histologiquement, ces lésions étaient compatibles avec une photosensibilisation, mais il a été impossible de retrouver l'agent causal. [Fairley, R. A., MacKenzie, I. S. Photosensitivity in a kennel of harrier hounds (Photosensibilisation dans un chenil de chiens courants). Resumen- Una condición de la piel se desarrolló de repente en 12 de 30 perros harrier. Afectó a machos y hembras y las lesiones se limitaban a areas de piel sin pigmento, principalmente la cara, patas e ingle. Inicialmente, la piel afectada estaba eritematosa, edematosa y húmeda. Entonces se formaban costras marrones y, en los perros más gravemente afectados, la piel se desprendia dejando una costra marrón seca enredada en el pelo. Debajo de la costra se acumulaba un exudado purulento maloliente. Los perros levemente afectados mejoraron sin tratamiento y los más gravemente afectados lo hicieron despues de tratamiento antibiotico y extirpación de la costra y el pus acumulado. Ninguno de los perros murió y la piel de la mayoria de ellos era normal en 3 meses. Clinica e histologicamente, las lesiones eran compatibles con una condición de fotosensibilidad de la piel, pero las investigaciones no lograron encontrar ningún agenté fotodinámico responsable. [Fairley, R. A., Mackenzie, I. S. Photosensitivity in a kennel of harrier hounds (Fotosensibilidad en una perrera de perros harrier). Abstract- A skin condition developed suddenly in 12 out of 30 harrier hounds. Both males and females were affected and lesions were confined to areas of unpigmented skin, mainly on the face, legs and groin. Initially the affected skin was erythematous, edematous and moist. Brown crusts then formed, and in the most severely affected dogs the skin sloughed leaving a dry brown eschar matted in the hair. A foul-smelling purulent exudate accumulated under the eschar. The mildly affected dogs improved without treatment and the most severely affected dogs improved following antibiotic treatment and the removal of the eschar and the accumulated pus. None of the dogs died and the skin of most dogs was normal within 3 months. Clinically and histologically, the lesions were compatible with a photosensitive skin condition, but investigations failed to find any responsible photodynamic agent."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n1106_5890", "title": "Contagious impetigo in a dairy cattle herd.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Abstract Impetigo and fürunculosis appeared in a dairy cattle herd in association with intensive showering of the lactating cows during the summer months. Heifers and dry cows in the same herd, as well as those in a neighbouring herd in the same village, which was not showered and served as a comparison herd, remained unaffected. Skin lésions declined with the termination of showering. Only six animals [three cows (7.3%) and three first-calving cows (20%)] had to be treated parenterally with antibiotics. Resumen En un rebafio de vacas de leche aparecieron cuadros de impetigo y fürunculosis asociados a las duchas frecuentes aplicadas durante los meses de verano a las vacas lactantes. Las novillas y vacas secas en el mismo rebaño, asi como las de un rebaño vecino de la misma localidad y que no recibian duchas fueron usadas como rebaño de comparación, no se vieron afectadas. Las lesiones cutáneas remitieron al dejar de aplicar las duchas. Tan solo en seis animales [tres vacas (7, 3%) y tres vacas en primer parto (20%)] fue necesario aplicar una terapia parenteral con antibióticos. [Yeruham, I., Elad, D., Perl, S., Nyska, A., Vishinsky, Y. Contagious impetigo in a dairy cattle herd (Impetigo contagioso en un rebaño de vacas de leche). Veterinary Dermatology 1996; 7: 239-242.] Résumé Impétigo et füronculose se sont manifestés dans un troupeau laitier, en relation avec un douchage intensif des vaches allaitantes pendant les mois d'été. Les jeunes et les vaches taries du même troupeau, ainsi que celles d'un troupeau voisin du même village, non douchées et servant d'élément de comparaison, restèrent inaffectés. Les lésions cutanées ont régressé dês la cessation des douchages. Seuls six animaux (trois vaches-7, 3%-et trois vaches primipares-20%-) durent etre traités par antibiothérapie parentérale. [Yeruham, I., Elad, D., Perl, S., Nyska, A., Vishinsky, Y. Contagious impetigo in a dairy cattle herd (Impétigo contagieux dans un troupeau de vaches laitières). Veterinary Dermatology 1996; 7: 239-242.] Zusammenfassung Eine Impetigo und Furunkulose trat bei einer Milchviehherde in Verbindung mit intensivem Abduschen bei den laktierenden Kühen während der Sommermonate auf. Färsen und trockenstehende Kühe in der selben Herde sowie die einer Nachbarherde im selben Ort, die nicht abgeduscht wurden und als Vergleichsgruppe dienten, blieben unverändert. Die Hautveränderungen reduzierten sich mit Beendigung des Abduschens. Nur sechs Tiere (drei Kühe (7, 3%) und drei Kalbinnen (20%)) mußten parenteral mit Antibiotika behandelt werden. [Yeruham, I., Elad, D., Perl, S., Nyska, A., Vishinsky, Y. Contagious impetigo in a dairy cattle herd (Ansteckende Impetigo bei einer Milchviehherde). Veterinary Dermatology 1996; 7: 239-242.]."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009708737864077669, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0648_20693", "title": "[Effect of dermoscopy on diagnostic accuracy of pigmented skin lesions emphasizing malignant melanoma].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Skin tumors are the most common malignancies in the Western population, with surgical excision being the definitive treatment. The authors' objectives were to compare the precision of clinical diagnosis of malignant melanomas (MM) by a plastic surgeon in a community clinic with and without the use of dermoscopy. The control group comprised of all patients operated on solely by one plastic surgeon between 2001 and 2003, at which time dermoscopy was not used. The study group included all patients operated on by the same surgeon between the years 2007 and 2008. Clinical, dermoscopic and histological data for both groups were reviewed. The sensitivity and positive predictive value (PPV) were measured and compared using the Fisher's exact test and chi square test. Overall, 1806 skin lesions were excised in the control group compared to 1039 lesions in the study group. A total of 680 melanocytic lesions, 167 dysplastic melanocytic lesions and 20 MM were excised in the control group. The sensitivity for the diagnosis of melanoma was 80% and the PPV was 53%. In the study group 415 melanocytic lesions where excised, of which 63 were dysplastic lesions and 14 MM. The sensitivity for MM diagnosis was 77% and the PPV was 83%. The authors found a statistically significant improvement in the positive predictive value (P<0.05), however, no significant change in the sensitivity for MM diagnosis was observed. A significant statistical reduction in the removal of dysplastic melanocytic lesions was also observed (P<0.05). Dermoscopy is a simple, easy to use technique which aids the clinician in improving his accuracy of melanoma and dysplastic melanocytic lesions diagnosis thus reducing unnecessary benign excisions."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0904_6944", "title": "[Diagnostic approach of erythroderma in the adult].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Erythroderma consists on erythema and scaling that covers more than 90% of the cutaneous surface. It has multiple causes and for the most common we can use the acronym PALM (psoriasis, atopic dermatitis, lymphoproliferative disease and medication). It is important to diagnose the cause in order to get a prognosis and a targeted treatment. In 30% of the cases the cause is not evident and the patient requires periodic assessment to rule out evolution to a lymphoproliferative disease. In many cases, erythroderma is a chronic disease but it can also be a life-threatening dermatologic urgency that requires hospitalization."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0944_4388", "title": "Detección de Treponema pallidum subespecie pallidum para el diagnóstico de sífilis congénita mediante reacción en cadena de la polimerasa anidada.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Introducción. La sífilis es una enfermedad producida por Treponema pallidum subespecie pallidum cuya incidencia mundial es de 12 millones de casos por año, aproximadamente; de estos, más de dos millones se presentan en mujeres gestantes, siendo la sífilis congénita la complicación más grave de esta infección en el embarazo.Objetivo. Detectar la presencia de T. pallidum subespecie pallidum en muestras clínicas para el diagnóstico de sífilis congénita mediante reacción en cadena de la polimerasa (PCR) anidada y determinar su concordancia con las pruebas serológicas.Materiales y métodos. Mediante PCR convencional y anidada, se amplificaron tres genes diana (polA, 16S ADNr y TpN47) y se confirmaron los productos de amplificación de los genes TpN47 y polA por secuenciación. Las pruebas serológicas empleadas fueron la VDRL (Venereal Disease Research Laboratory), la de reagina plasmática rápida (Rapid Plasma Reagin, RPR) y la de aglutinación de partículas para Treponema pallidum (Treponema pallidum Particle Agglutination Assay, TPPA).Resultados. La sensibilidad para la PCR convencional fue de 52 pg y, para la PCR anidada, de 0,52 pg. La especificidad con los iniciadores TpN47 y polA fue de 100 %; los resultados de la secuenciación mostraron una identidad de 97 % con T. pallidum. En 70 % de las muestras, los resultados de las pruebas serológicas y la PCR anidada concordaron.Conclusión. El gen TpN47 resultó ser el mejor blanco molecular para la identificación de T. pallidum. La PCR anidada se presenta como una alternativa de diagnóstico molecular promisoria para el diagnóstico de sífilis congénita."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009433962264150943, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0618_2463", "title": "[Psoriasis and HIV infection].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Dermatologists face diagnostic and therapeutic difficulties when psoriasis coexists with human immunodeficiency virus (HIV) infection. This article will review some of the aspects of this coexistence from the epidemiologic, pathogenic, histopathologic, clinical, and prognostic point of view. The main skin diseases that should be included in the differential diagnosis are described. Also analyzed are the different therapeutic options in these patients according to the degree of immunodeficiency. Possibilities include antiretroviral treatment, topical treatment, retinoids, and classic immunosuppressants. The review will also cover current literature on the use of new biologic therapies in patients with HIV infection. Finally, we will discuss the risk of drug interactions during psoriasis treatment in these patients, who receive multiple pharmacologic therapies."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009345794392523364, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0574_23583", "title": "[From skin biopsy to diagnosis].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The procedure from skin biopsy to a histologic diagnosis is complex. The clinician is responsible for obtaining the biopsy and submitting it to the laboratory together with clinical information. After processing, the dermatopathologist interprets the slides by using algorithms and established criteria that allow for high diagnostic accuracy. Depending on the differential diagnostic problem, histo- und immunohistochemistry, electron microscopy and molecular pathology may be helpful. The clinician has to interpret the histologic report and put it in a clinical context. While there are many sources of error in the process, most appear in the communication between clinician and dermatopathologist. The final diagnosis is always made by the clinician."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009259259259259259, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0605_9316", "title": "[Diagnostic accuracy of skin lesions excised by a plastic surgeon].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Skin tumors are the most common malignancies in the western population, with surgical excision as the definitive treatment. The author's objectives were to estimate the precision of clinical diagnosis of skin tumors by a plastic surgeon in a community clinic. The study includes clinical and histological data of patients operated on solely by one plastic surgeon, between November 2001 to July 2003. The sensitivity and positive predictive value were measured and compared to the literature. The study included 1640 patients. Out of 1806 excised skin lesions, 17.4% were malignancies. Basal cell carcinoma was the most common tumor, followed by squamous cell carcinomas and melanomas. Sensitivity for skin malignancy was 94%, and 76.5% for specific skin malignancy. Positive predictable value for any malignancy was 69.4%, and 72% for the basal cell carcinoma, the most common skin malignancy. Clinical examination is the main diagnostic tool for the plastic surgeon and dermatologist in the evaluation of skin lesions. Surgical excision is considered when clinical diagnosis is not productive or when malignancy is suspected. For most malignancies, diagnostic excision is therapeutic as well. Positive predictable value is a prospective index estimating the clinical diagnostic skills of the clinician. In our opinion, new technologies such as dermatoscopy should be used more often in the evaluation of skin lesions."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n1053_24935", "title": "[Severe skin and soft tissue infections. An update].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Severe skin and soft tissue infections present a high morbidity and mortality and require a complex surgical treatment. Its estimated annual incidence is 0.3 to 5 cases per 10 000 people. The most common etiologic agents are Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, anaerobes and gram-negative bacilli. A prompt diagnosis and the timely initiation of an empirical antibiotic scheme and repeated surgical debridement can avert a worrisome outcome. New therapeutic options are promising, especially for infections caused by multidrug resistant germs. A multidisciplinary approach is fundamental for the correct management of these conditions."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0596_7309", "title": "[Differential diagnosis of febrile exanthema].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Febrile exanthema (FE) is an extremely polymorphous clinical entity, frequently seen in daily clinical practice. FE is characterized by diffuse rash and fever. FE is classified in 4 types, depending on the primary skin lesion: macular, maculopapular, vesicular, and bullous exanthema. It is of infectious and non-infectious cause. Among the infectious causes the most frequent is the viral one. FE may affect all ages, but especially children and young people. Usually, FE raises important issues of differential diagnosis, because its clinical and etiological complexity. To decide the most appropriate therapeutic and prophylactic measures for FE, it is important to know the clinical criteria and the specific diagnostic methods."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.009009009009009009, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0820_17422", "title": "[Is it necessary to vaccinate against varicella?].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Varicella is a frequent viral disease, with a substantial medical and societal impact. For many years, various industrialized countries have adopted an universal mass vaccination against varicella, using a one-dose schedule. In these countries, the global incidence of varicella has decreased by about 90%. A significant reduction in hospitalizations, outpatient visits and medical costs due to varicella has also been observed. Recently, a 2-dose schedule has demonstrated an efficacy of about 98%, as well as herd immunity."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.008928571428571428, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0966_13246", "title": "[Prevalencia y genotipos del virus del papiloma humano en muestras de tejido laríngeo de pacientes con cáncer de laringe del noreste de México].", "score": 0.008928571428571428, "content": "El cáncer de laringe representa el 21.7% de las neoplasias malignas de vías aerodigestivas superiores. La prevalencia del virus del papiloma humano (VPH) en el cáncer de laringe oscila entre el 0 y el 80%. Se incluyeron 112 muestras de tejido laríngeo de pacientes con cáncer de laringe. Se amplificó el ADN y se analizó la presencia y el genotipo del VPH mediante hibridación reversa (INNO-LiPA Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"}, {"id": "pubmed23n1029_21334", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.", "score": 0.010207912892476651, "content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "wiki20220301en028_54702", "title": "Supreme Tribunal of Justice (Venezuela)", "score": 0.009900990099009901, "content": "2002 coup d'état In a controversial sentence, on 14 August 2002, after the 2002 Venezuela coup d'état, the Supreme Tribunal acquitted Division Generals Efraín Vásquez (Army) and Pedro Pereira (Aviation), Vice-admirant Héctor Ramírez and Counter admiral Daniel Comisso in a rebellion trial. According to the sentence, \"con los pronunciamientos efectuados en abril, los altos oficiales acusados no desconocieron al Gobierno, sino la orden dictada por el presidente de la República de aplicar el Plan Ávila, porque resultaba contraria a la protección de los derechos humanos de la ciudadanía y ello significaría una masacre\"."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "wiki20220301en452_13857", "title": "Yndio", "score": 0.00980392156862745, "content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "wiki20220301en452_13861", "title": "Yndio", "score": 0.009708737864077669, "content": "Cada Vez Que Tú Te Vas (1986) 1. Cada Vez Que Tú Te Vas 2. Hasta Que a Mi Regresas 3. Que Pena 4. Lo Dices Tú o Lo Digo Yo (Say You, Say Me) 5. Solo un Beso 6. Cherish 7. Eso Fue Ayer 8. Grande Tan Grande 9. Muñequita 10. Bien Hecho Amor La Cancion De Los Dos (1987) 1. La Cancion De Los Dos 2. Sin Ella 3. Yo Preferiria 4. Lo Importante Es Soñar 5. A Donde Vas Amor? 6. Mi Vida Se Pinto De Gris 7. Despecho 8. Pobre De Mi Corazon 9. Reina Y Soñador 10. Cariño Mio Yndio (1988) 1. No Quiero Vivir Ya Sin Tu Amor 2. Nos Pertenecemos 3. Revisa Mi Equipaje 4. Yo Comence La Broma 5. Mala Cabeza 6. Llorar 7. Y Me Fui 8. Fijate 9. Al Final 10. El Sabor De Mi Piel Triste Realidad (1990) 1. Cariño Bandolero 2. Red Wine 3. Triste Realidad 4. Por Que Dios Mio 5. Reflections Of My Life 6. El Secreto 7. Como Da Vueltas La Vida 8. No Me Vayas A Olvidar 9. Dos Seres 10 Just Because\\"}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "wiki20220301en395_26525", "title": "Carlos Cossio", "score": 0.009615384615384616, "content": "Principal works El concepto puro de la revolución (ed. Bosch, 1936). La valoración jurídica y la ciencia del derecho (1.ª ed., UNL, 1941; 2.ª ed., Arayú; 1954). La Política como Conciencia (Abeledo-Perrot, 1955). Ideología y Derecho (Inédito, 1962). La teoría egológica del derecho y el concepto jurídico de libertad (1.ª ed. 1944, Losada; 2.ª ed. 1964, Abeledo-Perrot). La plenitud del ordenamiento jurídico. (1.ª ed., Losada, 1939; 2.ª ed., Losada, 1947 y Los Andes, 2005) El Derecho en el Derecho Judicial. (1.ª ed., Kraft, 1945; 2.ª ed., Abeledo-Perot, 1959 y El Foro, 2002; 3.ª ed., Abeledo-Perrot, 1967) Teoría de la verdad jurídica. (Losada, 1954; El Foro, 2007) La opinión pública. La causa y la comprension en el derecho. (4.ª ed., Juerez Editor, 1969) El fundamento filosófico de los métodos interpretativos. (UNL, 1940). El principio \"nulla poena sine lege\" en la axiología egológica (Rev. LL, 1947). References"}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "wiki20220301en366_29374", "title": "Denzil Romero", "score": 0.009523809523809525, "content": "El corazón en la mano - (English: Heart in hand) (1993). Tonatio Castilán o un tal dios Sol - (English: Tonatio Castilan or just the sun god) (1993). Amores, pasiones y vicios de la Gran Catalina - (English: Loves, passions and vices of the Great Catherine) (1995). Para seguir el vagavagar - (English: To track the vagavagar) (1998). Recurrencia equinoccial - (English: Equinoctial recurrence) (Published in 2002). 7 ensayos a medio cribar - (English: 7 screening tests) (2001)"}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009433962264150943, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "wiki20220301en303_19228", "title": "Nomadi 40", "score": 0.009433962264150943, "content": "Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\") Come potete giudicar (3' 27\")"}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009345794392523364, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "wiki20220301en038_85286", "title": "Barrio Sésamo", "score": 0.009345794392523364, "content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "wiki20220301en374_11331", "title": "Gustavo Sannia", "score": 0.009259259259259259, "content": "\"Sui differenziali totali di ordine superiore.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 36, no. 1 (1913): 305–316. \"Nuovo metodo di sommazione delle serie: Estensione del metodo di Borel.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 42, no. 1 (1916): 303–322. \"Riavvicinamento di geometrie differenziali delle superficie: metriche, affine, proiettiva.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 31, no. 1 (1922): 165–189. \"Nuova trattazione della geometria proiettivo-differenziale delle curve sghembe.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata 3, no. 1 (1926): 1–25."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "wiki20220301en127_49749", "title": "La Renga discography", "score": 0.009174311926605505, "content": "{| |Esquivando Charcos (1991) 1. \"Somos Los Mismos de Siempre\" 2. \"Moscas Verdes, Para El Charlatán\" 3. \"Embrolos, Fatos y Paquetes\" 4.''' \"Luciendo Mi Saquito Blusero\"5. \"Voy a Bailar a La Nave del Olvido\"6. \"Buseca y Vino Tinto\"7. \"El Juicio del Ganso\"8. \"Negra Mi Alma, Negro Mi Corazón\"9. \"Blues de Bolivia\" |--- |A Dónde Me Lleva La Vida (1994)1. \"El Camino del Deshielo\"2. \"Cortala y Olvidala\"3. \"El Rito de Los Corazones Sangrando\"4. \"Blues Cardíaco\"5. \"Pis y Caca\"6. \"El Sátiro de La Mala Leche\"7. \"El Mambo de La Botella\"8. \"Debbie El Fantasma\"9. \"El Circo Romano\"10. \"2+2=3\"11. \"Triste Canción de Amor\" |--- |Despedazado por Mil Partes (1996)1. \"Desnudo Para Siempre (o Despedazado por Mil Partes)\"2. \"A La Carga Mi Rocanrol\"3. \"El Final Es En Donde Partí\"4. \"La Balada del Diablo y La Muerte\"5. \"Cuando Vendrán\"6. \"Psilocybe Mexicana\"7. \"Paja Brava\"8. \"Lo Fragil de La Locura\"9. \"Veneno\"10. \"El Viento Que Todo Empuja\"11. \"Hablando de La Libertad\" |---"}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "wiki20220301en127_49750", "title": "La Renga discography", "score": 0.00909090909090909, "content": "|--- |La Renga (1998)1. \"El Terco\"2. \"Tripa y Corazón\"3. \"Bien Alto\"4. \"El Hombre de La Estrella\"5. \"Vende Patria Clon\"6. \"El Rebelde\"7. \"Me Hice Canción\"8. \"Cuando Estés Acá\"9. \"El Twist del Pibe\"10. \"Reíte\"11. \"Ser Yo\" |--- |La Esquina del Infinito (1999)1. \"La Vida, Las Mismas Calles\"2. \"Motoralmaisangre\"3. \"Al Que He Sangrado\"4. \"Panic Show\"5. \"El Cielo del Desengaño\"6. \"Arte Infernal\"7. \"En El Baldío\"8. \"En Pie\"9. \"El Rey de La Triste Felicidad\"10. \"Estalla\"11. \"Hey Hey, My My\"12. \"Untitled\" |--- |Detonador de Sueños (2003)1. \"A Tu Lado\"2. \"Detonador de Sueños\"3. \"El Ojo del Huracán\"4. \"La Razón Que Te Demora\"5. \"Dementes En El Espacio\"6. \"Estado\"7. \"Las Cosas Que Hace\"8. \"Noche Vudú\"9. \"En Los Brazos del Sol\"10. \"Míralos\"11. \"El Rastro de La Conciencia\"12. \"Hielasangre\" |---"}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "wiki20220301en500_33046", "title": "Orazio Tedone", "score": 0.009009009009009009, "content": "\"Saggio di una teoria generale delle equazioni dell'equilibrio elastico per un corpo isotropo.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 10, no. 1 (1904): 13–64 \"Sull’equilibrio di una piastra elastica, isotropa, indefinita.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 18, no. 1 (1904): 368–385. Sui problemi di equilibrio elastico a due dimensioni (1905). Un teorema dell'equazione dell'elasticità (1907). \"Sui metodi della fisica-matematica.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 15, no. 1 (1908): 127–141. Sul pendolo a sospensione elastica (1913). Campi elettromagnetici (1915). Sull'integrazione di Maxwell (1916)."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008928571428571428, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "wiki20220301en374_11330", "title": "Gustavo Sannia", "score": 0.008928571428571428, "content": "Selected publications \"Deformazioni infinitesime delle curve inestendibili e corrispondenza per ortogonalità di elementi.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 21, no. 1 (1906): 229–256. \"Nuova esposizione della geometria infinitesimale délle congruenze rettilinee.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 15, no. 1 (1908): 143–185. \"Nuovo metodo per lo studio delle congruenze e dei complessi di raggi.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 33, no. 1 (1912): 328–340. \"Osservazioni sulla «Réclamation de priorité» del sig. Zindler.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 19, no. 1 (1912): 57–59. \"Su due forme differenziali che individuano una congruenza o un complesso di rette.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 33, no. 1 (1912): 67–74. \"Sui differenziali totali di ordine superiore.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 36, no. 1 (1913): 305–316."}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."}, {"id": "wiki20220301en187_33101", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.008849557522123894, "content": "La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}]}}}}
+{"correct_option": 5, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": true, "char_ranges": [[26, 162]], "word_ranges": [[5, 23]], "text": "L'indizio sta nelle lesioni biancastre sulla mucosa jugale, corrispondenti alle macchie di Koplik, che sono patognomoniche del morbillo,"}}, "full_answer": "La risposta corretta è 5. L'indizio sta nelle lesioni biancastre sulla mucosa jugale, corrispondenti alle macchie di Koplik, che sono patognomoniche del morbillo, anche se come osservazione direi che di solito compaiono nella fase prodromica della malattia e spesso non si vedono più quando compare l'esantema. In questo caso lei sta descrivendo un morbillo complicato da polmonite. Si tratta di una domanda molto attuale in questo momento.", "full_answer_no_ref": "La risposta corretta è [HIDDEN]. L'indizio sta nelle lesioni biancastre sulla mucosa jugale, corrispondenti alle macchie di Koplik, che sono patognomoniche del morbillo, anche se come osservazione direi che di solito compaiono nella fase prodromica della malattia e spesso non si vedono più quando compare l'esantema. In questo caso lei sta descrivendo un morbillo complicato da polmonite. Si tratta di una domanda molto attuale in questo momento.", "full_question": "Un neonato di 7 mesi è stato inviato al pronto soccorso dal pediatra locale per sospetta malattia di Kawasaki. Ha riferito una febbre fino a 39,5ºC con un'evoluzione di 5 giorni che non si è attenuata nonostante il trattamento con amoxicillina effettuato 72 ore prima per una sospetta faringotonsillite acuta. Nelle ultime 24 ore ha avuto un'eruzione eritematosa e pruritica con evoluzione cefalocaudale e negli ultimi giorni i genitori hanno notato tosse e congiuntivite intensa. Non è stata segnalata rinorrea. L'esame clinico ha rivelato suoni subcrepitanti in entrambe le basi polmonari senza tachipnea o segni di distress respiratorio. L'esame orofaringeo ha rivelato macchie biancastre sulla mucosa jugale. Qual è la diagnosi più probabile?", "id": 146, "lang": "it", "options": {"1": "Malattia di Kawasaki.", "2": "Scarlattina.", "3": "Reazione allergica all'amoxicillina.", "4": "Mononucleosi infettiva.", "5": "Morbillo."}, "question_id_specific": 231, "type": "PEDIATRIA", "year": 2012, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0108_5560", "title": "[Secretory IgA and infantile respiratory pathology].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Secretory component of IgA is the major class of immunoglobulin in secretions and mucous membranes. Many causes have been involved in etiopathogenesis of respiratory tract disease in children, one of them the possible deficit of secretory component of IgA. Authors have studied 191 children with respiratory tract disease secondary to infections and/or allergy and a control group of 35 healthy children. In all of them the secretory IgA non stimulated sputum was measured. In the group with respiratory disease serum IgA, IgG, IgM and IgE were also measured. Levels of secretory IgA were greater in group with respiratory disease than in control; also serum level of IgA was above normal for their ages. Level of secretory IgA was greater in children with \"wheezing respiratory disease\". These findings do not agree with theory of existence of an IgA secretory deficit as a cause or respiratory tract disease in children."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n1029_2724", "title": "", "score": 0.00980392156862745, "content": "Les sécrétions nasopharyngées et bronchiques se prêtent à différents examens bactériologiques, virologiques et autres. Assez courants à l'hôpital, ils sont beaucoup moins utilisés en pédiatrie ambulatoire. Néanmoins, pour que leurs résultats soient interprétables et utiles au diagnostic, la technique de prélèvement doit être soigneuse. L'intérêt pratique de ces examens mérite également d'être précisé pour que les demandes soient justifiées."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0116_10311", "title": "[Etiology of acute bronchitis in young children].", "score": 0.009708737864077669, "content": "In the microbiological examination of 132 children aged 0-3 years with acute bronchitis, Streptococcus pneumoniae and Haemophilus influenzae at a concentration of greater than or equal to 10(4) cells/ml, as well as different species of opportunistic bacteria, were isolated from tracheobronchial washings obtained from 100 of these children. S. pneumoniae and H. influenzae were found to play the leading role in the etiology of the acute bacterial inflammatory process in acute bronchitis in children."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0280_10873", "title": "[Specific IgE in the cord blood of infants from allergic parents].", "score": 0.009615384615384616, "content": "We evaluated the cord blood level of specific IgE in newborn having first grade relatives affected by allergic disease. We aimed: a) to look for a significant threshold (if any) of sp. IgE predictive of atopy; b) to verify the clinical reliability of the CAP System by Pharmacia. 9 out of 60 patients with positive family history had sp. IgE > 0.35 KU/L; 7 out of these 9 children were symptomatic to a clinical follow-up at 18 months. Moreover 65% of children with positive history but no sp. IgE and 100% of patients with both a negative history and no sp. IgE were completely free of allergic symptoms in the same period. We conclude that a careful history and cord blood sp. IgE measurement might be of value in early diagnosis of atopy."}, {"id": "wiki20220301en187_33100", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.009565425335333376, "content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009523809523809525, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0915_4750", "title": "[Diagnosis and treatment of acute pharyngitis -Is there any benefit on ten-day course of antibiotics?]", "score": 0.009523809523809525, "content": "In group A streptococcal (GAS) pharyngitis a ten-day course of amoxicillin is recommended. However, short-course treatments seem to be equally effective. The aim of this study was to retrospectively evaluate and compare the outcome of patients treated with 7-day course and 10-day course of amoxicillin. Retrospective analysis of all GAS pharyngitis admitted to a paediatric emergency department in 2014. Demographic variables, the application and results of the rapid antigenic diagnostic test (RADT), treatment, complications and return in the next 30 days were analysed. Two groups were defined for comparative analysis according to the duration of treatment with amoxicillin: A) short-course (up to 7 days) and B) long-course (10 days). Were included 989 GAS pharyngitis. The median age was 5.2 years, 50.1% male. Amoxicillin was the most prescribed antibiotic (94.9%) with a median duration of 7 days. 10-day course therapy was prescribed in 31.9% of the cases. There were no differences between short and long-course treatment groups regarding age (P=.600), gender (P=.429) and complications (P=.436). Considering the endpoint \"return to the emergency department\", we concluded that up to 7 days of treatment was non-inferior to 10 days of treatment. The most commonly prescribed antibiotic was amoxicillin, but a 10-day course was prescribed in few cases. In our analysis there seems to be no benefit with long-course treatments with amoxicillin in GAS pharyngitis."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.009433962264150943, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0061_16425", "title": "[Incidence of clinically apparent ductus arteriosus in premature infants less than 2 000 g].", "score": 0.009433962264150943, "content": "We have studied the incidence of patent ductus arteriosus (PDA), its clinical features and hemodynamic significance in 715 newborns < 2,000 g admitted to our nursery between 1978-1988. Among 566 in borns, 100 (18%) met clinical diagnostic criteria for PDA. Incidence of PDA by birth weight (BW) was: 17/88 (20%) for BW < 1,000 g; 57/179 (32%) for BW 1,000-1,499 g; and 26/299 (9%) for BW 1,500-1,999 g. PDA was considered hemodynamically significant (HS PDA) in 57 of the 100 babies with PDA, this was found to happen more frequently in smaller babies: 17/17 (100%) with BW < 1,000 g; 30/57 (52.6%) when BW was 1,000-1,499 g; and 10/26 (38.5%) for BW 1,500-1,999 g. Both incidence of PDA and percentage of HS PDA were significantly higher in preterms < 1,500 g (p < 0.01 and < 0.001 respectively). Among 149 outborns, 45 (30%) had PDA, the incidence by birth weight was: 7/17 (41%) in < 1,000 g; 27/70 (39%) in 1,000-1,499 g; and 11/62 (18%) for 1,500-1,999 g. The clinical findings and conditions more frequently found associated with HS PDA were: tachycardia (72%), bounding pulses (67%) and need of ventilatory support (64%), and 89% of these patients had some evidence of pulmonary disease, usually hyaline membrane disease (60%)."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0309_4109", "title": "[Efficacy of a new in vitro test (Phadiatop paediatric) for the diagnosis of allergy in children].", "score": 0.009345794392523364, "content": "An investigation was done to know specificity and sensitivity of one in vitro test useful for diagnosis of allergy in pediatric age (Phadiatop paediatric), in 65 children in two groups. Group 1 (35 children) with diagnosis of respiratory allergy (asthma, rhinitis, or both) based on clinical history, eosinophils, IgE and skin tests; and group 2 (control) with no allergy diagnosis. In both groups IgE was measured and Phadiatop test was done. In group 1, Phadiatop paediatric was positive in 28 children (80%) while in group 2 was positive in 2 children (6.6%) that means a 67.5% sensitivity and 88.0% specificity, for this test."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009259259259259259, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0128_4649", "title": "[Short-term outcome of infants hospitalized for an attack of acute bronchiolitis].", "score": 0.009259259259259259, "content": "The authors report the clinical, biological, radiological findings of 109 infants hospitalised for acute bronchiolitis. A prospective study was possible in 74 of them with an average of follow up of 18 months. After the admission, 31% were asymptomatic, 56% suffered at least one or several episode of wheezing, 13% have recurrent or chronic bronchopulmonary symptoms including cough and airway obstruction. Three points appeared determinant to predict recurrent wheezing: the rate of IgE, a familial history of atopy, and radiological pulmonary hyperexpansion. There was no statistic difference of evolution between the infants with wheezing at the admission and the others. The main prospective studies were analysed for discussion of the prognostic problems."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009174311926605505, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0103_13790", "title": "[Immunological research and criteria for determining the etiology of acute bronchitis in young children].", "score": 0.009174311926605505, "content": "In the determination of the etiology of acute bronchitis in children, a complex of microbiological and immunological methods should be used. The isolation of Streptococcus pneumoniae and Haemophilus influenzae at a concentration of greater than or equal to 10(4) cels/ml from tracheobronchial washings is the early and most significant method for the determination of the etiology and therapy of acute bronchitis. On the basis of microbiological and immunobiological criteria, the etiological role of S. pneumoniae has been determined in 78% of patients and that of H. influenzae, in 48% of patients, mainly in association with pneumococci."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00909090909090909, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0092_13120", "title": "[Effect of cigarette smoke on the airway of asthmatic children].", "score": 0.00909090909090909, "content": "A study was carried out on 62 asthmatic children for observed the acute effects of one hour of passive cigarette smoking on pulmonary function test before and after 1-hour exposure. Three parameters were measured: Forced vital capacity (FVC), Forced expiratory volume in one second (FEV 1), and Mid-Maximum expiratory flow rate (MMEF). Of those measurement MMEF showed the most important changed in 23% of patients. Passive smoking produced changed on 32.2% on asthmatic patients in any of pulmonary function test. Finally, correlation were made between parental cigarette smoking habits and skin test sensitivity at tobacco antigen, we didn't found correlation between this parameters."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.009009009009009009, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0235_690", "title": "[The value of throat and nasopharyngeal cultures in acute bacterial otitis media in childhood].", "score": 0.009009009009009009, "content": "One hundred children suffering from acute bacterial otitis media in Hacettepe Children's Hospital were investigated in two groups. Simultaneous throat and nasopharyngeal cultures were taken from 75 children of the first group, showing hyperaemic and hypertrophic tympanic membrane in one or both sides. In 42 of 75 throat cultures, same bacteria were grown as in nasopharyngeal cultures. From the second group, showing perforated tympanic membrane in the first 6 weeks, cultures were also taken. Same bacteria were grown again in the cultures of throat and ear discharges in 19 of 25 children. This high percentages denote the necessity and usefulness of taking also simultaneous throat cultures in acute otitis media cases."}, {"id": "pubmed23n1028_18191", "title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."}, {"id": "pubmed23n0070_5085", "title": "[Acute bronchiolitis].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The paper reports on the high incidence of bronchiolitis, and reviews the main aspects of the disease in the infants. A better way of detection, evolution follow-up and treatment in each case is thus possible."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.008849557522123894, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0297_7666", "title": "[Atopy and low birth weight as determinants of susceptibility of children to acute respiratory tract infections].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The purpose of the paper was to evaluate the extent to which acute respiratory infections in children are related to individual susceptibility due to allergy and low birth weight. In the group of children with allergy confirmed by medical doctors the spells of respiratory infections were significantly higher than among those without allergy. It was particularly evident for total number of spells whenever and not only experienced in the last year. In children with low birth weight (< 2,000 g) there was also the higher incidence of infection spells than in children with normal birth weight. In the multivariate analysis after accounting for main confounding variables it was demonstrated that only allergy and low birth weight increased substantially incidence of acute respiratory episodes. Relative risk calculated for the incidence excess of respiratory spells (above the 95% confidence interval) in allergic children was 2.3 (95% CI: 2.1-3.5) and in children with low birth 2.3 (95% CI: 1.2-4.4). Attributable risk (ARpop) for allergy was 21.4% and for low birth weight 2.4%, however, attributable risk is exposed (ARexp) among allergic children was 62.4% and in children with low birth weight 55.5%)."}, {"id": "pubmed23n0885_1887", "title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."}, {"id": "pubmed23n0271_2310", "title": "[Influence of maternal smoking on cord serum IgE levels in newborns].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Allergic diseases are among the most common diseases in childhood and their prevalence is 14%. One of the most important pathogenetic factors is the ability to produce IgE and the measurement of cord serum IgE seems to be very important for early detection of newborns at risk. Besides, cigarette smoke, among the environmental factors, has been demonstrated to influence the immunologic system, inducing an increase in IgE production. The aim of this study is to evaluate fetal production of IgE in newborns with a family history of atopy and whose mother has been smoking during pregnancy. The measurement of cord serum IgE has been performed in 215 at term newborns (weight at birth > 2500 g, Apgar score at 5' > 7). A careful history has been obtained with particular regard at the presence of familiarity for allergies and a cigarette smoking during pregnancy. According to the history, children have been divided in 3 groups: Group 1: 126 newborns without familiar history of allergy and born from no smoking mothers (control group); Group 2: 46 newborns with familiar history for allergy and born from no smoking mothers; Group 3: 43 newborns without familiar history for allergy born from smoking mothers. The II and III groups of newborns present total IgE levels on cord serum significantly higher than the control group. Besides a positive correlation between the number of cigarettes smoked during pregnancy and the value of cord serum IgE has been detected. It is well known that both genetic and environmental factors play an important role in the pathogenesis of allergic diseases.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.008695652173913044, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0315_8285", "title": "[Otitis media and tonsillitis--2 of the most frequent pediatric diagnoses].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Acute otitis media and tonsillopharyngitis are two of the most common diseases in pediatric clinical practice. Careful examination of the ears and the tonsils are mandatory in the evaluation of a febrile child. Acute otitis media usually can be diagnosed by a carefully taken history and examination alone. The infection usually requires antibiotic treatment, with amoxicillin being still recommended as the first choice drug. Pharyngitis and tonsillitis are more variable in their origin, the majority of cases is caused by different viruses. However, clinical examination alone is not specific enough to rule out the most important bacterial pathogen, group A streptococcus, which still has to be treated by penicillins. Thus, rapid test methods and classic bacteriological culture are used to assess group A streptococcus infections. Infectious mononucleosis and diphtheria are the most important diseases to be considered carefully in each patient."}, {"id": "pubmed23n0749_21422", "title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."}]}}}}
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 442]], "word_ranges": [[0, 62]], "text": "Il nervo femorale (sebbene sia raro) può essere danneggiato durante un parto cesareo, un'isterectomia o un'operazione all'addome inferiore. Questa lesione del nervo causa ipoestesia e debolezza lungo la sua distribuzione. La femoroneuropatia si manifesta con la paralisi (25% dei casi) dei muscoli quadricipiti, l'abolizione dei riflessi rotulei e l'ipoestesia della parte anteriore e interna della coscia. Pertanto, la risposta 1 è corretta."}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[443, 723]], "word_ranges": [[62, 105]], "text": "Il nervo cutaneo femorale o cutaneo femorale laterale (L2,L3) è solo sensibile ed è responsabile della sensazione della pelle della faccia laterale e anteriore della coscia fino al ginocchio, quindi non spiegherebbe il problema motorio della deambulazione e la risposta 2 è falsa."}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[724, 1169]], "word_ranges": [[105, 166]], "text": "Il nervo otturatore (L2-L4) è un nervo misto. A livello motorio, coinvolge l'otturatore esterno, il pectineo, l'approssimatore breve, gli approssimatori (adduttori) e il gracile. A livello sensitivo coinvolge la capsula dell'articolazione coxofemorale, la faccia mediale della coscia sopra il ginocchio. 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La femoroneuropatia si manifesta con la paralisi (25% dei casi) dei muscoli quadricipiti, l'abolizione dei riflessi rotulei e l'ipoestesia della parte anteriore e interna della coscia. Pertanto, la risposta 1 è corretta. Il nervo cutaneo femorale o cutaneo femorale laterale (L2,L3) è solo sensibile ed è responsabile della sensazione della pelle della faccia laterale e anteriore della coscia fino al ginocchio, quindi non spiegherebbe il problema motorio della deambulazione e la risposta 2 è falsa. Il nervo otturatore (L2-L4) è un nervo misto. A livello motorio, coinvolge l'otturatore esterno, il pectineo, l'approssimatore breve, gli approssimatori (adduttori) e il gracile. A livello sensitivo coinvolge la capsula dell'articolazione coxofemorale, la faccia mediale della coscia sopra il ginocchio. Pertanto, non influisce né sulla sensazione dell'aspetto anteriore della coscia né sull'estensione del ginocchio, per cui il punto 3 è falso. Una lesione del nervo sciatico a livello motorio colpisce la flessione del ginocchio, non la sua estensione, e a livello distale rispetto al ginocchio (non si parla di sintomi distali) e a livello sensitivo è distale anche all'aspetto esterno della gamba e del piede, quindi anche il punto 4 è falso.", "full_answer_no_ref": "Il nervo femorale (sebbene sia raro) può essere danneggiato durante un parto cesareo, un'isterectomia o un'operazione all'addome inferiore. Questa lesione del nervo causa ipoestesia e debolezza lungo la sua distribuzione. La femoroneuropatia si manifesta con la paralisi (25% dei casi) dei muscoli quadricipiti, l'abolizione dei riflessi rotulei e l'ipoestesia della parte anteriore e interna della coscia. Pertanto, la risposta 1 è [HIDDEN]. Il nervo cutaneo femorale o cutaneo femorale laterale (L2,L3) è solo sensibile ed è responsabile della sensazione della pelle della faccia laterale e anteriore della coscia fino al ginocchio, quindi non spiegherebbe il problema motorio della deambulazione e la risposta 2 è [HIDDEN]. Il nervo otturatore (L2-L4) è un nervo misto. A livello motorio, coinvolge l'otturatore esterno, il pectineo, l'approssimatore breve, gli approssimatori (adduttori) e il gracile. A livello sensitivo coinvolge la capsula dell'articolazione coxofemorale, la faccia mediale della coscia sopra il ginocchio. Pertanto, non influisce né sulla sensazione dell'aspetto anteriore della coscia né sull'estensione del ginocchio, per cui il punto 3 è [HIDDEN]. Una lesione del nervo sciatico a livello motorio colpisce la flessione del ginocchio, non la sua estensione, e a livello distale rispetto al ginocchio (non si parla di sintomi distali) e a livello sensitivo è distale anche all'aspetto esterno della gamba e del piede, quindi anche il punto 4 è [HIDDEN].", "full_question": "Una donna ha difficoltà a camminare dopo un intervento ginecologico. Ha un leggero dolore alla coscia e la gamba non riesce a riposare. All'esame presenta debolezza nella flessione dell'anca e nell'estensione del ginocchio e disestesia nella parte anteriore della coscia. Qual è la diagnosi più probabile da sospettare?", "id": 467, "lang": "it", "options": {"1": "Neuropatia del nervo femorale.", "2": "Meralgia paraestetica del nervo cutaneo femorale.", "3": "Neuropatia del nervo otturatore.", "4": "Neuropatia del nervo sciatico.", "5": null}, "question_id_specific": 92, "type": "CHIRURGIA ORTOPEDICA E TRAUMATOLOGIA", "year": 2020, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0318_9988", "title": "[Lateral femoral cutaneous neuropathy: paresthetic meralgia. Neurophysiological diagnosis].", "score": 0.009900990099009901, "content": "The neurophysiological approach to meralgia paresthetica (MP) deals with the possible abnormalities demonstrated in the peripheral nerve conduction and/or somatosensory evoked potentials (SEP) of the lateral femoral cutaneous nerve (LFCN). To ascertain the diagnostic value of these methods, a group of 23 patients with unilateral MP symptoms has been studied; SEP of LFCN was also evaluated in a series of normal people. LFCN conduction was abnormal on the symptomatic side in 47.6% of the cases and nerve potential was absent on both sides in all the rest. SEPLFCN showed some impairment in 91% of the cases on the symptomatic side and responses were obtained on the asymptomatic side in every case; the most common abnormality was the delay of the response followed by its followed by its absence. In the normal group, the amplitude of potentials registered on the contralateral scalp to the stimulated side was usually higher than that registered on the median line, where they eventually lacked. Methodologically, this fact supports the need of a multiple recording of the SEPLFCN on the scalp. The SEPLFCN should be considered as the main technique for the objective diagnosis of MP and although LFCN conduction can supply useful information in individual cases, its exclusive use may lead to rather many positive false results."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0044_10874", "title": "[Detecting and monitoring leprosy neuropathy: which test to chose?].", "score": 0.00980392156862745, "content": "The purpose of the study is to propose a simple and reproducible test for assessing nerve damage in leprosy. It is applied to the sensory branch of the radial nerve of leprosy patients, prior to any treatment. Skin sensitivity is measured by means of a needle, a drop of ether and some calibrated filaments. These three tests are collated and compared with the results of electromyographic examination of the nerve. The filament calibrated to 0.2 grams gives optimum sensitivity (0.79) and excellent specificity (0.95) in relation to the electromyographic test. Its routine use in the field is simple and reproducible and should result in a greater number of patients receiving the treatment they need."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0648_7746", "title": "[Sciatic nerve block in prehospital care].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Evaluate the analgesic efficiency of the sciatic nerve block in prehospital care at the time of some severe legs or feet traumas. Retrospective, monocentric study upon a period of time 1998-2008. Twenty-three sciatic nerve blocks have been colligated, five by upper way and heighten by lateral popliteal lower way among which fourteen without neurostimulator. The pain decrease evaluated by the EVS at T0 (before block), T1 (10 min after block) and T2 (arriving in emergency department), has been significative, whatever the measure time interval (T0-T1, T0-T2, T1-T2), the ways used and the local anaesthetics given. The analgesia installation was faster when approaching the sciatic nerve block by the upper way and when using a neurostimulator. Only one analgesic failure was observed while doing a lateral popliteal way without neurostimulator. Any complication was reported. The sciatic nerve block done in prehospital shows a significant analgesic efficiency which would worth a deeper evaluation and a thought on its introduction in the ED physician's therapeutic gear."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009615384615384616, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0260_1016", "title": "[Neurological pain].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Neurogenic pain is by definition linked to a lesion of the pain pathways at any level. There are many causes for the neurological pain which can be present in sympathetic disorders, in peripheral neuropathies and central nervous disorders too. In despite of these multiple aetiologies, the neurological pain is characterised by: demyelinisation at the anatomic lesion; a spontaneous firing described by the authors as related to three mechanisms, sensitivation, deafferentation and lost of inhibition; a common and specific clinical semiology very different indeed from the peripheral pain described as a surafferentation."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009523809523809525, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0615_17656", "title": "[Management of neuropathic pain after brachial plexus injury in adult patients: a report of 60 cases].", "score": 0.009523809523809525, "content": "An observational study including 60 patients with brachial plexus injury was carried out in order to evaluate the rate of chronic pain, to assess the incidence of neuropathies using the questionnaire DN4 and to record the management of pain in these patients. Chronic pain of neuropathic type according to the questionnaire DN4 was found in 95% of the patients. Although 75% of these cases were treated, only 37% of the patients were satisfied. All of these 37% who were relieved of intense pain (EVA<4) or hyperalgic crisis had an appropriate treatment in the early stages. The proportion of cases considered refractory to an appropriate treatment was lower than 2%. An effort to inform the patients and the carers must be made to improve the management of these injuries. The fact that this pathology is rare must lead to a specialized opinion in order to improve pain management."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0318_5631", "title": "[Transient radicular nerve conduction block in patients with intermittent neurogenic claudication].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Patients with neurogenic claudication do not usually exhibit symptoms at rest. The diagnosis is uncertain when there are no signs of lumbar radiculopathy. However, the functional deficiary could show up during a brief time at presentation of the symptoms if appropriate electrophysiological techniques are used to measure nerve conduction at the radicular segment. In 8 patients with neurogenic claudication, we examined the curve of recruitment of the soleus H reflex and in four of them the chronodispersion of the F wave of the posterior tibial nerve, before and after walking was also examined. Both studies showed normal results before walking in all patients. The H wave showed a transient diminution of excitability in 6 patients after walking, which lasted for a mean period of 7 min. Only one of these patients also showed an increase in the chronodispersion of the F wave. Our data suggest that conduction is transiently blocked in large myelinated fibers at a radicular level in patients with neurogenic claudication after walking. This could partially explain the symptoms of neurogenic claudication."}, {"id": "pubmed23n0938_19190", "title": "[Teething: from symptomatology to practical approach].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Scopo della presente trattazione è promuovere la consapevolezza del pediatra nei confronti della sintomatologia legata alla dentizione nei bambini con il supporto delle evidenze più significative reperibili nella letteratura scientifica. Dopo la caratterizzazione dei disturbi più comuni, con la relativa incidenza e durata nella popolazione pediatrica, e del ruolo dell'infiammazione saranno definiti i limiti delle terapie attualmente disponibili. Saranno quindi illustrate le prerogative di un medicinale omeopatico, Camilia® (Boiron, Francia), che interviene sull'infiammazione locale e sistemica e sulla composita fenomenologia correlata al processo di dentizione, con il vantaggio di un'azione multifunzionale ed efficace e l'assenza di effetti indesiderati o rischi di interazione con altri farmaci."}, {"id": "pubmed23n0531_8070", "title": "[Neuropathic pain as the reason for visiting Neurology: an analysis of its frequency].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Neuropathic pain (NP) is defined as pain that begins with or is caused by a primary injury or by a dysfunction in the nervous system. Our aim was to evaluate how often patients visit Neurology as outpatients with NP as the main reason for referral. A descriptive, cross sectional study was carried out on the use of the health care services; patients attended for the first time in a Neurology Screening visit were included consecutively. The variables studied were the following: the number of first visits and the total number of patients attended per visiting session, rate of patients with NP per visiting day, the topography and probable causation of the NP, and the rate of patients referred to the monographic NP clinic; the different quantitative variables are expressed in terms of their mean and standard deviation (SD), whereas the qualitative variables are given as their absolute value and the percentage. A total of 1,972 patients were attended, of whom 1,422 (72.1%) were first visits, with an average of 17.5 (SD: 2.5) new patients per visiting session. In all 113 patients clinically diagnosed with NP were identified, which represents a rate of 7.95% of the first visits. NP may be among the most frequent causes of the demand for neurological ambulatory care. The most common causes of NP were found to be trigeminal neuralgia, post-herpes neuralgia and diabetic polyneuropathy."}, {"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.009259259259259259, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."}, {"id": "pubmed23n0269_14697", "title": "[Sciatic and femoral nerve block with electro-neural stimulator (ENS) in surgery of the knee in day-care surgery].", "score": 0.009259259259259259, "content": "This study was designed to evaluate locoregional anesthesia (double block of sciatic and femoral nerves with ENS) for ambulatory knee arthroscopic surgery. A statistical evaluation was performed in 50 adult outpatients (41 males, 9 females, ASA class 1 or 2) undergoing ambulatory knee arthroscopic procedures. Basal and intraoperative BP, HR SaO2 were recorded and the intensity of analgesia was also assessed according to the patient's subjective evaluation. Extra sedative or analgesic requirements were also recorded. There were no statistical changes in hemodynamic parameters during the perioperative period. The effectiveness of the anaesthetic block was classified as very good in 84% of patients, good in 2%, sufficient in 6% and inadequate in 8%. All patients were discharged in four hours after surgery. Our study shows that in ambulatory arthroscopic surgery, sciatic and femoral block with ENS is a valuable alternative to general anaesthesia."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009174311926605505, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0657_1148", "title": "[The Neuropad test in the screening of peripheral neuropathy in diabetic patients].", "score": 0.009174311926605505, "content": "One of the first signs of peripheral neuropathy is the loss of perspiration of the feet. Untill now, the Semmes-Weinstein monofilament test has been considered the gold test to detect early peripheral neuropathy. Recently, the Neuropad test has become available: it is a cobalt salt plaster designed to change colour from blue to pink in contact with liquids, namely sweating. The objective of this study was to find if the Neuropad test could be considered as a test for detecting peripheral autonomic neuropathy and to compare its sensitivity and specificity to the Semmes-Weinstein monofilament test. Forty diabetic patients were studied, 22 of them presented with peripheral neuropathy. The criteria used for the definition of neuropathy was based on the Neuropathy Disability Score (NDS). Under Semmes-Weinstein monofilament test, we found a sensitivity and specificity of 82% and 94%, respectively, and with the Neuropad test, a specificity of 44%, but a sensitivity of 100%. Ten patients presented a sudomotor dysfunction of the feet in the absence of peripheral neuropathy (based on the NDS criteria), and were considered as false positives. We concluded that the Neuropad test is a simple, sensitive test to screen for diabetic neuropathy. Based on the false positive results, we may consider it as a reliable test detecting neuropathy in a earlier phase."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.00909090909090909, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0870_12242", "title": "[Study of the diagnostic agreement on headaches between neurology and primary care].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Headache as a symptom is a very common disease and one of the main reasons for consultation in primary care. To analyze the characteristics of patients referred from primary care to general neurology whose chief complaint was headache and/or neuralgia and diagnostic agreement. Cross-sectional study of all patients referred from primary care; demographic/clinical variables were collected and diagnostic hypothesis by primary care and general neurology were compared by determining their agreement. 2,514 were referred from primary care patients (588 of them on a preferential basis); in 378 cases the reason for consultation was headache and/or neuralgia (average 42.46 years; 77.8% female). In 139 patients it was established only a semiological diagnostic and other episodic migraine predominated (49.79%), chronic tension headache (18.41%) and trigeminal neuralgia (12.13%). Since general neurology, the most common diagnoses were, respectively, 33.86%, 24.05% and 18.67%. A compatible kappa coefficient of 0.543 (p < 0.05) with a moderate agreement when considering only those patients referred from primary care to a specific diagnosis was obtained. Headaches are a very common reason for consultation in primary care (15%). The diagnostic agreement is moderate in our health sector so it is necessary to design training programs to help outline the criteria for referral to specialists and improve care for our patients."}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.009009009009009009, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "pubmed23n0946_20465", "title": "Three-Year Follow-Up Study in Patients with Guillain-Barré Syndrome.", "score": 0.009009009009009009, "content": "A majority of patients with Guillain-Barré syndrome (GBS) have tendency of a good recovery. Our aim was to evaluate the outcome of the disease 1 and 3 years after GBS symptom onset. During 2014, GBS was diagnosed in 82 patients in seven tertiary healthcare centers. Neurological follow-up was conducted in 57 (70%) patients after 1 year, and in 54 (66%) after 3 years. Functional disability was estimated according to the GBS disability scale (GDS), with a score of 0-3 indicating mild disability and a score of 4-6 indicating severe disability during acute phase, whereas a score >1 indicated poor recovery on follow-ups. Visual analog scale was used to assess sensory symptoms and musculoskelatal pain, and Krupp's Fatigue Severity Scale was used to asses fatigue. Poor functional outcome was found in 39% of GBS patients at year 1 and 30% at year 3. Paresthesias/dysesthesias were detected in 60% of patients after 1 year and 43% after 3 years. Musculoskeletal pain was present in 40% of patients at year 1 and 33% at year 3. Significant fatigue after 1 year was found in 21% of subjects and after 3 years in 7%. Parameters associated with poor functional outcome after 1 year were age >55 years (p=0.05), severe disability at admission (p1 indique une récupération difficile au moment des suivis. L'échelle visuelle analogue (EVA) a aussi été utilisée pour évaluer leurs symptômes sensoriels et leurs douleurs musculo-squelettiques. Enfin, l'échelle de gravité de la fatigue de Krupp a été utilisée pour évaluer leur degré de fatigue. Résultats: La première année, on a observé une piètre amélioration des capacités fonctionnelles chez 39% des patients atteints du SGB; pour la troisième année, cette proportion était de 30%. Au bout d'un an, on a aussi détecté la présence de paresthésie/dysesthésie chez 60% des patients; pour la troisième année, cette proportion était de 43%. Des douleurs musculo-squelettiques ont été rapportées chez 40% des patients après un an; deux ans plus tard, ce pourcentage chutait à 33%. Enfin, un état de fatigue important a été noté chez 21% des patients au bout d'un an; ce pourcentage n'était plus que de 7% au bout de trois ans. Les paramètres associés à une piètre amélioration des capacités fonctionnelles au bout d'un an étaient l'âge (>55 ans; p=0,05) ainsi qu'une incapacité sévère au moment de leur admission (p<0,05) et de leur congé (p<0,01). Au bout de trois ans, une piètre amélioration des capacités fonctionnelles était associée au sexe masculin (p<0,05) et à une incapacité sévère au moment d'obtenir un congé (p=0,06). Un an et trois ans après l'apparition des premiers symptômes du SGB, un nombre important de patients donnaient à voir des séquelles neurologiques, ce qui incluait une forme ou une autre d'incapacité fonctionnelle, des symptômes sensoriels, des douleurs et un état de fatigue."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0612_587", "title": "[Electrical nerve localization: non-linear relationship between intensity and pulse duration to stimulate a nerve].", "score": 0.008928571428571428, "content": "When performing a peripheral nerve block, the current allowing local anaesthetic injection is between 0.3 and 0.5 mA. It has never been assessed if such a threshold remains the same whatever be the pulse duration. The aim of this study was to determine the minimal current required to stimulate a nerve while different pulse durations were applied, and to evaluate the importance of the placement of the cutaneous electrode. Prospective study. One hundred and twenty posterior popliteal sciatic (S), femoral (F), or median (M) nerve blocks performed with a nerve stimulator were included. The minimal current for a clearly visible motor response of the corresponding muscle was recorded with a pulse duration set at 50, 150 and 300 micros. The same procedure was repeated with the electrode sited on the controlateral side, before injection of local anaesthetic. The mean lowest charge of current required to stimulate a nerve was 24+/-8 nC at 50 micros. At 150 and 300 micros, it has to be increased by 175 % (42+/-14 nC) and 280 % (67+/-23 nC), respectively. No significant difference in the charge required was noted either among S, F, or M, or by changing the cutaneous electrode position. Adequate anaesthesia was noted in all cases. The relationship between intensity and pulse duration is not linear. Moreover, a low charge of current does not seem to be appropriate with pulse duration equal or superior to 300 micros. The location of the cutaneous electrode does not seem to be important."}, {"id": "wiki20220301en473_25963", "title": "Giuseppe Casarrubea", "score": 0.008917691370333445, "content": "Socialisti a Partinico. Le origini: 1893, Partinico, Partito Socialista Italiano-Sezione di Partinico, 1992. Nella testa del serpente. Insegnanti e mafia, with Pia Blandano, Molfetta, La Meridiana, 1993. . Gabbie strette. L'educazione in terre di mafia: identità nascoste e progettualità del cambiamento, Palermo, Sellerio, 1996. . Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato, Milan, FrancoAngeli, 1997. . Fra' Diavolo e il governo nero. «Doppio Stato» e stragi nella Sicilia del dopoguerra, Milan, FrancoAngeli, 1998. . Portella della Ginestra 50 anni dopo (1947-1997), 3 volumes, Caltanissetta, Sciascia, 1999-2001. Salvatore Giuliano. Morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti, Milano, FrancoAngeli, 2001. . Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra, Milan, Bompiani, 2005. . Morte di un agente segreto. Fra Diavolo, la banda Giuliano e il neofascismo in Sicilia (1943-'47), Rome, L'Unità, 2006."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.008849557522123894, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0684_9388", "title": "[Metatarsalgia and neuropathies of the foot. Differential diagnosis].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Metatarsalgia is the main symptom of a group of frequent ailments characterised by pain in the balls of the feet. Clinical knowledge and the availability of efficient complementary examinations are useful tools for the neurologist. To describe the range of processes related with metatarsalgia and a basic diagnostic schema that allows the aetiology to be differentiated. We perform an elementary review of the neurological anatomy of the foot and outline the different neuropathies affecting the region, as well as the extra neurological processes that could call for a differential diagnosis. Familiarity with the pathologies responsible for metatarsalgias, whether they are neurological or not, is an enriching element for the diagnosis and management of these patients, as well as for greater efficiency in the referral among the medical professionals involved."}, {"id": "pubmed23n1115_5743", "title": "", "score": 0.008771929824561403, "content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."}, {"id": "pubmed23n0374_24020", "title": "[Electric nerve stimulation in relation to impulse strength. A quantitative study of the distance of the electrode point to the nerve].", "score": 0.008771929824561403, "content": "In the present study the difference of the distances of the tip of the needle to the nerve at similar current intensities but different pulse widths (100 microseconds vs. 1000 microseconds) were determined by means of 20 blockades of the sciatic nerve using the transgluteal approach of Labat. Comparable current intensities at different pulse widths (100 microseconds vs. 1000 microseconds) were compared in the same way, using the same position of the needle. At a pulse width of 100 microseconds and a current intensity of 0.30 mA, the tip of the needle is on an average of 5.0 mm closer to the nerve than with a pulse width of 1000 microseconds and a comparable current intensity of 0.28 mA (difference statistically highly significant; p < 0.005). The comparison of the current intensities at different pulse widths at the same needle-position shows that the difference of the current intensities becomes lower when approaching the nerve. At the most distant point measured in this study, a current intensity of 0.94 mA at 100 microseconds corresponds to an aquivalent current of 0.30 mA at 1000 microseconds (difference 0.64 mA); after an approach of 5.0 mm to the sciatic nerve, this difference is significantly lower (0.30 mA at 100 microseconds, 0.11 mA at 1000 microseconds, difference 0.18 mA; p < 0.01). This means that the control of peripheral nerve stimulation is superior at a pulse width of 100 microseconds because a similar distance corresponds to a greater difference of the current. The success rate of the blockade was 95% at a current of 0.30 mA at 100 microseconds. Nerve lesions or other complications have not been seen. In conclusion, safe and successful nerve blocks in patients without polyneuropathia using the peripheral nerve stimulation seems to be obtained at a current intensity of about 0.30 mA at a pulse width of 100 microseconds."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n1016_16619", "title": "[Small fibre neuropathy: A review].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Small fibre neuropathy is a disorder of the peripheral nervous system for which main clinical manifestation is chronic neuropathic pain, often accompanied by alterations of the autonomic nervous system. This disease affects the small diameter myelinated (Aδ) and non-myelinated nerve fibres (C). Its causes are primary or secondary, such as metabolism defects, infection, and autoimmune, neurological or toxic diseases, among others. Routine neurophysiological tests are usually negative. Diagnosis can be made with complementary tests which are difficult to access from Primary Health Care. These include microneurography, and the sensory stimulation test; but the most used technique is the skin biopsy. Treatment is directed at the causes and the neurological symptoms. Due to the variability of symptoms that can be presented, the importance of being aware of this condition is emphasised in order to reach a diagnosis and offer the appropriate treatment."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 256]], "word_ranges": [[0, 37]], "text": "Gli effetti collaterali più comuni degli inibitori SGLT2 sono le infezioni del tratto genitourinario. Poiché la nostra paziente presenta infezioni ricorrenti delle vie urinarie, il farmaco meno indicato per il controllo del suo diabete sarebbe l'opzione 4."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Gli effetti collaterali più comuni degli inibitori SGLT2 sono le infezioni del tratto genitourinario. Poiché la nostra paziente presenta infezioni ricorrenti delle vie urinarie, il farmaco meno indicato per il controllo del suo diabete sarebbe l'opzione 4.", "full_answer_no_ref": "Gli effetti collaterali più comuni degli inibitori SGLT2 sono le infezioni del tratto genitourinario. Poiché la nostra paziente presenta infezioni ricorrenti delle vie urinarie, il farmaco meno indicato per il controllo del suo diabete sarebbe [HIDDEN].", "full_question": "Una donna di 55 anni, obesa, diabetica di tipo 2, in trattamento con metformina, con Hb A1c dell'8%, ha un'anamnesi di infezioni ricorrenti del tratto urinario. Quale delle seguenti opzioni terapeutiche da associare alla metformina ritenete la meno appropriata?", "id": 423, "lang": "it", "options": {"1": "Inibitori della DPP4.", "2": "Analoghi del GLP1.", "3": "Insulina basale.", "4": "Inibitori SGLT2.", "5": null}, "question_id_specific": 89, "type": "ENDOCRINOLOGIA", "year": 2018, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.009900990099009901, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. 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There are 2 main cotransporters in the kidney, SGLT1 and SGLT2, which reabsorb the glucose (10% and 90%, respectively) and return it to the blood. In persons with DM2, SGLT2 is increased, leading to greater renal absorption of glucose, which has adverse effects as it contributes to the maintenance of hyperglycemia. Selective pharmacological SGLT2 inhibition increases renal glucose excretion and secondarily reduces its plasma values. SGLT2 inhibitors act exclusively on the kidney, reduce glycosylated hemoglobin (HbA1c) by about 0.66%, decrease blood pressure, and induce a weight loss of approximately 1.8 kg. These drugs have a low risk of hypoglycemia but carry an increased risk of genitourinary infections. Several clinical trials have shown that dapagliflozin (10mg/day), the first SGLT2 inhibitor commercialized in Spain, produces a statistically significant reduction in HbA1c of 0.82-0.97%, both in monotherapy and in combination with metformin, glimepiride, pioglitazone, or insulin. Its use produces a weight loss of between 2 and 3 kg and reduces both systolic and diastolic blood pressure, while the risk of hypoglycemias is low."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0753_23647", "title": "[Dapagliflozin versus glipizide as add-on therapy in patients with type 2 diabetes who have inadequate glycemic control with metformin].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Although initially effective, sulfonylureas are associated with poor glycemic durability, weight gain, and hypoglycemia. Dapagliflozin, a selective inhibitor of sodium-glucose cotransporter 2 (SGLT2), reduces hyperglycemia by increasing urinary glucose excretion independent of insulin and may cause fewer of these adverse effects. We compared the efficacy, safety, and tolerability of dapagliflozin with the sulfonylurea glipizide in patients with type 2 diabetes inadequately controlled with metformin monotherapy. This 52-week, double-blind, multicenter, active-controlled, noninferiority trial randomized patients with type 2 diabetes (baseline mean HbA1c, 7.7 %), who were receiving metformin monotherapy, to add-on dapagliflozin (n = 406) or glipizide (n = 408) up-titrated over 18 weeks, based on glycemic response and tolerability, to ≤ 10 or ≤ 20 mg/day, respectively. The primary end point, adjusted mean HbA1c reduction with dapagliflozin (-0.52 %) compared with glipizide (-0.52 %), was statistically noninferior at 52 weeks. Key secondary end points: dapagliflozin produced significant adjusted mean weight loss (-3.2 kg) versus weight gain (1.2 kg; P < 0.0001) with glipizide, significantly increased the proportion of patients achieving ≥ 5 % body weight reduction (33.3 %) versus glipizide (2.5 %; p < 0.0001), and significantly decreased the proportion experiencing hypoglycemia (3.5 %) versus glipizide (40.8 %; p < 0.0001). Events suggestive of genital infections and lower urinary tract infections were reported more frequently with dapagliflozin compared with glipizide but responded to standard treatment and rarely led to study discontinuation. Despite similar 52-week glycemic efficacy, dapagliflozin reduced weight and produced less hypoglycemia than glipizide in type 2 diabetes inadequately controlled with metformin. Long-term studies are required to further evaluate genital and urinary tract infections with SGLT2 inhibitors."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0782_8806", "title": "[Dapagliflozin, the first SGLT-2 inhibitor in the treatment of type 2 diabetes].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Dapagliflozin is the first novel sodium-glucose co-transporter-2 (SGLT2) inhibitor approved by the European Medicines Agency (EMA) for the treatment of type 2 diabetes. By inhibiting SGLT2, dapagliflozin blocks reabsorption of filtered glucose in the kidney, increasing urinary glucose excretion and reducing blood glucose levels. Its mechanism of action is independent of pancreatic β cell function and modulation of insulin sensitivity. The results of phase III clinical trials showed that dapagliflozin, at a dose of 5 or 10mg/day for 24 weeks as monotherapy in previously untreated patients, or as add-on combination therapy with metformin, glimepiride, pioglitazone or insulin-based therapy, significantly reduced both HbA1c and fasting plasma glucose levels compared with placebo. In addition, dapagliflozin was noninferior to glipizide, in terms of glycemic control after 52 weeks, when used as add-on therapy in patients with type 2 diabetes inadequately controlled with metformin. In most clinical trials, dapagliflozin reduced body weight. The combination of both effects (improved glycemic control and weight loss) is achieved to a greater extent in treatments that include dapaglifozin. Longer-term extension studies indicated that the efficacy of dapagliflozin on the glycemic control and weight reducción is maintained for up to 2 and 4 years. Dapagliflozin was well tolerated. Genital infections and urinary tract infections were more frequent in patients who received dapagliflozin than in placebo recipients. Hypoglycemic episodes were scarce with dapagliflozin. In conclusion, dapagliflozin is a novel option for the management of type 2 diabetes, particularly when used as add-on therapy. "}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009615384615384616, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0858_12", "title": "[How I TREAT ... THE ROLE OF DPP-4 INHIBITORS (GLIPTINS) IN THE TREATMENT OF TYPE 2 DIABETES].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Dipeptidyl peptidase-4 (DPP-4) inhibitors (gliptins) are more and more prominent medications in the management of type 2 diabetes (T2D), with five molecules commercialized and as many fixed-dose combinations with metformin. After failure of metformin monotherapy, gliptins compete with old medications such as sulphonylureas, on the one hand, or with new oral antidiabetic agents such as inhibitors of renal sodium-glucose cotransporters type 2 (SGLT2) (gliflozines), on the other hand. Another alternative is the use of an incretin mimetic (agonist of glucagon-like peptide-1 receptors, to be injected subcutaneously) rather than an incretin enhancer such as a gliptin, before considering insulin therapy. This article analyses the arguments in favour of DPP-4 inhibitors. We will mainly consider the use of gliptins in patients with recently diagnosed T2D, in elderly and frail patients and in those with chronic kidney disease. To illustrate the discussion, we will analyze the results of both interventional and observational studies with vildagliptin. Obviously, these various groups of patients represent a large proportion of T2D population."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0603_16924", "title": "[Metformin role in the treatment of type 2 diabetes in 2008].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Treatment of type 2 diabetes includes lifestyle adaptations and drug treatment with the recent availability of many new substances. Metformin is the best first option at present due to its efficacy, its neutral effect on weight, its security profile and its cost. In addition, metformin can be associated with any other antidiabetic agent. Sulfonylureas remain the best choice for combination with metformin although their effectiveness on glucose control decrease with time more rapidly compared with glitazones. The GLP-1 (glucagon-like peptide 1) analogues and DPP-4 (di-peptidyl-peptidase-4) inhibitors are effective but need long-term evaluation of their security profile. Insulin can be used when the different oral options have failed."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0917_637", "title": "[DPP-4 or SGLT2 inhibitor added to metformin alone in type 2 diabetes].", "score": 0.009433962264150943, "content": "After failure of a monotherapy with metformin, dipeptidyl peptidase-4 inhibitors (gliptins) and sodium-glucose cotransporters type 2 (gliflozins) offer an alternative to the add-on of a sulphonylurea, especially in diabetic patients at risk of hypoglycaemia. The choice between a gliptin and a gliflozin may be guided by the individual patient characteristics : rather a gliptin in a patient without obesity or severe hyperglycaemia, in an elderly patient, with a frailty profile or with renal impairment; rather a gliflozin in an obese patient, with hypertension, hyperuricaemia, antecedents of cardiovascular disease (especially heart failure), without advanced renal insufficiency and with a low risk of urinary/genital infections or events linked to dehydration such as hypotension."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n1047_13336", "title": "[Management of patients with type 2 diabetes at cardiovascular and renal risk : ESC versus ADA-EASD].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Glucagon-like peptide-1 receptor agonists and SGLT2 inhibitors (gliflozins), which demonstrated a cardiovascular and renal protection, have profoundly changed the management of patients with type 2 diabetes who are at cardiovascular risk. Nowadays, these antidiabetic medications occupy a preferred position, independently of glucose control. This has been emphasized in the last guidelines of the European Society of Cardiology (ESC) and the joint consensus by the American Diabetes Association and the European Association for the Study of Diabetes (ADA-EASD), both published in 2020. Nevertheless, there are some discrepancies between the two points of view, especially concerning the definition of the patient at cardiovascular risk in primary prevention and the first-choice place still to be reserved to metformin in these patients."}, {"id": "pubmed23n1038_10335", "title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]", "score": 0.009259259259259259, "content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."}, {"id": "pubmed23n0854_10610", "title": "[TREATMENT OF TYPE 2 DIABETES IN PATIENTS WITH HISTORY OF CARDIOVASCULAR DISEASE].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Cardiovascular risk events are frequent in patients with type 2 diabetes. The way to treat type 2 diabetes with history of cardiovascular disease is not really different from the one used in a patient without this history with a pathophysiologic approach designed according to the importance of each therapeutic target: insulin-resistance and insulin deficiency. However, it is recommended to use antidiabetic drugs without detrimental cardiovascular effects. Metformin can be used in patients with history of cardiovascular disease (in the exception of renal failure or severe heart failure) since its use has been shown to be associated with a reduction of cardiovascular events in several clinical trials. Among sulfonylureas, first generation sulfonylureas and glibenclamide are not recommended because they impair ischemic preconditioning. Glinides, acarbose, GLP-1 agonists and DPP-4 inhibitors can be used in type 2 diabetic patients with history of cardiovascular disease. DPP-4 inhibitors have been shown to he safe in recent cardiovascular outcome trials. In addition, data from the ORIGIN trial indicate that insulin itself is not likely to increase cardiovascular risk. Most importantly, the risk of hypoglycaemia must be an important concern in patients with history of cardiovascular disease and the use of antidiabetic agents that may induce hypoglycaemic events should he limited."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009174311926605505, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0772_21909", "title": "[A combination of dipeptidyl peptidase-4 inhibitor and metformin in the treatment of patients with type 2 diabetes mellitus: effective control of glycemia, weight, and quantitative body composition].", "score": 0.009174311926605505, "content": "To study the impact of intensified therapy with the dipeptidyl peptidase-4 (DPP-4) inhibitor vilagliptin or sulfonylurea (SU) on the control of glycemia, weight, and quantitative body composition in patients with type 2 diabetes mellitus (DM-2) who have failed to achieve compensation during metformin monotherapy. Forty patients (mean age 55.0 (range 53.0-60.7) years; disease duration 2.0 (range 1.1-5.0) years) with poor glycemic control (7%<HbA1c <10%) during metformin monotherapy were allocated to 2 groups for 6-month therapy. In group 1 (n=20), vildagliptin 100 mg/day was added to metformin; in Group 2 (n=20), the latter was added by SU with its dose adjustment. Dual-energy X-ray absorptiometry was used to quantify body composition at baseline and after 6 months. The efficiency of glycemic control and adiponectin level changes was evaluated at baseline and after 3 and 6 months. Following 6 months of treatment, both groups achieved a comparable reduction in HbA1c levels; however, the number of glycemic episodes during SU treatment was found to be significantly higher. When vildagliptin was used in combination therapy, with the lean body mass being preserved, there was a statistically significant decrease in total body weight, body mass index (BMI), fat mass, and tissue fat percentage without considering bone mass, as well as waist circumference (WC), which was attended by an elevation of adiponectin levels. On the contrary, when SU therapy was intensified, total body weight, fat mass, BMI, and WC were statistically significantly increased and adiponectin levels remained unchanged. The glucose-lowering efficiency of combination therapy with metformin + vildagliptin, a DPP-4 inhibitor, was comparable with that of a metformin + SU combination, but safer with respect to the risk of developing hypoglycemia. Addition of vildaglptin to metformin monotherapy may cause an additional favorable effect in reducing body weight at the expense of a fat component, with the lean body mass being preserved, and in elevating the level of adiponectin, an adipose tissue-derived antiatherogenic hormone."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0997_19526", "title": "[Management of hyperglycaemia with non-insulin drugs in adult patients with type 2 diabetes].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Treatment of diabetes mellitus type2 (DM2) includes healthy eating and exercise (150minutes/week) as basic pillars. For pharmacological treatment, metformin is the initial drug except contraindication or intolerance; in case of poor control, 8 therapeutic families are available (6 oral and 2 injectable) as possible combinations. An algorithm and some recommendations for the treatment of DM2 are presented. In secondary cardiovascular prevention, it is recommended to associate an inhibitor of the sodium-glucose cotransporter type 2 (iSGLT2) or a glucagon-like peptide-1 receptor agonist (arGLP1) in patients with obesity. In primary prevention if the patient is obese or overweight metformin should be combined with iSGLT2, arGLP1, or inhibitors of type4 dipeptidylpeptidase (iDPP4). If the patient does not present obesity, iDPP4, iSGLT2 or gliclazide, sulfonylurea, recommended due to its lower tendency to hypoglycaemia, may be used."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n1028_11300", "title": "[Extended indications for antidiabetic agents with cardio-renal protection in updated international recommendations for themanagement of at risk patients with type2 diabetes].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The strategy for the management of type 2 diabetes (T2D) has been updated late 2019-2020 by a group of experts of the American Diabetes Association (ADA) and the European Association for the Study of Diabetes (EASD). The indications of two pharmacological classes that have demonstrated a cardiovascular and renal protection, i.e. sodium-glucose cotransporter type 2 inhibitors (SGLT2i) and glucagon-like peptide-1 receptor agonists (GLP-1AR), are now extended because of the favourable results of recent clinical trials. In patients with T2D at high cardiovascular risk (even without previous event, but with indicators of atherosclerotic disease), the addition of these antidiabetic agents to metformin background therapy is now recommended independently of the glycated haemo¬globin (HbA1c) level. For SGLT2i, the prescription may be extended to patients with an estimated glomerular filtration rate down to 30 (instead of 60) ml/min/1.73 m², in particular in patients with progressive renal disease and albuminuria and in patients at risk of heart failure, especially if left ventricular ejection fraction is reduced. However, these new proposals could not be applied stricto sensu because of strict reimbursement criteria based upon HbA1c currently applied in our country."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.008928571428571428, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n1058_25724", "title": "[Starting insulin or not? And if so, which basal insulin?]", "score": 0.008928571428571428, "content": "A 55-year-old patient with a BMI of 30 kg/m2 is referred for uncontrolled type 2 diabetes mellitus. His HbA1c-concentration is 71 mmol/mol, despite an initial 8% weight loss and treatment with metformin and glimepiride. The general practitioner proposes to start with insulin, but the patient refuses. We discuss whether there is a good alternative for insulin such as more weight loss and the addition of more drugs. Our patient then changes his mind and agrees to start insulin treatment. Basal insulin is usually recommended in cases like this.Since there are no significant differences between different types of available basal insulin, it seems reasonable to take price into account. Our patient achieved reasonable glucose control without weight gain using a combination of basal insulin and a GLP-1 receptor agonist."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008849557522123894, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n1049_10395", "title": "[Ertugliflozin alone and in fixed-dose combinations : «pass of three»].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Ertugliflozin is a new sodium-glucose cotransporter type 2 inhibitor (SGLT2i) that is indicated in the treatment of type 2 diabetes. It has been investigated in the large phase 3 development programme VERTIS, in monotherapy and in association with different antidiabetic medications, including insulin. The add-on of ertugliflozin to metformin (VERTIS MET) and the association ertugliflozin-sitagliptin (VERTIS-SITA, VERTIS FACTORIAL, VERTIS SITA2) showed a significant reduction in glycated haemoglobin, without hypoglycaemia, together with a diminution of body weight and arterial blood pressure. As expected, more genital mycotic infections were observed, the only adverse event consistently reported. The cardiovascular safety of ertugliflozin has been demonstrated in VERTIS CV. Ertugliflozin is commercialized with two doses 5 mg and 15 mg. This SGLT2i is also available in fixed-dose combinations, ertugliflozin-metformin and ertugliflozin-sitagliptin. The three presentations offer a greater flexibility to the practitioner to optimize therapeutic choices for a complex disease where the treatment should be individualized according to the patient profile."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.008771929824561403, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0420_21547", "title": "[Therapeutic strategies for type 2 diabetes].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The results of the large therapeutic trials for type 2 diabetes have led to a reconsideration of the \"classical\" treatment strategy. Until now, the strategy consisted of starting with a modification of the lifestyle, then in the event of failure, without privileging one therapeutic class over another, to prescribe a monotherapy, in increasing doses until the maximum dose is reached, and only then to pass to a bi-therapy up to it's maximum dose; Since the apparition of the glitazones, bi-therapy based in particular on the association metformin-glitazone, should be envisaged from diagnosis in patients who are obese or heavily overweight. New strategies now in the process of being elaborated suggest to treat type 2 diabetes much earlier and with much more ambitious glycaemic objectives."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n1119_12469", "title": "[News in diabetology 2021].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Diabetes is a rapidly evolving discipline ; numerous new molecules are available and recommendations regarding treatment change. However, these rapid changes are sometimes difficult to follow for general practitioners. Metformin remains the cornerstone of type 2 diabetes treatment after lifestyle modifications, which should always be encouraged before medications. Currently, the best classes to add after metformin are SGLT2 inhibitors and GLP-1 receptor agonists, as these molecules showed some cardiovascular and renal beneficial effects in dedicated studies. The aim of this article is to guide the general practitioner in choosing the most suitable pharmacological treatment for each patient, in light of the novelties in the field of diabetes that appeared during the year 2021."}, {"id": "pubmed23n0966_6419", "title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.", "score": 0.008620689655172414, "content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."}, {"id": "pubmed23n1003_4448", "title": "[How I manage a patient with type 2 diabetes not well controlled with a metformin plus gliptin combination].", "score": 0.008620689655172414, "content": "Type 2 diabetes (T2D) is an evolving disease that requires therapeutic adjustments to maintain adequate glucose control in the long run. An increasing number of patients with T2D are treated with a metformin plus gliptin (DPP-4 Inhibitor) combination, especially those for whom a sulfonylurea is avoided because of a risk of hypoglycaemia. When this dual metformin-gliptin therapy becomes insufficient to reach or maintain adequate glucose control, three solutions may be considered : the addition of a gliflozin (SGLT2 inhibitor), the replacement of the gliptin by a glucagon-like peptide-1 receptor agonist or the addition of a basal insulin whose posology should be progressively up-titrated according to fasting glycaemia. This article describes the pro and contra arguments of these three therapeutic regimens. According to the recent data of the literature, the triple oral therapy combining metformin, a gliptin and a gliflozin appears to offer a favourable alternative in terms of efficacy, tolerance, ease of use, patient adherence and cost."}]}}}}
+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[186, 255]], "word_ranges": [[27, 38]], "text": "I glioblastomi si verificano di solito negli adulti a livello lobare,"}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[256, 415]], "word_ranges": [[38, 64]], "text": "i medulloblastomi sono i tumori maligni più frequenti a livello della fossa posteriore nei bambini (vermis e tetto del IV ventricolo) ma rari a livello pineale"}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 185]], "word_ranges": [[0, 27]], "text": "I tumori germinali sono i tumori più frequenti nei bambini nella regione pineale. 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La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0408_16846", "title": "[Role of adjuvant chemotherapy in the treatment of medulloblastoma in children].", "score": 0.009900990099009901, "content": "A retrospective review was carried out to evaluate the results of treatment (1989-1998) of 81 children, aged under 15, with primary medulloblastoma. Thirty-three patients received surgery and postoperative craniospinal radiotherapy; 48--adjuvant chemotherapy (VCR 1.5 mg/m2, i.v., 1 day; CCNU 75 mg/m2, per os, 1 day; cisplatin 80 mg/m2 or carboplatin 400 mg/m2, i.v., 1 day). Overall 9-year survival was 37 +/- 0.8%. This index in the adjuvant chemotherapy group was 59 +/- 0.8%, without chemotherapy--22 +/- 0.8%."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.00980392156862745, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0690_20798", "title": "[Review and update about medulloblastoma in children].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Medulloblastoma is the most common malignant CNS tumor in children. Although all medulloblastomas are classified as grade IV lesions, the wide histological and molecular variation among these tumors means that the risk and prognosis involved also vary widely. Imaging studies are important not only because the initial diagnostic evaluation indicates what type of surgery will be performed and has prognostic value, but also because it influences the postoperative treatment approach, providing, among other details, information about the dissemination of disease and remnants of the tumor after surgery, which are both risk factors in medulloblastomas. Improvements in our understanding of the biological and molecular characteristics of medulloblastoma promise a dramatic change in the accuracy of staging and treatment of this tumor in the near future that are sure to bring about further improvements in survival."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0357_11237", "title": "[Medulloblastomas: clinical, epidemiological and pathological findings in 28 cases].", "score": 0.009708737864077669, "content": "We report the clinical, epidemiological and pathological findings of 28 patients with medulloblastoma: 22 were male; age ranged from 1 to 50 years, with a mean of 15 years. The most frequent symptoms and signs were headache (64%) and vomiting (64%). Only one patient showed a desmoplastic medulloblastoma variant, the others showed classical medulloblastomas. Regarding treatment, most patients were submitted to total resection (n=10) or partial tumorectomy (n=7). A low rate of tumoral recurrence was observed, occurring in 21% of the patients (n=6) after 4 years of follow-up. Chemotherapy seemed to contribute to a lower recurrence rate amongst our patients. Our findings are similar to those reported in literature, thus helping to understand the biological behavior of this type of tumor."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0373_21927", "title": "[Adult medulloblastoma. Review of 22 patients].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Medulloblastoma is a malignant neuro-ectodermal tumor classically considered as a pediatric tumor. Adult medulloblastoma is rare. This low incidence results in a lack of data concerning the management of treatment. We report our experience and propose a review of the literature to clarify the main therapeutic options that are nowadays suggested. We reviewed 22 adult patients treated for cerebellar medulloblastoma between 1979 and 1999. Actuarial relapse-free and overall survival were determined by the Kaplan-Meier method. Prognosis factors were studied by Log- Rank test. The five years relapse free and overall survival rates were respectively 63.1% and 81.3%. These rates are superior to those reported in the literature. None of the studied factors (age, gender, histological subtype, total or partial surgery, presence of a CSF derivation device, radiotherapy, chemotherapy) were significantly associated to remission or survival. However our statistical results should be interpreted with caution in this small population. Adult medulloblastoma prognosis seems to improve since chemotherapy has been introduced in the therapeutic protocols. Prospective and multicentric studies should determine the exact pattern of treatment."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009523809523809525, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0636_596", "title": "[Differential aspects in children and adult patients with medulloblastoma].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Medulloblastoma is the more frequent malignant cerebral tumor in childhood. This is an observational study of a retrospective cohort in which there were included all the patients diagnosed of medulloblastoma in the last 19 years (1989-2007) in Hospital de Cruces of Baracaldo, Vizcaya, Spain. There were included 37 patients, 20 men and 17 women, with ages between 1 and 48 years (average age 13.7 years with standard deviation 11.4). Tumor site and mortality according to initial dissemination were variables of statistic significance. Metastases were detected at diagnosis in two patients. The surgical resection was total in 75% of the patients. A relapse was diagnosed in the follow-up in 59.5% of the patients, with a positive spinal fluid in 27%. Sequelae were detected in 100% of the survivors, mainly with cerebellar and ocular alterations. One patient developed a meningioma and a maxillary sarcoma at the long term follow-up. It is important to emphasize the aggressiveness of medulloblastoma in both children and adults, with a global mortality of 56.8% and 48,6% at 5 years. It is considered necessary a multidisciplinary treatment and a long term monitoring of the patients and the sequelae of the survivors, including the possibility of second tumours."}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0246_1024", "title": "[Medulloblastoma. Report of 13 cases (author's transl)].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Thirteen patients with medulloblastoma were admitted to the Clinica Puerta de Hierro (Department of Radiotherapy) between 1964 and 1977. Two subtypes of medulloblastoma (classical and desmoplastic) with different histologic pattern, age of onset, clinical manifestations and clinical course have been identified. Radical surgery does not increase overal survival. X-ray treatment should be applied according to the following principles: a) the central nervous system should be irradiated; b) dosage on the posterior cranial fossa over 5,000 rad (50 Gy); c) dosage on the neuroaxis under 2,000-3,000 rad (25-30 Gy). Tumor recurrences should be treated in order to obtain a more comfortable life and a prolonged survival. Association of chemotherapy to surgery and radiotherapy have yielded promising results."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009345794392523364, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0848_18016", "title": "[Therapeutic outcomes of medulloblastoma in Casablanca from 2000 to 2012].", "score": 0.009345794392523364, "content": "To describe the therapeutic results, with the aim to contribute to improving the care of patients with medulloblastoma. A retrospective study of 69 cases of medulloblastoma collected in the university hospital Ibn Rochd of Casablanca between 2000 and 2012. Fifty-three children with an average age of 9 years and 16 adults with an average age of 32.4 years were included in the study. Thirty-seven children and eight adults suffered from a high-risk tumour. The radiotherapy was received by all patients with a mean dose of 36 Gy to the whole brain and 54 Gy in the posterior fossa. All patients in the paediatric group and 10 patients in the adult group received concomitant chemotherapy, 44 children and four adults received adjuvant chemotherapy. Tumour recurrence was observed in 17 children after a mean follow-up period of 38 months. These recurrences were observed in five adults after a mean follow-up period of 42 months. The posterior fossa was the main site of relapses. Overall survival was 77.7% for the children and 61% for the adults. Overall survival was better (70% versus 25%) when the interval between radiotherapy and surgery was less than 40 days in the paediatric group. The recurrence rate was significantly higher for the high-risk group: 41% versus 13% for the standard risk. In the adult group, overall survival differences according to the risk group were significant (100% for the standard risk versus 37.5% for the high risk). The overall survival and recurrences rate obtained are encouraging. The risk group and time between surgery and radiotherapy were prognostic factors with significant impact on survival depending on the age group. We recommend reducing these times to improve therapeutic results."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0283_8289", "title": "[Treatment of medulloblastomas in children].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Fifty-two children were treated surgically in the years 1980-1987. Their mean age was 5.3 years, range 10 months-13 years. In 58% partial removal of the tumour was done, in 4% only biopsy was performed. Shunt treatment was necessary in 40% cases. The analysis showed that in the cases treated in the years 1980-1984 1-year survival was 75%, 3-year survival was 39%, 5-year survival was 25%. Statistical analysis demonstrated that in the cases treated in the years 1985-1987 the 1-year survival was 95%, 3-year survival was 60%, and 5-year survival was 51%."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009174311926605505, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0275_17142", "title": "[Value of the smear in the peroperative diagnosis of tumors removed in neurosurgeries].", "score": 0.009174311926605505, "content": "The smear technique has been used for rapid diagnosis of tumors removed in neurosurgeries in many neuropathological centers. In order to assess the diagnostic accuracy of this technique, we examined 137 smears and made a cytohistological correlation. Our cases include 12 astrocytomas, 4 anaplastic astrocytomas, 26 glioblastomas, 7 oligodendrogliomas, 5 medulloblastomas, 8 schwannomas, 17 meningiomas, 13 pituitary adenomas, 20 metastatic tumors and 18 assorted tumors and non neoplastic lesions. The correct diagnosis was made in 91.2% of the cases which coincides to the literature. The knowledge of the localization and the characteristic morphologic features of some tumors were important for the diagnosis. The ability to recognize normal nervous tissue in smears was important even to help the surgeon to reach the tumor. We believe that the use of smears should be encouraged in our country in view of the simplicity of its preparation and accuracy of results."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.00909090909090909, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0087_3702", "title": "[Medulloblastoma in children. A 20-year case load].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Between 1968 and 1987, seventy children below the age of 14 years were treated at one institution for cerebellar medulloblastoma. There were 41 boys and 29 girls. The 70 children included one pair of siblings. All the children have been followed up by one of the authors. During the first ten years, postoperative mortality within the first month was 17.5%. During the last ten years there was only one such death (3.5%). All children from the first ten-year period are dead. In the last ten-year period 25 of 35 children have survived (observation time 1-12 years, mean six years). This improvement is due to better surgical care and the use of post-operative irradiation and chemotherapy. Cerebral computerized tomography and magnetic imaging tomography are the investigational methods of choice for medulloblastoma today."}, {"id": "pubmed23n0923_20492", "title": "[Perché la legionellosi è una tra le più temibili ICA].", "score": 0.009009009009009009, "content": "La Legionellosi è una polmonite che può presentare un decorso variabile a seconda se i soggetti colpiti risiedono nel loro domicilio, sono ospiti di strutture recettive o sono ospedalizzati. In ambito ospedaliero, che annovera questa patologia tra le più pericolose Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA), si registrano decisamente i casi più gravi e assai spesso letali. Gli errori nella Valutazione del Rischio e negli interventi di risanamento contribuiscono alla proliferazione all'interno delle condutture idriche di un temibile microrganismo che può essere eliminato o ridotto solo con un approccio multidisciplinare."}, {"id": "pubmed23n0059_20807", "title": "[Modern aspects of treatment of medulloblastomas/primitive neuroectodermal tumors of the posterior cranial fossa in children].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The authors present 34 medulloblastoma/primitive neuroectodermal tumours of the posterior fossa in children operated during the last ten years (1979-1989). Total removal of tumours has been performed in 13, and maximal-subtotal resection in 19 patients. Only four tumours were classified as small (group T1-T2). Partial reduction and biopsy were possible in four cases. The average period from surgery to the beginning of radio-oncologic treatment was 31 days. Radio- and chemotherapy were applied according to international standards. Permanent cerebrospinal fluid derivation preceded surgery in 9 patients (VA shunt in 6 and VP in 3) and after surgery of the posterior fossa in four children. Early postsurgical mortality rate, related to the first five years of this study, was 5.6%. Seven children (20.6%) survived from five to ten years after operation. The authors are advocating for standardization of diagnostical and surgical procedures, and for unification of postoperative control with intention to obtain longer duration of survival of these seriously sick children."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.008928571428571428, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0713_1969", "title": "[Adult medulloblastomas: our experience].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Medulloblastomas are malignant, invasive and highly cellular tumours from the cerebellum, rarely seen in adults. We describe the experience in the treatment of this entity in our institution. A retrospective study was made including 11 adult patients with medulloblastomas confined to the craniospinal axis treated between 1984-2010. Clinical, radiological and therapeutic data were assessed during the evolution of this entity. Mean age of patients was 30.2 years (9 women/2 men). Over 80% of the patients presented intracranial hypertension, while 54.5% presented cerebellum syndrome. Gross total surgical resection was achieved in 8 patients (72.7%) and subtotal resection in the other 3 (27.3%). All patients received craniospinal radiotherapy. After primary surgical resection, 6 patients received chemotherapy with cisplatin (CDDP) and etoposide (VP-16). During the follow up period and after a median time of 35.2 months, 4 patients (36.4%) presented with relapse, mainly in the posterior cranial fossa, managed in the majority of cases with surgical resection plus additional chemotherapy. Mean survival time was 100.3 months with a 5- and 8- year overall survival rate of 84 and 56% respectively. In the treatment of this malignancy, gross surgical resection has a crucial role, followed as soon as possible by oncological therapy, specially radiotherapy if needed."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0398_5383", "title": "[The role of radiotherapy in the prevention of recurrence and central nervous system metastases in childhood medulloblastoma]", "score": 0.008849557522123894, "content": "PURPOSE: To present the postoperative radiotherapy technique in children with medulloblastoma, and analyse the effectiveness of radiotherapy and the survival data. MATERIALS AND METHODS: 66 consecutive children (45 male and 21 female) received postoperative chemotherapy and radiotherapy between 1986 and 1998. The mean age was 8.3 years. The radiotherapy was performed with linear accelerator 9MV X-ray irradiation. The high risk patients received 36 Gy craniospinal irradiation, the low risk patients recived 30 Gy. The boost irradiation to the posterior fossa was 20 Gy in both patient groups. The patients received multi-drug chemotherapy immediately after the tumor resection. The radiotherapy started 6-8 weeks after the operation. RESULTS: All 66 patients were evaluated. The mean follow-up time was 45.4 months. The chance of cure is higher at age 8 or more, and less favorable under age 8. After 60 months 68.6% of children under age 8 and 75.9% older than 8 are alive. 20 children (64.5%) are alive after radical tumorectomy and 11 died. The 5 year overall survival was 71%. Recurrence was observed in 23/66 cases, it was the most frequent cause of death. Local failure was in posterior fossa in 15 patients (68.2%). CONCLUSION: The radicality of operation had no significant influence to the overall survival. The tumor stage, age of patients, risk group and metastases are important prognostic factors."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0133_13152", "title": "[Statural growth following irradiation of the central nervous system for medulloblastoma of the posterior fossa. Retrospective analysis of 45 cases].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Treatment of medulloblastoma in children with head and spinal irradiation causes growth hormone deficiency and growth retardation. The present study deals with 45 patients presenting a follow-up time superior to 4 years; some of them having reached their final height. The mean final height is 3 standard deviations below normal mean. Growth retardation which occurred in 42 of 45 children, appears to be due to two major factors: 1) GH deficiency in 42 cases as assessed by the arginine insulin tolerance test. 2) Spinal lesions due to irradiation, causing early growth retardation and a reduced trunk length in most of these children. The response to hGH treatment (10 mg/kg/yr) was not sufficient in this group of patients."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.008695652173913044, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0115_92", "title": "[Results of the treatment of children with brain neoplasms. I. Survival of children and cause of death].", "score": 0.008695652173913044, "content": "In a group of 146 children aged from 8 months to 16 years treated for brain neoplasms the authors analysed the therapeutic results. Excluding the so called operative losses the survival over 4 years was obtained in one-fourth of patients with medulloblastoma, in over one-third of those with ependymoma, one-half of astrocytoma cases, and over one-third of children with other neoplasms. The authors estimate positively the therapeutic methods used (operation, radiotherapy and chemotherapy by Bloom's schedule) and see the possibility of increasing the survival rate by improvement in the diagnosis of brain tumours in children and by optimalization of treatment, especially in its early period, for reducing the number of operative losses."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0354_14148", "title": "[Medulloblastoma in adults: analysis of a casuistics and surgical results].", "score": 0.008620689655172414, "content": "We report on 15 cases of medulloblastoma of adult onset (8 male and 7 female) operated upon posterior fossa approach from February 1988 to October 1995. Tumors were localized in cerebellar hemisphere in 7 cases (one with extension to supratentorial notch and another case reaching the cerebello-pontine angle cistern), in vermis and hemisphere in four, only in vermis in another four. Resection was total in seven patients, subtotal in other seven, and partial in one. There was no operative mortality. Aspects regarding biological behavior, diagnosis, pathological findings, surgery and survival are discussed as well as prognostic factors."}]}}}}
+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[736, 1063]], "word_ranges": [[109, 164]], "text": "In un primo tentativo abbiamo risposto 4, ma la risposta corretta è 3, a causa della seconda parte della domanda; è un paziente ad alto rischio con segni incipienti di sepsi e quindi dovrebbe essere inviato in ospedale, qui la chiave più che nell'antibiotico è nella posizione da assumere, nella seconda parte di ogni risposta."}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[736, 1063]], "word_ranges": [[109, 164]], "text": "In un primo tentativo abbiamo risposto 4, ma la risposta corretta è 3, a causa della seconda parte della domanda; è un paziente ad alto rischio con segni incipienti di sepsi e quindi dovrebbe essere inviato in ospedale, qui la chiave più che nell'antibiotico è nella posizione da assumere, nella seconda parte di ogni risposta."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Questa domanda è stata complicata per noi. La domanda non contiene tutte le informazioni necessarie, ma utilizzando ciò che abbiamo possiamo provare a rispondere. Il cane è domestico, conosciuto e può essere monitorato, quindi dovremmo aspettare che passi il periodo di osservazione e non è consigliata alcuna profilassi. A questo punto dovremo preoccuparci solo della possibile batteriemia che potrebbe verificarsi in un paziente con un rischio elevato a causa dell'asplenia. Il trattamento di scelta nei morsi di cane è l'amoxicillina/acido clavulanico, ma non è disponibile, quindi possiamo usare un altro trattamento come la clindamicina più una cefalosporina o la clindamicina + moxifloxacina, ma non è incluso tra le alternative. In un primo tentativo abbiamo risposto 4, ma la risposta corretta è 3, a causa della seconda parte della domanda; è un paziente ad alto rischio con segni incipienti di sepsi e quindi dovrebbe essere inviato in ospedale, qui la chiave più che nell'antibiotico è nella posizione da assumere, nella seconda parte di ogni risposta. Potrebbe essere contestata perché non si dice in quale comunità è avvenuto il morso (se a Ceuta o Melilla il protocollo può variare).", "full_answer_no_ref": "Questa domanda è stata complicata per noi. La domanda non contiene tutte le informazioni necessarie, ma utilizzando ciò che abbiamo possiamo provare a rispondere. Il cane è domestico, conosciuto e può essere monitorato, quindi dovremmo aspettare che passi il periodo di osservazione e non è consigliata alcuna profilassi. A questo punto dovremo preoccuparci solo della possibile batteriemia che potrebbe verificarsi in un paziente con un rischio elevato a causa dell'asplenia. 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Si è recato al centro di cura (situato a 3 ore dall'ospedale più vicino) con febbre a 39 ºC, dolore alla ferita e malessere generale. All'esame, la pressione arteriosa è di 100/60 mm Hg, la frequenza cardiaca di 110 battiti al minuto, la ferita presenta un leggero gonfiore senza pus. 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Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0707_14532", "title": "[Not Available].", "score": 0.009900990099009901, "content": "La pharmacologie des agents anesthésiques chez le brûlé est variable et imprévisible. Dans les premières 48 h, il y a une hypovolémie avec chute du débit cardiaque et des fuites plasmatiques. Après 48 h, il y a une hypervolémie avec augmentation du débit cardiaque, hypermétabolisme et la clearance des médicaments est augmentée. Parmi les facteurs de déséquilibre, on retrouve les variations des protéines plasmatiques. Deux protéines sont importantes chez le brûlé grave : l'albumine et l'alpha 1- glycoprotéine. Leur taux varie beaucoup au cours de l'évolution de la brûlure. Les agents anesthésiques dont la liaison avec ces deux protéines est prédominante verront leur pharmacocinétique modifiée. L'anesthésiste-réanimateur du service des brûlés va maîtriser ces notions pharmacologiques pour utiliser à bon escient les agents anesthésiques."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0596_19784", "title": "[Prevalence of primary aldosteronism in hypertensive patients and its effect on the heart].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Primary hyperaldosteronism (PHA) is thought to have a harmful effect on the cardiovascular system and, in recent years, the number of cases of hypertension due to PHA has been increasing. 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In conclusion, PHA is a significant contributor to the increasing prevalence of hypertension and its effect on the heart is greater than that of other causes of hypertension."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009708737864077669, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. 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In lung tissue the higher levels of Ceftriaxone and Cefonicid appeared at the second hour (11.54 +/- 1.59 mcg/g and 11.4 +/- 2.49 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (2.18 +/- 0.47 mcg/g for Ceftriaxone and 0.64 +/- 0.21 mcg/g for Cefonicid). Higher Ceftriaxone and Cefonicid levels also appeared in tonsil tissue at the 2nd hour (11.12 +/- 2.42 mcg/g and 9.22 +/- 3.12 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (1.54 +/- 0.46 mcg/g for Ceftriaxone and 0.42 +/- 0.23 mcg/g for Cefonicid). BQ values were estimated using the ratio between the mean concentrations of Ceftriaxone and Cefonicid in tissue samples and the MBC mean values determined for the above mentioned pathogens, isolated in hospital. Ceftriaxone always showed BQ values greater than 1 during 24 hours versus levels observed for the three reported pathogens. Cefonicid showed BQ values greater than 1 during 24 hours against S. Pneumoniae and BQ values less than 1 for 6-8 hours against H. Influenzae and for 1-4 hours against K. Pneumoniae."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0086_15507", "title": "[Slow-release verapamil 240 mg and treatment of mild to moderate hypertension].", "score": 0.009615384615384616, "content": "The study was carried out in association with medical practitioners who were responsible for observing the patients. Its aim was to determine the effective dosage of slow release verapamil (V) in the treatment of mild to moderate hypertension and to compare plasma concentrations of V with blood pressure effects. The study comprised a 2-week placebo period and a 3-month active treatment period with V, during which patients were examined, 20-24 h after last intake of V, at the end of the first (D30) and of the third (D90) month of treatment. Active treatment started with 240 mg of V (once a day); at D-30 if diastolic blood pressure (DBP) remained above 90 mmHg the dosage of V was increased to 480 mg (t.d.s.). At each examination blood pressure, body weight and heart rate were registered, electrocardiogram and routine biochemical tests were carried out; plasma concentration of V was measured at D30 for every patient and at D90 for those receiving 480 mg. of V. Thirty patients (11 men and 19 women) aged from 29 to 80 years (mean : 61.7) took part in the study. Treatment needed to be stopped in one patient; results are based on the other 29. At D30 systolic blood pressure (SBP) fell from 179.4 +/- 5.9 to 156.2 +/- 5,5 mmHg and DBP from 101.3 +/- 1.8 to 88.3 +/- 3 mmHg; DPB became normal (less than 90 mmHg) in 23 subjects.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009523809523809525, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0393_19805", "title": "[Basis and guidelines for empirical antibody therapy in the management of community-acquired pneumonia].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The choice of the antibiotic should be based on clinical, chest X-ray radiography and essentially microbiologic criteria. Incurrent practice treatment is more often empiric based on epidemiologic characteristics of the microbiologic agents and the particularities of each patient. A satisfactory approach requires, in addition, a perfect knowledge of different available antibiotics and the resistance of certain etiologic pathogens to these latters. because S. Pneumoniae is the most frequently encountered pathogen, B lactams and especially Penicillin G. and amoxicillin remain the most useful drugs prescribed for adults with risk factors. However, in advanced age patients and those with comorbidity, the spectrum should be enlarged and should include, besides S. Pneumoniae, H. influenzae and other Gram negative bacilli. When the pneumonia is more severe and has required hospitalization, the antimicrobial therapy must be immediate, multiple and large. The causal agent must be searched for desperately, so that the antimicrobial therapy can be adapted secondary to the results of the antibiogram."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009433962264150943, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0373_2284", "title": "[Blood determination of benzathine-penicillin used in acute joint rheumatism prophylaxis].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Our actual work studies the effectiveness in vivo of the Benzathin penicillin that is realized on 88 subjects suffering from a stable rheumatic fever. It has shown that: The first hours after an intramuscular injection, the benzathin penicillin is found at an efficient concentration superior to 0.02 ug/ml at the level of the blood. The highest dose in the blood is obtained the first 24 hours. The amount of antibiotic at the level of the blood is very efficient during 4 weeks."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009345794392523364, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0408_5102", "title": "[Can anemia be corrected in hemodialysis patients with thalassaemia minor? ].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Anemia is an important negative prognostic factor for dialysis patients, whose correction reduces hospitalisation and mortality. Besides, the presence of the thalassaemia minor (Thal-m) in haemodialysed patients causes erythropoietin resistance and more serious anemia. The goal of this study is the correction of anemia (Hb >11 g/dL) in haemodialysed Thal-m patients. Multicentric, prospective and controlled 12-month study for the correction of anemia (up to values ranging from 11 to 12 g/dL) followed by a 12-month observation period. Ten Thal-m patients with inadequate anemia correction were studied after therapy with rHuEPO. Their age at the beginning of the study was 62.8+/-4 years while their dialytic age was 89+/-20 months. During the study we observed no changes in dry weight (p=NS), no increase in interdialytic weight (p=NS), cardiac frequency (p=NS), serum albumin (p=NS), serum aluminium (p=NS), PTH (p=NS), URR (p=NS), flow FAV (p=NS), TSAT (p=NS) and ferritin (p=NS) (maintained at their optimal values by means of intravenous therapy with trivalent iron. The hypotensive therapy (1.6 drug/patient/year) required no modifications during the 24-month study. The rHuEPO dose varied from 200.3+/-94.3 to 286.6+/-116.2, 317.0+/-119.5, 446.9+/-142.3, and 407.0+/-130.5 U/kg/wk (p < 0.0001 vs. initial value) (from the start to the 3rd, 6th, 9th and 12th month, respectively). The dose was subsequently reduced to 385.2+/-119.7 U/kg/wk at 15 months (p < 0.0001 vs. initial value) and remained unchanged until the end of the study. Simultaneously, the Hb values at corresponding times were 9.2+/-0.9, 9.4+/-1.1, 10.2+/-1.4, 10.9+/-1.5, 11.2+/-1.4 and 11.0+/-1.4 (p=0.002 vs. initial value). The correction of anemia produced progressive reduction in cardiac mass from 141+/-12 to 120+/-10 and 110+/-8 g/mq at the beginning, 12th month and 24th month (p < 0.0001), respectively. During the study the hospitalisation time was 4.3+/-1.2 day/patient/year during the 3-month run-in period, 3.4+/-1.4 day/patient/year during the first year, and 3.1+/-1.1 day/patient/year during the second year (p=0.098). In conclusion we can say that the question of Thal-m in dialysis patients cannot be ignored or underestimated. The rHuEPO dosage in these patients must be reassessed (a dose of 450 U/kg/wk corresponding to approximately 60,000 units/week is acceptable and does not produce an increase in side effects if the correction is done gradually); moreover, other factors responsible for EPO-resistance must be eliminated (hyperthyroidism, aluminium intoxication, iron overloaded or deficiency)."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009259259259259259, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "wiki20220301en038_88260", "title": "Mort & Phil", "score": 0.009259259259259259, "content": "Between 1975 and 1976 ¡Pánico en el zoo! Concurso-oposición Los mercenarios Objetivo: eliminar al Rana Misión de perros Los secuestradores La gallina de los huevos de oro El caso del calcetín Between 1977 and 1979 El brujo ¡Soborno! Los guardaespaldas Mundial 78 Los gamberros Contrabando La máquina de copiar gente Los \"bomberos\" El transformador metabólico ¡A por el niño! La gente de Vicente Secuestro aéreo Between 1980 and 1981 Olimpiada 1980 La elasticina Kilociclos asesinos Ladrones de coches Lo que el viento se dejó La brigada bichera Tete Cohete En marcha el mundial 82 El caso de los señores pequeñitos Between 1982 and 1983 En Alemania Queda inaugurado el mundial 82 El balón catastrófico Billy \"El Horrendo\" ¡Hay un traidor en la T.I.A.! El bacilón El ascenso Between 1984 and 1985 La estatua de la libertad Testigo de cargo Los Ángeles 84 El cacao espacial El preboste de seguridad El cochecito leré Between 1986 and 1987"}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0346_22836", "title": "[Advances in the treatment of hypertension].", "score": 0.009174311926605505, "content": "This review describes the most recent advances in the treatment of essential hypertension, from non pharmacological measures and changes in lifestyles to new blood pressure lowering drugs. A blood pressure lower tha 130/80 mmHg, has been established as the new goal for optimal treatment. In the last two consensus a new range of blood pressure, denominated \"high normal\" (130-139/85-89 mm Hg) has been incorporated. People with other cardiovascular risk factors and a blood pressure within this range, should be treated. The HOT study recently demonstrated that a reduction to less than 90 mmHg of diastolic pressure is associated with a reduction on cardiovascular morbidity and mortality. The importance of the peak/valley relationship in the election of anti hypertensive medication is also reviewed."}, {"id": "wiki20220301en303_19227", "title": "Nomadi 40", "score": 0.009109925126581042, "content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009009009009009009, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0130_11006", "title": "[Clinical trial of an antipneumococcal vaccine in elderly subjects living in institutions].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Pneumococcal vaccine effectiveness was assessed in a randomized trial among 1,686 old people (mean age: 74, standard deviation: 4 years) living in 24 geriatric hospitals and 26 homes for the aged in our district; 937 were vaccinated with Merck-Sharp and Dohme pneumococcal vaccine (14 serotypes). The 749 others composed the reference group. This study was performed during 2 years, since December 1980. Both groups were randomized after a two-criteria stratification: by clinical risk assessed before the study, and by type of homes for the aged. Forty pneumonias were diagnosed, with 13 proved pneumococcal etiology. The incidence of pneumonia was significantly reduced in the vaccinated group (p less than 10(-4) but the mortality rate was not modified. We concluded in favor of the effectiveness of pneumococcal vaccine: etiological fraction 77.1% (51.2%-89.3% confidence limits, 95% risk) in the population we studied. The incidence of pneumococcal-proved pneumonia was not significantly reduced."}, {"id": "pubmed23n0711_1544", "title": "[ Monotherapy with tamsulosin].", "score": 0.008928571428571428, "content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."}, {"id": "pubmed23n0011_13349", "title": "[Detection of the optimal dose of spironolactone for the treatment of benign essential hypertension].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The blood pressure lowering effects of spironolactone have been studied in 40 subjects with benign essential hypertension in an attempt to determine the optimum starting dose for the drug. The trial was carried out by the double blind method. In almost all patients 100-400 mg spironolactone caused a signnificant decrease in diastolic and systolic arterial pressure. Present findings indicate that 100-200 mg spironolactone represents the optimum attack dose. The medication caused a significant rise in serum potassium. Other parameters were not affected by the treatment. In conclusion, it would appear that spironolactone--in association with other antihypertensive regiments--may improve the treatment of essential hypertension, especially in patients showing a tendency to hypokalemia and uricemia, and may offer an additional possibility or alternative in the therapy of hypertensive diseases."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0004_14678", "title": "[Effects on the systemic and coronary circulation of 2 nitrate derivatives, intravenous trinitrin and sublingual isosorbide dinitrate, administered during atrial pacing].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The changes in the systemic and coronary circulations produced by intravenous trinitrin 0.38 +/- 0.125 mg/hour and sublingual isosorbide dinitrate 5 mg were studied in 24 patients with coronary artery disease. When given during rapid atrial pacing both drugs decreased pulmonary capillary pressures (p less than 0.001), cardiac and coronary output (p less than 0.001 and p less than 0.01) and myocardial oxygen consumption (p less than 0.01). At these dosages, intravenous trinitrin has no significant effect on average systemic blood pressure or left ventricular work index; the coronary arterial resistances increased (p less than 0.005). Isosorbide dinitrate significantly decreased average systemic blood pressure and the left ventricular work index (p less than 0.001); there was no significant difference in the coronary arterial resistances; the decrease in coronary blood flow observed after sublingual isosorbide dinitrate seems partly due to a decreased perfusion pressure. The beneficial effect of these nitrite derivatives seems to be mainly related to a reduced preload."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.008771929824561403, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0271_6793", "title": "[Resistant and pseudoresistant hypertension: an analysis of 10 cases of pseudoresistance].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Hypertension resistant to pharmacological treatment may be caused by various factors. Next to the real refractory forms, there is one of false resistance known as \"pseudoresistance\". Pseudoresistance is a condition with a discrepancy between blood pressure values measured at the physician's office, which appear falsely high, compared to those measured at home by the patient or with the 24-hour ambulatory blood pressure monitoring which appear to be within the normal range. We have studied 10 pseudoresistant patients and valued their average pressures measured at the doctor's office (158/96 mmHg), comparing them with those measured at home by the patients or family members (135/83 mmHg) and with those measured with 24 hour PA monitoring with Takeda monitor mod. 2420 (average values of daytime pressure 129/79 mmHg). The difference between values at the physician's office and those measured with the 24 hour ambulatory blood pressure monitoring have resulted statistically significant (p < 0.0001). In all those patients with hypertension treated pharmacologically we recommend the use of 24 hour ambulatory blood pressure monitoring, so as to evaluate realistically the efficacy of the therapy itself and to identify other potential \"pseudoresistant\" individuals."}]}}}}
+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[42, 301]], "word_ranges": [[7, 42]], "text": "Ciò è dovuto alle caratteristiche specifiche del tumore: i teratomi maturi sono costituiti da tessuti adulti, che originano dai tre foglietti embrionali, con una netta predominanza di elementi ectodermici (epidermide, strutture pilosebacee e tessuto neurale)."}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "La risposta è 3, teratoma cistico maturo. Ciò è dovuto alle caratteristiche specifiche del tumore: i teratomi maturi sono costituiti da tessuti adulti, che originano dai tre foglietti embrionali, con una netta predominanza di elementi ectodermici (epidermide, strutture pilosebacee e tessuto neurale). Il teratoma maturo è un tumore delle cellule germinali ovariche.", "full_answer_no_ref": "La risposta è [HIDDEN], teratoma cistico maturo. Ciò è dovuto alle caratteristiche specifiche del tumore: i teratomi maturi sono costituiti da tessuti adulti, che originano dai tre foglietti embrionali, con una netta predominanza di elementi ectodermici (epidermide, strutture pilosebacee e tessuto neurale). Il teratoma maturo è un tumore delle cellule germinali ovariche.", "full_question": "Una donna di 20 anni con un tumore ovarico solido-cistico di 15 cm rilevato mediante ecografia dopo aver presentato sintomi addominali non specifici. Nello studio istopatologico del campione corrispondente sono stati riscontrati denti, peli, aree di epitelio intestinale, aree di epitelio squamoso (15%) ed epitelio bronchiale, nonché elementi neuroectodermici ed embrionali in diversi preparati istologici. In riferimento a questo caso, indicare la diagnosi corretta:", "id": 337, "lang": "it", "options": {"1": "Teratocarcinoma.", "2": "Teratoma immaturo.", "3": "Teratoma cistico maturo.", "4": "Disgerminoma.", "5": null}, "question_id_specific": 31, "type": "GINECOLOGIA E OSTETRICIA", "year": 2016, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0749_21091", "title": "Ganglioneuroblastoma: Case report and review of the literature.", "score": 0.016608391608391608, "content": "Neuroblastoma are among the most important tumors of extracranial origin in pediatric patients. They arise from embryonal cells involved in the development of the sympathetic nervous system, whose differentiation has been arrested [1,2]. They are the tumors most frequently diagnosed during the first decade of life. Their evolution is unpredictable, ranging from progression to spontaneous regression or maturation, and their location and metastatic potential vary. Little is known about the cause of these tumors and the risk factors associated with their development. This article describes a typical case of ganglioneuroblastoma and provides a review of the literature on this type of tumor.Sommario Il neuroblastoma è uno dei più importanti tumori pediatrici di derivazione extracranica; esso origina dalle cellule embrionali coinvolte nello sviluppo del sistema nervoso simpatico a causa di un blocco nel loro processo di differenziamento [1,2]. È la più frequente neoplasia della prima decade di vita; la sua progressione biologica è imprevedibile, regressione spontanea, maturazione a ganglioneuroma, localizzazione e metastatizzazione variabili. Poco è noto a riguardo dei fattori di rischio e della sua eziopatogenesi. Viene presentato un caso tipico di ganglioneuroblastoma e riesaminata la letteratura su questa neoplasia."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009900990099009901, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0351_18192", "title": "[Teratoma and medulloblastoma of the cerebellum: a case].", "score": 0.009900990099009901, "content": "The majority of intracranial teratoma are localized in pineal and sellar regions. In cerebellum, the teratoma is quite rare, the association with medulloblastoma is exceptional and was differentiated from medullomyoblastoma. We report one case of 5 years old boy with intracranial hypertension for 3 months. The cerebral computed tomography showed a tumor in the fourth ventricle. The histologic study of surgical specimens found a proliferation of component of medulloblastoma adjacent to mature teratoma with smooth and striated muscles, chondroid component, adipose tissue and epithelial elements. Our objective is to discuss the diagnosis, the hitogenesis and the prognosis of this tumor."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0600_22026", "title": "[Testicular carcinoid tumor associated with teratoma: with regard to a case].", "score": 0.00980392156862745, "content": "We report a case of a carcinoid tumor originated in testicle associated with mature teratoma in a 31 years old male. Primary gonadal location of this tumor is unusual, moreover when associated with teratoma. Early diagnosis and treatment determine the prognostic of the patients affected of this neoplasm since the only curative potential treatment is surgery. Follow up must be extent for years due to the possibility of late relapse."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0342_9093", "title": "[Epidermoid cyst of the testis. A case of difficult preoperative diagnosis].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Epidermoid cysts os the testes have an incidence between 1-2% of total tumours in that organ. The embryonary origin of this benign neoplasia is unknown, although the most widely accepted theory is they are monodermal teratomas. Differential diagnosis with germinal cells is established through the characteristic dartboard-like ultrasound image, which allows testicular conservant surgery though only in the case of certainty about the lesion. Since that was not the case and given the ultrasound variability recorded in the literature, radical orchiectomy was performed to overcome the persistent doubt at staging the tumour's benignancy."}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.009615384615384616, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009523809523809525, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0072_15996", "title": "[Diagnostic usefulness of the determination of serum neuron-specific enolase in small cell bronchial carcinoma].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The plasma level of neuron-specific enolase (NSE) was measured in 55 patients with small cell bronchial carcinoma (SCC) with cytohistological confirmation to evaluate its diagnostic usefulness. As a control group, 132 patients with non-small cell bronchial carcinoma, 81 with non-neoplastic disease and 37 healthy individuals were used. The sensitivity of the test was 84% with a specificity of 79% when values below 13 ng/mg were considered as normal. To achieve a specificity of 95% and 99% cutoff values had to be increased to 25 and 50 ng/ml, respectively, and then the sensitivity was reduced to 51% and 38%. There were false positive findings in the three control groups, although they were more common (28%) and had higher values in patients with widespread disease the sensitivity was significantly higher (p less than 0.005) than in those with limited disease. Carcinoembryonic antigen, which was measured with comparative purposes, had a lower sensitivity. In our area, a NSE level over 50 ng/ml is closely correlated with the diagnosis of SCC, whereas values over 13 ng/ml select a wider group of individuals where most patients with this type of carcinoma are included."}, {"id": "pubmed23n1137_1437", "title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]", "score": 0.009433962264150943, "content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."}, {"id": "pubmed23n0099_6522", "title": "[Basal-cell nevomatosis associated with multifocal fetal rhabdomyoma. A case].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Nevoid basal-cell carcinoma is a hereditary syndrome. Its major features are a multiple basal-cell carcinoma which appears early in childhood, skeletal and genital abnormalities and ectopic calcifications. It may be associated with malignant schwannoma, medulloblastoma and lymphoma. We report one case of nevoid basal-cell carcinoma syndrome associated with foetal rhabdomyoma, thyroid gland polyadenoma and benign schwannoma. The first case of foetal rhabdomyoma associated with this syndrome was described in 1976."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009345794392523364, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0266_11416", "title": "[Epidermoid cyst of the testis. Apropos of a case].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The epidermoid cyst of the testis, a rare and benign tumour, continues to create problems. Its definitive diagnosis remains a histopathological one and alters the prognosis and therapy. Based on their case report and a literature review, the authors discuss the different diagnostic, prognostic and therapeutic aspects of this lesion."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0361_3256", "title": "[Tumors with rhabdomyoblasts and neuroblasts].", "score": 0.009259259259259259, "content": "A metallic impregnation technique, Del Río Hortega's double impregnation, to evidence neuroblasts and rhabdomyoblasts, with recommendations as to the times of impregnation to obtains better results is evaluated. The images obtained are highly demonstrative both of the embryo elements of the primitive mesenchyma from myoblast, myotube, a rhabdomyoblastic ribbon cell with transverse streaks to the neoplastic elements of this lineage and to the neuroblasts with their extensions. The study material includes a renal tumor of Wilms with rhabdomyoblasts and neuroblasts and a cerebellum neuroblastoma with a rhabdomyoblastic element. These injuries are considered dysembryoplasic. We also studied two botryoid embryo rhabdomyosarcomas, begin one or them unusually found in a menopausic woman, two Müller mixed tumors of the uterus and Fallopian tubes, a rhabdomyoma in pharynx and three human embryos from aborted material between 5 and 13 weeks old. We emphasize the use of double impregnation to study rhabdomyoblasts and neuroblasts. In rhabdomyosarcomas, structures and elements similar to those of the embryo stage--racketoid and ribbon cells, myotubes and rhabdomyoblasts--can be observed. The tumor of Wilms is a dysembryoplasic tumor composed of renal blastem where we have found rhabdomyoblasts and neuroblasts. In the cerebellum neuroblastoma we observe rhabdomyoblasts with certain organism (ectomesenchyma). Finally, we describe a rather infrequent case of a cervix botryoid rhabdomyosarcoma of a menopausic woman."}, {"id": "pubmed23n0885_1890", "title": "[Mortality from respiratory diseases in the provinces of Apulia Region (Southern Italy) from 1933 to 2010].", "score": 0.009174311926605505, "content": "OBIETTIVI: valutare l'andamento temporale della mortalità per patologie respiratorie nelle province pugliesi utilizzando dati omogenei per fonte e metodologia di calcolo. DISEGNO: analisi ecologica storica degli andamenti temporali di mortalità per tumori e patologie dell'apparato respiratorio nelle province pugliesi, in Puglia e nelle ripartizioni geografiche italiane dal 1933 al 2010. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate tutte le cause di decesso, il tumore della laringe, il tumore del polmone, l'insieme dei tumori respiratori, la bronchite, la polmonite e la broncopolmonite considerate congiuntamente, e l'insieme delle patologie respiratorie. Le analisi sono disaggregate per sesso dal 1969. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: rapporti standardizzati di mortalità (SMR%) in riferimento all'Italia, con intervalli di confidenza al 95%, e tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ) in riferimento alla popolazione standard europea. RISULTATI: dal 1933 al 2010, i TSD per tumori respiratori e per bronchiti diminuiscono in tutte le aree analizzate. Tuttavia, nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce, l'SMR% per tumori respiratori, inferiore al riferimento nazionale fino agli anni Sessanta, si allinea (a Brindisi) e supera (a Lecce e Taranto) il riferimento negli anni successivi. Nelle province di Foggia e Bari il numero dei decessi per tumore del polmone è costantemente inferiore all'atteso. CONCLUSIONI: la ricostruzione storica e l'analisi dei trend temporali di mortalità dal 1933 al 2010 mostrano alcune criticità sanitarie in periodi specifici. L'elaborazione dei dati di mortalità per un arco temporale di circa 80 anni ha messo in evidenza la maggiore rilevanza di queste criticità con l'avvio dello sviluppo industriale."}, {"id": "pubmed23n0528_5628", "title": "[Strategy for management of ovarian immature teratoma. About three cases and review].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Ovarian immature teratoma is a malignant germ cell tumor and represents less than 1% of ovarian malignant tumors. Tissues are derived from the three germ layers (endo-, meso- and ectoderm). Tumor grading is based on the amount of immature neuroepithelium present. The prognosis is directly correlated to histologic grade. Rapid growth leads to large tumors with an early diagnosis. Therapeutic management is balanced between adjuvant chemotherapy and surgery alone. Nevertheless, as immature teratoma mostly occurs in young women, the main objective is to preserve fertility."}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."}, {"id": "pubmed23n0844_18495", "title": "[Testicular epidermoid cyst: A rare entity].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Testicular epidermoid cyst is a rare clinical entity that accounts for 1% of testicular neoplasias. We report two cases of testicular epidermoid cysts in a 18 and 19 year old males with a painless testicular lesion. Testicular US was carried out showing a hypoechoic nodule in both cases. With the suspicion of testicular neoplasm inguinal orchiectomy was carried out with placement of testicular prostheses in the same act. The pathology report was testicular epidermoid cyst in both cases. Testicular epidermoid cysts are an uncommon benign entity. When there is a suspicion of this diagnosis, based on tumor markers and ultrasound or MRI images, testicular parenchyma-sparing surgery must be attempted."}, {"id": "wiki20220301en401_14073", "title": "Francesco Rizzoli", "score": 0.009050403787245892, "content": "1858: Operazioni chirurgiche eseguite in diversi casi onde togliere la immobilità della mascella inferiore (surgical operations carried out in different cases so as to remove the immobility of the lower jaw) (20 pagine) 1860: Nuovo metodo per la cura di alcune varietà d' ernia inguinale congenita associate alla presenza del testicolo nel canale inguinale (letta nella sessione del 15 novembre) (A new method for the treatment of certain varieties of 'congenital inguinal hernia associated with the presence of the testis in the inguinal canal (read at the meeting of 15 November)) 1863: Aneurismi inguinali e di uno popliteo ottenuto mediante un semplicissimo mezzo di compressione (letta nella sessione del 12 novembre dell'Accademia delle Scienze) 1867: Terebrazione del cranio in un epiletico (24 pagine) 1869: Collezione delle memorie chirurgiche ed ostetriche (577 pagine) 1875: Della onichia ulcerosa lurida e della maligna (42 pagine)"}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0274_14355", "title": "[Malignant teratoid medulloepithelioma of the ciliary body. Apropos of a case and review of the literature].", "score": 0.009009009009009009, "content": "A case of ocular medulloepithelioma is reported and the authors review the literature concerning these rare tumors. This report concerns a ten-month-old girl in whom ophthalmic examination showed a large tumor arising in the ciliary body with such rapid progression that enucleation was necessary. Pathological findings were compatible with a malignant teratoid medulloepithelioma. According to preceding descriptions, slit lamp examination and ultrasonography are the best approach to the diagnosis. Medulloepithelioma is a tumor composed of poorly differentiated neuroepithelial cells and the predominant histological feature is a net-like pattern. Teratoid forms contain cartilage or brain tissue or bundles of skeletal muscle. The main criterion for malignancy is the presence of neuroblastic cells. Local excision is sufficient when the tumor is mall, otherwise enucleation or even exenteration may be necessary. The prognosis is generally good even when the tumor presents malignant features on pathological examination, provided treatment is instituted rapidly."}, {"id": "pubmed23n1073_16139", "title": "Laparoscopic versus open complete meso-colic excision for right-sided colon cancer. Analysis of short-term outcomes.", "score": 0.008928571428571428, "content": "L'emicolectomia destra per escissione mesocolica completa (EMC) laparoscopica mostrerebbe benefici comparabili a breve termine, nonché esiti patologici e oncologici per la chirurgia a cielo aperto. Lo scopo di questo studio era di confrontare la tecnica laparoscopica e la EMC aperta per i tumori del colon sul lato destro in termini di campioni patologici e risultati a breve termine. I dati dei pazienti sottoposti a EMC laparoscopica (n=31) e EMC aperto (n=35) per adenocarcinoma del colon destro tra gennaio 2016 e giugno 2019 sono stati analizzati retrospettivamente. Sono stati confrontati dati demografici, parametri preoperatori, peroperatori e postoperatori e campioni di patologia dei due gruppi. Non ci sono state differenze statistiche tra il gruppo laparoscopico di EMC e il gruppo aperto di EMC in termini di età, sesso, indice di massa corporea, posizione del tumore, punteggio dell'American Society of Anesthesiologists (ASA), presenza di comorbidità, storia di altre neoplasie e precedente chirurgia addominale (p>0,05). I pazienti nel gruppo EMC laparoscopico presentavano lunghezze d'incisione più brevi, tempi operativi più lunghi, minore perdita di sangue operativa, tempi di mobilizzazione più brevi, recupero precoce del movimento intestinale, tempo più breve per dieta leggera, durata ridotta della degenza e dimensioni del tumore più piccole (p<0,05). Il numero medio di linfonodi raccolti in gruppi laparoscopici e di EMC aperti non era statisticamente significativo (29,83+8,90 e 31,34+13,10, rispettivamente). Non ci sono state differenze statistiche in termini di lunghezza del campione tra i gruppi laparoscopici e aperti di EMC (35,19+9,8 cm e 32,71+11,12 cm, rispettivamente). Il tasso di complicanze postoperatorie di 30 giorni era più elevato nel gruppo EMC aperto (35,5% contro 42,9%, rispettivamente), ma non statisticamente significativo (p>0,05). Patologici (lunghezze dei campioni, lunghezze dei margini di resezione, numero di linfonodi e resezione R0) e risultati a breve termine del gruppo laparoscopico di EMC erano comparabili. Inoltre, la EMC laparoscopica ha conferito benefici a breve termine in termini di lunghezze di incisione più brevi, minore perdita di sangue operativa, riduzione dei tempi di mobilizzazione, recupero precoce dei movimenti intestinali, minor tempo di dieta leggera e riduzione della durata della degenza ospedaliera. Sulla base di questi risultati, la EMC laparoscopica può essere considerata come un approccio elettivo di routine per il carcinoma del colon destro."}, {"id": "pubmed23n0575_2442", "title": "[Testicular epidermoid cyst. A case report].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Epidermoid cyst of the testis is a rare, begnin intratesticular tumor. Through a case report of a patient who underwent an orchidectomy, we study clinical, radiological and therapeutic aspects and particularities of this pathology."}, {"id": "pubmed23n0885_1886", "title": "[Atmospheric non-methane hydrocarbons near plants of crude oil first treatment].", "score": 0.008849557522123894, "content": "La continua espansione delle attività di perforazione ai fini dell'estrazione petrolifera in prossimità di aree abitate ha fatto sì che negli ultimi anni l'attenzione si focalizzasse sull'impatto di questo processo fortemente industrializzato sulla salute pubblica. Le comunità che vivono nei dintorni di impianti di questo tipo devono, infatti, fronteggiare diversi problemi, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, il traffico dei camion da e verso il sito, incidenti e malfunzionamenti all'interno dell'impianto. In questo contesto, la valutazione del rischio per la salute è ostacolata dal fatto che l'esposizione alle sostanze chimiche presenti non può essere valutata in via definitiva, poiché non sempre si è a conoscenza di tutti i composti immessi nell'ambiente né delle loro concentrazioni, per non parlare del problema delle coesposizioni ad altri inquinanti. Nonostante l'oramai conclamato e vasto interesse generato da questo argomento, ad oggi esistono pochi studi basati su popolazioni riguardanti gli effetti sulla salute delle comunità che vivono in prossimità dei siti di perforazione ed estrazione; ciò genera la necessità di condurre campagne di monitoraggio mirate e studi epidemiologici che verifichino l'eventuale esistenza e natura di pattern di malattie associati a tali attività. La presente rassegna bibliografica individua, quindi, i principali inquinanti atmosferici presenti in prossimità di un impianto di primo trattamento del greggio e cerca di fornire un quadro generale delle loro potenziali sorgenti e caratteristiche."}, {"id": "pubmed23n0352_11493", "title": "[Stesioneuroblastoma. A case report].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The esthesioneuroblastoma is a rare type of tumor located in nasal cavity, malignant, that is able to take a very aggressive growth pattern, but it has treatment with cure expectations when it is discovered in its initial stages by surgery or intensive radiotherapy and/or chemotherapy in the more developed ones. Due to its low incidence and its clinic presentation as a benign process that makes the patient takes it as a non important process, the esthesioneuroblastoma, as others malignant diseases of the nasal cavity, is frequently diagnosed at developed stages as this case that we present here."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.008771929824561403, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0116_8329", "title": "[Neurinomas with normal brain stem auditory evoked potentials].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Of 145 neurinomas operated upon, 2% had normal brain stem auditory evoked potentials (BERA). Potentials were obtained by means of a special technique allowing extraction every 600 ms and its follow up with time (brain stem temporal dynamic). This score of 2% was also that reported by some American authors who associate electrocochleography with BERA. The latter provide an accurate diagnosis in 96% of cases of all types of tumors taken together and in 91% of cases of small tumors. Furthermore, the performance of conventional scan imaging is accurate in only 25% of small tumors whereas gas meatocysternography detects more than 95% of cases. The latter method is therefore the most sensitive one but it possesses the disadvantage of being invasive and of costing much more than BERA, which remains therefore the least invasive examination providing the best and earliest diagnosis."}, {"id": "pubmed23n1049_15017", "title": "[Ictus dopo una seduta dal parrucchiere.]", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. Le dissecazioni delle arterie cervicali (DAC) sono una causa inusuale di ictus ma il loro tasso di prevalenza cresce fino al 20% nella fascia di età giovane-adulta. In molti casi le dissecazioni si associano a rare malattie connettivali come la sindrome di Ehlers-Danlos, di Marfan, la fibrodisplasia. I fattori di rischio esterni principali sono rappresentati da bruschi traumi cervicali come negli incidenti stradali o, meno frequentemente, da procedure meno cruente come la manipolazione e l'iperestensione prolungata del collo. Diversi casi di DAC sono presenti in letteratura dopo sedute chiropratiche, procedure odontoiatriche ed endoscopiche. Noi riportiamo un insolito caso di dissecazione della carotide interna di sinistra causata da iperestensione del collo occorsa dopo uno shampoo dal parrucchiere."}, {"id": "pubmed23n0074_17168", "title": "[Benign cervical tumors of neuroectodermal origin: apropos of 3 clinical cases].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Neuroectoblastic benign cervical tumors. Report of three clinical cases. Cervical neurogenic tumors are uncommon. They arise from the cranial nerves, the cervical sympathetic chain and the paraganglion cells of the parasympathetic system (non chromaffin cells). Three cases are reported (schwannoma-ganglioneuroma-chemodectoma). The pertinent literature is reviewed for the classification, the diagnosis and the treatment."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[968, 1146]], "word_ranges": [[140, 170]], "text": "la rottura di una bulla sebbene sia correlata alla comparsa di sintomi improvvisi non va di pari passo con gli altri sintomi (bisogna cercare qualcosa che spieghi tutto o quasi),"}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[1147, 1254]], "word_ranges": [[170, 188]], "text": "la polmonite sebbene sia vero che possa essere correlata a molti dei sintomi non si correla con l'immagine,"}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[1377, 1626]], "word_ranges": [[207, 249]], "text": "in un paziente con una condizione respiratoria con più di 7 giorni di evoluzione che si complica bruscamente, in un paziente con un elevato sospetto di infezione da HIV, l'opzione più chiara è la polmonite da P. jirovecii. polmonite da P. jirovecii."}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[1377, 1626]], "word_ranges": [[207, 249]], "text": "in un paziente con una condizione respiratoria con più di 7 giorni di evoluzione che si complica bruscamente, in un paziente con un elevato sospetto di infezione da HIV, l'opzione più chiara è la polmonite da P. jirovecii. polmonite da P. jirovecii."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Paziente con un fattore di rischio per l'acquisizione dell'HIV, giunto al pronto soccorso con un esordio subacuto di 2 settimane di evoluzione (febbre, malessere e tosse secca) che è peggiorato bruscamente (dolore pleuritico) e progressivamente (dispnea). L'esame fisico suggerisce uno pneumotorace (tachipnea, strattoni, bassa saturazione, cianosi, diaforesi, tachicardia, trachea deviata e assenza di soffio vescicolare). Ha una sierologia HIV positiva e un CD4 inferiore a 200 cellule/mL. La radiografia mostra iperclarità nel campo polmonare sinistro con assenza di vasi tra il bordo polmonare e la parete toracica sul lato sinistro, spostamento del mediastino e della trachea sul lato destro e un moncone nell'ilo polmonare sinistro corrispondente al polmone collassato. Il sospetto di HIV è elevato e, sebbene in attesa di conferma, nell'emergenza è valido ipotizzare questa opzione. Detto questo, sono alla ricerca di patologie che si associno a questo quadro, la rottura di una bulla sebbene sia correlata alla comparsa di sintomi improvvisi non va di pari passo con gli altri sintomi (bisogna cercare qualcosa che spieghi tutto o quasi), la polmonite sebbene sia vero che possa essere correlata a molti dei sintomi non si correla con l'immagine, La TBC polmonare potrebbe manifestarsi con tutti i sintomi sopra descritti e causare uno pneumotorace, ma in questo caso, in un paziente con una condizione respiratoria con più di 7 giorni di evoluzione che si complica bruscamente, in un paziente con un elevato sospetto di infezione da HIV, l'opzione più chiara è la polmonite da P. jirovecii. polmonite da P. jirovecii. Nel 10% dei pazienti affetti da Pneumocystis compaiono pneumatoceli, che talvolta possono aprirsi nello spazio pleurico producendo uno pneumotorace spontaneo. Come promemoria, i germi più frequenti nel coinvolgimento polmonare dei pazienti con infezione da HIV/AIDS sono P. jiroveci (da solo o associato a tubercolosi o altri micobatteri), S. pneumoniae, H. influenzae, S. aureus, citomegalovirus, Legionella, stafilococchi e bacilli gram-negativi (Pseudomonas). I pazienti con polmonite da P. jirovecii hanno una conta dei CD4 inferiore a 250 cellule/mL nel 90% dei casi. Altri agenti che possono causare un coinvolgimento polmonare con minore frequenza sono Rhodococcus equi, Nocardia, Aspergillus, Cryptococcus, Toxoplasma e Leishmania. Sebbene la frequenza delle diverse infezioni opportunistiche sia variata in seguito alla somministrazione di trattamenti antiretrovirali altamente efficaci, il nostro paziente si troverebbe in un contesto in cui non riceve ancora la HAART.", "full_answer_no_ref": "Paziente con un fattore di rischio per l'acquisizione dell'HIV, giunto al pronto soccorso con un esordio subacuto di 2 settimane di evoluzione (febbre, malessere e tosse secca) che è peggiorato bruscamente (dolore pleuritico) e progressivamente (dispnea). L'esame fisico suggerisce uno pneumotorace (tachipnea, strattoni, bassa saturazione, cianosi, diaforesi, tachicardia, trachea deviata e assenza di soffio vescicolare). Ha una sierologia HIV positiva e un CD4 inferiore a 200 cellule/mL. La radiografia mostra iperclarità nel campo polmonare sinistro con assenza di vasi tra il bordo polmonare e la parete toracica sul lato sinistro, spostamento del mediastino e della trachea sul lato destro e un moncone nell'ilo polmonare sinistro corrispondente al polmone collassato. Il sospetto di HIV è elevato e, sebbene in attesa di conferma, nell'emergenza è valido ipotizzare questa opzione. Detto questo, sono alla ricerca di patologie che si associno a questo quadro, la rottura di una bulla sebbene sia correlata alla comparsa di sintomi improvvisi non va di pari passo con gli altri sintomi (bisogna cercare qualcosa che spieghi tutto o quasi), la polmonite sebbene sia vero che possa essere correlata a molti dei sintomi non si correla con l'immagine, La TBC polmonare potrebbe manifestarsi con tutti i sintomi sopra descritti e causare uno pneumotorace, ma in questo caso, in un paziente con una condizione respiratoria con più di 7 giorni di evoluzione che si complica bruscamente, in un paziente con un elevato sospetto di infezione da HIV, [HIDDEN]. Nel 10% dei pazienti affetti da Pneumocystis compaiono pneumatoceli, che talvolta possono aprirsi nello spazio pleurico producendo uno pneumotorace spontaneo. Come promemoria, i germi più frequenti nel coinvolgimento polmonare dei pazienti con infezione da HIV/AIDS sono P. jiroveci (da solo o associato a tubercolosi o altri micobatteri), S. pneumoniae, H. influenzae, S. aureus, citomegalovirus, Legionella, stafilococchi e bacilli gram-negativi (Pseudomonas). I pazienti con polmonite da P. jirovecii hanno una conta dei CD4 inferiore a 250 cellule/mL nel 90% dei casi. Altri agenti che possono causare un coinvolgimento polmonare con minore frequenza sono Rhodococcus equi, Nocardia, Aspergillus, Cryptococcus, Toxoplasma e Leishmania. Sebbene la frequenza delle diverse infezioni opportunistiche sia variata in seguito alla somministrazione di trattamenti antiretrovirali altamente efficaci, il nostro paziente si troverebbe in un contesto in cui non riceve ancora la HAART.", "full_question": "Un uomo di 47 anni, fumatore attivo, con una storia di abuso di droghe per via parenterale, è arrivato al pronto soccorso con una storia di 2 ore di dolore pleuritico al costato sinistro a insorgenza acuta e dispnea progressiva fino al riposo. Nelle 2 settimane precedenti aveva presentato febbre, malessere generale e tosse secca. All'esame, il paziente appare grave, tachipnoico a 36 giri/minuto, con trazione sopraclaveare, saturazione di ossigeno alla pulsossimetria dell'81%, cianosi, sudorazione, tachicardia a 135 battiti al minuto e PA di 75/47 mm Hg. La trachea è deviata verso destra e l'auscultazione mostra una completa assenza di soffio vescicolare nell'emitorace sinistro. La sierologia per l'HIV è positiva con una conta dei linfociti ADC di 176 cellule/ml. Qual è la diagnosi più probabile?", "id": 296, "lang": "it", "options": {"1": "Rottura di un bulla enfisematoso subpleurico.", "2": "Polmonite batterica necrotizzante acquisita in comunità.", "3": "Tubercolosi polmonare.", "4": "Polmonite da Pneumocystis jiroveci.", "5": null}, "question_id_specific": 17, "type": "MALATTIE INFETTIVE", "year": 2016, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1038_10335", "title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]", "score": 0.015042253521126762, "content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009900990099009901, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0248_7781", "title": "[The reliability of the maximal expiratory flow 25-75o/o referred to the vital capacity (MMEF 25-75/VC) in the detection of peripheral ventilatory disorders].", "score": 0.009900990099009901, "content": "The reliability of MMEF 25-75/VC in the detection of ventilatory disorders of the small airways has been studied. The test was compared with other which, according to the literature, have displayed great sensitivity in this respect (Vmax 50% and 25%, delta Vmax 50% and 25% and iso-flow volume). The study was performed in 90 individuals and showed a good correlation between the results of MMEF 25-75/VC and the other above-mentioned tests."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0247_7515", "title": "[Exercise tests in pneumopathy patients].", "score": 0.00980392156862745, "content": "In this prospective work eleven pneumopathes patients were studied, ten of them with HAP, which were subjected to effort prove in endless band, in order to know the electrocardiographic alterations presented during the exercise. The VO2 máx was determined simultaneously in four patients. In the four, the value of this parameter was found under the normal value, which showed us a poor increase of the cardiac expense for the demands in the exercise. If the effort proves had not been practiced, this fact could not have been known. Related to the electrocardiographic alterations, cellular diastolic depolarization signs (cellular damage), product of the cellular damage, were found. The mechanics of this cellular damage, as well as the one of the poor increase of cardiac expense, are mentionned in the discussion."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n1057_5320", "title": "Drenaje anómalo total de venas pulmonares variante supracardiaca en una mujer adulta.", "score": 0.009708737864077669, "content": "La conexión anómala total de venas pulmonares (CATVP) es una cardiopatía congénita en la que la circulación venosa pulmonar drena al sistema venoso sistémicoin vitro.", "score": 0.00980392156862745, "content": "RESUMENLa etiqueta para la tos y la higiene respiratoria son formas de control de la fuente de emisión cuyo uso se alienta para evitar la propagación de infecciones respiratorias. El uso de mascarillas quirúrgicas como medio de control de la fuente en términos de reducción de la exposición de terceros no se ha investigado. En este estudio diseñamos un modelo st century pathology].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Electron microscopy (EM) has been used in the study of renal biopsies for more than 5 decades; however, it is expensive and the possibility of restricting it to selected cases has been considered. This study aims to reevaluate the necessity for EM in the diagnosis of renal biopsies today. All renal biopsies taken between 2016 and 2019 with adequate light microscopy (LM), immunofluorescence (IF) and EM studies were included. The initial diagnosis (without EM) and the final diagnosis (with EM) was recorded. EM was considered necessary in cases in which the initial and final diagnoses did not concur, when diagnosis could not be made with LM and IF only or if the EM study revealed further clinically relevant findings. A total of 621 biopsies were included, 498 (80.2%) of native kidneys and 123 (19.8%) of transplanted kidneys. In 115 cases (18.5%) EM had been deemed necessary for diagnosis; it was required more frequently in hereditary diseases (96.8%) and isolated hematuria (88.9%) but less often in nephrotic syndrome (6.7%) and renal transplant biopsy (5.7%) (p < 0.001). EM was required in less than a fifth of renal biopsies, being more necessary in isolated hematuria and hereditary diseases and less so in nephrotic syndrome and in renal graft biopsies. These findings may prove useful as a guide to case selection protocols in which EM could be considered as a non-mandatory technique."}, {"id": "pubmed23n0887_23509", "title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."}, {"id": "pubmed23n0090_3166", "title": "[Immunopathology of glomerulonephritis with mesangial IgA deposits].", "score": 0.009259259259259259, "content": "IgA nephropathy is the most frequent type of glomerulonephritis in France. Its definition is on renal pathology. Mesangial IgA deposits are dimeric or polymeric and probably from secretory origin. Circulating IgA molecules correspond to immune complexes with unknown antigens. The IgA subclass remains still controversial: exclusive IgA1 versus IgA1 and IgA2. The pathogenesis of the disease is based on an immune defect specific of the secretory IgA system and eventually of the serum IgA system. The human disease can be experimentally reproduced. Nevertheless, numerous unknown explanations persist in this disease."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009174311926605505, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0060_6743", "title": "[IgA glomerulonephritis].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Primary IgA nephritis is the most frequent nephritis and represent half of the glomerular diseases. Its incidence is 2,7/10(5) inhabitants. The diagnosis is established on a renal biopsy, which shows typical IgA mesangial deposits: granular, predominant, and diffuse. A central pathogenic role is played by the IgA immune system, both from the mucosa and the bone marrow. The long term prognosis should no longer be considered as mild because, after 20 years of evolution, 1/3 of the patients are going into chronic renal failure, and 1/6 into end-stage renal disease. It is essential to delineate the risk factors predicting ultimate evolution towards chronic failure, to select patients who may benefit from aggressive treatment, such as high doses steroids. For all patients, it is essential to have a regular clinical and biological check up, and an adequate control of arterial hypertension, in order to avoid or delay progression."}, {"id": "wiki20220301en571_17391", "title": "Giorgio Pisanò", "score": 0.009091096923490156, "content": "Il vero volto della guerra civile. Documentario fotografico, Milano, Rusconi, 1961. Sangue chiama sangue, Milano, Pidola, 1962. La generazione che non-si è arresa, Milano, Pidola, 1964. Giovanni XXIII. Le sue parole, la sua vita, le sue opere e le fotografie più belle. La prima biografia del papa santo, a cura di, Milano, FPE, 1965. Storia della guerra civile in Italia, 1943–1945, 3 voll., Milano, FPE, 1965–1966. Gli ultimi in grigioverde. Storia delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana (1943–1945), 4 voll., Milano, FPE, 1967. Mussolini e gli ebrei, Milano, FPE, 1967. Penna nera. Storia e battaglie degli alpini d'Italia, con , 2 voll., Milano, FPE, 1968. L'altra faccia del pianeta \"P2\". Testo integrale della Relazione conclusiva di minoranza presentata al Parlamento dal rappresentante del MSI-DN, Milano, Edizioni del Nuovo Candido, 1984."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.00909090909090909, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0215_6006", "title": "[Enzymuria in chronic nephropathies. Diagnosis by the urinary enzyme method in chronic nephropathies].", "score": 0.00909090909090909, "content": "A simple empirical method based on linear relation-ships between certain types of enzymuria (NAG, LDH, GRS, Isoenzymes I and V of total dehydrogenase lactate) has been used in a series of 80 patients presenting chronic nephropathy [40 interstitial nephropathy (IN) and 40 glomerulonephritis (GN)]. Diagnosis made on the basis of the results obtained in each case was identical to that based on clinical findings (in the absence of enzymuria determinations). This method, if confirmed on a larger number of statistically significant data, might be useful to obtain a differential diagnosis between I.N. and G.N. only assaying these few enzymurias. Prefixed relationships could be employed on a larger group of patients with other diseases studied for comparative purposes. Furthermore, this method appears to be fast and unexpensive."}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0091_17217", "title": "[Indications for renal biopsy].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The cost/benefit ratio of renal biopsy defines the mandatory indications in situations where histologic diagnosis is required for the choice of treatment and for predicting the evolution of renal function. These indications include nephrotic syndrome, permanent proteinuria associated with microhematuria or not, rapidly progressive nephropathies, and, at least in some authors' view, systemic lupus erythematosus. Additional indications should be considered in patients presenting with acute renal failure of unknown origin, renal involvement accompanying systemic diseases, isolated microhematuria and intermittent proteinuria. In these latter indications histology allows the choice of specific therapy in some 20% of cases; the evolution of renal function can be correctly evaluated in 90% of cases. Patients usually consider renal biopsy a benign investigation which helps them to cope with their disease on the basis of a definite diagnosis."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.008928571428571428, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0076_5103", "title": "[The survival of patients with mesangial immunoglobulin A glomerulonephritis].", "score": 0.008928571428571428, "content": "68 patients with immunoglobulin A glomerulonephritis (IgA-GN) were studied. 67.4% of them were men. The most frequent clinical manifestation is the microscopical hematuria--in 39.7% of the patients. A single episode of macroscopic hematuria was found in 32.3% of the patients and recurrent macroscopic hematuria--in 25% of the patients. Proteinuria was found in all patients but nephrotic syndrome--only in one patient. At the time of the biopsy 35.5% of the patients were with hypertension, 13.2%--with initial chronic renal failure. The survival of the patients with IgA--GN, assessed according to the registration life tables, was 93% at the 5-th year, 88% at the 10-th year and 70.6% at the 20-th year. It was statistically higher in the patients without hypertension. Among the patients with proteinuria below 1.0/24 h no one reached terminal chronic renal failure. The male sex was a factor for a statistically shorter survival only at the 20-th year. The survival of the patients with insignificant histological changes was 100% for the period of the study, whereas it was significantly lower for the other histological variants. According to the data of the study, the presence of arterial hypertension, proteinuria above 1.0 g/24 h, a more severe histological variant (focal-segment, diffuse proliferative and particularly sclerotic), and to a certain degree the male sex play an unfavorable role in the survival and determine a poorer prognosis for the patients with IgA-GN."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.008849557522123894, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0480_18748", "title": "[IgA nephropathy: clinico-morphologic correlations].", "score": 0.008849557522123894, "content": "IgA nephropathy is glomerular disease characterized by the presence of IgA dominant or codominant immunoglobuline deposits in glomerular mesangium which can be demonstrated by immunofluorescence. Clinical manifestations of IgA nephropathy in the majority of cases is hematuria which can be macro or microscopic, isolated or combined with proteinuria, which can be of nephrotic range. The prognosis of the disease is better if presented with haematuria. Intensity of morphologic changes as well as the prognosis is in correlation with the amount of proteinuria. The prognosis is better in children."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.008771929824561403, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0757_25365", "title": "[Primary glomerulonephritis in focus].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The glomerulonephritis (GN) are responsible for a significant amount of end stage renal disease. They may be secondary to another disease or idiopathic. When a secondary etiology has been excluded, it is called primary glomerulonephritis (PGN). Glomerular damage may have different presentations and there are many way to classify them. It is thus difficult for the non-specialist to understand the terminology used. This article is a summary of the most frequently encountered PGN such as: IgA nephropathy, membranous GN, idiopathic nephrotic syndrome, extracapillary and membranoproliferative GN. A brief description is given for each one of the PGN including epidemiology, semiology, histology and a pathophysiology explanation."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0241_13993", "title": "[Acute glomerulonephritis in children: long-term prognosis].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Sixty-five children were studied for over five years following an acute glomerulonephritis episode. Proteinuria was detected in 15 but in one, it was massive proteinuria with edema and low renal function. The other 14 children were asymptomatic and proteinuria was close to or below 0.5 gms/24hs. Only one out of 10 renal biopsies was normal. Focal mesangial proliferation was described in 9. Such renal lesion was considered as residual rather than active. From these results it is concluded that the prognosis of acute glomerulonephritis in children is good in 98% of cases."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 168]], "word_ranges": [[0, 24]], "text": "Se volessero rispondere che si tratta di una TTP (risposta 1), probabilmente assocerebbero l'anemia e probabilmente ci direbbero che ci sono schistociti nello striscio."}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[259, 356]], "word_ranges": [[37, 55]], "text": "Per le altre due risposte, non c'è bisogno di esitare. Non c'è nulla che faccia pensare a questo."}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[259, 356]], "word_ranges": [[37, 55]], "text": "Per le altre due risposte, non c'è bisogno di esitare. Non c'è nulla che faccia pensare a questo."}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Se volessero rispondere che si tratta di una TTP (risposta 1), probabilmente assocerebbero l'anemia e probabilmente ci direbbero che ci sono schistociti nello striscio. Per non dire che i sintomi del paziente sarebbero probabilmente molto più dell'epistassi. Per le altre due risposte, non c'è bisogno di esitare. Non c'è nulla che faccia pensare a questo.", "full_answer_no_ref": "Se volessero rispondere che si tratta di una TTP (risposta 1), probabilmente assocerebbero l'anemia e probabilmente ci direbbero che ci sono schistociti nello striscio. Per non dire che i sintomi del paziente sarebbero probabilmente molto più dell'epistassi. Per le altre due risposte, non c'è bisogno di esitare. Non c'è nulla che faccia pensare a questo.", "full_question": "Un paziente di 18 anni si è presentato al pronto soccorso con un'epistassi di diversi giorni, senza anamnesi personale o familiare di rilievo. L'esame ha rivelato assenza di febbre, ecchimosi multiple e splenomegalia non palpabile. Esami di laboratorio: leucociti 7,2 x103/μL, Hb 12,3 g/dL, piastrine 6,0 x103/μL. La trombocitopenia è stata confermata dallo striscio, dove è stato osservato un aumento delle dimensioni delle piastrine. Gli studi di coagulazione e biochimica sono normali. Quale ritiene sia la diagnosi più probabile?", "id": 493, "lang": "it", "options": {"1": "Porpora trombotica trombocitopenica.", "2": "Coagulazione intravascolare disseminata.", "3": "Trombocitopenia indotta da infezioni.", "4": "Trombocitopenia immunitaria primaria.", "5": null}, "question_id_specific": 107, "type": "EMATOLOGIA", "year": 2020, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009900990099009901, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0715_21780", "title": "[Levels of antiplatelet factor 4-heparin antibodies and 4T score for heparin induced thrombocytopenia].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Heparin induced thrombocytopenia (HIT) is an immune-mediated disorder due to antibodies anti platelet factor 4-heparin (HPIA). Thrombocytopenia is often moderate but certain patients can develop morbid thrombotic complications. HPIA detection by ELISA has high sensitivity but low specificity, and low titers (without clinical significance) are frequent. A pretest clinical score (4T's) was developed in order to recognize patients that are at high risk of HIT. The aim of this study was to correlate HPIA levels and the 4T's score of consecutive patients derived to our center. We evaluated 84 patients (35 of them developed thrombosis); the clinical questionnaire was sent along with the sample and was analyzed by an investigator who did not know the patients' characteristics, and 4T's scores were calculated before performing the laboratory tests. HPIA were measured by ELISA (Asserachrom HPIA) that detects IgG, IgM and IgA isotypes, (the only reagent available in our country). 4T's score correlated with HPIA levels (rho spearman 0.472, p < 0.001). Patients with 4T's = 6 had higher absorbance percentages than those with = 5 (67 vs. 39%, p < 0.001), and patients with thrombosis also presented higher titers (59 vs. 39%, p = 0.017) than those who did not develop this complication. In conclusion, high titers of HPIA measured by EIA which detects the 3 isotypes, clearly correlate with 4T's score = 6 and are more frequent in patients who develop thrombosis, just as reported when an IgG specific ELISA is used."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0090_11355", "title": "[High-dose immunoglobulins in immune thrombocytopenic purpura].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Twenty-four patients with immune thrombocytopenic purpura (ITP) were treated with high doses of intravenous immunoglobulin (Ig). Increase in platelets was observed in all the patients. The maximum value was reached between the seventh and the twelfth day of treatment. The mean number of platelets was 18 x 10(9)/l before the treatment and 150 x 10(9)/l after the treatment. The effect was transient; in fact, a fall in the platelets was observed after 18 days of treatment. Our study confirms that high doses Ig is an effective treatment of ITP, but the high cost and the temporary effect limit its use only in those cases in which other treatments are ineffective or contraindicated."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0272_13739", "title": "[Immunoglobulins in Hematology. Immunologic thrombopenic purpura].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Immunologic thrombopenic purpura refers to several diseases including the most frequent, autoimmune thrombopenic purpura (AITP). Immunologic thrombopenia is related to anti-platelet autoantibodies, usually IgGs. In 15 to 20% of the cases, no auto-antibody can be detected. The severity of the cutaneomucosal manifestations is not always correlated with the degree of thrombopenia but only occurs for platelet counts less than 50 x 10(9)/L. The clinical course includes acute episodes of AITP and complete remissions in 80% of the cases in the episodes of AITP and complete remissions in 80% of the cases in the very young child. Inversely, in the adult, treatment of AITP has been highly debated because chronicity is frequent. Two therapeutic approaches, corticotherapy and splenectomy, have been widely used. Corticoids given at a dose of 0.5 to 1 mg/kg/day leads to remission in 15 to 30% of the cases. Splenectomy, a second intention therapy, leads to platelet counts above 100 x 10(9)/L in 60 to 70% of the patients. In 1981, intravenous polyvalent immunoglobulins were first employed for 13 children in a study reported by Imbach et al. The results have been confirmed in children and in adults. There are few side effects with this method and the dose of 1 g/kg over 2 days is effective. Response is rapid (platelet counts above 50 x 10(9)/L in 1 to 5 days) but often temporary (relapse to former levels in 5 to 45 days). The high cost of this intravenous polyvalent immunoglobulins has led to much debate over their use.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0258_20173", "title": "[Indications and surveillance of platelet transfusions in surgery].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Surgery, after hematology, is the biggest consumer of homologous platelet concentrates. Platelet transfusion is indicated to prevent or control bleeding associated with deficiencies in platelet number or function. In surgery, general patterns (in function of pre-surgery platelet count) can be adopted in most of the indications for platelets. In emergency situations, and in some particular cases (related to the patient, the type of operation, etc.), the transfusion procedure depends on the team's experience, the results of the available clinical and biological tests, and the drugs. Strict monitoring is required during the transfusion procedure. The efficacy of the transfusion must be controlled 1 h and 24 hours after the transfusion, and a number of factors must be assessed, namely the immunological impact of the transfusion (on red blood cells, leukocytes and platelets) and the occurrence of infectious diseases transmitted via transfusion. In addition, for a possible future transfusion, a strategy must be proposed."}, {"id": "wiki20220301en541_22625", "title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione", "score": 0.009588068181818182, "content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009523809523809525, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0671_96", "title": "[The hemostatic system in patients with antiphospholipid syndrome].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The objective of the investigation was to study the hemostatic system in patients with antiphospholipid syndrome (APS). The study enrolled 72 subjects (26 patients with APS (mean age 45.5 +/- 10.2 years) and their 46 relatives, including 37 and 9 first- and- second-degree relatives, respectively; mean age 29.5 +/- 16.4 years) from 26 families. A battery of standardized tests was used to evaluate the hemostatic system. At the examination, most relatives were found to have signs of thrombophilia: activated intravascular coagulation and suppressed fibrinolysis. The high detection rate for lupus anticoagulant (LA) amongst the relatives of patients with APS (39.1%) is likely to suggest its heritability. Logistic regression analysis showed the prognostic value of thrombocytic aggregatory disorders in the development of hemorrhagic manifestations, as well as an association of LA and thrombocytopenia."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009433962264150943, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0011_675", "title": "[Rosette forming lymphocytes as prognostic indices in idiopathic thrombocytopenic purpura].", "score": 0.009433962264150943, "content": "The study included 12 patients with acute ITP to whom subpopulations of rosette forming lymphocytes were determined in peripheral blood and in serial form, the number of platelets to establish a correlation as prognostic index in the evolution of the disease. No correlation was found between the progressive increment of platelets in the evolution of the disease. However, in patients with a tendency to remission, the percentage of E(T) rosette forming lymphocytes was low and normal that of EAC (B) lymphocytes. Dissimilarly, it was seen that in patients without tendency to remission, the percentage of T and B rosette forming lymphocytes was within normal limits. This seems to show that determination of the subpopulations of lymphocytes may be useful as a prognostic index in this stage of the disease."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0025_10473", "title": "[High, asymptomatic and persistent thrombocytosis in splenectomized subjects].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The Authors illustrate clinicals evaluations of tree splenectomised patients, whose platelets' counts were normal in the pre-operatory period. The patients had shown, after splenectomy, high (platelets' count upper than 10(6)/mmc), asymptomatic (without hemorrhage and thromboembolism), persistent father four months, spontaneously and progressively decreasing thrombocytosis. Clinical evaluations and blood analysis concern respectively periods of four years and six months, two years and two months, three years and six months after splenectomy. Furthermore the Authors examine the splenectomy's role into thrombocytosis, and remark, on the contrary of inherent literature, that, in some occurrences, the splenectomy produces high, persistent and asymptomatic thrombocytosis."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.009259259259259259, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0014_5082", "title": "[The risk of hemorrhage versus the thromboembolic risk in patients with prosthetic valve].", "score": 0.009259259259259259, "content": "376 adults were followed up for between 2 and 153 months after surgery (mean: 3.8 years); all of them, with the exception of 8, received anticoagulant treatment. The results were subjected to statistical analysis using several tests. Thromboembolic complications occurred in 16 per 100 after 5 years, and 8.5. per 100 of them were fatal. Among the factors favoring this complication are the type of valvular disorder (the rate of throembolism being 4 times greater with mitral valve defects), the type of prosthesis, and the efficiency of the anticoagulant therapy (the risk of thromboembolism being four times greater in those patients whose treatment has been inneffective). Against the vitamin antagonists must be set the haemorrhages: the incidence of lethal haemorrhage in this series was 6.4 per 100 patients per treatment year. There was a proven hypoprothrombinaemia to below the desirable level in two thirds of these cases, and in one case out of four an additional predisposing factor could be demonstrated. Haemorrhage and thromboembolism are together responsible for one in four of the late deaths. In order to reduce the mortality, several solutions are considered, one of which is to utilise anti-aggregation treatment. However, the vitamin K antagonists remain an essential part of treatment in the majority of cases; it can only be justifiable to withhold them in those patients in whom the risks of haemorrhage are for various reasons considered to be too high. The introduction of biological valves or of valves with a lessened risk of embolism is highly desirable in such cases."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n1073_14432", "title": "[Platelet activation in lung cancer].", "score": 0.009174311926605505, "content": "During primary hemostasis the platelets aggregate to form the platelet thrombus. ADP and thrombin generated by coagulation are the main agonists in platelet aggregation. In a previous study we were able to show that patients with lung cancer had hypercoagulability, hyperfibrinogemia (≥ 6.22 g/L) was predictive of thromboembolic disease at the start of diagnosis before any therapy. In this study, we studied platelet aggregation in these patients in order to demonstrate whether they have hyperaggregability associated with the hypercoagulability demonstrated previously, and this by evaluating abnormalities in primary hemostasis (platelet count and platelet aggregation). One hundred and one patients diagnosed before any therapy and 72 blood donors were included. Agonists used for platelet aggregation are collagen and adenosine diphosphate at low concentrations. Hyperaggregability is observed when blood platelets are stimulated by ADP at different concentrations (p ≤ 0.01). This hyperaggregability is influenced by the histological type and not the development of the cancer, the age of the subjects and the platelet count, it is independent of hyperfibrinogemia and the occurrence of thromboembolic disease. However, an increase in the platelet level is found in patients with hyperfibrinogemia. Patients with lung cancer present platelet activation observed by aggregometry in response to ADP; which is not influenced by hyperfibrinogemia during cancer."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0092_2029", "title": "[Splenectomy in chronic idiopathic thrombopenic purpura in adults. Apropos of 49 cases].", "score": 0.00909090909090909, "content": "The authors reviewed the case files of 49 adult patients undergoing splenectomy for chronic idiopathic thrombocytopenic purpura at the Centre Henri Becquerel between 1970 and 1987. Although the postoperative course was straightforward in 83.7% of cases, one reoperation for subphrenic abscess was necessary and there was one postoperative death. Remission from thrombocytopenia was obtained in 87.5% of the patients, but only transiently in 8.5% of them. No preoperative predictive factors could be demonstrated. An early postoperative rise in the platelet count to more than 500 G/litre appears to ensure a good subsequent result. Secondary infectious complications are not exceptional and can be fatal (one death in our series); they require prophylaxis by anti-pneumococcal vaccination. The place of prophylactic antibiotic therapy has yet to be defined."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009009009009009009, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0827_6521", "title": "[The detection of thrombocyte-bound IgG in patients with throbocytopenia].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The article presents the mode of detection of anti-thrombocyte auto-antibodies using flow cytometry technique. The values of IgG conjugated with thrombocytes are established in healthy persons. The rate of frequency of auto-antibodies to thrombocytes is analyzed in patients with primarily diagnosed immune thrombocytopenia, with relapse of disease and after therapy of immune thrombocytopenia. The carried out studies demonstrate that flow cytometry technique has a high sensitivity to detect thrombocyte-related antibodies and can be applied under examination of patients with thrombocytopenia."}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0415_13857", "title": "[Thrombophilias].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Thrombophilia can be defined as congenital and acquired disorders of the blood coagulation system which are associated with thrombosis. Numerous abnormalities linked with venous thromboembolism have been described recently. Among the different possibilities, it is crucial to order tests which can really modify the therapeutic attitude towards the patient and/or his family. The present review tries to provide some answers; however the recommendations should be considered as provisional, because new findings and study results will certainly modify them in the near future."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.008849557522123894, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0573_9559", "title": "[Fortuitous finding: thrombocytopenia and thrombocytosis].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Thrombocytopenia is present when the number of platelets drops to below 150 G/l. Leaving aside pseudothrombocytopenia, such a situation may be triggered by pregnancy or a range of different drugs, or may signify the presence of idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP). Thrombocytosis is present when the platelet count exceeds 500 G/l. This condition includes a large variety of forms of reactive thrombocytosis, a clonal increase in thrombocytes in hematological diseases, and the rare condition of familial thrombocytosis."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n1076_4757", "title": "[Emergency treatment of severe bleeding in immune thrombocytopenia].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Immune thrombozytopenia (ITP) is a rare acquired thrombocytopenia occurring in 2 to 4 persons per 100,000 per year. ITP is defined as a platelet count less than 100 G/l in patients in whom other causes of thrombocytopenia have been ruled out. Severe bleeding is rare but may constitute a life-threatening condition. Therapeutic options include platelet transfusions, glucocorticoids and intravenous immune globuline (IVIG). Emergency splenectomy has to be considered in otherwise untreatable bleeding. We present the case of a 65-year-old patient with chronic refractory ITP and finally fatal bleeding."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.008695652173913044, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0389_20828", "title": "[Clinical criteria in the diagnosis of mild and occult forms of coagulopathy and thrombocytopathy].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Clinical criteria of diagnosis of mild and occult forms of coagulopathy and thrombocytopathy were discerned. It was established, that in such diseases the mixed type of hemorrhagic diathesis predominates. There were analyzed the most characteristic hemorrhagic signs and frequency of their occurrence in these forms of hemostasis pathology."}, {"id": "pubmed23n0749_21422", "title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."}]}}}}
+{"correct_option": 2, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 247]], "word_ranges": [[0, 38]], "text": "Una velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 15 ml/min è classificata come stadio 5 (G5), indicando una malattia renale in fase terminale e l'inizio di una terapia sostitutiva da prendere in considerazione (opzione 2 vera, opzione 1 falsa)."}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 247]], "word_ranges": [[0, 38]], "text": "Una velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 15 ml/min è classificata come stadio 5 (G5), indicando una malattia renale in fase terminale e l'inizio di una terapia sostitutiva da prendere in considerazione (opzione 2 vera, opzione 1 falsa)."}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[248, 418]], "word_ranges": [[38, 66]], "text": "In questa situazione, un buon controllo glicemico non è in grado di far regredire il danno renale, anche se può contribuire a ritardarne la progressione (falsa scelta 3)."}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[419, 567]], "word_ranges": [[66, 89]], "text": "Questi pazienti presentano di solito un'albuminuria di stadio A3 (superiore a 300 mg/24 h), che può raggiungere il range nefrosico (falsa scelta 4)."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Una velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 15 ml/min è classificata come stadio 5 (G5), indicando una malattia renale in fase terminale e l'inizio di una terapia sostitutiva da prendere in considerazione (opzione 2 vera, opzione 1 falsa). In questa situazione, un buon controllo glicemico non è in grado di far regredire il danno renale, anche se può contribuire a ritardarne la progressione (falsa scelta 3). Questi pazienti presentano di solito un'albuminuria di stadio A3 (superiore a 300 mg/24 h), che può raggiungere il range nefrosico (falsa scelta 4).", "full_answer_no_ref": "Una velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 15 ml/min è classificata come stadio 5 (G5), indicando una malattia renale in fase terminale e l'inizio di una terapia sostitutiva da prendere in considerazione ([HIDDEN]). In questa situazione, un buon controllo glicemico non è in grado di far regredire il danno renale, anche se può contribuire a ritardarne la progressione ([HIDDEN]). Questi pazienti presentano di solito un'albuminuria di stadio A3 (superiore a 300 mg/24 h), che può raggiungere il range nefrosico ([HIDDEN]).", "full_question": "Una donna di 67 anni è affetta da malattia renale cronica secondaria a nefropatia diabetica. Attualmente ha una creatinina di 3,2 mg/dl e una velocità di filtrazione glomerulare stimata (CKD-EPI) di 14 ml/min. 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In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0581_11627", "title": "[Risk and prevention of diabetic nephropathy].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Diabetic nephropathy is one of the most frequent causes of end-stage renal disease (ESRD), and there has been a dramatic increase in the number of patients entering renal replacement therapy in the last few years. Moreover, diabetic nephropathy is associated with elevated cardiovascular morbidity and mortality. Prevention and treatment of diabetic nephropathy is based on optimal metabolic and blood pressure control, proteinuria reduction, and renin-angiotensin-aldosterone system (RAAS) inhibition. In the normoalbuminuric patient, optimal glycemic control (HbA1c below 7.0%) plays a fundamental role in the primary prevention of ESRD. Furthermore, blood pressure levels below 130/80 mmHg are strongly recommended. In the microalbuminuric stage, strict glycemic control (HbA1c below 7.0%) likely reduces the incidence of overt nephropathy, while blood pressure values less than 130/80 mmHg are recommended. Moreover, there is evidence that inhibition of RAAS, either by angiotensin-converting-enzyme inhibitors (ACE-I) or angiotensin-receptor blockers (ARB), reduces the development of overt nephropathy, regardless of the blood pressure levels. ACE-I are recommended as the drugs of choice in type 1 diabetes, while both ACE-I and ARB are considered first-choice drugs in type 2 diabetes. Once overt proteinuria has developed, it is uncertain whether glycemic control affects the progression of nephropathy, which is strongly influenced by blood pressure and proteinuria. Optimal blood pressure levels are < 130/80 mmHg in patients with proteinuria < 1 g/day and < 120/75 mmHg in patients with proteinuria > or =1 g/day. In type 1 diabetes there is consensus on the renoprotective role of ACE-I, while in type 2 diabetes, ARB have been shown to be more effective than conventional therapy or calcium-channel blockers in slowing the progression of nephropathy. Lastly, a multifactorial therapeutic approach based on optimal glycemic control, intensive antihypertensive therapy, inhibition of RAAS, statins and aspirin is pivotal in the prevention and treatment of diabetic nephropathy."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n1064_2419", "title": "[Mineralcorticoid receptor blockers in chronic kidney disease].", "score": 0.00980392156862745, "content": "There are many experimental data supporting the involvement of aldosterone and mineralcorticoid receptor (MR) activation in the genesis and progression of chronic kidney disease (CKD) and cardiovascular damage. Many studies have shown that in diabetic and non-diabetic CKD, blocking the renin- angiotensin-aldosterone (RAAS) system with conversion enzyme inhibitors (ACEi) or angiotensin II receptor blockers (ARBs) decreases proteinuria, progression of CKD and mortality, but there is still a significant residual risk of developing these events. In subjects treated with ACEi or ARBs there may be an aldosterone breakthrough whose prevalence in subjects with CKD can reach 50%. Several studies have shown that in CKD, the aldosterone antagonists (spironolactone, eplerenone) added to ACEi or ARBs, reduce proteinuria, but increase the risk of hyperkalemia. Other studies in subjects treated with dialysis suggest a possible beneficial effect of antialdosteronic drugs on CV events and mortality. Newer potassium binders drugs can prevent / decrease hyperkalemia induced by RAAS blockade, and may reduce the high discontinuation rates or dose reduction of RAAS-blockers. The nonsteroidal MR blockers, with more potency and selectivity than the classic ones, reduce proteinuria and have a lower risk of hyperkalemia. Several clinical trials, currently underway, will determine the effect of classic MR blockers on CV events and mortality in subjects with stage 3b CKD and in dialysis patients, and whether in patients with type 2 diabetes mellitus and CKD, optimally treated and with high risk of CV and kidney events, the addition of finerenone to their treatment produces cardiorenal benefits. Large randomized trials have shown that sodium glucose type 2 cotransporter inhibitors (SGLT2i) reduce mortality and the development and progression of diabetic and nondiabetic CKD. There are pathophysiological arguments, which raise the possibility that the triple combination ACEi or ARBs, SGLT2i and aldosterone antagonist provide additional renal and cardiovascular protection."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0632_10411", "title": "[Resistant hypertension in non-dialysis chronic kidney disease].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Resistant hypertension is defined as blood pressure that remains above the target of <140/90 mm Hg in the general population and <130/80 mm Hg in people with diabetes mellitus or chronic kidney disease (CKD) in spite of the use of at least three full-dose antihypertensive drugs including a diuretic, or as blood pressure that reaches the target by means of four or more drugs. Hypertension is a frequent complication in CKD and a determining factor in the progression of renal damage, especially in proteinuric and diabetic patients, as well as contributing to a high cardiovascular risk. Clinical practice guidelines recommend blood pressure levels below 130/80 mm Hg in all CKD patients, but the target is reached in only a small proportion (10-20%), both in nephrology and non-nephrology settings. The resistance to antihypertensive treatment may be considered one of the causes of the poor achievement of blood pressure targets in CKD patients."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.009615384615384616, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0751_6740", "title": "[Underestimated frequency of resistant hypertension in predialysis nondiabetic patients].", "score": 0.009615384615384616, "content": "The real prevalence of resistant hypertension (RH) is unknown. Studies suggest that it affects 10%-15% of patients treated for hypertension by primary care physicians. RH is defined as blood pressure (BP) remaining above the goal despite the use of optimal doses of 3 or more medicines of different classes (including a diuretic). It means BP >140/90 mm Hg for the general population and >130/80 mm Hg for patients with diabetes or kidney disease. Prior to diagnosing a patient as having RH, it is important to document medication compliance and exclude white-coat hypertension, inaccurate BP measurement, and secondary causes. The role of aldosterone in RH has gained increasing recognition. There is strong evidence for the use of spironolactone as a highly effective antihypertensive agent. Aldosterone plays a significant role in RH pathogenesis, primarily due to its vasoconstrictive effects and the possibility of altering vascular compliance. In RH, there is a high prevalence of cardiac and extra-cardiac target organ damage. It is known that BP control in chronic kidney disease is the key factor for reducing cardiovascular risk and renal disease progression. The objective of the study was to evaluate the prevalence of RH in predialysis nondiabetic (CKD stage I-IV) patients."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0776_20919", "title": "[Treatment of type 2 diabetes mellitus in patients with chronic kidney disease. Grupo de Trabajo para el Documento de Consenso sobre el tratamiento de la diabetes tipo 2 en el paciente con enfermedad renal crónica].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Chronic kidney disease (CKD) and type 2 diabetes mellitus (T2DM) are highly prevalent chronic diseases, which represent an important public health problem and require a multidisciplinary management. T2DM is the main cause of CKD and it also causes a significant comorbidity with regard to non-diabetic nephropathy. Patients with diabetes and kidney disease represent a special risk group as they have higher morbi-mortality as well as higher risk of hypoglycemia than diabetic individuals with a normal kidney function. Treatment of T2DM in patients with CKD is controversial because of the scarcity of available evidence. The current consensus report aims to ease the appropriate selection and dosage of antidiabetic treatments as well as the establishment of safety objectives of glycemic control in patients with CKD. "}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.009433962264150943, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0938_17806", "title": "[What is the goal blood pressure in non-diabetic chronic kidney disease?]", "score": 0.009433962264150943, "content": "High blood pressure during renal disease is highly prevalent and an important risk factor for cardiovascular disease and renal progression. Its optimal management is therefore necessary to improve the prognosis of patients. Several trials concerning the blood pressure target in patients with chronic non-diabetic kidney disease have been published in recent years, we will detail them in this article in order to determine which blood pressure target provides the best benefit in terms of progression of renal diseases and cardiovascular prevention."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0891_23265", "title": "[Managing hypertension in patients with chronic kidney disease - implications of the SPRINT study].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Optimal blood pressure control is a key measure in slowing the progression of kidney disease and reducing the cardiovascular risk in patients with chronic kidney disease, although the target BP remain controversial. The SPRINT (Systolic Blood Pressure Intervention Trial) demonstrated that intensive treatment of hypertension brings a spectacular reduction in the risk of major cardiovascular events and all-cause mortality in older non-diabetic patients at high cardiovascular risk and chronic kidney disease and mild proteinuria."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009259259259259259, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0679_5397", "title": "[Diabetes and chronic kidney disease: lessons from renal epidemiology].", "score": 0.009259259259259259, "content": "In industrialized countries, renal epidemiology is faced with the growing epidemic of diabetes as cause of renal involvement or as an associated condition. In France, recent studies estimate that 400,000+ diabetics have a glomerular filtration rate lower than 60 mL/min/1.73 m², and that 7000+ are prevalent in dialysis. The vast majority has type 2 diabetes. In type 1 diabetes, renal prognosis improved over the last decade due to available aggressive glycemic control and treatment with renin-angiotensin system inhibitors. Diabetes has a negative impact on survival in end-stage renal disease, particularly for type 1 diabetes patients and for women with diabetes. In type 2 diabetes, improvement in early access to renal transplant could lead to improvement in outcomes, whereas they are usually contra-indicated for transplant because rapid decline in cardiovascular status on dialysis. All these epidemiological data help us to implement preventing measures and further researches in order to improve diabetes patient prognosis."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0050_2505", "title": "[Renal function in diabetic children and adolescents. Relation to the duration and level of control of the disease].", "score": 0.009174311926605505, "content": "We have evaluated different aspects of the kidney function of 68 diabetic children and adolescents with the aim of estimating the prevalence of nephropathy and its influential factors. In addition, the kidney function is followed for an additional 18 months. The results are compared with those obtained from a group of healthy children of the same ages. No clinical nephropathy existed, with only 4 (5.97%) and 8 cases of incipient nephropathy and microalbuminuria, respectively, being demonstrated. The urinary albumin excretion rate (AER) is very clearly connected with the duration and the metabolic control of diabetes. Elevated values for AER were also observed in poorly controlled diabetics and those with prolonged evolution. Nevertheless, the last point may be secondary to the development of puberty, since with the same duration of diabetes (under 5 years), the proportion of pubertal patients with microalbuminuria is higher than that for prepubertal children."}, {"id": "pubmed23n1121_19919", "title": "[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].", "score": 0.00909090909090909, "content": "A "la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società" sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai "mitico" Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la"Comunità" facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica "hub & spoke") prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità."}, {"id": "pubmed23n0331_3781", "title": "[Role of hypertension in determining valvular diseases in patients with chronic uremia and dialytic treatment].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Patients in chronic dialysis have a higher prevalence of cardiovascular morbidity and mortality, together with higher prevalence of hypertension and valvular diseases. It is not clear whether aortic and mitral defects are linked to the effect of chronic dialysis (for instance hypercalcaemia or hyperparathyroidism) or to hypertension. In order to see whether these factors could independently affect the single valve diseases we studied 48 patients in chronic dialysis. Patients were divided into hypertensive and normotensive. A population of hypertensive and another of normotensive, non-dialyzed patients served as control. The presence of valvular disease was searched by mean of echocardiography. We also investigated the length of dialytic treatment and the levels of parathyroid hormone in order to see if any correlation with the single valve defects existed. Aortic stenosis and insufficiency were not related to hypertension suggesting that circulating factors are likely to be involved in the pathogenesis of this valvulopathy (chi 2 = 6, p < 0.01 between hypertensive and normotensive in dialysis; chi 2 = 6.1, p < 0.01 between patients in dialysis and normotensive non uremic, for aortic stenosis; chi 2 = 12.1, p = 0.02 between non uremic normotensive and dialyzed, for aortic insufficiency). On the contrary for mitral regurgitation we did not find differences between dialyzed patients and controls (chi 2 = 18.2, p < 0.0001 between uremic hypertensive and controls). There was a significant difference in both groups between hypertensive and normotensive subjects suggesting that hypertension plays an important role in this valvulopathy. Mitral and aortic calcifications were more frequent in the uremic patients (55% in hypertensive uremics, 33% in normotensive uremics, 16 and 25% in non uremics)."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009009009009009009, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0673_17577", "title": "[Prevalence of chronic kidney disease in patients with type 2 diabetes mellitus treated in primary care].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The frequency and clinical impact of chronic kidney disease (CKD) in type 2 diabetes patients (DM2) and the benefits of early intervention highlights the need for close collaboration in detection and management between Nephrology and Primary Health Care. Our objectives were to estimate the prevalence of CKD in DM2 patients controlled by primary care and evaluate the need to early referral of CKD DM2 patients to renal specialists. patients older than 18 years of age, with analysis made for any reason in the 16 Health Centers of Health Sector Alcañiz (84,340 inhabitants)during 2008. age, sex, serum creatinine,urine albumin/creatinine ratio, glycated hemoglobin,potassium and hemoglobin. We calculated the estimated glomerular filtration rate (eGF) by the MDRD formula. Were viewed the Consensus Document S.E.N.-SEMFyC ERC 2008 criteria for referral to renal specialists. Of the 16,814 patients enrolled, 3,466 (20.6%) had DM2. In DM2 patients, the prevalence of CKD was 34.6% (IC 95%, 33-36.2). eGF <60 ml/min/m2 was recorded in 25.2% of DM2 patients. In this subgroup the prevalence of albuminuria was 31.7%. Met criteria for referral to renal specialists 104 (3%) DM2 patients and 132 (1%) non diabetic patients(p <0.0001). The prevalence of DM2 in the Health Centers is high, with frequent presence of CKD and albuminuria. An important percentage of patients meets the referral S.E.N.-SEMFyC criteria. The collaboration with primary care is essential in early detection and monitoring of these patients, and common primary care and nephrology protocols are need.Key words: Chronic kidney disease. Diabetes"}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n1166_3733", "title": "[Sub-analyses of the DAPA-CKD study: new data on the use of sodium-glucose cotransporter type 2 inhibitor in the treatment of chronic kidney disease].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Sodium-glucose cotransporter inhibitors updated their position in the therapy of patients with type 2 diabetes mellitus due to proven nephro- and cardioprotective effects. The DAPA-CKD study, performed among individuals with CKD of various etiologies, was also conducted in a mixed population, including patients without type 2 diabetes, showed the ability of dapagliflozin to reduce the risk of the primary combined endpoint (eGFR<15 ml/min/1.73 m Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0479_9475", "title": "[Mortality in treated sleep apnea syndrome].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Obstructive sleep apnea is common and considered to be a risk factor for hypertension, stroke and coronary disease. Accordingly, the presence of sleep apnea is probably a predictor of premature death. Continuous positive airway pressure is an effective treatment of obstructive sleep apnea. It has been demonstrated that such treatment improves daytime sleepiness and quality-of-life. To determine mortality in obstructive sleep apnea patients treated with nasal continuous positive airway pressure, we followed 296 patients given continuous positive airway pressure for 11 years 6 months. At the end of the study 26 of the 296 patients had died, mainly from cardiovascular disease. Mortality was 7% (95% confidence interval: 3%-9%) at 5 years. Three independent factors of death identified by forward stepwise selection were included in a Cox analysis. These factors were 1) smoking as a categorical covariate (>30 pack-years), 2) age and 3) forced expiratory volume in 1 s. When the 52 patients with an associated chronic obstructive pulmonary disease (forced expiratory volume in 1 s/vital capacity<0.65) with obstructive sleep apnea were excluded form analysis, mortality of the 244 remailing patients was 2% at 5 years, a rate observed in the general population. Subsequently, it appears that nasal continuous positive airway pressure corrects for the risk of premature death suspected in obstructive sleep apnea patients. Mortality in obstructive sleep apnea patients treated with continuous positive airway pressure is near to that of the general population, particularly when patients with an associated chronic respiratory disease are excluded."}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."}, {"id": "pubmed23n0301_348", "title": "[Comparative study of high-frequency jet ventilation in 4 types of patients undergoing laryngeal microsurgery].", "score": 0.008695652173913044, "content": "To study high frequency jet ventilation (HFJV) in patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD) who are obese or who have tracheal or laryngeal stenosis, conditions which are often found in patients undergoing microsurgery of the larynx (MSL), comparing the results with those for a group of controls, patients with no stenosis who were also undergoing MSL. Eighty patients were distributed in four groups as follows: those meeting the criteria for a diagnosis of COPD (n = 20), those who were overweight (n = 24), those with stenosis over 50% of the laryngeal opening (stenosis group, n = 10) and those with no associated pathology (control group, n = 26). HFJV was administered through a 2.2 mm internal diameter orotracheal injection catheter, using an Ergojet CVT (Temel, S.A.). The ventilatory protocol was as follows: rate 100 breaths/min, inspiratory time 30%, generator pressure (GP) 2.2 to 3.3 kg/cm2 and FiO2 70% to 90%. We analyzed the GP administered, jet volume (Vjet) delivered, maximum (PAWmax) and minimum (PAWmin) airway pressures, oxygen hemoglobin saturation (SpO2), partial pressures of O2 (pO2) and CO2 (pCO2) in arterial blood, and end-tidal pressure of CO2 (PETCO2) at baseline and 10 and 20 min after the start of HFJV. Because monitoring was invasive, the study was designed for a small series of patients and we believe it should not be generalized to include all patients undergoing MSL under normal conditions. HFJV had to be abandoned and conventional ventilation used in 4 patients (2 in the COPD group and 2 in the obese group). Ventilation was judged adequate in the remaining patients, with the observations that in the COPD group, pO2 levels were lower than in the control group at the 10 min readings and pCO2 levels were higher at both the 10 and 20 min readings. PAW levels were higher throughout the procedure in both the COPD and stenosis groups. In the obese patients, pCO2 was higher at both the 10 and 20 min recordings. HFJV provides effective ventilation for most patients undergoing MSL, even if they are obese or have COPD or laryngeal stenosis."}]}}}}
+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[45, 64]], "word_ranges": [[6, 11]], "text": "La 1 non è efficace,"}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[66, 140]], "word_ranges": [[11, 23]], "text": "la 2 non è efficace per una lesione organica con elettromiografia normale,"}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[141, 211]], "word_ranges": [[23, 36]], "text": "la 4 non è necessaria perché la lesione è solo dello sfintere esterno,"}, "5": {"exist": true, "char_ranges": [[212, 308]], "word_ranges": [[36, 54]], "text": "la 5 non è indicata in una lesione che può essere riparata con la chirurgia con buoni risultati."}}, "full_answer": "La risposta è 3 sfinteroplastica chirurgica. La 1 non è efficace, la 2 non è efficace per una lesione organica con elettromiografia normale, la 4 non è necessaria perché la lesione è solo dello sfintere esterno, la 5 non è indicata in una lesione che può essere riparata con la chirurgia con buoni risultati.", "full_answer_no_ref": "La risposta è [HIDDEN] sfinteroplastica chirurgica. La [HIDDEN], la [HIDDEN] per una lesione organica con elettromiografia normale, la [HIDDEN] perché la lesione è solo dello sfintere esterno, la [HIDDEN] in una lesione che può essere riparata con la chirurgia con buoni risultati.", "full_question": "Una donna di 26 anni ha presentato incontinenza fecale dopo un parto strumentale prolungato. È stata eseguita un'ecografia endoanale ed è stata osservata una sezione dello sfintere anale esterno di ampiezza pari a 30°. Lo studio elettrofisiologico mostra un'innervazione normale. Qual è il trattamento più appropriato?", "id": 91, "lang": "it", "options": {"1": "Trattamento medico con regole igieniche e dietetiche.", "2": "Biofeedback sfinterico.", "3": "Sfinteroplastica chirurgica.", "4": "Riparazione chirurgica del pavimento pelvico.", "5": "Sfintere anale artificiale."}, "question_id_specific": 35, "type": "CHIRURGIA GENERALE", "year": 2012, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1068_16309", "title": "Implant of Self-Expandable Artificial Anal Sphincter in Patients With Fecal Incontinence Improves External Anal Sphincter Contractility.", "score": 0.012688750098822043, "content": "External anal sphincter contractility significantly contributes to control the passage of stool. An artificial anal sphincter placed into the intersphincteric space is a safe and effective procedure to treat fecal incontinence, even if its mechanism of action has not been fully elucidated. The aim of this study was to evaluate external anal sphincter contractility changes after a self-expandable hyexpan prostheses was implanted into the intersphincteric space of the anal canal and clinical outcomes compared. This was a prospective clinical study. The study was conducted at a university teaching hospital. Consecutive patients affected by fecal incontinence for at least 6 months after failure of conservative treatment were included. All of the patients underwent 10-prostheses implantation and were examined preoperatively and postoperatively by endoanal ultrasound and anorectal manometry. Fecal incontinence symptoms were assessed by severity scores. The external anal sphincter muscle tension was calculated using a specific equation. Thirty-nine patients (34 women; median age = 68 y) were included in the study; no morbidity was registered. After a median follow-up period of 14 months, both the median maximum voluntary squeeze pressure and the median inner radius of the external anal sphincter significantly increased. A statistically significant increase of external anal sphincter muscle tension was detected. A decrease of any fecal incontinence symptom and an improvement in severity scores were observed at the last follow-up examination. The external anal sphincter contractility was significantly higher in patients reducing incontinence episodes to solid stool by >50% and improving their ability to defer defecation for >15 minutes. This was a single-center experience with a relatively small and heterogeneous sample size, patients with a potentially more severe disease because our institution is a referral center, and an absence of quality-of-life evaluation. Artificial anal sphincter implantation improved the external anal sphincter muscle tension; there was a positive correlation between its increase and the clinical outcome. See Video Abstract at http://links.lww.com/DCR/B468. ANTECEDENTES:La contractilidad del esfínter anal externo contribuye significativamente al control del paso de las heces. Un esfínter anal artificial colocado en el espacio interesfinteriano es un procedimiento seguro y eficaz para tratar la incontinencia fecal, incluso si su mecanismo de acción no se ha definido por completo.OBJETIVO:El objetivo de este estudio fue evaluar los cambios en la contractilidad del esfínter anal externo después de la implantación de una prótesis de hyexpan autoexpandible en el espacio interesfinteriano del canal anal y comparar los resultados clínicos.DISEÑO:Estudio clínico prospectivo.ENTORNO CLINICO:El estudio se realizó en un hospital universitario.PACIENTES:Pacientes consecutivos afectados por incontinencia fecal durante al menos 6 meses, tras fracaso de tratamiento conservador.INTERVENCIONES:Todos los pacientes fueron sometidos a la implantación de 10 prótesis, y fueron examinados pre y postoperatoriamente mediante ecografía endoanal y manometría anorrectal.PRINCIPALES MEDIDAS DE VALORACION:Los síntomas de incontinencia fecal se evaluaron mediante puntuaciones de gravedad. La tensión del músculo del esfínter anal externo se calculó mediante una formula específica.RESULTADOS:Treinta y nueve pacientes (34 mujeres; mediana de edad 68 años) fueron incluidos en el estudio; no se registró morbilidad. Después de un período de seguimiento medio de 14 meses, tanto la presión de compresión voluntaria máxima media como el radio interior medio del esfínter anal externo aumentaron significativamente. Se detectó un aumento estadísticamente significativo de la tensión del músculo del esfínter anal externo. En el último examen de seguimiento se observó una disminución de cualquier síntoma de incontinencia fecal y una mejora en las puntuaciones de gravedad. La contractilidad del esfínter anal externo fue significativamente mayor en los pacientes que redujeron los episodios de incontinencia a heces sólidas en más del 50% y mejoraron la capacidad para diferir la defecación durante más de 15 minutos.LIMITACIONES:Experiencia de un solo centro; tamaño de muestra relativamente pequeño y heterogéneo; pacientes con una enfermedad potencialmente más grave porque nuestra institución es un centro de referencia; ausencia de evaluación de la calidad de vida.CONCLUSIONES:La implantación del esfínter anal artificial mejoró la tensión muscular del esfínter anal externo; hubo una correlación positiva entre su aumento y el resultado clínico. Consulte Video Resumen en http://links.lww.com/DCR/B468."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009900990099009901, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0833_23529", "title": "[TREATMENT OF URINARY INCONTINENCE AFTER RADICAL PROSTATECTOMY USING TRAINING OF PELVIC MUSCLES UNDER THE CONTROL OF BIOFEEDBACK].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Urinary incontinence (UI) is one of the most frequent complications of radical prostatectomy (RPE) performed for prostate cancer. Conservative methods of treatment include pelvic floor muscle training under the control of biofeedback (BFB). This method was applied in 87 patients who underwent radical prostatectomy. 42 (48.3%) patients for 2-4 sessions had achieved skill of isolated contraction of the perineum muscles with minimal participation of anterior abdominal wall muscles. Another 45 (51.7%) patients required support in the form of biofeedback for two EMG channels. The best time for observed regression of clinical symptoms was 5.1 months. In patients with stable skill of isolated pelvic muscle contractions this parameter was 4 months, and in the absence of sustainable skill of isolated contractions - 9.4 months (p=0.001)."}, {"id": "pubmed23n1028_18191", "title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."}, {"id": "pubmed23n0329_13267", "title": "[Passive electrostimulation therapy of the anal sphincter is inferior to active biofeedback training].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Anal incontinence can be treated by conservative therapy if a significant anatomical sphincter defect has been excluded. We compared electrostimulation therapy with biofeedback training in a prospective study. Results showed that up to two thirds of all patients can be treated successfully, whereby the results of biofeedback were better than those of electrostimulation."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0604_12444", "title": "[Treatment of stress urinary incontinence with perineal biofeedback by using superficial electrodes].", "score": 0.009708737864077669, "content": "We analyze the pelvic floor muscles treatment outcomes by using biofeedback (BFB) with electromyography with superficial electrodes in women diagnosed as having stress urinary incontinence (SUI). Besides, we compare this treatment with pelvic floor muscle exercises (PFME) plus vaginal electrostimulation. 85 women with stress urinary incontinence, aged 42 - 74 years. We divided the patients in two groups: Group 1 (N = 50): This patients carry out a perineal biofeedback with superficial electrodes without electrostimulation, and Group 2 (N = 35): This patients were treated with pelvis floor muscle exercices and vaginal electrostimulation. All patients carry out two session per week (of 30 minutes each one) during ten weeks. We assess the outcomes through international urinary incontinence questionnaires (IU-5 and ICIQ-SF) and urinary incontinence related quality of life test (King's questionnaire). Student t-test and Fisher Exact test were used, p < 0.05 was considered statistically significant. No difference was found in the age average of both groups. 84% of patients of group 1 and 80% of patients of group 2 were cured with the treatment. We assumed they were cured when incontinence episodes not happened or they do not need to use absorbent materials. In the Group 1, 50% of patients in the fourth week and 84% in the tenth week were cured. In the Group 2, 71.42% of patients in the fourth week and 80% in the tenth week were cured. In the Group 2, eight patients (22.85%) complained side effects. Both groups improved the quality of life similarly. Grade 1 and grade 2 stress urinary incontinence treatment by using perineal biofeedback with superficial electrodes electromyography is better or similar to more invasive treatments. Also pelvic floor muscle exercices plus vaginal electrostimulation have good outcomes although some patients complain side effects. Both conservative treatments are effective and feasible."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009615384615384616, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0303_21556", "title": "[Biofeedback: a simple and efficient method in the treatment of fecal incontinence].", "score": 0.009615384615384616, "content": "To search in retrospectively and prospectively from the efficacy of biofeedback training in patients with fecal incontinence and to investigate the determinant factors of improvement of the patients. The incontinent patients were evaluated in phases: I: In 37 subjects, 14 men and 23 women, aged between 13 and 82 years, biofeedback training was done, and the efficacy was determined retrospective form. II: In 14 patients, 2 men and 12 women, aged between 19 and 79 years, biofeedback training was done, and rectal balloon sensitivity, force of contraction and motor/sensitivity index were evaluated in prospective form before and after biofeedback training. In the group of the patients studied in phase I, findings were: 21 patients (60%) complete continence, 12 (34%) improvement, and 2 (5.7%) without change. In the group of the patients studied in phase II, findings were: 8 patients (57%) complete continence, 4 (29%) improvement and 2 (14%) without change. In patients with complete continence there was a decrease in rectal balloon sensitivity (P < 0.05) and an increase of the motor/sensitivity index (P < 0.05), before and after biofeedback training. Biofeedback is a simple, painless and effective treatment for patients with fecal incontinence. It allows to improve rectal sensitivity and to increase the motor/sensitivity index, determinant for patients continence."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009523809523809525, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0075_6372", "title": "[Results of biofeedback on incontinence caused by anorectal atresia].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Eight patients with anorectal incontinence because of anorectal atresia, aged between seven and seventeen years, following surgical treatment with Romualdi-Soave procedure in seven cases and with PSARP in one case, have received biofeedback training to improve their continence. Clinical evaluation has been performed with a new numeric punctuation method that allows a quantitative and precise appraisal of incontinence (Incontinence Punctuation: IP). From a clinical point of view, biofeedback training has increased 4.16 points IP in patients in whom the method has been effective. It has prolonged the mean duration of voluntary contraction in 5.9 sec. and elevated in 13.6 mm. Hg. the maximal pressure contraction. In two patients, clinical evolution and manometry measurements indicated surgical treatment and PSARP was performed, improving IP in 5.5 points. We considered biofeedback training, when indicated, an adequate and innocuous technique to achieve an important clinical continence improvement in these patients."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0378_11072", "title": "[Pelvic floor rehabilitation as treatment of female urinary incontinence. Our experience].", "score": 0.009433962264150943, "content": "We refer herein on a simple program of rehabilitation that may be a first approach the treatment of, U.S.I. In our urodynamic service, we treated 38 female patients, affected by this condition, aged between 37-73 years. The same procedure was applied to all the patients, consisting of 10 seances twice weekly, during which we subjected the patients to biofeedback and vaginal electrostimulation of 50 Hz frequency. The results after 3 months were: 38% restored to normal, 51% improved, 11% unchanged; after 1 year were: 27% restored to normal, 49% improved, the remaining unchanged. As a whole, perineal rehabilitation by this technique can be curative in selected cases and, should it be necessary, can be repeated; its advantages are simplicity, low cost and lack of collateral effects. Motivation and compliance on the part of the patients are, anyhow, the chief factor of success. Moreover, the procedure does not preclude alternative treatments. It is suitable to chose cases where surgery is not so, or else is ill-accepted or has failed."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0388_21102", "title": "[Incidence and treatment of postprostatectomy urinary incontinence. Personal experience].", "score": 0.009345794392523364, "content": "To evaluate frequency of postprostatectomy urinary incontinence in order to establish the last invasive and most efficacious treatment to completely restore urinary incontinence. Between 1992 and 2000, twenty-four patients with retropubic postprostatectomy urinary incontinence were studied. The symptoms reported by all patients referred to lack of control of urine with consequent leakage upon activities exerting increased abdominal pressure (sneezing, lifting of heavy weights). These patients were submitted to urodynamic examinations and the degree of incontinence was further evaluated from the number of pads used daily (slight, 0-1; medium 2-3; severe, >3). Mean follow-up was three years, eight months. Of the twenty-four patients, twenty (83%) presented stress incontinence, two (8.5%) urge incontinence, and two (8.5%) a mixed type incontinence. Eighteen patients (36%) reported slight precocious incontinence which disappeared spontaneously within three-six months. Six patients (12%) reported total incontinence which had not improved within twelve months, in four of these patients, continence was achieved by means of perineal rehabilitation whilst in the remaining patients, use of pads (up to three pads/day) was necessary, due to failure of rehabilitation. Once the need has been established for radical anatomic prostatectomy which offers the possibility of postoperative continence, perineal rehabilitation represents the first choice treatment on account not only of the high percentage of successful results but also due to low invasiveness, whilst the use of the AMS 800 sphincter offers the only solution in those forms of severe incontinence refractory to less invasive forms of treatment."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009259259259259259, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0580_20475", "title": "[Treatment of the dysfunction of the pelvic floor].", "score": 0.009259259259259259, "content": "The perineum is formed by muscle-aponeurotic elements that are integrated under the control of the nervous system. Their alterations are responsible for urogynecological, coloproctologic and sexual pathologies. In order to obtain a successful treatment, it is obliged not to forget the role that plays the perineum in those pathologies. The treatment of the dysfunction of the pelvic floor groups conservative techniques and procedures like changes in life habits, behavioural therapy, biofeedback, electroestimulation (neuromodulation and peripheral electrical stimulation) and training with muscular exercises of the pelvic floor (perineal rehabilitation). The objective of all of them is to improve or to obtain the urinary continence, the strengthening of its musculature to be able to balance pelvic static, to improve the local vascularization and the anorrectal function besides securing a satisfactory sexuality."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0836_11296", "title": "[Biofeedback effectiveness in patients with fecal incontinence].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Fecal incontinence is defined as an involuntary bowel movement through the anal canal in inadequate time and place. There are different types of therapies for the management of fecal incontinence, being biofeedback therapy one of the most effective techniques. The aim of this study was to evaluate the necessary number of sessions of biofeedback electromyographyc therapy to achieve the maximum sphincteric complex contraction. Descriptive, retrospective and longitudinal study. 65 patients with fecal incontinence were included. Weekly electromyographyc biofeedback therapies were applied, with a maximum of 6, in which the sphincteric complex contraction was measured. A two ways Friedman analysis was made to determine the significant differences between the sessions. A total of 65 patients were evaluated for fecal incontinence. The values for pelvic floor contraction were significantly higher in the third session, and did not show any significant difference in posterior sessions. The maximum contraction of the sphicnteric complex was achieved in the third weekly biofeedback session, without any significant differences in the posterior sessions."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00909090909090909, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0479_21743", "title": "[The treatment of fecal incontinence].", "score": 0.00909090909090909, "content": "The treatment of faecal incontinence includes: the education of the patient, medical therapy, biofeedback and sphincteric exercises, surgical therapy. Conservative, non-surgical treatment is almost always the initial therapeutic approach, except in those cases in which an evident defect of the sphincter muscle is present. Surgical treatment has seen a noteworthy increase in the last fifteen years as a consequence of the development of new surgical techniques. These techniques include: external anal sphincter plasty, pelvic floor plasties, sacral neuromodulation, muscular transpositions with or without electrostimulation, artificial anal sphincter. These procedures may be employed as first or second level treatment depending on the type of pathology considered and its aetiology. The 1st results achieved by surgical treatment authorise us to believe that reconversion with artificial sphincter is a valid alternative to graciloplasty, notwithstanding the fact that its costs are higher. Attentive pre- operative assessment of patients is important. Patients must be strongly motivated and able to manage the new condition. Although further studies are necessary, the degree of satisfactory of the 1st patients operated is the best stimulus for pursuing the development of this technique."}, {"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.009009009009009009, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."}, {"id": "pubmed23n0317_10898", "title": "[Video laparoscopic surgery and rectal prolapse. Our experience in rectopexy].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Laparoscopy is gaining an important role in the treatment of benign colorectal disorders. The aim of this study is the evaluation of clinical and functional results in 4 patients submitted to a laparoscopy rectopexy according to Wells. Four females (22-76, mean 53.7 years) affected from a total rectal prolapse with fecal incontinence underwent this procedure from 1993 through 1995. Six months after surgery, at the end of a rehabilitation program consisting of kinesitherapy, bio-feedback and electrostimulations, all patients have been re-evaluated by means of a clinical exam, anorectal manometry, defecography. Preliminary results seem satisfactory and may allow to prefer this approach instead of the traditional open one."}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0412_2296", "title": "[Rehabilitation in female stress urinary incontinence].", "score": 0.008928571428571428, "content": "To know the results of a pelvic floor muscle training program in the treatment of female stress urinary incontinence. Information phase: patient is informed about the disease, her anatomy, the objectives to be reached and how to perform the exercises. Treatment phase: 6 weeks of visual and auditory biofeedback assisted pelvic floor exercises to develop the pelvic floor muscles. Follow-up phase: one, 3, 6 month and 1 year visits with control for muscle evolution, motivation reinforcement and improvement of the symptoms. 412 Women underwent pelvic floor rehabilitation in a 4 year period, 45.9% were cured, 38.8% improved and 15.3% were treatment failures. Pelvic floor rehabilitation can cure female urinary stress incontinence and diminishes the number of surgical procedures and hospital costs in the treatment of urinary incontinence."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0552_11023", "title": "[Fecal incontinence: role of anal sphincter rehabilitation].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Fecal incontinence is a highly disabling symptom which causes the patient to gradually abandon all forms of social, family and working relationships. Rehabilitation was adopted initially in cases of surgical failure and considered as being only palliative. In our study we tested an original rehabilitation protocol for faecal incontinence which embraces 3 methods--physio-kinesitherapy, electrostimulation and biofeedback--in what we have called \"anal sphincter functional rehabilitation\". The study was conducted in 196 patients (61 M, 135 F) mean age 42.9 (range: 11-86), with faecal incontinence of varying aetiology. The 3 methods were carried out simultaneously in 3 one-hour sessions a week. The protocol envisaged 15 consecutive sessions at the end of which a first assessment was made of the results achieved. Therapeutic success was achieved in 93.4% of cases. The results obtained with our protocol do not differ from those reported by other Authors and we can therefore state that functional rehabilitation of the anal sphincter is to be viewed not merely as a valid alternative to surgery, but as the therapy of choice for fecal incontinence."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n0293_19455", "title": "[Urinary stress incontinence: rehabilitation treatment of the pelvic floor].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The authors inspected 112 patients with diagnostic urogynecologic and urodynamic criteria. They suffered from urinary stress incontinence. Forty patients effected rehabilitative therapy of the pelvic floor with visits twice weekly with a method which included: pelvic muscle exercises, biofeedback and functional electrostimulation. The patients were divided into two groups in accordance with the kind of urinary stress incontinence: in the first group there were patients with genuine urinary stress incontinence, in the second group patients with mixed urinary stress incontinence. The results at the end of treatment reported a proportion of success of 66% in the first group and of 54% in the second group."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0363_10451", "title": "[Pelvic floor exercise and biofeedback in women with urinary stress incontinence].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Stress urinary incontinence is a medical and social problem. In the past decade there has been increased awareness of this condition and the number of those affected who seek help is increasing. Treatment is usually surgical-elevation of the bladder neck. Pelvic floor exercise is an accepted conservative treatment modality used for mild to moderate cases who have not yet completed their families. We present our results in 30 women, aged 28-71 years, av. 49% with genuine stress incontinence treated with pelvic floor exercise and biofeedback. 14 patients (46.7%) were completely cured and 15 (50%) were improved. In only 1 was there no improvement. Our results show significant improvement in the duration and intensity of pelvic floor contractions after treatment. Pelvic floor exercise with biofeedback is a very important treatment modality, requiring a highly motivated patient and a physiotherapist specialized in pelvic floor exercise."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}]}}}}
+{"correct_option": 5, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[671, 943]], "word_ranges": [[94, 139]], "text": "In base al primum non nocere e al fatto che non è particolarmente rilevante ai fini del trattamento se si tratta di una malattia focale o generalizzata, non è necessario ripetere una biopsia epatica, che non fornirebbe ulteriori informazioni, e la prima domanda è esclusa."}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[193, 670]], "word_ranges": [[27, 94]], "text": "Il diabete mellito provoca alterazioni epatiche simili: accumulo di grasso negli epatociti, fibrosi centroacinare, infiltrato infiammatorio da parte di neutrofili polimorfonucleati e degenerazione ialina del mallory perinucleare. Tenendo conto di ciò, possiamo escludere la seconda domanda (si tratta di accumuli di grasso intracellulare, non di accumuli di glicogeno) e la quarta (se anche il diabete causa una situazione del genere, non c'è motivo di diffidare del paziente)."}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[193, 670]], "word_ranges": [[27, 94]], "text": "Il diabete mellito provoca alterazioni epatiche simili: accumulo di grasso negli epatociti, fibrosi centroacinare, infiltrato infiammatorio da parte di neutrofili polimorfonucleati e degenerazione ialina del mallory perinucleare. Tenendo conto di ciò, possiamo escludere la seconda domanda (si tratta di accumuli di grasso intracellulare, non di accumuli di glicogeno) e la quarta (se anche il diabete causa una situazione del genere, non c'è motivo di diffidare del paziente)."}, "5": {"exist": true, "char_ranges": [[985, 1101]], "word_ranges": [[143, 162]], "text": "nella fase iniziale queste alterazioni sono reversibili quando la noxa scompare, per cui ci rimane la risposta n. 5."}}, "full_answer": "I cambiamenti descritti nella domanda corrispondono a una situazione pre-cirrotica precoce. Sebbene l'alcol sia la sostanza tossica più comune che causa questa condizione, non è l'unica causa. Il diabete mellito provoca alterazioni epatiche simili: accumulo di grasso negli epatociti, fibrosi centroacinare, infiltrato infiammatorio da parte di neutrofili polimorfonucleati e degenerazione ialina del mallory perinucleare. Tenendo conto di ciò, possiamo escludere la seconda domanda (si tratta di accumuli di grasso intracellulare, non di accumuli di glicogeno) e la quarta (se anche il diabete causa una situazione del genere, non c'è motivo di diffidare del paziente). In base al primum non nocere e al fatto che non è particolarmente rilevante ai fini del trattamento se si tratta di una malattia focale o generalizzata, non è necessario ripetere una biopsia epatica, che non fornirebbe ulteriori informazioni, e la prima domanda è esclusa. Fortunatamente per l'ipotetico paziente, nella fase iniziale queste alterazioni sono reversibili quando la noxa scompare, per cui ci rimane la risposta n. 5.", "full_answer_no_ref": "I cambiamenti descritti nella domanda corrispondono a una situazione pre-cirrotica precoce. Sebbene l'alcol sia la sostanza tossica più comune che causa questa condizione, non è l'unica causa. Il diabete mellito provoca alterazioni epatiche simili: accumulo di grasso negli epatociti, fibrosi centroacinare, infiltrato infiammatorio da parte di neutrofili polimorfonucleati e degenerazione ialina del mallory perinucleare. Tenendo conto di ciò, possiamo escludere la seconda domanda (si tratta di accumuli di grasso intracellulare, non di accumuli di glicogeno) e la quarta (se anche il diabete causa una situazione del genere, non c'è motivo di diffidare del paziente). In base al primum non nocere e al fatto che non è particolarmente rilevante ai fini del trattamento se si tratta di una malattia focale o generalizzata, non è necessario ripetere una biopsia epatica, che non fornirebbe ulteriori informazioni, e la prima domanda è [HIDDEN]. Fortunatamente per l'ipotetico paziente, nella fase iniziale queste alterazioni sono reversibili quando la noxa scompare, per cui ci rimane la risposta n. 5.", "full_question": "Un uomo di 56 anni, diabetico e in moderato sovrappeso, presenta un'epatomegalia discreta. Il paziente indica di non essere un bevitore abituale, solo eccezionalmente beve del vino. Una biopsia epatica mostra accumuli di vacuoli citoplasmatici chiari nel 50% degli epatociti. Molteplici focolai infiammatori con neutrofili, degenerazione ialina di Mallory e fibrosi intorno alle venule epatiche terminali. Indicare la risposta corretta per questo caso:", "id": 65, "lang": "it", "options": {"1": "La biopsia deve essere ripetuta per vedere se i cambiamenti sono diffusi.", "2": "La diagnosi è glicogenosi epatica associata a diabete.", "3": "I cambiamenti istologici sono irreversibili e finiscono per portare alla cirrosi.", "4": "La lesione è chiaramente causata dall'alcol, nonostante il paziente lo neghi.", "5": "È importante ridurre il peso e controllare adeguatamente il diabete per evitare il possibile sviluppo di cirrosi."}, "question_id_specific": 218, "type": "ANATOMIA PATOLOGICA", "year": 2011, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0332_261", "title": "[Kidney transplantation in patients with type I and type II diabetes mellitus].", "score": 0.009900990099009901, "content": "A total of 618 patients with end-stage renal disease received kidney transplants between 1980 and September 1996. Twenty eight of them were diabetics. Better results were achieved for type 1 diabetic patients than for type 2 (mortality: 5.9% vs 27.3%; functioning graft: 88.2% vs 72.7%). The morbility was also higher in those patients (infections: 81.8% vs 29.4%; vascular complications: 45.5% vs 17.6%). Actuarial patient and graft survival were lower for type 2 than for non diabetic patients. For type 1 diabetics the results are similar to those for non diabetics. Better results can probably be achieved by restricting the selection criteria. The decision to transplant or maintain on dialysis should be made on a case by case basis."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0399_7723", "title": "[Renal histological lesions in patients with type II diabetes mellitus].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Diabetic glomerulosclerosis is the most frequent cause of renal disease in patients with type II diabetes mellitus (DM), sometimes accompanied by vascular lesions. However, other glomerular pathologies are important in these patients. The aim of this study was to evaluate the prevalence of non-diabetic nephropathy (NDN) in selected patients with type II DM, and to identify clinical markers that may predict its presence in this population. We reviewed 20 renal biopsies performed on twenty patients with type II DM. Nine of them showed diabetic nephropathy (DN) (45%), whereas eleven showed NDN (55%): 1 IgA nephropathy, 3 vasculitis and 7 membranous nephropathy. We found no differences between the two groups with regard to sex, duration of DM, insulin therapy, glycosylated haemoglobin, proteinuria, presence of nephrotic syndrome, hypertension, serum IgA level or renal size. The NDN group had haematuria in 63.6%, whereas the patients with NDN had it in 44.4% (NS). Body mass index was higher in NDN patients (30 +/- 6.7 vs 22 +/- 2.9; p < 0.01), The same was true for creatinine clearance (82.2 +/- 51.4 ml/m vs 40.4 +/- 19.6 ml/m; p < 0.05). The age at the moment of diagnosis was higher in ND patients (67 +/- 11.2 vs 54.3 +/- 4.6; p < 0.05). The 3 patients who had diabetic retinopathy were found to have DN on renal biopsy (diagnostic specificity = 100%), although 66.7% of the patients with diabetic glomerulopathy had no retinopathy. We conclude that patients with type II DM with renal findings suggesting non-diabetic renal disease frequently it have NDN, and a renal biopsy must be performed. The presence of retinopathy has a predictive value of 100% in predicting DN, therefore its existence may make this diagnostic procedure unneccesary."}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0506_12025", "title": "[Hand skin heating: a new method for the evaluation of conduit artery endothelial function in insulin-dependent diabetic patients].", "score": 0.009708737864077669, "content": "The presence of an altered endothelium-mediated flow-dependent dilatation (FDD) of peripheral conduit arteries in insulin-dependent diabetic patients without microangiopathy is still controversial. We studied 10 normotensive and non atherosclerotic insulin-dependent diabetic patients (D group) without complication (neuropathy, microalbuminuria or neuropathy) and 10 control subjects (C group) matched for age, sex and BMI. Radial artery diameter (RAD, echotracking) and flow (RAF, Doppler) were measured at baseline and during FDD in response to distal hand skin heating (from 34 to 44 degrees C). a method developed to increase RAF by stable steps by decreasing gradually hand skin vascular resistance. Endothelium-independent dilatation was evaluated by administration of glyceryl trinitrate (GTN: 0.3 mg spray). At baseline, there was no difference between group for RAF (C: 18 +/- 5 vs D: 18 +/- 2 mL/min; NS) and RAD (C: 2.51 +/- 0.12 vs D: 2.54 +/- 0.07 mm; NS). Heating induced in the diabetic group a smaller increase in RAF (C: 473 +/- 126% vs D: 262 +/- 63%; p<0.05) and RAD (C: 22.6 +/- 2.6% vs D: 16.1 +/- 1.8%; p<0.01). This last result remains significant when the increase in RAF was included into the analysis of RAD variation during heating (p<0.05). GTN-induced dilatation was similar in the 2 groups. Our results obtained by use of the hand skin heating method demonstrate the presence of an abnormal arteriolar skin reactivity and an altered peripheral conduit artery endothelium-dependent dilatation in uncomplicated insulin-dependent diabetic patients. The early identification of these anomalies, with negative prognostic value, could contribute to the management of these patients."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009615384615384616, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0545_10630", "title": "[What values should be used to diagnose microalbuminuria in patients with diabetes mellitus?].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Diabetic nephropathy (DN) is a complication of diabetes mellitus (DM) associated with increased morbi-mortality. The identification of individuals at high risk for DN will make its prevention more effective. Urinary albumin excretion rate (UAER) is still the best marker for DN development and progression. It is also a major risk factor for macrovascular disease. High-normal albuminuria (< 20 microg/min) is still associated with development of micro- and macroalbuminuria. UAER has a continuous relationship with the development of renal and cardiovascular disease, without a cutoff point from which there is a highly increased risk. However, in clinical practice we need a reference value in order to guide the patient's treatment. Some evidence indicates values of UAER between 5 and 10 microg/min as a new cutoff point for the diagnosis of microalbuminuria. In conclusion, the association between UAER and the renal and cardiovascular outcomes seems to be continuous and is already present with UAER within the normal range. The adoption of a UAER value around 5 to 10 microg/min as risky could identify patients that should receive earlier and more aggressive treatment of modifiable risk factors."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0401_7415", "title": "[Diabetic cardiomyopathy: concept, heart function, and pathogenesis].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The diabetic cardiomyopathy is a disease caused by diabetes and is characterised by the presence of diastolic and/or systolic left ventricular dysfunction. Diabetes may produce metabolic alterations, interstitial fibrosis, myocellular hypertrophy, microvascular disease and autonomic dysfunction. It is thought that all of them may cause cardiomyopathy. Other abnormalities that are usually associated with diabetes such as hypertension, coronary artery disease and nephropathy should be excluded before diagnosing diabetic cardiomyopathy. There is no evidence that diabetic cardiomyopathy alone can produce heart failure. However, subclinical ventricular dysfunction has been described in young asymptomatic diabetic patients without other diseases that could affect the cardiac muscle. In these cases we should consider that diabetes is the only cause of the myocardial disease. More studies are needed to know the natural history of diabetic cardiomyopathy."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009433962264150943, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0363_122", "title": "[GLycemic control in the diabetic patient. Recommendations after the DCCT and UKPDI studies].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Diabetes mellitus is a chronic disorder characterized by microvascular and cardiovascular complications that substantially increase the morbidity and mortality associated with the disease. Several studies showed the association between the complications of diabetes and elevated blood glucose levels. Clinical trials have also demonstrated that treatment that lowers blood glucose reduces the risks of diabetic complications (mainly microvascular complications). The control of diabetes is assessed by frequent measurements of HbA1c. A reasonable goal in type 1 diabetes is a value of HbA1c < or = 7.2%. In type 2 diabetes, the optimal goal is a value of HbA1c < or = 6.5%, but a value < or = 8% seems to be an acceptable goal in these patients."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0233_9463", "title": "[Essential hypertension and diabetes].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Exchangeable sodium (E-Na), plasma volume (PV), and plasma renin activity (PRA) have been studied in 19 patients with essential hypertension and diabetes, and the results compared to those of non-diabetic patients with benign essential hypertension. None of the cases had renal disease or hypertension with systolic predominance. E-Na was 114 +/- 9.74 (SD), significantly superior to that of normal subjects (p less than 0.001). An elevated E-Na was observed in 52.6% of the diabetic group, while PV was normal. PRA levels were normal in most patients, mean 1.28 +/- 1.97 ng ml-1 h-1, only two patients disclosing an elevated PRA (10.5%). No relationship was found between PRA and age, blood pressure, and E-Na. From the comparison of results between diabetic and non-diabetic hypertension patients it appears that: 1) no differences between mean PRA and E-NA exist, although a greater percentage of diabetics have an elevated E-Na, and 2) in the non-diabetic group there is a positive correlation between E-NA and PV, while in the diabetic group such a correlation is negative (p less than 0.05). The finding of an elevated body sodium in patients with essential hypertension and diabetes probably represents a true abnormality in the body composition of these patients, although there is no explanation for the fact that it is unassociated to an increase of the plasma volume, as opposed to essential hypertension in non-diabetics."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.009259259259259259, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0313_2771", "title": "[Prognostic factors of microalbuminuria in diabetes mellitus type 1].", "score": 0.009259259259259259, "content": "The prophylaxis in diabetic nephropathy begin with the knowledge of factors that affect on the microalbuminuria. We designed a retrospective study with a follow-up of 8.4 +/- 2.9 years, in 75 patients with diabetes mellitus type 1: group A (n = 34) with microalbuminuria: group B (n = 41) without microalbuminuria. We tried to know the factors related to the on set of albuminuria. The mean Hb A1c was: Group A 8.7 +/- 1.5%; Group B 8.1 +/- 1% (p < 0.02). Patients that actually have microalbuminuria presented several years before a blood pressure (TA) greater than the group without microalbuminuria (Group A: TA systolic [TAS] 124.5 +/- 13 versus Group B 110.6 +/- 1 mmHg; p < 0.0001); (Group A: TA diastolic [TAD] 69.2 +/- 7 versus Group B 66.6 +/- 6 mm Hg; p < 0.0001). We confirm the influence of metabolic control on the microalbuminuria's beginning and the arterial blood pressure is greater in the group of patients with microalbuminuria actually."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009174311926605505, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0013_1673", "title": "[Determinación of islet-cell antibodies in different groups of diabetics (author's transl)].", "score": 0.009174311926605505, "content": "The discovery of islet-cell antibodies (ICA) has served to reinforce the theory that the pathogenesis of diabetes is immunologic. These antibodies have been found in the serum of diabetics who also had other autoimmune diseases and in that of most insulin dependent diabetics. ICA were detected by an indirect immunofluorescent technique using human pancreas tissue as a substrate. In this study two human islet cell adenomas were employed; their cell composition was analyzed by means of this technique with antihormone antibodies marked with fluorescein. Serum from 74 diabetic patients and 45 normal controls were studied using this substrate. Twenty-three of the 56 insulin-dependent diabetics were in the first clinical stage of the disease; 18 of them (78%) were positive for ICA. The other 33 insulin-dependent diabetics had the disease for over 3 years; six of these (36%) were positive. Anticellular antibodies were detected also in two of the 18 patients who were not insulin-dependent (5%). There was only one case of positivity among the controls (2%). These figures are similar to those of previous studies. It has been shown that the incidence of islet-cell antibodies drops rapidly after the fifth week of the disease; it depends primarily on the stage of development and has little to do with the age of the patient at the onset of the disease. Knowledge about these antibodies makes it easier to classify diabetics and to arrive at a prognosis regarding possible later insulin-dependence. These antibodies may be a consequence or even the cause of the destruction of the pancreatic islets provoked by a viral infection and perhaps determined by a predisposing genetic factor."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.00909090909090909, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0083_5150", "title": "[Is there an etiopathogenic relationship between diabetes mellitus and chronic diffuse hepatopathy?].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Standard biochemical studies to rule out Diffuse Hepatopathy are performed in 60 diabetic patients in different grades of compensation, having no previous hepatic disease. In order to determine the degree of glucemic compensation, Glicosilated Haemoglobin A1C was analyzed. None of the studied parameters showed statistical difference between the four studied groups (DID, NIDD, compensated versus non compensated), indicating that the specific diabetic heatopathy does not exist. We conclude that the hepatotrophic effect of insulin could be related to previous hepatic lesiones, having no influence when the liver architecture is preserved."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009009009009009009, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0700_4521", "title": "[What strategy for the screening of coronary artery disease in type 1 diabetes?].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Screening benefits for silent coronary artery disease in type 2 diabetes patients has been recently questioned following the publication of the DIAD study. For type 1 diabetes, there are no specific screening recommendations. For these patients, duration of the disease and microvascular complications are to be taken into account in assessing the risk of coronary artery disease. Intensive glycemic control reduces cardiovascular mortality. Other cardiovascular risk factors are also to be taken into consideration in assessing coronary risk, and should also be treated aggressively. Given the lack of prospective studies evaluating screening benefit for silent coronary artery disease in type 1 diabetes patients, screening strategies should be assessed depending on the context."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008928571428571428, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0482_16460", "title": "[Early detection of diabetic nephropathy in children and teenagers with type I diabetes].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Microalbuminuria (MA) is a noninvasive marker which has to be effected for all the patients in order to watch the appearance of the kidney disease. The aim of this study was the identification of the MA and of its associated factors within a lot of 110 children and teenagers suffering from type 1 diabetes mellitus. Persistent MA (the incipient diabetic nephropathy) was detected in the case of 10 patients (9%) and the intermittent one at 13 of them (11.8%). In all the cases, a poor glycemic control was associated, the average of the Hb A1c being higher than 10%. The progression of MA was associated with high blood-pressure values in the case of 2 patients and other chronic complications were present at 15 of them. In conclusion, we detected MA in 20.8% of the patients and its prevalence was significantly associated with poor glycemic control."}, {"id": "pubmed23n0966_6425", "title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.", "score": 0.008849557522123894, "content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."}, {"id": "pubmed23n0315_15179", "title": "[Vascular wall and diabetes mellitus: what complications and why?].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The absolute risk of cardiovascular events is three times higher in diabetics than in non-diabetics. This risk can be due either to specific microvascular complications, or to macrovascular complications, which are non-specific but more frequent, earlier, and of poorer prognosis in diabetics than in non-diabetics. The link between hyperglycaemia and microvascular diseases has been well established in insulin-dependent diabetes. Conversely, no specific treatment strategy has been established to decrease cardiovascular risk in non-insulin-dependent diabetes, especially taking into consideration the level of hyperglycaemia."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0635_4370", "title": "[Diabetic nephropathy and cardiovascular risk].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The importance of the early detection of diabetic nephropathy is because it is a cardiovascular risk marker and it indicates the existence of vascular changes associated to an increase risk of having a cardiovascular event in diabetes mellitus type 1 (DM 1), as well as in type 2 (DM 2). Microalbuminuria is a risk factor for overall cardiovascular and coronary mortality in the patients with DM 1. Total mortality is increased in patients with DM 2 and microalbuminuria with a RR of 1.8, and it is related to microalbuminuria levels even below the considered normal range (20 microg/min and/or 30 mg/day). For this reason, the definition of microalbuminuria must be reviewed in the patients with DM 2. More studies are needed to confirm the predictive power of microalbuminuria in cardiovascular and coronary disease."}, {"id": "pubmed23n0885_1885", "title": "[National epidemiological surveillance systems of mesothelioma cases].", "score": 0.008695652173913044, "content": "INTRODUZIONE: sebbene la relazione causale tra esposizione ad amianto e malattie neoplastiche sia ben nota, in molti Paesi il consumo del materiale è ancora rilevante e crescente. A causa della lunga latenza, nei Paesi dove è stato bandito (come in Italia) è oggi in corso un'epidemia di malattie correlate ad amianto. OBIETTIVI: descrivere i sistemi di sorveglianza dei mesoteliomi attivi nel mondo mediante un'analisi comparativa. è stata condotta una revisione bibliografica della letteratura disponibile sui sistemi di sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi attivi nel mondo, comparando metodi e risultati disponibili. RISULTATI: sistemi di ricerca dei casi incidenti e di analisi anamnestica dei soggetti ammalati sono attivi solo in Italia, Francia e Corea del Sud. I Paesi presso i quali sono attivi sistemi di rilevazione e controllo dei casi incidenti di mesotelioma sono quelli in cui vige il bando dell'amianto e che hanno sperimentato consumi rilevanti in passato. Non sono stati istituiti sistemi epidemiologici di sorveglianza in molti Paesi dove il consumo di amianto è ancora importante (inclusi Russia, Cina, India e Brasile). CONCLUSIONI: si conferma l'importanza dei sistemi di sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi per la sanità pubblica, il sostegno alle politiche di welfare e la prevenzione dei rischi. Lo sviluppo di progetti per tendere a una maggiore uniformità nei metodi di ricerca dei casi, di classificazione delle diagnosi e dell'esposizione e nelle tecniche di analisi dei dati potrebbe consentire una maggiore fruibilità dei dati aggregati. La disponibilità di dati internazionali confrontabili può essere di stimolo all'adozione di provvedimenti di bando internazionale."}, {"id": "pubmed23n0013_10844", "title": "[Renal diabetes. Apropos of 103 cases in children].", "score": 0.008695652173913044, "content": "A longitudinal study of 103 cases of renal glycosuria (94 families) led to the following conclusions. 1. When the condition is genetically determined, it is probably inherited as an autosomal recessive. 2. There is no relationship with diabetes mellitus. 3. The renal glycosuria is persistent but does not get worse."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008620689655172414, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0504_8147", "title": "[Diagnosing type 2 diabetes mellitus: in primary care, fasting plasma glucose and glycosylated haemoglobin do the job].", "score": 0.008620689655172414, "content": "To determine the validity of glycosylated hemoglobin (HbA1c) values as a method to diagnose type 2 diabetes mellitus (DM2) in a population at risk seen in primary care. Cross-sectional analytical study. Data were obtained for the Raval Sud study population (epidemiologic study of alterations in glucose metabolism in a population at risk). 454 subjects from this population (mean age, 65 +/- 3 years; 52% male) at high risk for DM2, seen at a primary care center, were included in the study. We recorded demographic data and laboratory values for fasting plasma glucose (FPG), oral glucose tolerance test (OGTT), and HbA1c. The diagnostic criteria used for DM2 were those published by the WHO in 1999. Values for HbA1c were expressed as the number of standard deviations (SD) above the mean. Levels of HbA1c correlated with FPG (r=0.72) and glucose levels 2 h after oral glucose overload (r=0.43). Thirty percent of the patients with FPG between 110 and 125 mg/dL had HbA1c values higher than the reference limits. A combined technique based on FPG>125 mg/dL or FPG 110-125 mg/dL with HbA1c > or = 3 SD (5.94%) showed a sensitivity of 92% and a specificity of 95%. When FPG is inconclusive (110-125 mg/dL), an HbA1c value more than 3 standard deviations above the mean (>5.94%) is useful in suggesting a likely diagnosis of diabetes and identifying patients who require treatment."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[81, 229]], "word_ranges": [[14, 37]], "text": "I portatori del proto-oncogene hanno di solito tumori tiroidei precoci, per cui la tiroidectomia radicale è di solito raccomandata prima dei 5 anni."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "La risposta corretta è la 4. Mi sembra una domanda più endocrina che pediatrica. I portatori del proto-oncogene hanno di solito tumori tiroidei precoci, per cui la tiroidectomia radicale è di solito raccomandata prima dei 5 anni. Ovviamente ho dovuto cercare questo dato... non è molto frequente nella nostra pratica abituale.", "full_answer_no_ref": "[HIDDEN] Mi sembra una domanda più endocrina che pediatrica. I portatori del proto-oncogene hanno di solito tumori tiroidei precoci, per cui la tiroidectomia radicale è di solito raccomandata prima dei 5 anni. Ovviamente ho dovuto cercare questo dato... non è molto frequente nella nostra pratica abituale.", "full_question": "Una bambina di 5 anni, completamente asintomatica, si reca dal pediatra per il controllo periodico. Si rivolge a lei perché la madre è stata operata per un tumore alla tiroide e la nonna è morta 10 anni fa per un feocromocitoma. L'approccio terapeutico prioritario che adotteremo sarà:", "id": 50, "lang": "it", "options": {"1": "Esame fisico approfondito con monitoraggio della pressione sanguigna per valutare se il bambino può avere una malattia familiare.", "2": "Analisi biochimica con calcitonina. 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La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0302_18529", "title": "[Preventive thyroidectomy in hereditary medullary thyroid gland carcinoma].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Screening for hereditary medullary thyroid carcinoma (MTC) includes both calcitonin stimulation tests and DNA analysis. Positive results of these diagnostic procedures are indicators for the presence of neoplastic C-cell hyperplasia or an asymptomatic MTC. Thyroidectomy and lymphadenectomy of the first compartment are mandatory in both conditions even in young children."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0603_12533", "title": "[Is immediate prophylactic thyroidectomy indispensable in familiar medullary thyroid carcinoma?].", "score": 0.00980392156862745, "content": "To emphasize the importance of genetic studies in family members and early prophylactic thyroidectomy in oncogene mutation carriers in the management of familiar medullary thyroid carcinoma. A retrospective review of families with familiar medullary thyroid carcinoma treated at our center in the last 7 years was performed. We identified a total of 7 families who has isolated prevalences with thyroid malignancies. Forty members of the 7 families were screened for gene RET mutations. Prophylactic total thyroidectomy was performed in every RET mutation gene carriers. In all families the index case were patients with medullary thyroid carcinoma presenting at a mean age of 37.25 years (range 23-42). The RET oncogen mutation was in codon 634 in exon 11 (multiple endocrine neoplasia type 2A) in all these patients. Fourteen gene carriers were identified with a mean age of 20 years (range 7-37), eleven of whom had medullary thyroid carcinoma at the time of surgery. Five of the gene carriers were children, with a mean age of 11 years (range 7-16), four of whom had microcarcinoma and one had metastatic carcinoma at the time of surgery. After surgery no hypoparathyroidism or recurrent nerve paralysis were documented. No pediatric patient has presented with phaeochromocytoma or hypoparathyroidism to date Four of the five children have normal calcitonin levels (< 2 pg/ml) and they are free of disease. The one who presented metastatic carcinoma has recurrent disease and is awaiting surgical treatment. Genetic studies of family members related to patients with familiar medullary thyroid carcinoma and RET mutations is indispensable. The RET mutation in codon 634 exon 11 was found to be the most frequent association. Prophylactic thyroidectomy is the only curative treatment and has minimal complications when performed by expert surgeons. Early thyroidectomy is recommended since distant metastatic spread can occur at early age."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0373_11639", "title": "[Usefulness of RET proto-oncogene in the diagnosis of hereditary-type medullary carcinoma of the thyroid. Correlation with surgical findings].", "score": 0.009708737864077669, "content": "In about 25% of cases medullary thyroid carcinoma (MTC) is hereditary. In this group is possible to detect germline point mutations of the RET proto-oncogene in about 95% of the studied cases. The purpose of the present paper is to confirm the value of the RET in the screening of the hereditary MTC. We studied 43 subjects at risk for a Multiple Endocrine Neoplasia Type 2A Syndrome. RET analysis was positive for MEN 2A in 22 subjects. Fifteen of the 22 have undergone a total thyroidectomy at our facility. Histopathological study of the surgical specimens confirmed the presence of a MTC in all the cases. According with our experience. RET analysis is a 100% sensitive and specific method of hereditary MTC screening, and we think it has obvious advantages over the calcitonin tests in technical, economic and ethic aspects."}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0762_19979", "title": "[Prophylactic thyroidectomy in medullary thyroid cancer].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Medullary thyroid cancer (MTC) is genetically determined in 30% to 35% of cases, notably through multiple mutations in the RET protooncogene located on chromosome 10, for which a genotype-phenotype relationship determines age of onset. There are three phenotypes: MEN 2 A and B, and isolated familial MTC. The type of mutation determines 3 levels of aggressiveness. Current guidelines recommend thyroidectomy during the first months of life for patients with very-high-risk (level 3) mutations and before 5 years of age for high-risk (level 2) mutations. There are no precise recommendations for lower-risk mutations, for which the surgical decision also depends on the calcitonin level and family history. We describe 18 patients who underwent prophylactic surgery. Regardless of the mutation, all patients with a normal preoperative calcitonin level were cured. However, surgery was performed later than recommended, for various reasons, including late genetic diagnosis and parents' opposition."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0693_6694", "title": "[Phenotype of the C634Y mutation in the RET proto-oncogene in MEN2A: report of a family].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Genetic testing of RET proto-oncogen allows an early diagnosis of Multiple Endocrine Neoplasia syndrome type 2 and establish a correlation between genotype and clinical manifestations. The purpose of this study was to demonstrate the benefits of an early diagnosis with genetic testing followed by prompt surgery on the cure of MTC versus a later diagnosis with serum calcitonin. Retrospective descriptive study of 8 members of a MEN 2A family by C634Y mutation. We performed serum calcitonin screening until 1999 and subsequently RET genetic testing was obtained. Carriers underwent total thyroidectomy and periodic determination of calcitonin, urinary metanephrines, calcium, phosphorus and neck and abdominal imaging techniques. Five patients were diagnosed by calcitonin familial screening and all of them have high calcitonin by now. Three patients were diagnosed by genetic testing (an adult and two children) and they are free of disease. Calcitonin was closely monitored in children and they underwent surgery when it started to raise, at 6 and 10 years old respectively, finding nodular C-cell hyperplasia in both. Of 8 carriers 3 developed pheochromocytomas, bilateral and asynchronous, one-half had normal urinary metanephrines and two of them were simultaneous with MTC. No patient had biochemical data suggesting hyperparathyroidism although in one patient multiple parathyroid adenomas were found at thyroidectomy. RET genetic analysis has achieved an early diagnosis and treatment with no development of MTC in our patients, adjusting the time and type of surgery and allowing a genotype-phenotype correlation. It demonstrates how a genetic alteration is associated with a pathology that we can prevent and manage improving the prognosis of our patients."}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."}, {"id": "pubmed23n0328_2721", "title": "[Usefulness of the genetic study in the diagnosis of medullary carcinoma of the thyroid].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Germ-line mutations in the RET proto-oncogene are associated with multiple endocrine neoplasia type 2A (MEN 2A) and with familial medullary thyroid carcinoma (FMTC). Detection of these mutations allows the identification of the affected kindred members, who will develop medullary thyroid carcinoma (MTC) in 100% of cases. We studied 24 patients of two kindreds (MEN 2A and FMTC). Basal calcitonin levels and pentagastrin-stimulated calcitonin were measured in all patients. The RET mutations were detected by DNA analysis. The RET mutations were identified in 14 patients. Two of them had been operated in the past, 2 refused operation and 4 were living abroad. In the 6 remaining, only one showed a thyroid mass, basal calcitonin was normal in all patients except one, and pentagastrin-stimulated calcitonin was negative in 2 patients. Total thyroidectomy was performed in all cases. Histology showed C-cell hyperplasia in all patients and MTC in 5 of them. In MEN 2A and FMTC DNA analysis allows the identification of RET mutation carriers, in which presymptomatic thyroidectomy allows and improvement in survival."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0570_8417", "title": "[Medullary thyroid carcinoma].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Medullary thyroid carcinoma (MTC) is developed from thyroid C cells that secrete calcitonin (CT). MTC represents 5-10% of thyroid cancers with a 1-2% incidence in nodular thyroid diseases. Diagnosis is usually made by a solitary nodule often associated to nodal metastasis and confirmed by a high basal CT level which represents its biological marker. MTC may present as a sporadic form and in about 30% of case as a familial form as a part of multiple endocrine neoplasia syndrome, an hereditary dominant inherited disease related to germline mutation of the proto-oncogene RET. Both biological (CT) and genetic (RET) markers allows the optimal diagnosis and treatment of MTC; the former allows screening and early diagnosis of MTC by routinely CT measurements in nodular thyroid diseases that make the adequate and complete surgery required to be performed. The former leads to diagnose familial MTC and to identify at risk subjects in whom early or prophylactic surgery may be performed. Treatment of MTC is based on the complete surgical resection: total thyroidectomy associated to central and laterocervical nodal dissection. For locally advanced or metastatic MTC, complete cervical surgery is required and needs to be associated to other systemic treatments: as chemotherapy is not very efficient, radioimmunotherapy and RET target gene therapy (mainly tyrosine kinase inhibitors) appears as possible valuable therapeutic options for the future. Prognosis of MTC is mainly related to both the stage of the disease and the extend of the initial surgery. Ten-year survival is about 80% when the patients are not surgically cured and reaches 95% when the biological marker CT is normalized after surgery."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009259259259259259, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0216_3560", "title": "[Use of thyrocalcitonin for the detection of familial medullary cancers in children].", "score": 0.009259259259259259, "content": "The preoperative diagnosis of medullary thyroid carcinoma (MTC) can be made by measuring serum calcitonin levels (CT). If the patient has a thyroid nodule--sporadic or familial MTC--the serum CT will be raised but in the familial form of the disease, the diagnosis should be made at a much earlier, subclinical stage when surgery can be curative: this is possible when raised hormone levels are observed after stimulation tests. However, as this form of cancer sometimes presents late, repeated stimulation tests are necessary, with all the difficulties that it implies, in all patients with normal hormone levels in whom it is impossible to exclude tumoral heredity, whether they belong to a family with a case of sporadic MTC or to a healthy branch of a family affected by heredity."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009174311926605505, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0658_19846", "title": "[Prophylactic thyroidectomy in multiple endocrine neoplasia syndrome].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Multiple endocrine neoplasia (MEN) 2a consists on medullary thyroid carcinoma, pheochromocytoma and hyperparathyroidism. The identification of the RET proto-oncogene in 1993 has changed the prognosis of the disease. We have retrospectively studied the patients diagnosed of MEN 2a in our centre for the last 7 years in order to establish the most adequate age to undergo surgery. We present ten patients diagnosed with MEN 2a, whose ages ranged from 1.5 to 11 years old. Mean age at time of operation: 6,4 years An ultrasound study, calcitonin determinations and cathecholamines and urinary metanephrine levels were obtained before surgery. The surgical treatment is based on total total thyroidectomy, in selected cases lymph node resection in the central zone lf the neck. The most frequent RET mutation is the one affecting codon 634 (exon 10), which was found in children. Both of them had an alteration in codon 611 (exon11). No complications appeared after surgery and hospital discharge took place in the 2nd-4th day after surgery. Pathological findings were medullary thyroid microcarcinoma (MTMC) in 3 out of 10 patients, calcitonin preoperative tests were high in one of them. No tumoral cells were found in the lymph nodes. During the follow up period, 9 out of 10 from the operated patients, maintained normal calcitonin, CEA, PTH, calcium, cathecholamines and urinary metanephrine levels. Since there are 3 cases of MTC in patients between 3 and 6 years old, and diagnostic test data are not conclusive, we thoroughly recommend prophyilactic thyroidectomy at early ages, from 3 to 4 years old."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.00909090909090909, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n0495_6204", "title": "[Diagnosis and management of asymptomatic MEN 2 gene carriers].", "score": 0.00909090909090909, "content": "RET genetic testing affords valid clinical strategies in the diagnosis and management of MEN 2. For at risk family members, the test provides accurate diagnosis of gene carriers and best chance of cure of medullary thyroid carcinoma by prophylactic total thyroidectomy. The test results, however, may have medical, psychological, ethical, and social effects on the individuals as well as their families, it is important for an individual to know the potential consequences and to give an informed consent before having the genetic test. Health care providers should make efforts to be aware of these potential effects and to support a tested individual throughout the entire screening process."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009009009009009009, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0298_22244", "title": "[Medullary cancer of the thyroid].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Although rare (10% of thyroid cancers), medullary thyroid cancer is remarkable by the presence of a specific biological marker; elevation of blood calcitonin. It allows its preoperative diagnosis and this extensive surgery which is the only efficient treatment. The possibility of hereditary form (30%) must always be kept in mind; they can now be detected by genetic screening since specific mutations on Ret gene have been recently discovered. Follow up and early treatment of at risk subjects in a family is therefore possible and permits definitive surgical cure."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008928571428571428, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0657_25236", "title": "[The RET gene and medullary thyroid cancer: from mutations to the planning of therapy].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The RET gene codes for a tyrosine kinase receptor, expressed in neural crest derived cells playing a central role during embryogenesis. The RET proto-oncogene is responsible for medullary thyroid cancer and multiple endocrine neoplasia type 2. To date, more than 50 germline point mutations have been described. A specific correlation between genotype and phenotype is well recognized. Genetic testing is predictive of cancer onset, age at onset and biological aggressiveness. In recent years, the concept of codon-oriented prophylactic surgery has been introduced and three levels of risk have been identified on the basis of specific mutations. A review of the literature shows the excellent results of laboratory, genetic and clinical research that have made it possible to reduce medullary thyroid cancer-related mortality."}, {"id": "pubmed23n1137_1437", "title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."}, {"id": "pubmed23n0323_21116", "title": "[Early therapeutic management of patients genetically predisposed to medullary thyroid cancer].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The aim of our study was to study therapeutic results after thyroidectomy in patients positive for predictive genetic analysis and with preoperative calcitonin (CT) response to pentagastlin (Pg) < 150 pg/ml. 36 patients (13 F, 23 M) were selected: 13 F-MTC from 8 families, 22 MEN 2A from 15 families and 1 MEN 2B. They were positive for direct RET mutation analysis. CT was assayed by immunoradiometric method before and after Pg. Pg test results before and after thyroidectomy, age at operation and histologic results were analysed. Mean preoperative peak CT was 82.5 +/- 34.0 pg/ml (22-133): among these 36 patients preoperative basal and peak CT were normal in 16 and 2 patients respectively. F-MTC and MEN 2A patients were different according to their preoperative peak CT levels (58.1 +/- 24.0 vs 97.6 +/- 31.3) pg/ml, p < 0.01) and age at thyroidectomy (20.4 +/- 10.5 vs 11.6 +/- 7.6 years, p < 0.01 by Mann-Whitney test). Total thyroidectomy was performed in all patients at a mean age of 14.8 +/- 9.8 years (2.5-41.7) and was associated with lymph node dissection in 30 cases. The 2 F-MTC patients with normal preoperative peak CT levels had bilateral C-cell hyperplasia (CCH) associated with uni or bilateral micro-MTC. Other patients had uni or bilateral micro MTC except 4 who had isolated CCH without carcinoma. The age of two MEN-2A and 1 MEN 2B patients with micro-MTC ranged from 2.5 to 4.7 yr. Micro MTC was present in 100% of MEN-2A cases after the age of 10 yr. There were no lymph nodes metastases. During postoperative survey, the last PG tests (n = 33) were performed 27.5 months (1-92) after thyroidectomy: peak CT values were always < 10 pg/ml. Thyroidectomy should be performed at a very young age in RET mutation carriers, regardless of the plasma CT values. This choice is justified in NEM-2A and NEM-2B patients but must be discussed in F-MTC families with less aggressive forms of the disease."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0531_3894", "title": "[Prophylactic thyroidectomy in children and young people with hereditary medullary thyroid carcinoma: a Chilean experience].", "score": 0.008771929824561403, "content": "With the availability of the RET proto-oncogene genetic testing, it is possible to perform prophylactic total thyroidectomy among carriers of RET mutation. To evaluate the histological findings and the effects of the prophylactic total thyroidectomy in first-degree relatives of Chilean patients with multiple endocrine neoplasia type 2 (MEN 2) based on the Ret proto-oncogene analysis. Nineteen patients belonging to 11 MEN 2 families underwent total thyroidectomy. Of these, 16 either with C cell hyperplasia (CCH) or microscopic medullary thyroid carcinoma (MTC) were selected for the final analysis. The age at the moment of thyroidectomy ranged from 3 to 24 years (median 9.5). The most common mutation was located in codon 634 (69%) followed by codon 620 (25%). Histopathology revealed MTC in 13 patients (81%, youngest 3 years, oldest ones 19 and 24 years) and CCH in 3. A significant correlation was observed between basal preoperative serum calcitonin/tumor size (r = 0.53, P < 0.05) and age/tumor size (r = 0.56, P < 0.03), but not between basal preoperative serum calcitonin and age. Stimulated preoperative calcitonin levels were confounding and not useful for differentiating CCH from MTC. None of patients in whom cervical dissection was done (9/16) presented lymph node metastases, including the oldest ones. All patients but the older ones were biochemically cured after a mean of 5 years of follow-up. Prophylactic total thyroidectomy should be done early in life because there is an age-dependent progression from HCC to MTC. MTC often precedes biochemical detection of the disease."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0622_11832", "title": "[Serum PTH levels as a predictive factor of hypocalcaemia after total thyroidectomy].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Postoperative parathyroid hormone (PTH) levels as a predictor of hypocalcaemia in patients subjected to total thyroidectomy is analyzed. Prospective study involving 67 patients who underwent total thyroidectomy due to a benign disease. Serum PTH and ionised calcium were measured 20 h after surgery. Sensitivity, specificity and predictive values of PTH and ionised calcium levels were calculated to predict clinical and analytical hypocalcaemia. A total of 42 (62.7%) patients developed hypocalcaemia (ionised calcium<0.95 mmol/l), but only 20 (29.9%) presented with symptoms. PTH concentration the day after surgery was significantly lower in the group that developed symptomatic hypocalcaemia (5.57+/-6.4 pg/ml) than in the asymptomatic (21.5+/-15.3 pg/ml) or normocalcaemic (26.8+/-24.9 pg/ml) groups (p=0.001). Taking the value of 13 pg/ml as a cut-off point of PTH levels, sensitivity, specificity, positive predictive value and negative predictive value were 54%, 72%, 76% and 48%, respectively. On the other hand, sensitivity for predicting symptomatic hypocalcaemia was 95% and specificity was 76%. The test showed a high incidence of false positives (11/30, 36%). Negative predictive value was 97% and positive predictive value was 65%. In multivariate analysis, PTH and ionised calcium were the only perioperative factors that showed an independent predictive value as risk indicators of symptomatic hypocalcaemia. Normal PTH levels 20 h after surgery practically rule out the subsequent appearance of hypocalcaemia symptoms. On the other hand, low PTH levels are not necessarily associated to symptomatic hypocalcaemia due to the high number of false positives."}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.008620689655172414, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "pubmed23n0394_17007", "title": "[Prophylactic total thyroidectomy in children and adolescents with genetic mutations in the RET-protooncogene].", "score": 0.008620689655172414, "content": "Medullary thyroid cancer (C.M.T.) can be a sporadic form generally in adults or a heredofamilial form where the first symptom appears in pediatric and adolescent age. The hereditary form can be isolated or associated with others endocrine neoplasias of type 2: MEN2a (with or without cutaneous lichen amyloidosis) and MEN2b. The responsible gene of the transmission has been identified in proto-oncogene RET localized on chromosome 10. Point form mutations of this proto-oncogene have been found on exons 10 and 11 in MEN2a and on 16 in MEN2b. In our study on 64 subjects, who belong 11 familiar groups, affected by MEN2a, MEN2b and familiar C.M.T., underwent a genetic research to look for point form mutations of proto-oncogene RET with PCR followed by the analysis of restriction. A genetic mutation has been revealed in 25 subjects: 18 were already known affected by MEN2 and so surgical treated and 7 seemed healthy (mean age 17.4 years, range 10-25). These 7 patients has been undergone clinical research and surgical treatment: a total thyroidectomy associated a lymphectomy of the central compartment. 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+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[3, 188]], "word_ranges": [[1, 26]], "text": "Se si sospetta una sindrome compartimentale, la misura d'emergenza invasiva da adottare è la misurazione della pressione intracompartimentale e, a seconda del risultato, il trattamento."}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "3. Se si sospetta una sindrome compartimentale, la misura d'emergenza invasiva da adottare è la misurazione della pressione intracompartimentale e, a seconda del risultato, il trattamento.", "full_answer_no_ref": "3. Se si sospetta una sindrome compartimentale, la misura d'emergenza invasiva da adottare è la misurazione della pressione intracompartimentale e, a seconda del risultato, il trattamento.", "full_question": "Un uomo di 35 anni subisce un'ustione elettrica da alta tensione (3000 volt) a causa del contatto diretto con un cavo nella mano sinistra. 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La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0567_11659", "title": "[Intra-arterial versus auscultation blood pressure values as a function of cuff width].", "score": 0.009900990099009901, "content": "We compared intra-arterial to auscultation blood pressure values using correct (CCW) or standard (SCW) cuff widths. Intra-arterial values were obtained from the radial artery using a digital monitor. Measurements were simultaneously made by two observers: one recorded intra-arterial values, while the other registered values by auscultation (brachial artery). Systolic intra-arterial pressure (mmHg) values were 125.04 vs. 119.75 (CCW), and 124.84 vs 116.39 (SCW). Diastolic pressure values were 68.72 vs. 73.26 (CCW), and 68.63 vs. 70.56 (SCW). Auscultation underestimated systolic pressure, particularly when SCW was used, whereas it overestimated diastolic pressure, when CCW was used. Auscultation using CCW yielded higher agreement of systolic pressure values and lower agreement of diastolic pressure values as compared to intra-arterial blood pressure measurements."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0275_15039", "title": "[Determination of intrauterine pressure using catheter-tip transducer inserted outside fetal membranes].", "score": 0.00980392156862745, "content": "To determining intrauterine pressure outside fetal membranes, we used a catheter-tip transducer to study 20 women before the occurrence membrane rupture. Their mean age was 28.2 +/- 3.4 years and all women were in weeks 37 to 41 of pregnancy when studied. In the first stage of labor, the peak intrauterine pressure was 60.0 +/- 12.5 mmHg (mean +/- SD) when the external os was dilated 4 to 6 cm, 90.0 +/- 14.8 mmHg, at 7 to 8 cm dilation, and 80.0 +/- 11.5 mmHg at 9 cm or greater dilation. Each pressure wave lasted 45 to 55 sec. The highest baseline pressure (28.0 +/- 4.5 mmHg) was obtained when the subjects were sitting. A baseline pressure of 17.0 +/- 4.0 mmHg was obtained in the supine position, as well as a value of 21.0 +/- 3.5 mmHg in the recumbent position. There were no complications related to the catheter-tip transducer. Our findings indicate that this method is both accurate and reliable in determining the amounts of intrauterine pressure to which fetal membranes are subjected."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0134_14335", "title": "[Is automatic oscillometric measurement of blood pressure reliable in hypotension?].", "score": 0.009708737864077669, "content": "The reliability of an automatic oscillometric device for measurement of blood pressure (BP) was assessed in a large range of BP values during intraoperative normotension and induced hypotension. Direct BP measurements were carried out with a radial catheter. Data were compared with those obtained with the oscillometric device placed on the opposite arm. Nine patients were studied, undergoing 234 measurements of BP ranging from 55 to 208 mmHg (7.3 to 27.7 kPa) for systolic blood pressure (Pasys), from 32 to 130 mmHg (4.3 to 17.3 kPa) for diastolic blood pressure (Padia) and from 36 to 154 mmHg (4.8 to 20.5 kPa) for mean blood pressure (Pa). Good correlation between the two techniques was found for Pasys measurements recorded during both normotension and hypotension (r = 0.93; p less than 0.01). 92% of the values recorded with the oscillometric device were lower than those measured invasively. In the other cases (8% of the data), the mean difference between the two techniques was 5.5 mmHg (0.7 kPa). When BP values lower than 90 mmHg (12 kPa) for Pasys, 60 mmHg (8 kPa) for Padia and 70 mmHg (9,3 kPa) for Pa were considered individually, the correlation coefficients were 0.83, 0.73 and 0.77 respectively. These findings suggested that the oscillometric method can be considered as relatively suitable for monitoring moderate hypotension induced by vasodilators. The invasive technique must however remain the method of choice during profound hypotension."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009615384615384616, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0377_2387", "title": "[Cuff pressure in endotracheal intubation: should it be routinely measured?].", "score": 0.009615384615384616, "content": "To determine the relationship between endotracheal tube cuff pressure and post-surgical tracheal pain. Cross-sectional study of forty subjects who required endotracheal intubation for elective surgery allocated into two groups according to tube cuff pressure. Subjects who had cuff pressure equal to or less than 42 Mmhg were assigned to Group A, and those with cuff pressure higher than 42 Mmhg to group B. Cuff pressure measurements were carried out previously to removing the endotracheal tube. Low-pressure, high-volume type of tube was used in all subjects. Tracheal pain was evaluated at 60 min and 24 h after extubation. There were not differences in the intubation time required (117 +/- 36.9 min vs. 133 +/- 64.9 min, p = 0.3) or in the number of tracheal tubes used in both groups. Tracheal pain was similar in both groups 60 min after extubation, but at 24 h persisted only in 10% of subjects in group A and 53.3% of B, p = 0.02. The correlation between tracheal pain and tube cuff pressure at 24 h was 0.76, p = 0.00001. High tube cuff pressure is a related factor to the tracheal pain so must be considered a routine monitoring of cuff pressure and device to avoid cuff pressure that exceeds the necessary minimum."}, {"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.009523809523809525, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."}, {"id": "pubmed23n0098_16059", "title": "[Measurement of venous pressure by Doppler sonography: usefulness and limitations in saphenectomy].", "score": 0.009523809523809525, "content": "After a short mention on the many last methods for venous pressure measurement, the Authors presents a relatively new method of this measurement with the Doppler ultrasonography. They point out its utility with regard to safenectomy by a study on 42 patients whose, at the present, only 10 preliminary results are available. This results allow to verify the opportunity of to value preoperatory and precisely the pressure drop obtainable with the safenectomy."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0075_15512", "title": "[Estimation of systolic pressure in the right ventricle (pulmonary artery) using Doppler and its importance in the detection of pulmonary hypertension].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Using the pulsed Doppler system with a high reparative frequency (HPRF), the authors made within 1 hour and 3 days after diagnostic right-sided catheterization 38 measurements of the trans-tricuspid pressure gradient in 31 consecutive patients. To the gradient calculated from the absolute velocity of flow through the jet of tricuspid regurgitation the authors added two different arbitrarily determined pressure values in the right atrium to obtain the systolic pressure in the right ventricle--RVSP (which assuming the absence of an obstruction between the right ventricle and pulmonary artery equals the systolic pressure in this artery). The calculated RVSP from the Doppler assessment correlated highly significantly with the directly manometrically obtained values of the same indicator (r = 0.973; p less than 0.001). An even closer correlation was obtained when using a differentiated estimate of the pressure in the right atrium/according to the filling of the jugular veins) (r = 0.977; p less than 0.001). From the RVSP values the authors tried to predict the presence of pulmonary hypertension (PH) diagnosed from the median pressure in the pulmonary artery (PAP greater than or equal to 20 mm Hg which was considered conclusive). Using the arbitrarily assessed range of systolic PH greater than 35 mm Hg, the sensitivity of the ultrasonographic estimate was 79% with a 60% specificity, while when the criterium of greater than 40 mm Hg was used, the corresponding values were 64% and 90%.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0368_9844", "title": "[Differences in blood pressure: does the length of time between measurements have an effect?].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Taking blood pressure measurements correctly is essential in order to successfully evaluate a patient's blood pressure from the initial measurement and subsequent measurements over time. With the purpose to determine if the time between blood pressure measurements in an office or clinic bears an influence on any variation in measurement, a study was carried out under which two blood pressure measurements five minutes apart were taken using an automatic instrument in order to evaluate the existence of any differences as well as to identify which arm should be the control arm and to evaluate the absolute measurements between both arms. During this study, the authors observed a decrease in the mean for the repeated blood pressure measurement of 7.7 mmHg (IC 95%: 4.7-10.7 mmHg, p < 0.0001) for the systolic measurement and of 2.9 mmHg (IC 95%: 1.6-4.2 mmHg) for the diastolic measurement. 78% of the patients in this study registered a difference between the two measurements, either systolic or diastolic > or = 5 mmHg. It was not possible to establish a significant relationship between the decrease in these blood pressure measurements and factors such as age, sex, cardiac frequency or hypertension. The control arm was the right arm in 59.3% of the patients. The absolute mean of the differences between both arms was 8.4 mmHg (IC 95%: 6.8-10 mmHg) for the systolic measurements and 5 mmHg (IC 95%: 3.9-6.1 mmHg) for the diastolic measurements. 26 patients, 44.1%, registered a difference in pressure between their arms > or = 10 mmHg."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0275_3235", "title": "[Assessment of left ventricular contractility (Emax) and arterial load (Ea) in humans by transesophageal echocardiography and radial artery pressure tracing].", "score": 0.009259259259259259, "content": "We determined both the slope of the left ventricular end-systolic pressure-volume relation (Emax), which is a measure of contractility independent of loading conditions, and the slope of the arterial end-systolic pressure-stroke volume relation (Ea), which is a measure of arterial load independent of ventricular function, in 10 patients undergoing elective noncardiac surgery. Left ventricular end-systolic volume (Ves) was measured by transesophageal echocardiography and instantaneous left ventricular end-systolic pressure (Pes) was estimated from the dicrotic notch pressure in the radial artery. Emax was calculated during afterload reduction (nicardipine 30 micrograms.kg-1 iv), and the correlation of Emax to either Pes/Ves ratio or MAP (mean arterial blood pressure)/Ves ratio was accomplished in order to investigate whether these indices were clinically useful measurements of ventricular function or not. Ea was also calculated from the data obtained before and 2-3 min after nicardipine iv. The averaged Emax and x-axis intercept (Vo) were 3.11 mmHg.ml-1 and -3.8 ml, respectively. The correlation coefficient obtained between Emax and Pes/Ves was 0.96, and that obtained between Emax and MAP/Ves was 0.97. Ea decreased significantly (P < 0.05) following intravenous nicardipine, demonstrating a decreased arterial load. The direction of changes in Ea was similar to that reported previously in systemic vascular resistance. From these results, we conclude that measurement of Emax (or Pes/Ves, MAP/Ves) and Ea using transesophageal echocardiography and radial artery pressure tracing is feasible and these are a useful tool to estimate left ventricular performance and arterial load during surgery."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009174311926605505, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0104_9221", "title": "[Evaluation of pulmonary systolic arterial pressures by continuous Doppler in tricuspid regurgitation in adults. Apropos of 43 cases].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Forty-three hospital patients with tricuspid regurgitation were prospectively explored by continuous wave Doppler ultrasound to determine their pulmonary systolic arterial pressure. In the absence of pathology of the pulmonary orifice this value corresponds to the sum of the right atrioventricular systolic gradient calculated by Bernoulli's equation DP = 4V2 from the tricuspid regurgitation and the right atrial pressure evaluated by clinical examination. The values obtained are compared with the results of right heart catheterization. Our study showed good correlation (r = 0.90) with a standard error of 8.2 mmHg, the main source of effort being the clinical quantification of right atrial pressure. These results confirm that pulmonary systolic arterial pressure can reliably be measured by this method in the presence of tricuspid regurgitation. The method is of considerable interest in permanent pulmonary hypertension or in emergencies."}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.00909090909090909, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "pubmed23n0223_18491", "title": "[Measuring venous pressure with the Doppler technic statistical data].", "score": 0.00909090909090909, "content": "With reference to the measuring method suggested, we report the pressure indices noted in surgery, in order to compare them with those of non-surgical methods, using the Doppler. We also define some parameters for recording the measurements; failure to observe these might result in inaccuracy of the instrumental findings. We have to consider the index of maximum pressure to be attained using the pneumatic cuff, the lenght of time of compression, and the place at which the measurement is taken."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009009009009009009, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0270_20744", "title": "[Baroreflex regulation and blood pressure variability during rest in the hypertensive patient].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The object of this study was to compare the variability of blood pressure measured non-invasively with the Finapres under resting conditions in hypertensive patients with non-hypertensive subjects matched for age, and to evaluate the relationship between resting blood pressure, i.e. without any stimulation, and the sensitivity of the baroreflex evaluated by crossed spectral analysis (SA). Thirty-four hypertensives (WHO criteria) untreated for three weeks, with a mean age of 50 +/- 7 years, were compared with 60 control subjects with a mean age of 50 +/- 9 years. The blood pressure and heart rate were measured continuously in the dorsal decubitus and standing positions. The direct and crossed SA was undertaken by a specific programme using the fast Fourier method. The average blood pressure of controls differed significantly from that of the hypertensive population (118 +/- 15/65 +/- 10 mmHg vs 157 +/- 20/86 +/- 11 mmHg). The mean heart rate of the hypertensives was faster: 76 +/- 11 vs 67 +/- 10 beats/min (p < 0.001). Under basal conditions, there was greater absolute variability in the hypertensive subjects but the relative variability and heart rate were the same as those of the controls. Direct SA provided additional data by showing that this variability was due to LF oscillations. Crossed SA showed a change in the sensitivity of the slope of regulation of the baroreflex in hypertensives, 7.35 vs 8.68 ms/mmHg (p < 0.05). These results show that, under basal conditions, it is possible to demonstrate an increase in the absolute variability in blood pressure in hypertensive patients.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0058_14165", "title": "[Measurement of arterial blood pressure using the sphygmomanometer-S and the direct method].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Sphygmomanometer--S is the microcomputer device measuring blood pressure (BP) by the noninvasive sphygmooscillographic method following standard algorithm. When compared sphygmomanometer--S with auscultatory method, this device overestimated systolic BP by 7 mm Hg, and underestimated diastolic BP by 9 mm Hg on the average. In other words, sphygmomanometer--S overestimated systolic pressure and lowers diastolic pressure in relation to auscultatory method in the same ratio and value, as the direct method in relation to the auscultatory method. In this study, we evaluated the accuracy of the results obtained by sphygmomanometer--S, with simultaneously recorded radial artery pressure by direct method. In 15 patients 27-60 years of age undergoing cardiac surgery BP was measured by sphygmomanometer--S and direct method simultaneously on the same left upper extremity. We measured direct radial artery pressure using AE 840 Nycotron transducer and Philips amplifier. BP by sphygmomanometer--S was obtained on the same left arm using cuffs of size 11 x 24 cm and 13 x 35 cm. In 15 patients 124 pairs of BP measurement were carried out with sphygmomanometer--S and direct method. The regression equation for systolic, diastolic and mean pressure demonstrated the coincidence of the BP results obtained by sphygmomanometer--S with direct method. The correlation coefficient (r) was 0.97 for systolic, 0.90 for diastolic and 0.92 for mean pressure. Systolic and diastolic pressure measured by the sphygmomanometer--S were 2 mm Hg and mean 0.6 mm Hg higher on the average, than the same pressures obtained by direct method (ryc. 1). These differences were statistically not significant.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.008849557522123894, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."}, {"id": "pubmed23n0105_347", "title": "[Value of the continuous Doppler in the evaluation of gradients of aortic valvular stenosis in the adult].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The purpose of this study, performed in 80 patients with aortic valve stenosis, was to find out whether continuous wave doppler ultrasound was reliable in assessing the severity of the stenosis. Maximum mean and instantaneous transaortic pressure gradients obtained by continuous wave doppler were compared with maximum mean instantaneous and peak to peak gradients simultaneously obtained by cardiac catheterization. 35 patients who underwent aortic valve dilation were explored beforehand and afterwards, which brings up to 115 the total number of gradient comparisons. There was a correlation between maximum instantaneous gradient at doppler and peak to peak gradient (r = 0.62, n = 115, e = 22.5 mmHg, p less than 0.001). A similar correlation was found between maximum instantaneous gradients at doppler and haemodynamics (r = 0.64, n = 80, e = 24.5 mmHg), but correlation between mean gradients was weaker (r = 0.57, n = 80, e = 17.7 mmHg). Maximum and mean instantaneous gradients are underestimated by the doppler method. After exclusion of imperfect doppler curves, correlations were better, notably as regards mean gradients (r = 0.80, n = 18, e = 11.9 mmHg). There was a closer correlation between doppler maximum instantaneous gradients and haemodynamic peak to peak gradients in patients without aortic regurgitation (r = 0.71, n = 45, e = 17.2 mmHg) than in patients with aortic regurgitation (r = 0.54, n = 70, e = 24.3 mmHg).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n1016_25850", "title": "10 anni dopo il terremoto dell'Aquila: dal trauma individuale a quello collettivo. Memorie e mnemotecnologie.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Il trauma collettivo conseguente a un disastro naturale si configura come una crisi di significato. Numerosi studi supportano la trasmissione transgenerazionale di esperienze traumatiche, come pure di modelli protettivi di resilienza. I numerosi eventi culturali e scientifici che si sono tenuti in occasione del decimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila nel 2009 potrebbero essere visti nella prospettiva delle mnemotecnologie. In tale contesto, l'esteriorizzazione della memoria \"traumatica\" attraverso le nuove tecnologiche può liberare da emozioni negative generate dal trauma per una nuova memoria collettiva. Le mnemotecnologie, in virtù della loro duplice funzione di rievocazione e integrazione, possono contribuire in modo indiretto, ma sostanziale, al processo di oblio attivo del trauma finalizzato alla ricostruzione di una nuova identità culturale."}, {"id": "pubmed23n0104_18581", "title": "[Acute response to calcium inhibitors in secondary arterial hypertension: does renin play a role?].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Calcium channel blocking agents are considered to be particularly effective in reducing blood pressure (BP) in low renin essential hypertension and in primary aldosteronism. The aim of this study was to compare the acute BP response to nicardipine in 2 opposite situations of stimulation of the renin angiotensin system: eight patients (49 +/- 13 years, mean arterial BP (MAP) 123 +/- 8 mmHg) with primary aldosteronism (active renin less than 5 pg/ml, group 1) and nine patients (38 +/- 17 years, MAP: 107 +/- 13 mmHg) with renovascular hypertension and high level of active renin (greater than 25 pg/ml, group 2). They had not taken any antihypertensive treatment since at least one week. After 60 minutes in the supine position (T0) nicardipine was infused at a rate of 7.5 mg/h during 10 minutes (T10), 15 mg/h from the 10th to 20th minute (T20) and 30 mg/h during the last ten minutes (T30). Thus, a total cumulative dose of 8.75 mg was administrated in 30 minutes. BP was recorded by an indirect oscillometric method (Sentrom) every 2 minutes and renin was assayed through an immuno-radiometric procedure (IRMA). There was an important and similar BP fall in the 2 groups (Gr 1: T10-6 p. 100, T20-17 p. 100, T30-25 p. 100; Gr 2: T10-7 p. 100, T20-13 p. 100, T30-18 p. 100) with a very significant dose-effect relation (r = 0.67, p less than 0.001). There was also an important increase in heart rate similar in the 2 groups (+35 p. 100, +25 p. 100, ns).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n0938_19190", "title": "[Teething: from symptomatology to practical approach].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Scopo della presente trattazione è promuovere la consapevolezza del pediatra nei confronti della sintomatologia legata alla dentizione nei bambini con il supporto delle evidenze più significative reperibili nella letteratura scientifica. Dopo la caratterizzazione dei disturbi più comuni, con la relativa incidenza e durata nella popolazione pediatrica, e del ruolo dell'infiammazione saranno definiti i limiti delle terapie attualmente disponibili. Saranno quindi illustrate le prerogative di un medicinale omeopatico, Camilia® (Boiron, Francia), che interviene sull'infiammazione locale e sistemica e sulla composita fenomenologia correlata al processo di dentizione, con il vantaggio di un'azione multifunzionale ed efficace e l'assenza di effetti indesiderati o rischi di interazione con altri farmaci."}, {"id": "pubmed23n0079_18360", "title": "[Non-invasive evaluation of systolic pressure of the pulmonary artery in patients with tricuspid regurgitation, using Doppler echocardiography].", "score": 0.008695652173913044, "content": "To quantify the systolic pulmonary artery pressure (SPAP) by continuous wave Doppler echocardiography and record the prevalence of tricuspid regurgitation (TR). Prospective analysis of 42 patients (pts), submitted to right heart catheterization (RHC). Pts referred to the Echocardiographic Laboratory at Sta. Marta Hospital - H.C.L. Sequential sample of 42 pts with several cardiac pathologies, subjected to RHC and 2D Doppler Echocardiography. The right ventricular and SPAP were recorded in the hemodynamic exam. We considered pulmonary hypertension (PH) if SPAP was greater than 35 mmHg or mean pressure greater than 20 mmHg. The pts were divided into two groups: I-pts without PH and II-pts with PH. The 2D Doppler echocardiography was made within 24 H of the hemodynamic one. Peak gradient (pg) of TR and the correlation with catheterization data were analysed. Hemodynamic--The mean SPAP in the sample was 46 +/- 21.5 mmHg (27 +/- 4.6 in group I and 55 +/- 20.2 mmHg in II). In 35 pts with TR the mean SPAP was 50.3 +/- 21.2 mmHg. Doppler--The pressure gradient was 40 +/- 18.7 mmHg. 57% pts of the group I and 96% II had TR p less than 0.001. The correlation between Doppler gradient and SPAP was r = 0.95, and no change was noted when 7 is used as a constant. Continuous wave Doppler echocardiography is a non invasive technic useful to the quantitative analysis of SPAP."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0568_19118", "title": "[Noninvasive, indirect measurement of pulmonary artery pressure].", "score": 0.008620689655172414, "content": "The gold standard for measuring pulmonary artery pressure (PAP) is right heart catheterization. However, the usefulness of this technique is limited in patients with lung disease because of a poor acoustic window. The aim of this study was to assess PAP in a group of healthy persons using a noninvasive, indirect measurement procedure derived from the venous return flow velocity wave. Twenty-three healthy volunteers with a mean (SD) age of 34 (9) years were evaluated. Measurements were made with a Hitachi EUB 5000 ultrasound device (3.5 MHz wave). The subject was placed in supine decubitus with neck hyperextended and head turned to one side. B-mode images were used to locate the point in the internal jugular vein 1 cm higher than its union with the subclavian vein. A color flow image was obtained of the vessel and a pulsed wave was then used to measure velocities. After 5 identical cycles, an estimate of PAP was derived from the ratio of maximum diastolic and systolic flow rates. On the right side, the mean (SD) ratio between flow rates was 0.50 (0.08), corresponding to a mean PAP of 15 (2.4) mm Hg. On the left side, the ratio was 0.55 (0.09), corresponding to a mean PAP of 16 (2.8) mm Hg. The nonsignificant difference between mean PAP values on the right and left was 1.3 (3.1) mm Hg, and higher values were on the left. Mean PAP values obtained with the described procedure are within the normal range for a healthy population. Transcutaneous venous Doppler ultrasound is useful for estimating PAP in healthy individuals."}]}}}}
+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 227]], "word_ranges": [[0, 34]], "text": "L'ipertensione cronica è definita come ipertensione presente prima della gravidanza o diagnosticata prima delle 20 settimane di gestazione. In questo caso, la paziente è incinta di 10 settimane, quindi la risposta corretta è 3."}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "L'ipertensione cronica è definita come ipertensione presente prima della gravidanza o diagnosticata prima delle 20 settimane di gestazione. In questo caso, la paziente è incinta di 10 settimane, quindi la risposta corretta è 3.", "full_answer_no_ref": "L'ipertensione cronica è definita come ipertensione presente prima della gravidanza o diagnosticata prima delle 20 settimane di gestazione. In questo caso, la paziente è incinta di 10 settimane, quindi la risposta [HIDDEN].", "full_question": "Una donna incinta di 10 settimane di gestazione si è presentata al pronto soccorso con una pressione arteriosa di 160/105 mmHg. Era in buone condizioni generali, con solo una leggera cefalea, per cui le è stata misurata la pressione arteriosa. Dopo 4 ore di riposo, la pressione arteriosa era di 150/95 mmHg. L'emocromo era normale e la proteinuria era negativa. Che tipo di ipertensione ha?", "id": 354, "lang": "it", "options": {"1": "Preeclampsia moderata.", "2": "Ipertensione indotta dalla gravidanza.", "3": "Ipertensione cronica.", "4": "Eclampsia.", "5": null}, "question_id_specific": 166, "type": "GINECOLOGIA E OSTETRICIA", "year": 2016, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0052_7391", "title": "[The diurnal rhythm of the arterial pressure in normal pregnancy and in hypertension].", "score": 0.009900990099009901, "content": "An alteration upon the daily rhythm of blood pressure in patients with gestational hypertension has been reported, albeit inconsistently. Hence we have evaluated the daily rhythm of blood pressure in women with normal gestation (n = 100) and with pregnancy associated hypertension (n = 111). In an attempt to delineate a possible etiology of the hypertension, patients were subdivided according to a classification of the American College of Obstetricians and Gynecologists. (Group I. Preeclampsia-eclampsia; group II. Chronic hypertension; group III. Chronic hypertension with superimposed preeclampsia; group IV. Late gestational hypertension). Blood pressure quantitation was made with sphygmomanometer and by different observes. Those with normal pregnancy showed a higher increase in both systolic and diastolic pressure in the morning with a peak at 1200 H, that contrasted with a very low level registered at 2400 H. Altogether the hypertensive group exhibited a loss of rhythm; whereas by group: in I. There was absence of rhythm without a predominant pattern; II. & III. An increase of systolic pressure which was accetuated at 0600 H. group IV. Showed the lowest tensional levels without special characteristics. Through these data, it seems that the central nervous system loses control upon daily regulation of blood pressure in preeclamptic women."}, {"id": "pubmed23n0711_1544", "title": "[ Monotherapy with tamsulosin].", "score": 0.00980392156862745, "content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."}, {"id": "pubmed23n0850_8802", "title": "[Prognostic Value of Central Aortic Pressure in Pregnant Women With Hypertension].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Prognostic value of central aortic pressure and peripheral blood pressure in relation to the development of pre-eclampsia was assessed in pregnant women with different forms of hypertension. It was shown that development of pre-eclampsia was associated with higher mean 24-hour systolic blood pressure (BP), time index of systolic BP, variability of diastolic BP, and pulse BP measured on weeks 16-22 of gestation. Pregnant women with hypertension, especially those with pre-eclampsia were characterized by absence of proper nocturnal BP lowering or BP elevation during night hours (non-dippers and night-peakers). Critical values for prediction of preeclampsia were daily average central (aortic) systolic BP higher than 115 mm Hg and a mean daily brachial systolic BP above 131 mm Hg."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009708737864077669, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0824_17425", "title": "[Estimation of central blood pressure and arterial stiffness in pregnant women with different forms of hypertension].", "score": 0.009708737864077669, "content": "To estimate central (aortic) blood pressure (BP) and arterial stiffness and their prognostic value in the development of preeclampsia (PE) in pregnant women with different forms of hypertension. The study included 106 patients with chronic hypertension, 21 with the latter concurrent with PE, 63 with gestational hypertension, 10 with PE, and 100 without hypertension. 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The highest values of arterial stiffness (augmentation index, stiffness, maximum rate of blood pressure rise) were detected in the pregnant women with PE in the presence of chronic hypertension. 24-four BP monitoring inpregnant women can provide additional characteristics that reflect the stiffness of the aorta and peripheral arteries, which may be used to predict PE."}, {"id": "pubmed23n0885_1894", "title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. 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It is generated by placental ischemia and creates maternal endothelial lesions which in turn decrease the blood flow to placenta leading to maternal and fetal syndromes. Hospitalisation is mandatory. No measure other than delivery is known to attenuate or reverse its progression. Treating hypertension during pregnancy (when blood pressure > or = 170/110 mmHg) aims at preventing maternal risk (stroke or eclampsia) but has few effect on foetal lesions. Prevention of this syndrome, which represents the first secondary cause of hypertension, is until now disappointing."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0378_11204", "title": "[The relative weight of Doppler of the uterine artery and 24-h ambulatory blood pressure monitoring in predicting hypertension in pregnancy and preeclampsia].", "score": 0.009523809523809525, "content": "To assess the combined use and the \"relative weight\" of Uterine Artery Doppler Velocimetry and 24-h Ambulatory Blood Pressure Monitoring (ABPM) to predict Gestational Hypertension (GH) and Preeclampsia (PE). The predictivity of Doppler of uterine artery flow at 24 weeks and of ABPM at 24-30 weeks was assessed in 75 normotensive primigravidae, considering the subsequent onset of GH and/or PE. In our series the sensitivity of Doppler versus GH is 62%, and 57% vs PE. The altered ABPM shows a sensitivity of 97% vs GH and 99% vs PE. In the cases with the both tests positive it was 97% vs GH, and 99% vs PE. In the subgroup of patients with altered Doppler velocimetry and normal ABPM, the sensitivity vs GH and PE is 12% (PPV = 12%). A second subgroup with normal Doppler velocimetry and altered ABPM shows a sensitivity of 94% vs GH (PPV = 88%), and 99% vs PE (PPV = 33%). Uterine Artery Doppler Velocimetry and 24-h Ambulatory Blood Pressure Monitoring (ABPM) have a good predictive power for GH and PE, but the combined use improves the efficacy to identify an abnormal outcome of pregnancy. When evaluating for relative weight, the ABPM is more powerful in predicting for GH and PE than Doppler assessment. However, the high specificity of Doppler velocimetry reduces the false-positive ratio in the combined screening during the 2nd trimester of pregnancy."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009433962264150943, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0497_19490", "title": "[Blood pressure in women with essential hypertension during pregnancy].", "score": 0.009433962264150943, "content": "I studied 84 pregnant women with mild to moderate essential hypertension, aged 22-40 (average of 29.5 + 5.4 years). After determination of pregnancy the existing hypertensive treatment has been stopped. Blood pressure measurements were performed twice every 3 minutes, with a mercury sphygmomanometer, at least 2 weeks after withdrawing hypertensive treatment, in a sitting position, on a left arm after 1 hour break. Among 84 women, the blood pressure of 36% ranged below 140/90 mm Hg at the end of 1 trimester. At the end of II trimester the percentage reached 54% and during the last trimester of pregnancy it has not changed significantly (52%). In the III trimester about 43% of all studied women showed the tendency of normalizing the blood pressure values to 135/85 mm Hg. Approximately 82% of women did not require pharmacological hypertensive treatment."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.009345794392523364, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0582_12973", "title": "[Hypertension in pregnancy].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Hypertension affects approximately 10% of all pregnancies and may jeopardize maternal and fetal health. Chronic hypertension must be distinguished from pre-eclampsia, that can be associated with a bad outcome. An antihypertensive treatment is advocated when systolic blood pressure is > or = 160 mmHg or diastolic blood pressure is > or = 110 mmHg. Hospitalisation is mandatory if there is an associated proteinuria. Labetalol, nifedipine and methyldopa are the commonly used blood-pressure lowering drugs and they are considered safe during pregnancy. Angiotensin converting enzymes inhibitors and angiotensin II receptor blockers are contraindicated, even during the first trimester of pregnancy. The prescription of diuretics during pregnancy should be avoided."}, {"id": "pubmed23n1111_261", "title": "[Michelangelo COVID hotel in Milan (Northern Italy): analysis of a hospitality experience in time of Coronavirus].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Il \"progetto Michelangelo\" è nato dall'esigenza di rallentare la diffusione dei contagi da SARS-CoV-2 e alleggerire il carico a livello ospedaliero. Inizialmente, la maggior parte degli ospiti dell'hotel Michelangelo di Milano erano pazienti dimessi dagli ospedali con test molecolare ancora positivo che non avevano la possibilità di restare in isolamento domiciliare. Ben presto, però, il progetto è stato esteso e circa un ospite su quattro era un adulto/nucleo familiare in condizioni di grave disagio economico o sociale o una persona senza fissa dimora. Inoltre, la maggior parte degli ospiti era di nazionalità non italiana: persone che, a causa di barriere linguistiche, legali, culturali e sociali, hanno trovato maggiore difficoltà ad avere un rapido accesso ai servizi sanitari. Il \"progetto Michelangelo\" non ha solo contribuito a ridurre il sovraffollamento degli ospedali, ma è stato di supporto ai servizi rivolti al contrasto della grave marginalità."}, {"id": "pubmed23n0238_9118", "title": "[Prospective study of arterial pressure during pregnancy. Prediction of hypertensive complications].", "score": 0.009259259259259259, "content": "A prospective study of measure of blood pressure was conducted in 366 pregnant women at each antenatal visit, using an automatic random-zéro sphygmomanometer. In fourteen patients, among 244 primigravidae, who developed preeclampsia, systolic and diastolic arterial blood pressures were already significantly elevated by 13-16 weeks of pregnancy. This difference was sustained throughout until delivery. In addition, the systolic and diastolic arterial blood pressure, in those women destined to develop preeclampsia, did not show a dip between 13-20 weeks as in the normotensive group. There was no difference in arterial blood pressure during pregnancy between primigravidae and multigravidae who remained normotensive."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009174311926605505, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0084_13426", "title": "[Relations between family history of essential hypertension and fetal prognosis in hypertension in pregnancy].", "score": 0.009174311926605505, "content": "In a population of 134 hypertensive pregnant women, 66 per cent of whom had chronic (permanent) arterial hypertension, the frequency of essential hypertension in the pregnant women's fathers or mothers was 60 per cent. The rate of unfavourable foetal outcome, i.e. late abortion, still-birth, neonatal death, birth weight below 1,500 g, severe prematurity or severely stunted growth, was 21 per cent. This rate was the same in the presence or absence of a family history of essential hypertension. It was higher in women with hypertension in pregnancy than in women with chronic hypertension (30 vs 16 per cent; p less than 0.05), but a family history of hypertension (mostly in the mother) was more frequent among pregnant women with chronic hypertension (69 vs 43 per cent; p less than 0.01). A multivariate analysis of the entire population studied showed that a family history of hypertension was not an independent variable predictive of foetal outcome; however, hypertension in the father was such a variable. The influence of family history of hypertension on the foetal outcome was studied separately in women with chronic hypertension and in those with hypertension in pregnancy. The results showed statistically significant differences the other way round: a better foetal outcome was observed in cases of hypertension in pregnancy with a family history of hypertension (more rarely associated with pre-eclampsia), and a poorer foetal outcome was observed in cases of chronic hypertension with a similar family history (mostly in the father, and associated with a more severe hypertension). This study suggests that a family history of essential hypertension and the type of hypertension observed in the patient must be taken into account when evaluating the severity of hypertension in pregnant women."}, {"id": "pubmed23n0887_23509", "title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."}, {"id": "pubmed23n0375_19456", "title": "[Is blood pressure being measured?].", "score": 0.00909090909090909, "content": "The blood pressure measure is part of the physical exam and it should be accomplished in every medical consultation. To verify the blood pressure measured in the accomplished medical consultations record of first they were consulted it consults 500 patient's ambulatorial being 335 (67%) coming of medical and surgical clinics and 165 (33%) of the gynecological and obstetric clinics. The blood pressure was written down in 39% of the accomplished consultations (135 + 32 mm Hg 85 + 19 mm Hg), and 11% of this annotations the pressure diastólica was above 90 mm Hg. In relation to the previous diagnosis of hypertension it was verified that: a) in 62% of the records there was not this information; b) 20% referred to have hypertension, and in 79% of these the arterial pressure was scored; and c) 18% referred not to have hypertension and 46% of these had registration of the arterial pressure. Therefore, most of the patients didn't have its logged arterial pressure."}, {"id": "pubmed23n0885_1887", "title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].", "score": 0.009009009009009009, "content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."}, {"id": "pubmed23n0323_18551", "title": "[Hypertension and its treatment in pregnancy].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Hypertensive disorders complicate approximately 10% of all pregnancies, about half due to transient and essential hypertension and the rest due to preeclampsia that continues to be a major contributor to maternal and perinatal mortality. However, when hypertensive pregnancies are carefully monitored, the neonatal mortality is low. Therefore, identification of women destined to have preeclampsia is essential, and it is the major purpose of the new classification proposed by M. A. Brown and M. L. Buddle to better stratify those hypertensive pregnant women who are at high risk and need intensive inpatient management. Prophylactic low-dose aspirin appeared to prevent preeclampsia in some studies and to be reasonably safe; however, the effectiveness in reducing the incidence of severe preeclampsia and improving pregnancy outcome remains uncertain. The basic therapy for hypertension during pregnancy is now hydralazine, labetalol and methyldopa; for preeclampsia the cornerstone for treatment is magnesium sulphate and hydralazine intravenously, and small doses of diazoxide, if necessary. Diuretics have a dubious place in treatment of hypertension during pregnancy, and ACE-inhibitors are contraindicated. In severe preeclampsia and eclampsia, the only solution is delivery; better knowledge of etiology and pathogenetics is needed for effective and safe treatment of gestational hypertension, as well as careful blood pressure monitoring and adequate laboratory control."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.008928571428571428, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0879_769", "title": "[Management of arterial hypertension before 20weeks gestation in pregnant women].", "score": 0.008928571428571428, "content": "In the first 6 months of pregnancy, the primary goal of antihypertensive treatment is to prevent the complications of severe hypertension. Initiation of antihypertensive drug treatment is recommended in pregnant women with severe hypertension (blood pressure>160/110mmHg). Initiation of antihypertensive drug treatment should also be considered in pregnant women at high cardiovascular risk (diabetes, chronic kidney disease, personal history of cardiovascular disease) with moderate hypertension (blood pressure between 140-159/90-109mmHg). A systolic blood pressure goal<160 and a diastolic blood pressure goal between 85 and 100mmHg is recommended in pregnancy. Labetalol, nifedipine, nicardipine and alphamethyldopa should be considered preferential antihypertensive drugs in pregnancy. Salt restriction, physical exercise and weight loss have not demonstrated any effect in the prevention of preeclampsia and serious maternal complications of hypertension. "}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.008849557522123894, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0497_19486", "title": "[Blood pressure in healthy women with positive and negative family history of hypertension during pregnancy].", "score": 0.008849557522123894, "content": "I studied levels of blood pressure on 120 healthy primigravides aged between 22-40 years during physiological pregnancy. Blood pressure had been taken by standard methods (mercury sphygmomanometer). 60 of these women had a positive family history of hypertension and 60 pregnancies were with no family history of hypertension. Phase I of Korotkoff sound was used as the ausculatory criterion of systolic blood pressure and phase V was used as the criterion of diastolic blood pressure. The group of healthy pregnant women with a positive family history of hypertension presented statistically significantly higher values of systolic as well as diastolic blood pressure than the group of pregnancies with no family history of hypertension. The lowest systolic value has shown in the 6th month, diastolic in the 5th month of pregnancy and the highest values of both-were determined in the 9th month of pregnancy Hypertension during pregnancy of healthy women is strongly influenced by their positive family history of hypertension."}, {"id": "pubmed23n1038_10335", "title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]", "score": 0.008771929824561403, "content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."}, {"id": "pubmed23n0560_5258", "title": "[Treatment effectiveness of hypertension during pregnancy].", "score": 0.008771929824561403, "content": "To compare the maternal-fetal clinical intercurrences and the effectiveness of treatment in the different clinical forms of hypertensive syndromes during pregnancy (HSP). Medical records of 200 pregnant women with HSP were reviewed to appraise fetal intercurrences, classification of the hypertensive syndrome and use of antihypertensives. Of the 200 patients analyzed, 85 (42.5%) were controls; 32 (16%) presented gestational hypertension (GH), 67 (33.5%) had Pre-eclampsia (PE), 6 (3%) had chronic hypertension and 10 (5%) cases had PE superimposed chronic hypertension (PSCH). The lowest values for gestational age, weights of the newborn and for the Apgar index were observed in the patients with PE and PSCH. Treatment did not alter the Apgar index in relation to control and non-treated GH patients. Patients with PE presented the lowest gestational age and the smallest Apgar index when compared to controls. Introduction of an antihypertensive therapy during gestation was of fundamental importance for health improvement and pressure control of the pregnant woman with HSP. Nevertheless, it has been of little help for prevention of perinatal intercurrences. This was substantiated by the absence of improvement in the gestational conditions between the treated group when compared to the non-treated. Medication did not significantly improve the maternal-fetal blood flow and consequently in the birth condition of the child."}, {"id": "pubmed23n1049_15021", "title": "[MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione): un intervento di educazione alimentare tra gli immigrati, Perugia - uno studio pilota].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. Introduzione. MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione) ha avuto come obiettivi: valutare le conoscenze nutrizionali dei migranti, aumentare le informazioni sulla dieta sana e misurare l'effetto delle lezioni di cucina sulle conoscenze. Metodi. MI NUTRO è uno studio pilota quasi sperimentale. Tutti i partecipanti sono stati inclusi su base volontaria e l'intervento si è basato su seminari teorici e lezioni pratiche. È stato utilizzato un questionario validato. Il test non parametrico di Wilcoxon è stato usato per confrontare il punteggio pre- e post-intervento. Risultati. Il punteggio medio di conoscenza nutrizionale era 11,4 ± 3,8 (deviazione standard - DS) prima e 27,5 ± 5,6 DS dopo l'intervento, con una differenza statisticamente significativa. Discussione. I dati mostrano un aumento significativo delle conoscenze nutrizionali dei migranti dopo l'intervento. Le lezioni di cucina offerte sono state sessioni di apprendimento interattive in cui ogni migrante ha avuto la possibilità di prendere parte al processo di preparazione degli alimenti. Inoltre, alla fine di ogni lezione ricercatori e migranti hanno cenato insieme, favorendo il processo di scambio culturale."}, {"id": "pubmed23n0131_17540", "title": "[Detection, evaluation and treatment of arterial hypertension].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Hypertension, or high blood pressure, is a clinical disorder, which if left untreated, results in premature cardiovascular morbidity and mortality. Its prevalence in industrialized countries is of such a magnitude as to warrant its designation as a public health problem. There are documented efficacious interventions which when implemented, significantly reduce morbidity and mortality. It is, therefore, reasonable to establish guidelines for the detection, evaluation and treatment of high blood pressure so that susceptible population groups can have care for their hypertension provided in a standardized fashion."}, {"id": "pubmed23n1029_21329", "title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."}, {"id": "pubmed23n0725_24627", "title": "[Hypertension in pregnancy: the current state of the art].", "score": 0.008620689655172414, "content": "Hypertension complicates 6-8% of pregnancies and includes the following four conditions: hypertension preceding pregnancy or documented before the 20th week of gestation; pre-eclampsia (PE)/eclampsia; chronic hypertension with superimposed pre-eclampsia; and gestational hypertension. The latter is defined as a significant rise in blood pressure after the 20th week of pregnancy in previously normotensive women, to over 140/90 mmHg. When blood pressure remains above 160/110 mmHg, it is considered severe. PE is defined as the presence of proteinuria (> or = 300 mg/24 h) in pregnant women with hypertension. The hypertensive syndromes of pregnancy are among the leading causes of maternal and fetal morbidity and mortality and anti-hypertensive treatment is part of the therapeutic arsenal used to prevent serious complications. Although the role of utero-placental insufficiency due to deficient migration of trophoblasts to the spiral arteries is universally accepted, the pathophysiology of PE remains largely unknown and is the subject of debate. No effective ways of predicting or preventing PE have been found, which highlights the need for further research in this field. This review aims primarily to evaluate recent advances in our understanding of the pathophysiology of gestational hypertension and especially PE, and new ways of predicting PE. Additionally, we present a brief review on the diagnosis, prevention and treatment of PE."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 237]], "word_ranges": [[0, 36]], "text": "Le parestesie mentoniere (segno di Roger) sono associate a metastasi ossee (non paraneoplastiche ma da infiltrazione diretta). In questo caso si tratta di un tumore orale che cresce localmente e si infiltra nel canale mandibolare, credo."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Le parestesie mentoniere (segno di Roger) sono associate a metastasi ossee (non paraneoplastiche ma da infiltrazione diretta). In questo caso si tratta di un tumore orale che cresce localmente e si infiltra nel canale mandibolare, credo.", "full_answer_no_ref": "Le parestesie mentoniere (segno di Roger) sono associate a metastasi ossee (non paraneoplastiche ma da infiltrazione diretta). In questo caso si tratta di un tumore orale che cresce localmente e si infiltra nel canale mandibolare, credo.", "full_question": "In un paziente che presenta una lesione ulcerativa sulla gengiva mandibolare a livello della regione molare di 5 mesi di evoluzione, si deve escludere la comparsa di ipoestesia nella regione del mento:", "id": 531, "lang": "it", "options": {"1": "Neuropatia paraneoplastica.", "2": "La diagnosi di sarcoidosi con paralisi facciale \"sulla bilancia\".", "3": "Infezione da Herpes virus in pazienti immunocompromessi.", "4": "Diagnosi di carcinoma con infiltrazione del canale mandibolare.", "5": null}, "question_id_specific": 58, "type": "ONCOLOGIA", "year": 2021, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009900990099009901, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0569_378", "title": "[Classic Kaposi's sarcoma of the tongue: a case report].", "score": 0.009900990099009901, "content": "An 81-year-old male patient presented with a painful mass in the tongue that showed a progressive growth within the past two months. Examination revealed a polypoid mass in the midline of the tongue, purple in color, and 1.5x1.5 cm in size. There was no palpable lymph node on neck examination. An excisional biopsy was performed with adequate surgical margins. The histopathological diagnosis was Kaposi's sarcoma. Clinical and radiological evaluations did not show any systemic involvement. An HIV test was negative. He was referred to the medical oncology department. No recurrence was detected during a year follow-up."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0076_18466", "title": "[Perineural dissemination in labial carcinoma].", "score": 0.00980392156862745, "content": "We present four cases of lip carcinomas which have been extended to the mandible in between of one to four years through the mental nerve with peripheric neuropathy which was multiple in one of the cases."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0053_16130", "title": "[The incorporation of acyclovir into the treatment of peripheral paralysis. A study of 45 cases].", "score": 0.009708737864077669, "content": "The relation between use of acyclovir and facial nerve palsy prognosis was studied. In a randomised study, steroids or steroids + acyclovir (oral doses for Bell's palsy, and intravenous doses for Ramsay Hunt's syndrome) were given to 45 patients with facial palsy. There was a significant reduction of sequelae in patients treated with acyclovir in the group of Ramsay Hunt's syndrome (n = 15) (p less than 0.05). There were no significant differences in the group of Bell's palsy (n = 30) (p greater than 0.05), treated with acyclovir compared with steroids."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0756_13990", "title": "[Our surgical approach to parotid masses: an analysis of 130 patients].", "score": 0.009615384615384616, "content": "This study aims to evaluate the surgical procedures applied, histopathologic results, incidence of the disease, and complications in patients with parotid tumors. Between January 2002 and December 2010, medical records of 130 patients (63 males, 67 females, mean age 47.2 years; range 15 to 81 years) with parotid masses who were admitted to our clinic and underwent parotidectomy were retrospectively analyzed. Age, sex, surgical procedures applied, histopathological results and complications were recorded. A total of 105 masses (79.5%) were superficial lobe, while 27 (20.5%) were located in the deep lobe. Two patients were operated twice due to bilateral lesion at different time. We found that 15.2% of patients had nonneoplastic lesions, 67.4% had benign tumors and 17.4% had malignant tumors. The most frequent benign tumor was pleomorphic adenoma. Among malignant tumors, mucoepidermoid carcinoma, squamous cell carcinoma and lymphoma were found at same frequency. Superficial parotidectomy was performed on 110 patients, whereas 13 patients underwent total parotidectomy and nine patients underwent total parotidectomy plus neck dissection. Fifteen patients (11.4%) developed facial paralysis during the postoperative period. Our study results suggest that the distribution of patient age-sex, tumor location, pathologic diagnosis, and postoperative complication rate is consistent with the literature."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009523809523809525, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0828_1699", "title": "[Role of viruses with oncogenic potential and their associations in oncogenesis in maxillofacial area].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The potential role of viruses with oncogenic potential such as human papilloma virus, cytomegalovirus, Epstein-Barr virus, herpes simplex virus type 1 and 2, herpes virus type 6, in the development of benign and pre-cancerous tumors of maxillofacial region was assessed in the study. We examined 26 patients with tumors in maxillofacial region (skin and mucosa) using molecular-genetic and histological studies of surgically removed neoplasms removed. In 53.8% of the examined samples DNA of Epstein-Barr virus, herpes virus type 6, herpes simplex virus type 1, or cytomegalovirus and in 35.7% of them the association of the above mentioned viruses were detected. It may confirm their relation with the development of benign, precancerous and malignant neoplasms in maxillofacial region. "}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.009433962264150943, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0101_7691", "title": "[Possible relation between viruses and oromaxillofacial tumors. IV. Presence of the herpes antigen and anti-herpes antibodies in patients with tumors of the parotid gland].", "score": 0.009433962264150943, "content": "The presence of herpesvirus antigen and of antiherpesvirus antibodies was detected in 46% and in 36.3%, respectively, of the patients bearing parotid gland tumors. Very high titers of antiherpesvirus antibodies were found in 70.6% of the patients with nasopharyngeal carcinoma."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0058_14417", "title": "[Aggressive ulcerous stomatitis due to the herpes simplex virus in an allogeneic bone marrow transplant. A clinical case].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Aggressive ulcerative HSV stomatitis was observed in a patient 10 months after allogeneic bone marrow transplantation. The patient was affected by acute myeloid leukemia (LMA) in second remission and, after bone marrow transplantation, supported a severe graft versus host disease. Intravenous acyclovir was administered during 22 days and ulcerative stomatitis completely healed."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009259259259259259, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0068_3337", "title": "[Oral herpes virus infection in immunodepressed patients: presentation of 2 cases. Review of the literature].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Two cases of herpetic intraoral infection, in inmunodepressed patients, are presented. We emphasize its diagnosis and therapeutical aspects. A bibliographic review is done."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009174311926605505, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0301_2621", "title": "[Prognostic value of metastases to lymph nodes of the neck planoepithelial carcinoma of the oral cavity].", "score": 0.009174311926605505, "content": "On the basis of 442 cases that had been subjected to a resection the neck's lymphatic system, we concluded, that metastases of the planoepithelial cancers into neck lymph nodes occurred in No-15.7%, N1-30.6%, N2-60%, N3-75.4%. The radical neck dissection on the tumor side, as well as on the opposite side helped to achieve the most better treatment results than after resection of the lymph nodous suprahyioidei only. The confirm metastases of the cancer into lymph nodous was observed in 18.3%. The surgery was the best way to treat it; 30% of the patients, who were treated in this way lived for a next 5 years."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0542_23063", "title": "[Oral EBV-associated diffuse large B-cell lymphomas in HIV-negative immunocompromised patients].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Diffuse large B-cell lymphomas (DLBCL) are non-Hodgkin's lymphomas (NHL) and with a prevalence of 30-40% they comprise the most frequent NHL in adults. Although their etiology is still unknown, a virus induction, especially by the Epstein-Barr-virus (EBV), is the subject of discussion. Patients with congenital or acquired immunodeficiency are primarily afflicted. PATIENT 1: A 39-year-old female patient developed an EBV-associated DLBCL of the plasmablastic subtype in the maxillary alveolar ridge in the region of teeth 11 and 21 after 24 years of immunosuppressive therapy with azathioprine due to myasthenia gravis. Clinically the lesion presented as a localized acute necrotizing periodontitis that was resistant to symptomatic therapy. After polychemotherapy the disease is in complete remission until today. PATIENT 2: A 56-year-old male patient developed an EBV-associated DLBCL of immunoblastic variant of the right maxillary edentulous alveolar ridge in the posterior region 7 weeks after heart transplantation and immunosuppressive therapy with azathioprine and cyclosporine A. Clinically, a soft, nonpainful, swelling measuring 1.5x0.5x0.5 cm with a central ulceration was evident. The tumor was excised followed by local radiation therapy. No recurrence was noted during a 15-year-follow-up. The presented clinical cases demonstrate the increased risk of occurrence of oral malignant B-cell lymphomas as adverse effects of immunosuppressive therapy. The demonstration of EBV in the tumor cells in both cases underlines the involvement of this virus in the pathogenesis of oral DLBCL arising in the setting of an immunodeficiency as has been shown previously in patients with HIV. Due to the varying and often nonspecific clinical appearance of oral DLBCL, an early biopsy and work-up by an institute specialized in hematopathology is essential for diagnosis, because these tumors may disseminate in early stages."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009009009009009009, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0285_7728", "title": "[Lymph node problem in cutaneous head and neck carcinomas].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Skin carcinomas of the head and neck can produce lymphatic metastases: the main lymphatic station of drainage is in the lymph nodes of the parotid region, especially for tumours of the upper 2/3 of the face. The analysis of the prognostic factors (site of origin, etiology, immunodepression, previous treatment, size, thickness, grading, perineural invasion, rapid growth) identifies a group of patient at risk, for local recurrence and for lymphatic metastases. In those cases, representing less than 10% of these tumours, the prophylactic treatment of lymph nodes-parotid and neck nodes-can be reasonable. The cases N positive have a severe prognosis, in these patients an aggressive surgical treatment, extended to both parotid and neck nodes, followed by radiotherapy, is justified. Only prospective studies and statistical evaluation of results, could define the real prognostic importance of different factors and the best treatment for the lymph nodes."}, {"id": "pubmed23n0966_6419", "title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.", "score": 0.008928571428571428, "content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."}, {"id": "pubmed23n0345_6091", "title": "[Squamous cell carcinoma of the ENT organs in the course of the HIV infection].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The link between the occurrence of a SCC in the head and neck and human immunodeficiency virus infection is controversial. A survey of specialists in France was carried out in 1995 to investigate it's incidence since the start of the epidemic. Twenty one patients (sex ratio 20/1) with concomitant HIV infection and SCC of the head and neck were evaluated. The age distribution ranged from 30 to 63 with a mean of 44 years-old. Twelve patients were under 45 years-old. There was no obvious relationship between any peculiar risk group for HIV infection and occurrence of a SCC. At the time of diagnosis of their carcinoma 10 patients had clinical and/or biological features for AIDS. Alcohol and tobacco consumption were present in twelve patients, moderate in four and absent in five patients. Oropharyngeal carcinoma was frequent in patients without risk factors and immunodepression. The high rate of young adults and patients with no or moderate risk factors for SCC suggests that SCC could be related to HIV infection."}, {"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."}, {"id": "pubmed23n0480_9541", "title": "[Cellular hemangioma of the parotid gland associated with an infection by cytomegalovirus].", "score": 0.008849557522123894, "content": "We report a case in a two and a half month old boy presenting a mass in the right parotid gland. Sonography showed a vascular tumor. Magnetic resonance imaging showed an expansive process of the parotid gland measuring 61 x 39 mm taking the contrast with hypo signal in T1 and hyper signal in T2-weighted images. The parotid was extirpated with preservation of the facial nerve. Microscopically the diagnosis of cellular hemangioma associated with CMV infection was made. Hemangiomas of the parotid gland is frequent; the most common tumor in children; the association of juvenile hemangioma of the parotid gland and cytomegalovirus (CMV) is extremely rare: a single case was reported in the literature. The pathologic significance of this association is still discussed, although several experimental studies suggested a relationship between the infection by the cytomegalovirus and this tumor. Our objective is to describe the anatomo-clinical aspects of this lesion and to elucidate the pathologic significance of this association."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.008771929824561403, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0506_6928", "title": "[Human papillomavirus (HPV) infection and its relation with squamous cell carcinoma of the mouth and oropharynx].", "score": 0.008771929824561403, "content": "To establish a connection between infection by the human papilloma virus (HPV) and development of malignant (squamous cell carcinoma) and benign lesions (epithelial hyperplasia papillomatosis and papilloma) of the oral cavity and oropharynx. A retrospective study of 66 blades and paraffin blocks with biopsy tissue fixed with formalin. This material, collected in 2002, refers to a group of 44 men (66.7%) and 22 women (33.3%) with ages ranging from 11 to 100 years, with confirmed diagnoses of squamous cell carcinoma in 38 cases, of epithelial hyperplasia papillomatosis in 20 cases and of papillomas in 8 cases. This material was analyzed by immunohistochemistry and the presence of viral DNA in the biopsy samples was determined. Presence of the viral DNA (HPV) in 16 of the 38 cases of carcinoma (42.5%), 19 in 20 cases of hyperplasia (95%) and 8 in 8 cases of papilloma (100%) was detected. The samples in this study show the predominant incidence of the HPV in the epithelial hyperplasia papillomatosis and papilloma in relation to squamous cell carcinoma. This last lesion, on the other hand, did not show statistical correlation to the HPV."}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0271_3422", "title": "[The laryngeal involvement in Kaposi's sarcoma in the acquired immunodeficiency syndrome].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Kaposi's sarcoma (KS) is a malignant vascular neoplasm characterized, in its classical form, by a slow evolutive course, beginning in the lower extremities. Lately have been reported more and more cases of this entity associated with the acquired immunodeficiency syndrome (AIDS), running much more aggressively. In ENT-pathology are not uncommon this kind of neoplasm in the oral cavity and oropharynx. However at larynx's level such descriptions till now had been sporadic. The AA. present a KS case sitting in the epiglottis of an AIDS patient. They emphasize the importance of a throughout ENT-examination of these patients and also remark the necessity of performing various and deep biopsies in order to gain a diagnosis that can be relied on. Finally, they review the updated management alternatives for this sort of pathology."}, {"id": "pubmed23n0749_21422", "title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."}, {"id": "pubmed23n0350_1198", "title": "[The place of imaging in the investigation of the parotid and parapharyngeal space].", "score": 0.008620689655172414, "content": "What strategy should be adopted and what results should be expected from imaging techniques in the various pathological process affecting the parotid and parapharyngeal space? When the pathological process is associated with morphological changes in the parotid, it is sometimes necessary to have recourse to imaging. MRI is the method of choice. Pathology in the parapharyngeal space (PPS) always requires an MRI and/or CT scan. It is necessary to have a very thorough understanding of the anatomy of the PPS and associated spaces to obtain a precise preoperative assessment and, where possible, an indication of the nature of the lesion."}]}}}}
+{"correct_option": 5, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[35, 207]], "word_ranges": [[9, 36]], "text": "sé. Si tratta di spiegazioni dell'eritema nodoso, per cui raccomandiamo un relativo riposo (ma gli antidepressivi non hanno alcun senso, per cui escludiamo anche il punto 1))."}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[208, 379]], "word_ranges": [[36, 65]], "text": "Sebbene l'eritema nodoso possa essere secondario a un processo maligno, è più spesso dovuto al morbo di Crohn stesso (e in un ragazzo di 17 anni sarebbe estremamente raro),"}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": true, "char_ranges": [[388, 535]], "word_ranges": [[66, 86]], "text": "se la condizione è accompagnata anche da una riacutizzazione della malattia infiammatoria intestinale, l'ultima opzione (5) sembra la più corretta."}}, "full_answer": "La 2 e la 4 sono escluse di per sé. Si tratta di spiegazioni dell'eritema nodoso, per cui raccomandiamo un relativo riposo (ma gli antidepressivi non hanno alcun senso, per cui escludiamo anche il punto 1)). Sebbene l'eritema nodoso possa essere secondario a un processo maligno, è più spesso dovuto al morbo di Crohn stesso (e in un ragazzo di 17 anni sarebbe estremamente raro), quindi se la condizione è accompagnata anche da una riacutizzazione della malattia infiammatoria intestinale, l'ultima opzione (5) sembra la più corretta.", "full_answer_no_ref": "La [HIDDEN] e la [HIDDEN] sono escluse di per sé. Si tratta di spiegazioni dell'eritema nodoso, per cui raccomandiamo un relativo riposo (ma gli antidepressivi non hanno alcun senso, per cui escludiamo anche il punto [HIDDEN])). Sebbene l'eritema nodoso possa essere secondario a un processo maligno, è più spesso dovuto al morbo di Crohn stesso (e in un ragazzo di 17 anni sarebbe estremamente raro), quindi se la condizione è accompagnata anche da una riacutizzazione della malattia infiammatoria intestinale, l'ultima opzione ([HIDDEN]) sembra la più corretta.", "full_question": "Un ragazzo di 17 anni affetto da malattia di Crohn con interessamento del colon da 2 anni, in trattamento di mantenimento con azatioprina, si rivolge per la comparsa negli ultimi 5 giorni di noduli sottocutanei bilaterali rosso-violacei, caldi e dolorosi nella regione pretibiale, associati a un aumento del numero di movimenti intestinali e a dolore addominale. L'approccio più appropriato in questo caso è:", "id": 93, "lang": "it", "options": {"1": "Consigliare un riposo relativo e impacchi caldi su entrambe le gambe e aggiungere un trattamento antidepressivo.", "2": "Effettuare una biopsia di aree cutanee lontane dalle zone lese e prescrivere inizialmente analgesici oppioidi.", "3": "Sospettare l'esistenza di una lesione tumorale intestinale maligna come causa scatenante del processo cutaneo.", "4": "Sospetto di ischemia bilaterale degli arti inferiori di origine farmacologica.", "5": "Adattamento del trattamento delle malattie intestinali."}, "question_id_specific": 31, "type": "DERMATOLOGIA, VENEREOLOGIA E CHIRURGIA PLASTICA", "year": 2012, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1115_5743", "title": "", "score": 0.016666666666666666, "content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. 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Panegirico in Sesta Rima, Parigi, Stamperia reale, 1655 in -folio Breve e sincerissima informazione di quanto è sucesso negli emergenti ultimamente occorsi per l'invasione seguita delle Armi Spagnuole ne' Stati del Duca di Modena, Modena, Cassiani, 1655 in −8° Apologia dell'Informazione pubblicata dal Segretario del Duca di Modena dopo la ritirata dell'Armi Spagnuole dall'invasione de' Stati di S.A.S.. Opera curiosa ed elegante di un Cittadino Modenese. E per maggiore comodità e soddisfazione de' lettori si è qui inserita l'informazione suddetta., s.l. [Modena], s.s. [Cassiani?], 1655 in -folio Il Trionfo della Virtù. Festa d'Armi a Cavallo rappre-sentata nella nascita del Serenissimo Principe di Modena, Modena, Soliani, 1660 in −12° Varie Poesie e Prose, Modena, Soliani, 1662, in −12°"}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009900990099009901, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0533_10851", "title": "[Biologic therapy with anti-TNFα in spondyloarthritides and other autoimmune diseases].", "score": 0.009900990099009901, "content": "To evaluate the efficacy of the anti-TNFα (Tumor Necrosis Factor alpha) drugs in a variety of pathologic conditions such as psoriatic arthritis, undifferentiated entheso-arthritides, chronic inflammatory bowel diseases, adult onset Still's disease, Behcet disease. Review of all published studies evaluating the efficacy of these drugs (mainly infliximab and etanercept, adalimumab to a lesser degree) on the above diseases. Results are reported for each pathologic condition. Both drugs showed to be very efficacious in all the above conditions, except Crohn disease where etanercept does not seem adequate. Both drugs work extremely well, even though comparison between infliximab and etanercept efficacy cannot be performed, due to the lack of a direct comparison."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.00980392156862745, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0242_3008", "title": "[Diagnostic and therapeutic reflections on polyps and polyposis of the large intestine].", "score": 0.00980392156862745, "content": "The systematic employment of pancolonoscopy in patients with diseases of the large intestine has shown that histological typing is essential when a polyp or polyposis is observed, since this is the only way prognosis can determined, and is only possible through endoscopic polypectomy. Familial investigation is also mandatory. If its findings are positive, every \"polyp\", irrespective of its number, site, and distribution, is a possible sign of polyposis. In this context, rectum preservation techniques are justified in relation to factors associated with both the polyp itself and its host."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n1017_16842", "title": "[AT THE BOTTOM OF THE ULCER - THE IMPORTANCE OF A BIOPSY IN DIAGNOSING HARD TO TREAT ULCERS].", "score": 0.009708737864077669, "content": "We report a case of a patient who presented with bilateral chronic painful necrotic leg ulcers. A skin biopsy revealed histopathological findings compatible with calciphylaxis, a rare phenomenon accompanied by high morbidity and mortality. Treatment options are limited and are based mainly on case reports and small series, so further research is needed in this area. This case highlights the importance of a skin biopsy in the diagnosis of chronic ulcers."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0209_1490", "title": "[Adenocarcinoma of the small intestine. Endoscopic diagnosis (author's transl)].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Adenocarcinomas of the small intestine are among the rarest tumours of the digestive tract. Their prognosis, which is usually very bad, is due to late diagnosis. In a 54 year-old-man, formerly tuberculous, the first sign was abdominal pain without any specific character. The diagnosis was confirmed by jejunal endoscopy, with biopsy under direct vision. The technique was made easier by the tumour developing on the first loop of small intestine, leading to a curative surgical operation."}, {"id": "pubmed23n0885_1886", "title": "[Atmospheric non-methane hydrocarbons near plants of crude oil first treatment].", "score": 0.009523809523809525, "content": "La continua espansione delle attività di perforazione ai fini dell'estrazione petrolifera in prossimità di aree abitate ha fatto sì che negli ultimi anni l'attenzione si focalizzasse sull'impatto di questo processo fortemente industrializzato sulla salute pubblica. Le comunità che vivono nei dintorni di impianti di questo tipo devono, infatti, fronteggiare diversi problemi, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, il traffico dei camion da e verso il sito, incidenti e malfunzionamenti all'interno dell'impianto. In questo contesto, la valutazione del rischio per la salute è ostacolata dal fatto che l'esposizione alle sostanze chimiche presenti non può essere valutata in via definitiva, poiché non sempre si è a conoscenza di tutti i composti immessi nell'ambiente né delle loro concentrazioni, per non parlare del problema delle coesposizioni ad altri inquinanti. Nonostante l'oramai conclamato e vasto interesse generato da questo argomento, ad oggi esistono pochi studi basati su popolazioni riguardanti gli effetti sulla salute delle comunità che vivono in prossimità dei siti di perforazione ed estrazione; ciò genera la necessità di condurre campagne di monitoraggio mirate e studi epidemiologici che verifichino l'eventuale esistenza e natura di pattern di malattie associati a tali attività. La presente rassegna bibliografica individua, quindi, i principali inquinanti atmosferici presenti in prossimità di un impianto di primo trattamento del greggio e cerca di fornire un quadro generale delle loro potenziali sorgenti e caratteristiche."}, {"id": "pubmed23n0266_3172", "title": "[Choice and contribution of biopsy in sarcoidosis].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The diagnosis of sarcoidosis is made on both the clinicoradiological presentation and characteristic pathologic features. The pathologic proof is necessary for diagnosis, and is obtained by biopsies as little aggressive as possible, directed by the clinicoradiologic manifestations of the disease, which are often thoracic, bronchial, pulmonary or ganglionnary."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009433962264150943, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0087_9358", "title": "[Primary tumors of the small intestine].", "score": 0.009433962264150943, "content": "We made a retrospective analysis of 43 cases of primary tumor of the small intestine, 28 benign and 15 malignant, diagnosed and treated in our hospital over a period of 18 years. A preoperative diagnosis was reached in 13 cases (30%), while in 37.2% the tumor was a casual finding during operation by other methods. The remaining 32.5% debuted as acute abdomen and were an emergency surgical indication. Simple tumoral resection was practiced in 19 cases (44.1%) of benign tumor, intestinal resection with end-to-end anastomosis in 22 cases (51%) and only biopsy in two cases (4.6%). Coadjuvant chemotherapy was given to five patients (11.5%) and radiotherapy to one (2.3%). The one-year survival for malignant tumors was 73%, and only 18% (2 cases) survived more than 5 years after the operation)."}, {"id": "pubmed23n0910_9460", "title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]", "score": 0.009345794392523364, "content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."}, {"id": "pubmed23n0135_2627", "title": "[Value of biopsy and directed brush cytology in gastrointestinal cancer diagnosis based on 1979-1984 endoscopies].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The results during the period 1979-1984 of intestinal endoscopies with brush cytology and biopsy of the same lesion at the same time were evaluated to define the value of these methods. Results were reported as \"cancer present\" or \"not present\" or as \"suspicious/proving\" versus \"nonsuspicious for cancer\" and were analyzed separately. Biopsy was shown to be of greater sensitivity than cytology in the stomach and cytology more sensitive in the colon. The combination of biopsy and cytology improved sensitivity, especially in the esophagus, small intestine and colon, and may help to dispense with unnecessary repetitions of endoscopic evaluations. The specificity was found to be extremely high when the results were reported as \"cancer present\" or \"not present\", with only one false positive report in a patient with ischemic colitis. In more than 60% the final diagnosis was cancer if the initial report showed suspicion of cancer, but the specificity of these results was low."}, {"id": "wiki20220301en024_51522", "title": "Leopoldo Cicognara", "score": 0.009313578555217746, "content": "List of works Le belle arti (Ferrara: Per gli eredi di G. Rinaldi, 1790) Lettera ad un amico su di alcune attuali controversie giudiciarie e su diverse opinioni degli eruditi intorno al Panteon di M. Agrippa detto la Rotonda (Pisa: Impresso co' caratteri di Firmino Didot, 1807) Del bello: Ragionamenti (Florence and Pisa, 1808) Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d’Agincourt. Vol. 1, Vol. 2, Vol. 3 (Venice: Venezia: Nella tipografia Picotti, 1813) De' propilei e della inutilità e dei danni dei perni metallici nella costruzione degli edifizii (Venice: Nella Tip. di Alvisopoli, 1814) Le fabbriche più cospicue di Venezia... (Venice, 1815–1820) Catalogo ragionato de’ libri d’arte e di antichità (Pisa: N. Capurro, co'caratteri di F. Didot, 1821) Biografia di Antonio Canova, aggiuntivi il catalogo completo delle opere (Venice: G. Missiaglia, 1823)"}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.009259259259259259, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "wiki20220301en578_790", "title": "Hiraab Imamate", "score": 0.009259259259259259, "content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0322_4055", "title": "[Colonic Crohn's disease: results of treatment].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Sixty patients with Crohn's colitis were separated into 2 groups: A) without perianal lesions, 12 patients; B) with perianal lesions, 48 patients. The mean age at the beginning of symptomatology was 41.4 years in group A and 31.7 in B. The number of patients that underwent surgical treatment were similar in both groups. Fifty eight operations were performed in 29 patients, mean 0.33 operations/patient in group A and 2.16 in B. Ileal pouch anal anastomosis were performed in 5 patients, with loss of reservoir in one. There was no difference in need of hospitalization between the 2 groups. At mean follow-up of 8.9 years, 37 patients presented at least one extra-intestinal manifestation, 21 a perianal lesion, 39 were taking drugs and 31 were symptomatic. In the group of 31 patients that received only medical treatment, 24 (77.4%) are still on drugs and only 9 are assymptomatic. In the group of 29 patients that were operated on, 12 (41.4%) are taking drugs and 19 (65.5%) are assymptomatic. The difference concerning results of treatment between patients on medical treatment and operated were statistically significant. A permanent ileostomy was performed in 19(65.5%) patients. Two patients died during clinical treatment and one of postoperative complications."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0136_1585", "title": "[Role of the prevalvular terminal ileum in fecal losses in ileostomized patients].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Fecal losses of water, electrolytes, fat and nitrogen were studied retrospectively in 42 cases (40 patients). To assess the role of the terminal ileum, patients were classified into 2 groups according to the length of resected and/or excluded ileum before the ileocecal junction; group I (n = 17; length less than or equal to 15 cm) and group II (n = 25; length ranging from 15 to 50 cm). In group I, fecal weight and fecal output of sodium, fat and nitrogen were (mean for 24 h) 544 g, 63 mmol, 6.5 g (6.4 p. 100 of ingesta), 2.94 respectively. In group II, fecal outputs were higher; (mean for 24 h) 862 g, 112 mmol, 10.9 g (14.2 p. 100 of ingesta), 4.2 respectively. These differences were statistically significant for fecal weight and fecal output of sodium (p less than 0.001) and for fecal output of fat when expressed as percentage of ingesta (p less than 0.02). These results show that the length of terminal ileum is a major determinant in fecal losses after ileostomy; therefore, it appears to be of major importance to preserve this segment of ileum as much as possible during ileocolic surgery."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0638_380", "title": "[TNF-alpha blocking therapy in chronic inflammatory bowel disease].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The introduction of TNF-alpha blocking therapy has produced a dramatic change in the treatment of therapy resistant patients with inflammatory bowel disease. Both infliximab and adalimumab are effective in moderately severe and severe Crohn's disease. Besides, infliximab is potent in the remission and its sustaining in ulcerative colitis. However, among therapy resistant individuals, 20-30 percents of patients with Crohn's disease and 30-40 percents of patients with ulcerative colitis do not respond to these treatments. To date, no comparative study between the two drugs has been carried out and the clinical trials can not be directly compared to each others, still, on the basis of general considerations, there is no essential difference in the effectiveness between the two treatments."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.008928571428571428, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0041_6000", "title": "[Uro-radiographic investigations in patients with tumors in the large bowel (author's transl)].", "score": 0.008928571428571428, "content": "At the Istituto Nazionale Tumori, from 1970 to 1974, 154 patients with cancer of the large bowel underwent urography; 80 cases before surgery and 74 after surgery. Preoperative findings, correlated with neoplasia, were found in 4 patients, while non-neoplastic lesions were found in 32 patients. During postoperative evaluation, 21 patients showed lesions by locoregional diffusion of the neoplasia with involvement of the ureters especially by metastatic nodes. Less frequent was the finding of bladder involvement. 30 patients presented lesions due to surgery. Urography is useful for evaluating patients with neoplasia of the large bowel, especially after surgery and during follow-up."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008849557522123894, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "wiki20220301en621_6645", "title": "Pablo Hasél", "score": 0.008849557522123894, "content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0792_15586", "title": "[Level of adalimumab and its antibody titers define the effectiveness of the biological (anticytokine) therapy in Crohn's disease].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Formation of immune antibodies to adalimumab (ADM) in patients with Crohn's disease currently has high clinical value, as antibodies (AT) influence on bioavailability, pharmacokinetic, pharmacodynamic indicators, that eventually affects expression of clinical response to treatment. The results of this study indicate that after treatment with adalimumab in 12-14 weeks in any case there was not an increase of antibodies to adalimumab. Synchronous study of concentration of adalimumab (ADA) and antibodies to ADA in serum to determine the effectiveness of anti-cytokine therapy with adalimumab in Crohn's disease."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}]}}}}
+{"correct_option": 2, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[172, 283]], "word_ranges": [[25, 43]], "text": "Si tratta infatti di una misura di protezione per i pazienti più fragili, per garantire la migliore assistenza."}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Valutare la capacità non significa togliere al paziente la sua autonomia, ma assicurarsi che il paziente comprenda e sia consapevole delle conseguenze delle sue decisioni. Si tratta infatti di una misura di protezione per i pazienti più fragili, per garantire la migliore assistenza. La valutazione non viene effettuata da uno psichiatra, ma dal medico curante. Esistono diversi test o interviste semi-strutturate per valutare la capacità dei pazienti e tutti i medici dovrebbero conoscere questi strumenti. È importante che sia il medico curante a effettuare questa valutazione, perché è lui che informa preventivamente il paziente (consenso informato) del piano terapeutico ed è quello che meglio può valutare se il paziente ha capito tutto: qual è il problema medico, quale trattamento viene proposto, le eventuali alternative, se accettarne o rifiutarne qualcuna e perché, le conseguenze di prendere queste decisioni (anche quelle di non volere il trattamento), anche valutando la psicopatologia suscettibile di un ICP in Psichiatria.", "full_answer_no_ref": "Valutare la capacità non significa togliere al paziente la sua autonomia, ma assicurarsi che il paziente comprenda e sia consapevole delle conseguenze delle sue decisioni. Si tratta infatti di una misura di protezione per i pazienti più fragili, per garantire la migliore assistenza. 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L'esame, secondo i sistemi, è anodino. Quando gli viene chiesto dei suoi farmaci, non se ne ricorda. La sua cartella clinica riporta glipizide, atenololo e acenocumarolo. Si è recata al Pronto Soccorso 3 volte negli ultimi tre mesi per \"vertigini\", dolore lombare e un INR di 5. Riferisce di essere indipendente nelle attività di base e strumentali della vita quotidiana. Non ci sono testimonianze di familiari o amici stretti. Diversi riferimenti dell'assistenza sociale della zona indicano che la donna rifiuta aiuto o visite mediche o infermieristiche. All'esame fisico, solo temperatura di 37,7, IMC di 16, pressione arteriosa di 160/90, FC di 90 e SO2 del 99%. Presenta una perdita complessiva di massa muscolare. È vestito in vestaglia e puzza di urina. Si rifiuta di rispondere alle domande del Minimental. Gli esami di laboratorio includono 13.000 leucociti, glicemia 300, emoglobina glicosilata 11%, INR 0,9, urine con più di 50 leucociti/campo, nitriti+ e urinocoltura > 100.000 bacilli Gram-negativi. È stato ricoverato in ospedale, ha ricevuto antibiotici, insulina e ha ripreso l'acenocumarolo con una buona evoluzione. È stabile e vuole tornare a casa. L'infermiera del reparto dice che non è in grado di autosomministrarsi l'insulina. Quale dei seguenti è il passo successivo per determinare la sicurezza del paziente a casa?", "id": 390, "lang": "it", "options": {"1": "Consultare l'assistenza primaria e l'assistenza sociale di zona per determinare la sicurezza a casa.", "2": "Valutazione formale della capacità di prendere decisioni sulla propria salute.", "3": "Valutazione per escludere la demenza.", "4": "Valutazione per escludere la depressione.", "5": null}, "question_id_specific": 188, "type": "PSICHIATRIA", "year": 2016, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "wiki20220301en205_6509", "title": "Girolamo Graziani", "score": 0.012658676689596481, "content": "Il Colosso Sacro. Alle Glorie del Card. Mazzarino. Panegirico in Sesta Rima, Parigi, Stamperia reale, 1655 in -folio Breve e sincerissima informazione di quanto è sucesso negli emergenti ultimamente occorsi per l'invasione seguita delle Armi Spagnuole ne' Stati del Duca di Modena, Modena, Cassiani, 1655 in −8° Apologia dell'Informazione pubblicata dal Segretario del Duca di Modena dopo la ritirata dell'Armi Spagnuole dall'invasione de' Stati di S.A.S.. Opera curiosa ed elegante di un Cittadino Modenese. E per maggiore comodità e soddisfazione de' lettori si è qui inserita l'informazione suddetta., s.l. [Modena], s.s. [Cassiani?], 1655 in -folio Il Trionfo della Virtù. Festa d'Armi a Cavallo rappre-sentata nella nascita del Serenissimo Principe di Modena, Modena, Soliani, 1660 in −12° Varie Poesie e Prose, Modena, Soliani, 1662, in −12°"}, {"id": "wiki20220301en187_33102", "title": "Bollettino della Vittoria", "score": 0.012025162478712683, "content": "L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. 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Un Orlando innamorato Non è niente in mio confronte; Un Medoro il sen piagato Verso lui per nulla io conto: Son di foco i miei sospiri Son di bronzo i suoi desiri, Se si parla poi di merto Certo io sono e egli è certo Che gli uguali non si trovano Da Vienna al Canadà, Siam due Credi per ricchezza, Due Narcisi per bellezza In amor i Marcantoni Verso noi sarian buffoni Siam più forti d'un ciclopo, Letterati al par di Esopo. Se balliamo un Pich ne cede Sì gentil e snello è il piede, Se cantiam col trillo solo Facciam torto all'usignuolo, E qualch'altro capitale Abbiam poi che alcun non sa."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009900990099009901, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0884_23925", "title": "", "score": 0.009900990099009901, "content": "Introducción: el índice glucémico (IG) y la carga glucémica (CG) de productos lácteos fermentados (PLF) con lactobacilos puede ser una recomendación útil para pacientes diabéticos y para la población en general.Objetivo: el objetivo del estudio fue medir el IG y la CG de PLF con lactobacilos en sujetos sedentarios y deportistas, y evaluar si existe diferencia entre ellos.Métodos: el estudio se realizó en México (DF) de acuerdo con la ISO26642:210 (Organización Internacional de Normalización). Los participantes fueron: 10 sedentarios y 10 deportistas. Los PLF analizados fueron: Soful, Yakult, Gastroprotect, BeneGastro, Bonacult, Lala Bio 4 y leche descremada con sacarosa (LDS) y la cantidad de alimento que ingirieron dependió de ajustar a 25 g los HC en la porción.Resultados: el IG de la mayoría de los PLF fue bajo para ambos grupos de sujetos; en los deportistas los PLF Yakult y Bonacult presentaron los mayores IG y solo el Yakult puede considerarse como de IG medio para este grupo; estos dos PLF presentaron la menor relación de proteína/HC. La LDS, lácteo con los HC no fermentados, presentó un IG alto para ambos grupos. La CG de los PLF se encontró entre 4 a 7,6 y solo Gastroprotect presentó estadísticamente la menor CG, lo que pudo deberse a su bajo IG, aun cuando su tamaño de ración no fue la menor, entre los PLF.Conclusión: en general los valores de IG y CG de los PLF fueron bajos para ambos grupos. Por tanto, su consumo puede recomendarse en forma moderada. El IG y CG entre productos lácteos con azúcares fermentados y con azúcares no fermentados fueron diferentes."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "wiki20220301en038_88260", "title": "Mort & Phil", "score": 0.00980392156862745, "content": "Between 1975 and 1976 ¡Pánico en el zoo! Concurso-oposición Los mercenarios Objetivo: eliminar al Rana Misión de perros Los secuestradores La gallina de los huevos de oro El caso del calcetín Between 1977 and 1979 El brujo ¡Soborno! Los guardaespaldas Mundial 78 Los gamberros Contrabando La máquina de copiar gente Los \"bomberos\" El transformador metabólico ¡A por el niño! La gente de Vicente Secuestro aéreo Between 1980 and 1981 Olimpiada 1980 La elasticina Kilociclos asesinos Ladrones de coches Lo que el viento se dejó La brigada bichera Tete Cohete En marcha el mundial 82 El caso de los señores pequeñitos Between 1982 and 1983 En Alemania Queda inaugurado el mundial 82 El balón catastrófico Billy \"El Horrendo\" ¡Hay un traidor en la T.I.A.! El bacilón El ascenso Between 1984 and 1985 La estatua de la libertad Testigo de cargo Los Ángeles 84 El cacao espacial El preboste de seguridad El cochecito leré Between 1986 and 1987"}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009708737864077669, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "wiki20220301en324_26289", "title": "Griselda Gambaro", "score": 0.009708737864077669, "content": "Teatro 1. Including the plays \"Real envido\", \"La malasangre\" (\"Bad blood\") y \"Del sol naciente\" (\"Rising Sun\"). Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ª edición). Teatro 2. Plays: \"Dar la vuelta\", \"Información para extranjeros\" (\"Information for foreigners\"), \"Puesta en claro\" y \"Sucede lo que pasa\". Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1995 (2ª edición). Teatro 3. \"Viaje de invierno\", \"Nosferatu\", \"Cuatro ejercicios para actrices\", \"Acuerdo para cambiar de casa\",\"Sólo un aspecto\", \"La gracia\", \"El miedo\", \"El nombre\", \"El viaje a Bahía Blanca\", \"El despojamiento\", \"Decir sí\" and \"Antígona furiosa\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ra. edición). Teatro 4. \"Las paredes\" (\"The walls\"), \"El desatino\", \"Los siameses\" (\"Siamese twins), \"El campo\" (\"The camp\") y \"Nada que ver\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1990 (2ª edición)."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "wiki20220301en526_24794", "title": "Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro", "score": 0.009615384615384616, "content": "In 2010 INAIL absorbed the functions of the Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL 'Higher Institute for Prevention and Safety at Work') and of the Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA, 'Social security institute for the maritime sector'). Then, INAIL has become a single national centre for prevention, security and research regarding safety in workplaces. Laws and tasks All laws regarding INAIL are included in the decree of the President of the Italian Republic n. 1124 of 30 June 1965. From the entry into force of this decree, accidents in workplaces is insured along with the professional disease, intended as the event harmful for the worker acting on his abilities and which originates from non-violent causes (unlike the injury) related with the working activity."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009523809523809525, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n1062_814", "title": "La voz de una enfermera desde la zona roja.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Mi nombre es Paula. Nací en Madrid en 1995. Al acabar el bachillerato tenía muchas dudas sobre hacia dónde encaminar mi vida. Pensé qué hacer y qué se me daba bien o con qué era feliz. El caso es que desde siempre me ha gustado poco ser protagonista, pero me encantaba escuchar, conocer el más allá de la gente cuando se sentían en confi anza de contarme. Me sentía bien siendo receptora de sus historias, sus sentimientos y sus vidas. Además, siempre me gustaron las ciencias, la química, las matemáticas, la biología… así que vi que la combinación perfecta para elegir carrera tendría que ser algo relativo a las ciencias de la salud: ciencias y personas en uno. Es entonces cuando pensé en la enfermería. Tenía ciencias, tenía personas y sobre todo tenía ese valioso tiempo cerca de las personas para acompañar y cuidar. Siempre me gustó ese dicho: la enfermera cuida, no cura."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.009433962264150943, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "wiki20220301en366_29027", "title": "José de Rezabal y Ugarte", "score": 0.009433962264150943, "content": "Works Tratado del derecho real de medias-anatas seculares y del servicio de lanzas a que estan obligados los titulos de Castilla, Madrid, 1792. Adiciones y suplementos de la Biblioteca Hispanica histórico-genealógica-heráldica de Ernesto de Franckenau. Instruccion para los Alcaldes de quarteles y de barrio, en la que se recopilan los bandos de policía y buen gobierno, que se habían publicado en este siglo. De los recursos de fuerza de los Regulares de Indias Disertación sobre el interés legal. Compendio alfabético de más de dos mil Reales ordenes y cedulas expedidas para el gobierno de America, posteriores a la recopilación de leyes de Indias. Resumen genealogico instrumental de las casas Ximenez de Lobaton, Salazar Muñatones, Azaña y otras, que estan unida. Disertacion sobre las monedas de que hablan las leyes de Indias."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "wiki20220301en578_790", "title": "Hiraab Imamate", "score": 0.009345794392523364, "content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009259259259259259, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "wiki20220301en038_85286", "title": "Barrio Sésamo", "score": 0.009259259259259259, "content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0879_13869", "title": "[Not Available].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Introducción: existen alteraciones frecuentes en la alimentación de la población infantil femenina, y especialmente en atletas de deportes estéticos por la presión ejercida para mantener un cuerpo.Objetivos: evaluar los aspectos nutricionales, antropométricos y la percepción del peso de niñas que realizan gimnasia rítmica frente a un grupo control.Métodos: estudio descriptivo comparativo. Se compararon 25 niñas gimnastas con 25 niñas no gimnastas (control). Se realizó una valoración antropométrica, mediante protocolo ISAK, y nutricional, mediante un registro dietético de siete días; así como una valoración cuantitativa y cualitativa de la ingesta alimentaria, mediante el software DIAL. Se rellenó un cuestionario de hábitos y sobre la percepción de su peso corporal.Resultados: los datos antropométricos no presentaron diferencias significativas entre ambos grupos, excepto en los pliegues cutáneos y el porcentaje de grasa, el cual era estadísticamente inferior en gimnastas. La ingesta energética (1.413 ± 283 Kcal/día) de las gimnastas era inferior a la recomendada por la Food and Nutrition Board de acuerdo a su edad. La distribución de los macronutrientes cumplía con los valores normales establecidos (10-30% proteínas, 45-65% hidratos, 20-35% grasas). El 32% de las gimnastas y el 36,4% de las niñas control consideraron que les gustaría pesar menos.Conclusión: teniendo en cuenta la intensa actividad de las gimnastas, sus requerimientos energéticos deberían ajustarse a ello, ya que esto contribuirá a su desarrollo y crecimiento y a una mejor ejecución del ejercicio. En la muestra estudiada, el consumo de alimentos de las gimnastas se aleja de una alimentación equilibrada. No se observaron comportamientos diferentes en la percepción del peso entre ambos grupos. "}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.00909090909090909, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "wiki20220301en191_21695", "title": "Convention of Gramido", "score": 0.00909090909090909, "content": "Artigo 7.º — Conceder-se-ão passaportes a qualquer pessoa, que deseje sair do Reino podendo voltar a ele quando lhe convenha. Artigo 8.º — As três potências Aliadas empregarão os seus esforços para com o Governo de Sua Majestade Fidelíssima a fim de melhorar a condição dos oficiais do antigo exército realista — (...) — Gramido, 29 de Junho de 1847."}, {"id": "pubmed23n0887_23509", "title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."}, {"id": "pubmed23n0549_4324", "title": "[Insulin sensitivity and beta cell function in different glucose tolerance status].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The objective of this work was to investigate the insulin sensitivity (SI) and the beta cell function (BCF) in different glucose tolerance statuses in a comparative cross-sectional study. Eighty-four patients with different glucose tolerance statues were classified as normoglicemic-control group (NC) patients without family history of type 2 diabetes (DM2) or hypertension (HTN); normoglicemic-patients with familiar history of DM2 or HTN (FPDM2); patients with glucose intolerance (IGT group) and patients with diagnostic of DM2 <10 years (DM2 group). In each patient was obtained a clinical history and an oral glucose tolerance test (75 g) was performed. Glucose (GOD-PAP) and insulin (RIA) were quantified. Insulin Sensitivity (IS) (Whole Body Insulin Sensitivity Index), Insulin resistance (IR) (HOMA) and BCF (insulinogenic index) were evaluated. The statistical analysis was realized in SPSS v. 10.0. It was found that glucose was similar among NC, FPDM2 and IGT groups. Insulin was higher in the FPDM2 (26.71 +/- 22.25 microU/mL), and IGT (34.10 +/- 34.98 microU/mL) in comparison with NC (22.83 +/- 21.26 microU/mL) (p < 0.01). IS was different among NC and IGT group (0.74 +/- 0.43 to 0.29 +/- 0.18, p < 0.05) and among IGT and DM2 (0.29 +/- 0.18 to 0.86 +/- 0.55, p < 0.001). BCF was different among the DM2 and NC (0.051 +/- 0.05 to 1.28 +/- 1.99 microU.mL/mg.dL, p < 0.05), DM2 and FPDM2 group (0.051 +/- 0.05 to 1.23 +/- 1.51 microU.mL/mg.dL, p < 0.01), DM2 and IGT (0.051 +/- 0.05 to 2.64 +/- 2.22 microU.mL/mg.dL, p < 0.001). SI was inversely related to corporal weight and IMC (r = -0.38, p = 0.001 and r = -0.33, p = 0.004, respectively). BCF was related to age (r = -0.27, p = 0.016), the area under curve of glucose (r = -0.30, p = 0.010) and body weight (r = 0.34, p = 0.002). In conclusion, the decrease of glucose tolerance was associated with the lowering of Insulin Sensitivity (IS). The beta cell function (FCB) was lower in the diabetic patients group in comparison with the TGA and FPDM2 groups. These measurements need to be included in patients with high risk for early identification and changes in life style to protect the normal functioning of beta cell and to prevent the onset of IGT or DM2."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.008928571428571428, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "wiki20220301en038_88261", "title": "Mort & Phil", "score": 0.008928571428571428, "content": "Between 1984 and 1985 La estatua de la libertad Testigo de cargo Los Ángeles 84 El cacao espacial El preboste de seguridad El cochecito leré Between 1986 and 1987 ¡Terroristas! El huerto siniestro El estropicio metereológico Los que volvieron de \"allá\" Seúl 88 Between 1988 and 1989 La perra de las galaxias Los sobrinetes Los superpoderes Las tacillas volantes La cochinadita nuclear Armas con bicho La maldición gitana El candidato La Gomeztroika El ansia de poder ¡...Va la T.I.A. y se pone al día! Between 1990 and 1992 El profeta Jeremías El premio No-Vel El rescate botarate El gran sarao Los espantajomanes El inspector general El atasco de incluencias La crisis del golfo Barcelona 92 El caso del señor-probeta La tergiversicina Las embajadas chifladas El racista El quinto centenario El S.O.E. El 35 aniversario Between 1993 and 1994"}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "wiki20220301en378_21974", "title": "Sérgio Pereira Couto", "score": 0.008849557522123894, "content": "Evangelho de Judas e Outros Mistérios A História Secreta de Roma Seitas Secretas Maçonaria Para Não-Iniciados Dossiê Hitler A Incrível História da Bíblia Desvendando o Egito Os Segredos do Nazismo Segredos e Lendas do Rock'''A Extraordinária História da ChinaCódigos e Cifras – da Antiguidade à Era ModernaSegredos da CabalaAs Dez Sociedades Mais Influentes da HistóriaSociedades Secretas: IlluminatiOs Segredos das Investigações CriminaisHitler e os Segredos do Nazismo vols. 1 e 2Segredos da BruxariaAlmanaque das GuerrasDecifrando o Símbolo PerdidoManual de Investigação ForenseDesvendando a MaçonariaDossiê John Lennon2012 X NostradamusArquivos Secretos do VaticanoO Homem Que Previa o FuturoAlmanaque das Sociedades SecretasWikiLeaks: Segredos, Informações e Poder'' (with José Antonio Domingos)"}, {"id": "pubmed23n0749_21422", "title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."}, {"id": "wiki20220301en010_94652", "title": "Tzintzuntzan (Mesoamerican site)", "score": 0.008771929824561403, "content": "Tzintzuntzan was the capital of the Purépecha Empire when the Spanish arrived in 1522. As these people did not leave written records, what we know of this city and its empire come from Spanish writings and archeological evidence. The main Spanish document is called the Relación de las ceremonias y ritos población y gobierno de los indios de Michoacán, written by Jerónimo de Alcalá based on what he was told by the Purépecha elite in 1539. Other writings that refer to the capital include Hernán Cortés’ fourth letter in 1524, “La información de Don Vasco de Quiroga, sobre el asiento de su iglesia Catedral,” from 1538, “Tratado curioso y doctor de las cosas de la Nueva España” by Antonio de la Ciudad Real in 1590, “Relaciones goegráficas; las Crónica de la orden de Nuestro Seráfico Padre San Francisco, provincia de San Pedro y San Pablo de Mechoacan in la Nueva España” by Alonso de la Rea in the 17th century and the “Crónica de la provincia de los santos apóstoles San Pedro y San Pablo de"}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}]}}}}
+{"correct_option": 3, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 245]], "word_ranges": [[0, 31]], "text": "Descrivono un caso caratteristico di CADASIL (Arteriopatia Cerebrale Autosomica Dominante con Infarti Sottocorticali e Leucoencefalopatia). Si tratta di una malattia genetica ad eredità autosomica dominante dovuta alla mutazione del gene NOTCH3."}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Descrivono un caso caratteristico di CADASIL (Arteriopatia Cerebrale Autosomica Dominante con Infarti Sottocorticali e Leucoencefalopatia). Si tratta di una malattia genetica ad eredità autosomica dominante dovuta alla mutazione del gene NOTCH3. Questa mutazione causa un coinvolgimento vascolare dei piccoli vasi che genera una grave leucoencefalopatia in fase precoce, provocando una serie di sintomi. Spiccano l'emicrania, la malattia cerebrovascolare e il deterioramento cognitivo in età precoce, come mostrato nel caso clinico della domanda.", "full_answer_no_ref": "Descrivono un caso caratteristico di CADASIL (Arteriopatia Cerebrale Autosomica Dominante con Infarti Sottocorticali e Leucoencefalopatia). Si tratta di una malattia genetica ad eredità autosomica dominante dovuta alla mutazione del gene NOTCH3. Questa mutazione causa un coinvolgimento vascolare dei piccoli vasi che genera una grave leucoencefalopatia in fase precoce, provocando una serie di sintomi. Spiccano l'emicrania, la malattia cerebrovascolare e il deterioramento cognitivo in età precoce, come mostrato nel caso clinico della domanda.", "full_question": "Un uomo di 45 anni è stato portato in clinica dai suoi parenti per un anno di perdita di memoria, che è progredita al punto da richiedere aiuto per alcune attività della vita quotidiana. Ha un'anamnesi di emicrania e alcuni episodi di focalità neurologica autolimitata per i quali non si è mai consultato. L'esame neuropsicologico è compatibile con una demenza iniziale e la risonanza magnetica cerebrale mostra una grave leucoencefalopatia. Quale test dovrebbe essere ordinato?", "id": 577, "lang": "it", "options": {"1": "Puntura lombare per analizzare le proteine amiloidi e tau nel liquor.", "2": "Studio genetico della presenilina 1 (PSEN1).", "3": "Studio genetico per NOTCH3.", "4": "Studio genetico per la progranulina.", "5": null}, "question_id_specific": 105, "type": "NEUROLOGIA", "year": 2022, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009900990099009901, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0646_8909", "title": "[Genetics of dementias, Part 4: a spectrum of mutations responsible for the familial autosomal dominant form of Alzheimer's disease].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Fifty years ago it was demonstrated that some patients with Alzheimer's disease (AD) had an autosomal dominant Mendelian pattern of disease inheritance. Familial and early-onset cases (familial Alzheimer's disease, FAD) are rather rare and account for only a few percent of the total population of patients. Mutations of the genes for amyloid precursor protein (APP), presenilin 1 (PSEN1), and presenilin 2 (PSEN2) are responsible for development of the disease in 50 percent of patients with FAD. The identification of mutations in FAD genes leads to a better understand of the molecular basis of the cellular pathways leading to neurodegeneration. With the detection of genetic defects responsible for FAD, there is considerable interest in the application of this genetic information in medical practice through genetic testing and counseling for families with Alzheimer's disease."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.00980392156862745, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0511_3199", "title": "[Genetic counseling and testing for families with Alzheimer's disease].", "score": 0.00980392156862745, "content": "With the identification of the genes responsible for autosomal dominant early-onset familial Alzheimer's disease (FAD genes), there is a considerable interest in the application of this genetic information in medical practice through genetic testing and counseling. Pathogenic mutations in the PSEN1 and PSEN2 genes encoding presenilin-1 and -2, and the APP gene encoding amyloid b precursor protein, account for 18-50% of familial EOAD cases with autosomal dominant pattern of inheritance. A clinical algorithm of genetic testing and counseling proposed for families with AD has been presented here. A screening for mutations in the APP, PSEN1, and PSEN2 genes is available to individuals with AD symptoms and at-risk children or siblings of patients with early-onset disease determined by a known mutation. In an early-onset family, a known mutation in an affected patient puts the siblings and children at a 50% risk of inheriting the same mutation. The goal of genetic testing is to identify at-risk individuals in order to facilitate early and effective treatments in the symptomatic person based on an individual's genotype and strategies to delay the onset of disease in the presymptomatic mutation carriers. However, there are several arguments against the use of genetic testing both presymptomatically (unpredictable psychological consequences of information about a genetic defect for family members) and as a diagnostic tool for the differential diagnosis of dementia in general practice (a risk of errors in an interpretation of mutation penetrance and its secondary effects on family members, especially for novel mutations; the possibility of coexistence of another form of dementia at the presence of a mutation). Currently, APOE genotyping for presymptomatic individuals with a family history of late-onset disease is not recommended. The APOE4 allele may only confer greater risk for disease, but its presence is not conclusive for the development of AD."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0538_6268", "title": "[Genes in Alzheimer's disease].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Alzheimer's disease (AD) is the most frequent degenerative dementia among the elderly population. Families that have an autosomal dominant pattern for AD constitute about 13% of early cases (< or = 65 years) and less than 0.01% of the total number of patients. Molecular analysis of families with early onset AD has made it possible to identify mutations in three different genes that are responsible for the disease: the gene encoding for the amyloid precursor protein peptide (APP), and the presenilin 1 (PSEN1) and presenilin 2 (PSEN2) genes. Yet, these genes are involved in less than 5% of the total number of cases of AD. The remaining AD patients are mostly cases of late or familial onset, where the disease appears as a result of a complex interaction among environmental factors and individual predisposing genetic traits. A large number of molecular genetics studies have clearly implicated the APOE epsilon4 allele as a proven risk factor for the late form of AD in almost all the populations that have been studied. Although the APOE epsilon4 allele is the only proven genetic risk factor for the late form of the disease, genetic epidemiological studies suggest that other loci are also involved."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009615384615384616, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0501_6049", "title": "[Performance of carriers and non-carriers of the E280A mutation for familial Alzheimer's disease in a naming test].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Early preclinical diagnosis is the greatest challenge faced by researchers into dementia. Cognitive, neuroanatomical, neurophysiological and genetic markers have been reported. One of the preclinical cognitive markers is anomia and it is often assessed using visual naming tests. The aim of this study was to analyse the type of mistakes made in a visual naming test in a group of carriers and non-carriers of the E280A PS1 mutation. The sample was made up of 91 participants who were genotyped for the E280A PS1 mutation and divided into three groups: non-carriers (n = 30), asymptomatic carriers (n = 39) and sick carriers (n = 22). Selection was performed using the Minimental and the Fast and EDG scales and mistakes in the CERAD naming test were classified. The types of mistakes taken into account were: no answer, visual, semantic, phonological, the whole for the part, and not related. There is a significant difference in the number of semantic errors between non-carriers and asymptomatic carriers; on comparing the three groups, no statistically significant differences were found in visual mistakes. Visual mistakes are a general characteristic, even in healthy subjects and, therefore, these errors did not provide any information that could be used to classify patients with or without dementia. Semantic mistakes can be considered as being a preclinical sign in familial Alzheimer's disease (FAD). Both visual and auditory naming tests must be applied when evaluating patients with FAD."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0310_8592", "title": "[Genetic predisposition to Alzheimer's disease].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Alzheimer's disease can present either as an early-onset or senile dementia. Its ethiology is heterogeneous but with common clinical and pathological features. Alzheimer's syndrome can occur with familial clustering. Some families with pre-senile dementia have shown three different genes which are associated with the pathological features. These genes carry on several mutations which have an autosomal dominant transmission: each mutation seems to be able to cause the pathological changes. The senile dementias are more common but dominant transmission has not been shown. However, risk genetic factors can play a rol. The epsilon 4 allel for apolipoprotein E has been clearly identified. It would be possible to use genetic tests to predict the appearance of presenile dementias but these tests are not available for the more common senile types of Alzheimer's dementia."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009433962264150943, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0625_4367", "title": "[Genetics and Alzheimer's disease].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Alzheimer's disease (AD) is the first cause of dementia (60-80%). The causal genes with autosomal dominant inheritance in the early onset forms (APP, PSEN-1, PSEN-2) and one susceptibility gene in the late onset forms (APOE) are described. Causal genes involved in the early onset forms account for approximately 5% of the total. Among all the susceptibility genes, only the APOE gene, involved in the late onset forms, has been replicated in all the studies. However, it has not been possible to replicate the more than 200 genes in family or case-control studies. Nonetheless, the genetics of Alzheimer's disease is very complex. The models that have the most influence in its most frequent phenotypes are multifactorial ones (genetics and environmental ones). AD is a disease with a complex inheritance. The early onset forms have supposed a great advance in the knowledge of the ethiopathogeny of the disease. However, especially valuable information could be extrapolated from knowledge on the late onset forms given its similarities with the most prevalence forms, that is, the sporadic ones."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0355_21251", "title": "[Genetics of frontotemporal dementia and alterations of the tau gene].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The prevalence of fronto-temporal dementia may be estimated in 10-20% of all dementia's. In 40 to 50% of the cases it is possible to detect familial antecedents and in some of the families it is possible to identify multiple affected individuals. The study of these familial cases has allowed to narrow the responsible genomic region to chromosome 17 and to identify mutations in the tau gene as responsible for the disease. At present more than 100 cases of the disease due to mutations in the tau gene have been described in which it has been possible to detect 24 different mutations. In order to search for mutations in the tau gene in a patient all it is needed is a sample of venous blood with which it is possible to extract the genomic DNA, amplify the tau gene through PCR and to sequence it. The information obtained provides a very precise diagnosis in patients with fronto-temporal dementia, may be useful in the differential diagnosis with other types of dementia, and may allow a pre-symptomatic diagnosis in relatives from patients. At a more basic level, the detection of mutations in the tau gene allows to identify the pathogenic mechanisms involved opening up the possibility to develop new therapeutics strategies."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0414_21172", "title": "[Genetic tests in the neurological disorders].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Most of the genetic tests for infectious diseases have few ethical problems and directly link to treatments. On the other hand, there are many problems in performing genetic tests for hereditary neurological disorders without essential treatments. Patients who undergo a genetic test usually get few benefits when they have a positive result. Moreover, the results may influence on their family members' daily lives. Therefore, we should be careful in genetic testing of the hereditary neurological disorders, and perform sufficient informed consent, genetic counseling of the patients and their family members, and precise standardization."}, {"id": "pubmed23n1130_1118", "title": "[The "redisorganisation" of the Italian Healthcare Service].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."}, {"id": "pubmed23n0655_9172", "title": "[Genetics of Alzheimer's disease].", "score": 0.009174311926605505, "content": "INTRODUCTION AND DEVELOPMENT. Alzheimer's disease (AD), the leading cause of dementia, is a complex disorder in which genetic and environmental factors interact. Three genes -the amyloid precursor protein (APP) and the presenilin 1 and 2 (PSEN1 and PSEN2)- have been linked to autosomal dominant forms of AD. Besides, a fourth gene -the apolipoprotein E gene (APOE)- seems to be the only major genetic factor related to late-onset sporadic and familial AD cases. Although more than a thousand studies have been performed to date, little is known about other genetic factors leading to this devastating dementia. Nevertheless, the last three years have witnessed a surge in genetic research of AD due to the implementation of novel technologies enabling large-scale genetic analyses. CONCLUSION. This review provides a summary of current knowledge about AD in the genetic field."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.00909090909090909, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0049_8045", "title": "[The genetics of Alzheimer's disease].", "score": 0.00909090909090909, "content": "This paper examines recent epidemiological and molecular genetic studies on the genetic basis of Alzheimer's disease (AD). Recent epidemiological studies have shown the existence of a genetic etiology in some cases of Alzheimer's disease. Several pedigrees with an increased incidence of AD (familial Alzheimer's disease--FAD) have been described in the literature. Some of these contain sufficient numbers of affected individuals in multiple generations to provide a rigorous argument for an autosomal dominant inheritance of the AD phenotype. FAD pedigrees show several evidences of as phenotypic heterogeneity of the disease. Molecular genetic studies have shown a linkage between several polymorphic DNA markers specific for the pericentromeric region of chromosome 21 and early-onset FAD. In late-onset FAD pedigrees preliminary reports showed evidence for a linkage with chromosome 19 markers. Molecular genetic studies have clearly demonstrated the genetic heterogeneity of familial Alzheimer's disease. The analysis of new, multigenerational pedigrees with FAD and the study of patients with Down's syndrome and Alzheimer's disease should provide useful informations for the characterization of the gene(s) responsible for familial Alzheimer's disease."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.009009009009009009, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0389_20565", "title": "[Presenilins in the genesis of Alzheimer s disease].", "score": 0.009009009009009009, "content": "With their discovery in 1995, presenilins were put forward as molecules of unknown function but central to the aetiology of Alzheimer s disease. The fact that point and splice mutations lead to an increase in the amount of Ab peptide produced by the cells, provided further support for the amyloid theory about the origin of the disease and, on the other hand, placed these molecules in the central part of this theory. Different groups showed that these proteins had also roles in several cellular pathways, among those, the notch pathway is one of the most important, as it is with the interaction among presenilin 1 and b catenin. Recently, several works have suggested that presenilins are molecules involved in the processing of APP by being an integral part of the protein complex that process the precursor to produce the amyloid peptide. In this paper, I will give an overview of some of the most recent work developed towards the identification of presenilin function and its involvement in Alzheimer s disease."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0356_3131", "title": "[Genetics and Alzheimer's disease].", "score": 0.008928571428571428, "content": "Alzheimer's disease is one of the 'plagues' of modern society. The number of people affected, directly or indirectly, and the huge cost in health resources are frequently discussed in the press. In recent years we have seen a 'scientific mini-revolution' involving this condition. Most of this 'revolution' is due to the 'success' of the genetic strategy for study of the condition and began with the description of mutations in the gene for amyloid protein, the main component of one of the lesions which shows the disease. Following this, many laboratories have contributed to our knowledge of this protein and the mechanisms which appear to be involved in the disorder. Some years later other genes were also found to be involved in the disorder and once again, many groups have managed to discover part of the process leading to this disease. Even so, the original aims have still not been achieved. The disease still cannot be detected early on, at the preclinical stage preferably and there is still no therapeutic strategy to detain or ideally to reverse the advance of the condition. It is to be hoped that the contribution of molecular genetics, which has been so striking to date, continues in the future with the application of new molecular and statistical techniques."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0360_23347", "title": "[Alzheimer's disease: basic aspects].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The deposition of amyloid beta peptides (A beta) in one of the pathological hallmarks of Alzheimer's disease (AD). A beta are composed of 40-42 amino acid peptides that are proteolytically cleaved from beta amyloid precursor proteins (beta APP). The deposition as diffuse plaques of a species of A beta ending at the 42nd residue residue (A beta 42) is one of the earliest pathological changes of AD. Importantly, mutations in beta APP genes located in positions flanking the A beta sequences have been shown to cosegregate with the clinical manifestations of AD in a subset of familial AD (FAD) pedigrees. Moreover, mutations in presenilin (PS) 1 and 2, novel polytropic membrane proteins that were identified as causative molecules for the majority of early onset FAD, also increase the secretion and deposition of A beta 42. These results support the notion that A beta 42 plays a key role in the pathogenesis of AD. Recently, it was suggested that PS1 is a coactivator of gamma-cleavage of beta APP as well as gamma-like cleavage of Notch protein which plays an essential role in morphogenesis and development. In addition, the pathogenic role of tau in neuronal death is highlighted based on the identification of mutations in tau gene in a dominantly-inherited neurodegenerative dementia FTDP-17. These novel findings regarding the protein aggregates and causative genes for AD and related disorders will facilitate our understanding of the pathogenesis of AD, as well as development of therapeutic strategies against it."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n0545_4663", "title": "[Genetics of prevalent neurodegenerative disorders].", "score": 0.008771929824561403, "content": "A large number of mutations and polymorphisms associated with neurodegenerative disorders have been described during the last years. These findings have been helpful to improve our knowledge about the pathogenesis of these disorders. In this review we describe the genetic alterations and variants that cause or predispose to develop several neurodegenerative disorders, such as Huntington's disease, Alzheimer's disease, frontotemporal dementia, Parkinson's disease and other parkinsonisms. We also comment on the possible pathogenic mechanism of these mutations, clinical features and the usefulness of this information for the diagnosis and management of these disorders."}, {"id": "pubmed23n0966_6425", "title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."}, {"id": "pubmed23n0377_14640", "title": "[Dominant forms of Alzheimer's disease: from genotype to phenotype].", "score": 0.008695652173913044, "content": "This review is devoted to the relationships between phenotype and genotype of the autosomal dominant forms of Alzheimer's disease caused by mutations of presenilins (PSs) and amyloid precursor protein (APP) genes. A first part examines the clinical characteristics mainly the early age of onset and argues about the diversity of age of onset between different mutations and also between patients bearing the same mutation in large families. The second part reports several arguments demonstrating that the main effect of the PSs and APP mutations is the elevation of Ab42 peptide. The pathological and behavioral effects observed in transgenic APP or PSs animals suggest that intra cellular deposits of Ab42 play a role in the pathophysiological process."}, {"id": "pubmed23n1028_18191", "title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."}, {"id": "pubmed23n0326_14996", "title": "[Genetics of Alzheimer's disease].", "score": 0.008620689655172414, "content": "This review reports epidemiological data and biological mechanisms about the Apolipoprotein E gene allele epsilon 4 that is a major risk factor for Alzheimer's disease (AD). The second part describes the three genes, amyloid precusor protein (APP), presenilin 1 (PS1) and presenilin 2 (PS2) genes, which when mutated cause early-onset autosomal dominant AD. Mutations on each of these genes have as a common consequence elevated levels of A beta (42,3)."}]}}}}
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[0, 236]], "word_ranges": [[0, 34]], "text": "Risposta corretta 1: Il test di Tessaglia è una manovra di esame meniscale. L'affermazione si concentra esclusivamente su questa parte dell'esame e spiega anche che è effettivamente positivo, portando a sospettare una lesione meniscale."}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[1398, 1555]], "word_ranges": [[216, 239]], "text": "Risposta errata 2: in nessun punto si descrivono manovre esplorative del legamento crociato anteriore, né si parla di traumi che potrebbero averlo lesionato."}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[1556, 1719]], "word_ranges": [[239, 261]], "text": "Risposta errata 3: non viene descritta alcuna manovra esplorativa del legamento crociato posteriore, né viene menzionato alcun trauma che possa averlo danneggiato."}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[1720, 1843]], "word_ranges": [[261, 281]], "text": "Risposta errata 4: Sebbene possa verificarsi, non è prevedibile in una persona di 41 anni con una condizione clinica acuta."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Risposta corretta 1: Il test di Tessaglia è una manovra di esame meniscale. L'affermazione si concentra esclusivamente su questa parte dell'esame e spiega anche che è effettivamente positivo, portando a sospettare una lesione meniscale. \"Il test di Thessaly è una riproduzione dinamica della trasmissione del carico nell'articolazione del ginocchio e viene eseguito a 5° e 20° di flessione. L'esaminatore sostiene il paziente tenendo le mani tese mentre il paziente si trova a piedi nudi sul pavimento. Il paziente ruota quindi il ginocchio e il corpo, internamente ed esternamente, per tre volte, mantenendo il ginocchio in leggera flessione (5°). Quindi si esegue la stessa procedura con il ginocchio flesso a 20°. I pazienti con sospetta lacerazione meniscale avvertono un fastidio alla linea articolare mediale o laterale e possono avere un senso di blocco o di impigliamento. La teoria alla base del test è che, con questa manovra, il ginocchio con una lacerazione meniscale viene sottoposto a condizioni di carico eccessive e quasi certamente presenterà gli stessi sintomi riferiti dal paziente. Il test viene sempre eseguito prima sul ginocchio normale in modo che il paziente possa essere istruito, soprattutto per quanto riguarda il modo di mantenere il ginocchio in 5° e poi in 20° di flessione e di riconoscere, per confronto, un eventuale risultato positivo nel ginocchio sintomatico.\" Risposta errata 2: in nessun punto si descrivono manovre esplorative del legamento crociato anteriore, né si parla di traumi che potrebbero averlo lesionato. Risposta errata 3: non viene descritta alcuna manovra esplorativa del legamento crociato posteriore, né viene menzionato alcun trauma che possa averlo danneggiato. Risposta errata 4: Sebbene possa verificarsi, non è prevedibile in una persona di 41 anni con una condizione clinica acuta.", "full_answer_no_ref": "Risposta corretta 1: Il test di Tessaglia è una manovra di esame meniscale. L'affermazione si concentra esclusivamente su questa parte dell'esame e spiega anche che è [HIDDEN], portando a sospettare una lesione meniscale. \"Il test di Thessaly è una riproduzione dinamica della trasmissione del carico nell'articolazione del ginocchio e viene eseguito a 5° e 20° di flessione. L'esaminatore sostiene il paziente tenendo le mani tese mentre il paziente si trova a piedi nudi sul pavimento. Il paziente ruota quindi il ginocchio e il corpo, internamente ed esternamente, per tre volte, mantenendo il ginocchio in leggera flessione (5°). Quindi si esegue la stessa procedura con il ginocchio flesso a 20°. I pazienti con sospetta lacerazione meniscale avvertono un fastidio alla linea articolare mediale o laterale e possono avere un senso di blocco o di impigliamento. La teoria alla base del test è che, con questa manovra, il ginocchio con una lacerazione meniscale viene sottoposto a condizioni di carico eccessive e quasi certamente presenterà gli stessi sintomi riferiti dal paziente. Il test viene sempre eseguito prima sul ginocchio normale in modo che il paziente possa essere istruito, soprattutto per quanto riguarda il modo di mantenere il ginocchio in 5° e poi in 20° di flessione e di riconoscere, per confronto, un eventuale risultato positivo nel ginocchio sintomatico.\" [HIDDEN] 2: in nessun punto si descrivono manovre esplorative del legamento crociato anteriore, né si parla di traumi che potrebbero averlo lesionato. [HIDDEN] 3: non viene descritta alcuna manovra esplorativa del legamento crociato posteriore, né viene menzionato alcun trauma che possa averlo danneggiato. [HIDDEN] 4: Sebbene possa verificarsi, non è prevedibile in una persona di 41 anni con una condizione clinica acuta.", "full_question": "Un uomo di 41 anni ha consultato per una gonalgia di diversi giorni. Durante la visita è stato eseguito il test di Tessaglia (dolore con movimenti di rotazione interna ed esterna a ginocchio flesso) che è risultato positivo. Quale delle seguenti lesioni è più probabile?", "id": 615, "lang": "it", "options": {"1": "Lesione meniscale.", "2": "Lesione del legamento crociato anteriore.", "3": "Lesione del legamento crociato posteriore.", "4": "Lesione da artropatia degenerativa.", "5": null}, "question_id_specific": 118, "type": "TRAUMATOLOGIA", "year": 2022, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n0893_12", "title": "Iniciativas escolares y deportivas lideradas desde la Fédération Internationale de Football Association (FIFA): revisión sistemática.", "score": 0.013350020859407593, "content": "Introducción: Los programas iniciados por la Fédération Internationale de Football Association (FIFA) consisten en la difusión de mensajes relacionados con el cuidado de la salud y como estrategia de prevención de lesiones deportivas entre los niños y jóvenes. El objetivo de esta revisión sistemática fue resumir los resultados de la implementación de los programas \"FIFA 11 para la salud\" y \"FIFA 11+\". Métodos: Se realizó una búsqueda sistemática en las bases de datos electrónicos de MEDLINE, EMBASE y Scopus, identificando los estudios que evaluaran la implementación de los programas \"FIFA 11 para la salud\" y \"FIFA 11+\", durante los últimos 10 años (1 enero 2003 a 1 diciembre 2013). Resultados: Incluimos 17 estudios. Dos estudios evaluaron la implementación del programa \"FIFA 11 para la salud\" y encontraron un aumento significativo en el conocimiento de los mensajes de promoción de la salud; 15 estudios evaluaron los efectos del programa \"FIFA 11+\", reportando una reducción en el riesgo de lesiones deportivas y mejorías en el rendimiento deportivo. Discusión: Los programas \"FIFA 11 para la salud\" y \"FIFA 11+\" han demostrado resultados positivos para la salud, en el ámbito escolar y deportivo. Conclusiones: Dichos programas del FIFA representan una oportunidad para crear hábitos protectores y fomentar modos de vida saludables en niños y jóvenes."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0589_831", "title": "[Treatment of chondral lesions from knee injuries in the professional soccer players. Review of 34 cases].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Evaluate the results of Pridie chondroplasty as an efficient treatment to recover the complete activity in soccer players and compare this with others chondral repair techniques. The patients were professional soccer players, all with a knee cartilage injury treated with the Pridie technique in an arthroscopic surgery between March 1999--December 2004. The age of the patients and the presence of a simple meniscal tear wasn't a fact to exclude a patient. Complex meniscal tear and a ACL rupture were an exclusion criteria. We deferred the support by 6 to 8 weeks. We initiated rehabilitation to the 4-5 post operating day. The follow up average was of 30 months. We included 34 patients, age rank 19-31 years (average 24.6), 11 of them with meniscal injury Degree I associated with chondral damage. In 26 patients (76.47%) the outcomes were good allowing them to take up again their high level sport activity. The rest (23.53%) had regular or bad results with decrement in the game level, 4 of which (11%) they retired of the professional practice in relation to the found injuries. The follow up time give us a good validation to establish that the used technique is a treatment of low cost, surgically simple with favorable outcomes and low morbidity comparable to the results obtained with other useful techniques of condral repair in the professional soccer player."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.00980392156862745, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0912_21034", "title": "[Update on the treatment of articular cartilage lesions in the knee].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Despite articular cartilage lesions being common, there is no evidence-based treatment protocol for them. The preoperative assessment must diagnose all of the concurrent pathologies that need to be treated at the same time. Several types of treatments exist, and each has its advantages and disadvantages. First-line therapy consists of well-conducted conservative treatment. Surgical treatment is the second choice. It is chosen according to the size of the lesion, its depth, damage to the subchondral bone, and the condition of the neighboring cartilage. The few studies that have compared the different methods used to treat these lesions have reported contradictory results."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0790_13895", "title": "[Anterior cruciate ligament ganglion: a case report].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Intraarticular ganglions are rare and they are usually incidental findings of MRIs and arthroscopies. We report the case of a male athlete with this condition affecting the anterior cruciate ligament. The most frequent symptoms include pain that worsens with activity, and motion limitations. The MRI shows the typical signs of a ganglion and it is the most specific and sensitive test. Arthroscopy is used for both the diagnosis and the treatment of this condition. A late diagnosis turns arthroscopic resection into a complicated or impossible procedure that at times warrants extensive debridement of the anterior cruzate ligament."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009523809523809525, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0086_20474", "title": "[Recent ligament lesions of the knee].", "score": 0.009523809523809525, "content": "In every case knee injury, it is imperative not to miss a possible lesion of the ligaments and, when such a lesion is present, to evaluate its severity. The practitioner who examines the injured knee in an emergency therefore plays a crucial role in taking a definite attitude when faced with lesions. Before any treatment is envisaged the lesion must be precisely diagnosed. This requires a very strict examination based on the patient's history and on clinical tests that are often simple. At the slightest suspicion of severe lesion of the ligaments, a specialist must be called in to complete the investigation, if necessary by testing under general anaesthesia and/or by performing an arthroscopy."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0071_20509", "title": "[Knee arthroscopy: role of the arthroscopist in prescription. Apropos of a 3-year survey].", "score": 0.009433962264150943, "content": "From a retrospective study carried out during a 3 year period among 1601 new out patients suffering from knee pathology, our interest revolved around the 765 patients who were not arthroscopied. It appeared that, whatever the method of analysis (patients gathered according to diagnosis or to our first therapeutic attitude), a large number of patients were improved or cured without arthroscopic examination and that only 18 (4.7 per cent) required secondary arthroscopy. We, therefore, insist in the need of a good mastery of arthroscopic indication."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0556_20140", "title": "[Analysis of articular cartilage lesions in 5114 knee arthroscopies].", "score": 0.009345794392523364, "content": "The cartilage lesions become the increasing social problem, which occurs often in young people. It influences the normal knee function and may predispose patients for osteoarthritis. The aim of this study was the epidemiologic and etiological analysis of the knee articular cartilage lesions diagnosed in arthroscopy. From 1997 to 2002, arthroscopy of the knee joint was performed in 5114 patients. Chondral lesions were found in 2931 cases--57.3. Non-isolated cartilage lesions accounted for 67.9%. Grade II according to ICRS classification evaluated in arthroscopy was the most frequent grade of the cartilage lesion (47.8%) and grade 4B the least frequent one (0.11%). The patellar articular surface (43.3%) and the medial femoral condyle (39.6%) were the most common locations of the lesions."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.009259259259259259, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0628_6167", "title": "[Evaluation of meniscal morphology and relation between the diagnostic findings of magnetic resonance imaging and arthroscopy in lesions of the knee].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Magnetic resonance imaging (MRI) is useful in the diagnosis of meniscal lesions of the knee. The purpose of this study was to relate the findings of MRI and arthroscopy and to evaluate the morphology of the menisci with tears. 39 patients of both genders were included, whose age range was 13 to 74 years old (mean: 42.6 years), with and without a history of trauma, who underwent MRI and arthroscopy of the knee, due to symptoms of articular lesion. The images of magnetic resonances were analyzed independently by two specialists prior to the arthroscopy. The measurements of the medial and lateral menisci were made in each meniscal horn with sagital images in protonic density and fat-suppression. MRI detected 8 cases of tear of the lateral meniscus of the 11 catalogued by arthroscopy, and 11 cases of tears of the medial meniscus of the 13 catalogued by arthroscopy. The sensibility and specificity of MRI for the lateral meniscal tears were 72% and 100%, and for the medial tears were 85% and 89%. The meniscal tears were localized mainly in the posterior horn. The dimensions of the posterior horn of the lateral meniscus were larger in disrupted menisci (height, 7.1 +/- 1.3 mm vs. 6.1 +/- 0.7 mm, p < .05; wide, 10.2 +/- 1.6 mm vs. 8.8 +/- 1.3 mm, p < 0.05). A meniscal tear produces morphological changes, particularly in the posterior horn of the lateral meniscus. Magnetic resonance constitutes the imaging technique of choice for the diagnosis of the meniscal tears."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0045_5206", "title": "[Capsular ligament lesions of the knee joint. 5-9 year results of surgical management].", "score": 0.009174311926605505, "content": "5-9 years follow-up results following 26 out of 37 operated injuries of the ligaments of the knee are reported. While 18 patients described the result of the operation as very good and good, the objective findings presented only 5 stable knees."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.00909090909090909, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0644_20189", "title": "[What is the best way to evaluate traumatic acute knee pathology?].", "score": 0.00909090909090909, "content": "In the traumatic acute pathology of the knee, the interrogation and the clinical examination are essential in the diagnosis of the sprains especially of the serious sprains with rupture of the ACL. Any lesion of the ACL must systematically look for a meniscal lesion which will support the arthrosic evolution, and conversely. The radiographic assessment is obligatory. The RMI is carried out only secondarily to confirm the lesion of the ACL and especially to diagnose the meniscal lesions. The treatment generally includes a first stage with physiotherapy, then a second stage with surgery (ligamentoplasty), which depends on the functional request of the patient and the meniscal lesion."}, {"id": "pubmed23n0885_1884", "title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].", "score": 0.009009009009009009, "content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."}, {"id": "pubmed23n0107_3687", "title": "[Role of magnetic resonance in acute capsular-ligamentous pathology of the knee].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Magnetic Resonance (MR) imaging was employed to evaluate musculoskeletal pathoanatomy, and proved to be extremely useful in characterizing knee pathology. Between October 1986 and November 1987, 24 patients with suspected traumatic ligament injuries were examined with high resolution MR imaging in the RMRC diagnostic center, Naples, with a 0.5 T superconducting magnet (5000 Magniscan CGR) using a surface coil and a 500/28 (repetition time: TR: ms/echo time: TE-ms), 1200-1600/35-105 spin-echo pulse sequence. Nineteen patients with positive MR imaging exams underwent diagnostic and/or therapeutic arthroscopy. Arthroscopy confirmed MR diagnosis in the whole of cases. In 6 patients with negative MR findings no arthroscopy followed and the patients' successful outcome confirmed the accuracy of MR negative predictive value. Such results prove MR imaging to have a high diagnostic accuracy in the evaluation of acute joint injuries of the knee. Moreover, MR imaging--an uninvasive screening technique--appears to have high potentials for the evaluation of those cases where diagnostic arthroscopy is not required."}, {"id": "pubmed23n0885_1883", "title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].", "score": 0.008928571428571428, "content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."}, {"id": "pubmed23n0358_14418", "title": "[The usefulness of ultrasonography in the diagnosis of pain caused by extensor knee apparatus' lesions].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The aim of this work was to present our experience in using ultrasonography in the diagnostics of knee pain. In spite of some limitations of this method of examination it can be successfully used to obtain more accurate diagnosis of the extensor knee apparatus lesions."}, {"id": "pubmed23n0932_1180", "title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]", "score": 0.008849557522123894, "content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."}, {"id": "pubmed23n0072_20796", "title": "[Critical study of 200 surgically treated lumbar disk hernias].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The authors reviewed 200 cases of operated lumbar disk hernias. Hernias of the L4-L5 disk were twice as frequent as those of the L5-S1 disk. When clinical examination revealed simultaneous involvement of the L5 and S1 nerve roots, the L4-L5 disk was more frequently responsible (75%). Clinical examination alone was not sufficient to localize the level of the disk hernia and CT scan used for this purpose had a sensitivity of 93.2%. In 20% of cases, the CT scan demonstrated a second asymptomatic lesion. The results of surgical treatment were assessed as 83% good and very good results and 50% complete cures. The authors propose the following recommendations: Look for involvement of the L5 and S1 nerve roots which is suggestive of an L4-L5 hernia; only operate after radiological demonstration of the level of the herniated disk; do not operate on asymptomatic lesions detected by CT scan."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.008771929824561403, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n1128_4890", "title": "[Consecutive Ankle Sprain Classification and Injury Systematization (CASCaIS), A New Lateral Ankle Sprain Classification Based on the Pivot Test: A Prospective Cohort Study].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The biggest challenge in the treatment of acute ankle sprain is the uncertainty of the prognosis. The traditional classifications have several interpretations and little correlation with prognosis. In this study we propose a new classification for acute ankle sprain only based on clinical criteria. We prospectively evaluated all patients with an ankle sprain, aged between 18 and 45 years, admitted to a hospital during a 24 month period. The minimum follow-up period was 12 months. The sprains were classified, in the first few days (CASCaIS-Initial), according to autonomous gait capacity, inspection and palpation. After a few weeks (CASCaIS-Deferred), it was complemented with the mechanical evaluation of ligaments through the ankle pivot test. Among the 49 patients who completed the follow-up, none of those who had a pivot-negative test progressed to chronic ankle instability (CAI). Nine of the 33 patients (27%) with a positive pivot progressed to CAI (p = 0.022). The evaluation of CASCaIS-Deferred demonstrated an association with CAI (p = 0.018). This classification proved to be a simple, inexpensive, and reliable tool that clinicians can use to determine the prognosis of the sprain."}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008695652173913044, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0609_18567", "title": "[Clinical arthroscopic correlation of knee lesions in pediatric patients].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Intraarticular injuries of pediatric patients have a different approach to that of adult patients. Part of this problem lies in minimizing children's symptoms by parents as well as physicians thinking they are less prone to injuries that require surgical management. Arthroscopy has helped in diagnosing these injuries, but the use of this method could be over used. We present a correlation of clinical diagnosis and arthroscopic findings. We conducted a transversal retrolective study in \"Hospital Central Sur Petroleos Mexicanos\". We compared clinical diagnoses vs. arthroscopic findings in a group of patients younger than 18 years operated on from June 1995 to February 2005. One hundred and thirty one patients were operated on, and subdivided in two groups: younger that 13 years and older that 13 years, 42% preoperative and postoperative diagnoses correlated in the first group, and 46% for the second group. Arthroscopic surgery is useful in achieving better diagnostic precision, as well as it gives us the opportunity to specifically treat knee injuries in pediatric patients."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.008620689655172414, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0723_20451", "title": "[Clinical-imaging-arthroscopic correlation in the diagnosis of meniscal lesions].", "score": 0.008620689655172414, "content": "To assess the relation between location and intensity of pain in the articular interline as reported by the patient and proven objectively with the physical exam, and the type and location of the meniscal lesion found in the knee imaging study and arthroscopy. Prospective, observational, longitudinal study including 34 consecutive patients with a clinical and arthroscopic diagnosis of symptomatic meniscal tears. Pain location was reported, an MRI was taken and finally all patients were assessed with knee arthroscopy. We found an excellent correlation between the clinical manifestation of pain and the arthroscopic findings (p < 0.001), as well as between the clinical findings and the MRI (p < 0.001). Correlating the clinical expression of meniscal pathology with the anatomical lesion could be useful at the time of deciding to perform surgery, as the clinical identification of certain types of meniscal tears could potentially determine what the best time to perform surgery is. Our study shows that there is no significant relation neither between the magnitude of pain and the laterality of the lesion, nor between the magnitude of pain and the type of lesion diagnosed arthroscopically. This shows that patients cannot be selected considering the anatomy of the lesion based only on the physical exam."}]}}}}
+{"correct_option": 4, "explanations": {"1": {"exist": true, "char_ranges": [[675, 909]], "word_ranges": [[98, 133]], "text": "Inoltre, poiché abbiamo bisogno di un calo significativo della pressione intraoculare perché i numeri sono elevati (34 e 31), possiamo anche escludere gli inibitori dell'anidrasi carbonica e gli alfa-2 agonisti (opzioni 1 e 3 errate)."}, "2": {"exist": true, "char_ranges": [[577, 674]], "word_ranges": [[85, 98]], "text": "Poiché il paziente è asmatico, i beta-bloccanti dovrebbero essere esclusi (risposta sbagliata 2)."}, "3": {"exist": true, "char_ranges": [[675, 909]], "word_ranges": [[98, 133]], "text": "Inoltre, poiché abbiamo bisogno di un calo significativo della pressione intraoculare perché i numeri sono elevati (34 e 31), possiamo anche escludere gli inibitori dell'anidrasi carbonica e gli alfa-2 agonisti (opzioni 1 e 3 errate)."}, "4": {"exist": true, "char_ranges": [[75, 238]], "word_ranges": [[13, 36]], "text": "In passato, i beta-bloccanti erano la prima scelta, ma oggi sono stati sostituiti dal gruppo che abbassa maggiormente la pressione intraoculare: le prostaglandine."}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Ci viene chiesto quale sia il trattamento di prima scelta per il glaucoma. In passato, i beta-bloccanti erano la prima scelta, ma oggi sono stati sostituiti dal gruppo che abbassa maggiormente la pressione intraoculare: le prostaglandine. La loro efficacia e il dosaggio più conveniente (una volta al giorno) le rendono generalmente il gruppo di scelta. I beta-bloccanti sarebbero la seconda scelta nei casi in cui gli effetti collaterali delle prostaglandine (cambiamento del colore degli occhi, aumento delle dimensioni delle ciglia) ce le facciano inizialmente accantonare. Poiché il paziente è asmatico, i beta-bloccanti dovrebbero essere esclusi (risposta sbagliata 2). Inoltre, poiché abbiamo bisogno di un calo significativo della pressione intraoculare perché i numeri sono elevati (34 e 31), possiamo anche escludere gli inibitori dell'anidrasi carbonica e gli alfa-2 agonisti (opzioni 1 e 3 errate). E possiamo scegliere il gruppo che può ridurre maggiormente la pressione intraoculare. Risposta 4 corretta. E poi un paio di sfumature nell'affermazione. Sarebbe più corretto parlare di pressione intraoculare e non di \"pressione oculare\". E la formulazione potrebbe essere migliorata per non ripetere la parola \"come\" nell'ultima frase.", "full_answer_no_ref": "Ci viene chiesto quale sia il trattamento di prima scelta per il glaucoma. In passato, i beta-bloccanti erano la prima scelta, ma oggi sono stati sostituiti dal gruppo che abbassa maggiormente la pressione intraoculare: le prostaglandine. La loro efficacia e il dosaggio più conveniente (una volta al giorno) le rendono generalmente il gruppo di scelta. I beta-bloccanti sarebbero la seconda scelta nei casi in cui gli effetti collaterali delle prostaglandine (cambiamento del colore degli occhi, aumento delle dimensioni delle ciglia) ce le facciano inizialmente accantonare. Poiché il paziente è asmatico, i beta-bloccanti dovrebbero essere esclusi ([HIDDEN]). Inoltre, poiché abbiamo bisogno di un calo significativo della pressione intraoculare perché i numeri sono elevati (34 e 31), possiamo anche escludere gli inibitori dell'anidrasi carbonica e gli alfa-2 agonisti ([HIDDEN]). E possiamo scegliere il gruppo che può ridurre maggiormente la pressione intraoculare. [HIDDEN] E poi un paio di sfumature nell'affermazione. Sarebbe più corretto parlare di pressione intraoculare e non di \"pressione oculare\". E la formulazione potrebbe essere migliorata per non ripetere la parola \"come\" nell'ultima frase.", "full_question": "Un uomo asmatico diabetico di 67 anni con glaucoma primario ad angolo aperto in entrambi gli occhi ha una pressione oculare di 34 mmHg nell'occhio destro e di 31 mmHg nell'occhio sinistro. Ha una pressione oculare di 34 mmHg nell'occhio destro e di 31 mmHg nell'occhio sinistro. Quale dei seguenti gruppi farmacologici è più indicato come prima scelta per il trattamento ipotensivo?", "id": 456, "lang": "it", "options": {"1": "Inibitori dell'anidrasi carbonica.", "2": "Beta-bloccanti.", "3": "Agonisti alfa-2.", "4": "Derivati delle prostaglandine.", "5": null}, "question_id_specific": 200, "type": "OFTALMOLOGIA", "year": 2018, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009900990099009901, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0631_4531", "title": "[Beta-blockers or prostaglandins: which is the better choice?].", "score": 0.009900990099009901, "content": "The predominant place of topical beta-blockers as first-line, initial treatment for glaucoma and ocular hypertension is currently challenged with the availability of topical prostaglandin analogues. We present and discuss available data and arguments to permit to the ophthalmologist the better choice, individually tailored to a given patient, between these two therapeutic classes."}, {"id": "pubmed23n0999_17549", "title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]", "score": 0.00980392156862745, "content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."}, {"id": "pubmed23n0534_4601", "title": "[Ocular hypertension and glaucoma].", "score": 0.00980392156862745, "content": "To examine the relationship of ocular hypertension (O.H.) and primary open angle glaucoma (P.O.A.G.) with reference of two patients which presented papillo-campimetry changes after 38 and respectively 24 years after O.H. was diagnosed (at levels between 30 and 45 mm Hg). The ratio IOP/F (feeding of the papilla and retina) is time depending, e.g. IOP x T/ F x 1/T. Because in the O.H.T.S. values of Goldmann applanation tonometry was not corrected by the central corneal thickness; and also SWAP technique was not available by that time, the author considers confirmation of POAG at the term of 5 years as high as 14,6-24,6%. Thus, the O.H. must be named as pre-campimetry glaucoma, when the IOP exceeds 25-26 mm Hg."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.009708737864077669, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0073_20276", "title": "[Primary open-angle glaucoma. Effects of an eyedrop combining timolol and pilocarpine on the ocular pressure].", "score": 0.009708737864077669, "content": "In a limited group of open angle glaucoma patients treated twice daily with timoptol 0.5% and having by this treatment a mean intra-ocular pressure of 21-22 mmHg, the association of timoptol 0.5% with pilocarpine 2% respectively, lowered the intra-ocular pressure to an average of 17.8 mmHg and 16.6 mmHg after one and three weeks of continuous treatment. For this study, the patients have been divided into 3 groups: A group treated with timoptol 0.5% alone throughout the 49 days of the study. A group treated with timoptol 0.5%-pilocarpine 2% (timpilo 2) from day 21 to day 49. A final group treated with timoptol 0.5% until day 21 and then with timoptol 0.5%-pilocarpine 4% (timpilo 4) through out day 49. These patients stopped the treatment before the end of the study. Intra-ocular pressures were measured on days 0, 21 and 49. We found a higher drop of pressure (-4.8 mmHg) in the timpilo 2 group than in the timoptol 0.5% group (-1 mmHg) before instillation as well as 2 hours afterwards (-5.25 mmHg and -2 mmHg respectively). The secondary local effects were due to miotics agents. The secondary systemic effects were those inherent to beta-blockers. These results are comparable with a multicentric study of 220 patients, therefore statistically significant."}, {"id": "pubmed23n0923_20493", "title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".", "score": 0.009615384615384616, "content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."}, {"id": "pubmed23n0090_16529", "title": "[True tolerant intraocular pressure in glaucoma, ocular hypertension and low-tension glaucoma].", "score": 0.009615384615384616, "content": "Measurements of the true tolerant intraocular pressure (IOP) in 500 eyes of 384 patients with primary glaucoma and in 26 eyes of 13 patients with ophthalmic hypertension have demonstrated that the value of the true tolerant 10P is close to the lowest border of the mean statistical range of normal ophthalmic tone values, this value being, on an average, 13.4 mm Hg in primary glaucoma and 10.2 mm Hg in low-pressure glaucoma, whereas in ophthalmic hypertension it has been much higher - 24.8 mm Hg. The intolerance index in stabilized glaucoma does not surpass 4 mm Hg with both the true and the tonometric 10P."}, {"id": "pubmed23n1029_21332", "title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.", "score": 0.009523809523809525, "content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."}, {"id": "pubmed23n0257_20494", "title": "[Arterial hypotension in glaucoma of normal or moderately high pressure].", "score": 0.009523809523809525, "content": "Arterial hypotension, by decreasing blood flow in the optic nerve head, may be a risk factor for glaucomatous damage. The purpose of this study was to compare blood pressure in different types of glaucoma patients, using ambulatory recording. An ambulatory blood pressure recording was performed in 55 glaucoma patients over a 24-hour period. Two groups of patients could have been differentiated according to pretreatment intra-ocular pressure level: a group of 38 patients (GPNM) with normal or moderately elevated intra-ocular pressure, and a group of 17 patients (GPH) with high intra-ocular pressure. A statistically significant different lower blood pressure was found in group GPNM for: diastolic mean blood pressure (76.4 versus 81.4 mmmHg p = 0.05), diastolic nocturnal (71.8 versus 78.1 mmHg p = 0.025), and for some hourly intervals: from 2:00 to 3:00 (p = 0.008), 8:00 to 9:00 (p = 0.01) and 15:00 to 18:00 (p = 0.03). The mean lowest readings were lower (p < 0.05) in group GPNM (95.8/54.4 versus 102/59.9 mmHg). The percentage of low readings (9.9% versus 5.1% p = 0.01) and systolic drops (0.226 versus 0.192 p = 0.018) were also higher in this group. Hypoperfusion of optic nerve head may be a significant factor in glaucomatous damage by compromising blood supply. It is important to identify arterial hypotension when examining of normal or moderately elevated pressure glaucoma patients, and ambulatory monitoring of blood pressure is currently the best test. These episodes should be taken into consideration, especially when initiating systemic antihypertensive therapy, in order to maintain, as well as possible, perfusion of the optic nerve head."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009433962264150943, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0257_20481", "title": "[Hypotensive action of 0.5% carteolol versus 0.1% timolol in patients with intraocular hypertension].", "score": 0.009433962264150943, "content": "The aim of the study was to compare 2 beta-blocker eye drops at a low concentration: 0.5% carteolol and 0.1% timolol. The study was designed as a random-order, double-blinded comparison of 2 parallel treatment groups. Fifty patients with early primary open angle glaucoma or high intraocular pressure were included. The treatment lasted 4 weeks, on the basis of 1 drop twice daily. Diurnal I.O.P. curve was assessed with 4 measurements from 8.30 a.m. to 4.30 p.m. before and after treatment. The 8.30 a.m. measure of the final assessment of I.O.P. curve was established prior to morning medication. The mean values of the 4 measures were compared. Both treatments reduced IOP by a comparable amount: 4.25 +/- 1.2 mmHg (mean +/- SD) for carteolol and 4.69 +/- 1.9 mmHg for timolol. The decrease of IOP was found at every time of assessment, without any significant difference between treatments. Both eye drops were very well tolerated. The results of this study show that the new beta-blocker eye drop solution 0.5% carteolol is effective for initial management of high intraocular pressure."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009345794392523364, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0525_4541", "title": "[The present role of prostaglandin analogues in the medical treatment of glaucoma].", "score": 0.009345794392523364, "content": "Therapy with prostaglandin analogues (PGA), a novel class of intraocular-lowering medications, represents a safe and very effective pharmacologic method of treating patients with glaucoma and ocular hypertension. The convince dosing regimen, once-daily, higher efficacy and higher systemic safety profile seen with PGA compared with beta-blockers caused that these agents have been approved by regulatory bodies for both the first-line and adjunctive therapy. Short, retrospective analysis of the medical treatment of glaucoma in the Ophthalmology Clinic of Military Health Service Institute in Warsaw, in 2003-2004, was presented."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009259259259259259, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0568_8881", "title": "[Effects of reading, exercise and exercise combined with reading on intraocular pressure for patients sustaining primary glaucoma (open angle) or ocular hypertension, both clinically controlled with topic medication].", "score": 0.009259259259259259, "content": "To check intraocular pressure (IOP) in individuals using prostaglandin, prostamide or beta-blocker analogues, who sustain either primary open angle glaucoma or ocular hypertension after reading, exercise or exercise combined with reading. 40 individuals (79 eyes), subdivided in to five groups: G1 (with arterial hypertension and either glaucoma or ocular hypertension, all users of prostaglandin or prostamide analogues); G2 (with arterial hypertension and either glaucoma or ocular hypertension, all users of beta-blockers); G3 (not sustaining arterial hypertension but suffering from either glaucoma or ocular hypertension, all users of prostaglandin or prostamide analogues); G4 (not sustaining arterial hypertension but suffering from either glaucoma or ocular hypertension, all users of beta-blockers) and G5 (not sustaining arterial hypertension and also not suffering from either glaucoma or ocular hypertension) had their intraocular pressure checked before and after undergoing reading, exercise, and exercise combined with reading. Each type of test was conducted in a different day, always in the afternoon. No significant statistical difference has been noticed between the initial and final intraocular pressure mean in the different groups, when reading, performing exercises or exercises combined with reading. To read and to work out--either separately or jointly--does not pose an aggravating factor to the intraocular pressure of patients with primary open glaucoma or ocular hypertension, using prostaglandin, prostamide or beta-blocker analogues."}, {"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0277_4981", "title": "[Prostaglandins as ocular hypotensive drugs].", "score": 0.009174311926605505, "content": "Prostaglandins can lower intraocular pressure when they are applied topically to the eye. This pressure-lowering effect is mediated by enhancement of uveoscleral outflow. Human ciliary muscle has binding sites (receptors) for prostaglandins and the EP2 receptor subtype is the predominant prostanoid receptor found in this muscle. Prostaglandins are thought to bind to these receptors located on the ciliary muscle, induce its relaxation, and promote the uveoscleral outflow. It is important to know the receptor type involved in the pressure reduction to design a new drug with less adverse effect and more potency."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0911_21554", "title": "[Arterial hypertension and glaucoma: watch out for nocturnal blood pressure].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Glaucoma is the second cause of blindness in industrialized countries. One of the principal risk factors for open angle glaucoma, the most prevalent form of the disease, is an increase in intraocular pressure (IOP). An excessive drop in nocturnal blood pressure (so called dipping) can be harmful by increasing ischemic damage to the optic nerve. In case of progression of glaucoma despite well controlled IOP, 24h BP monitoring is recommended. The relationship between IOP and systemic blood pressure has been the subject of several studies that are reviewed in this article. The influence of antihypertensive drugs on IOP is also discussed."}, {"id": "pubmed23n1073_16139", "title": "Laparoscopic versus open complete meso-colic excision for right-sided colon cancer. Analysis of short-term outcomes.", "score": 0.009009009009009009, "content": "L'emicolectomia destra per escissione mesocolica completa (EMC) laparoscopica mostrerebbe benefici comparabili a breve termine, nonché esiti patologici e oncologici per la chirurgia a cielo aperto. Lo scopo di questo studio era di confrontare la tecnica laparoscopica e la EMC aperta per i tumori del colon sul lato destro in termini di campioni patologici e risultati a breve termine. I dati dei pazienti sottoposti a EMC laparoscopica (n=31) e EMC aperto (n=35) per adenocarcinoma del colon destro tra gennaio 2016 e giugno 2019 sono stati analizzati retrospettivamente. Sono stati confrontati dati demografici, parametri preoperatori, peroperatori e postoperatori e campioni di patologia dei due gruppi. Non ci sono state differenze statistiche tra il gruppo laparoscopico di EMC e il gruppo aperto di EMC in termini di età, sesso, indice di massa corporea, posizione del tumore, punteggio dell'American Society of Anesthesiologists (ASA), presenza di comorbidità, storia di altre neoplasie e precedente chirurgia addominale (p>0,05). I pazienti nel gruppo EMC laparoscopico presentavano lunghezze d'incisione più brevi, tempi operativi più lunghi, minore perdita di sangue operativa, tempi di mobilizzazione più brevi, recupero precoce del movimento intestinale, tempo più breve per dieta leggera, durata ridotta della degenza e dimensioni del tumore più piccole (p<0,05). Il numero medio di linfonodi raccolti in gruppi laparoscopici e di EMC aperti non era statisticamente significativo (29,83+8,90 e 31,34+13,10, rispettivamente). Non ci sono state differenze statistiche in termini di lunghezza del campione tra i gruppi laparoscopici e aperti di EMC (35,19+9,8 cm e 32,71+11,12 cm, rispettivamente). Il tasso di complicanze postoperatorie di 30 giorni era più elevato nel gruppo EMC aperto (35,5% contro 42,9%, rispettivamente), ma non statisticamente significativo (p>0,05). Patologici (lunghezze dei campioni, lunghezze dei margini di resezione, numero di linfonodi e resezione R0) e risultati a breve termine del gruppo laparoscopico di EMC erano comparabili. Inoltre, la EMC laparoscopica ha conferito benefici a breve termine in termini di lunghezze di incisione più brevi, minore perdita di sangue operativa, riduzione dei tempi di mobilizzazione, recupero precoce dei movimenti intestinali, minor tempo di dieta leggera e riduzione della durata della degenza ospedaliera. Sulla base di questi risultati, la EMC laparoscopica può essere considerata come un approccio elettivo di routine per il carcinoma del colon destro."}, {"id": "pubmed23n0747_22832", "title": "[Mechanisms, clinical profile and role of prostaglandin and prostamide analogues in antiglaucomatous therapy].", "score": 0.009009009009009009, "content": "Prostaglandin and prostamide analogues belong to a new substance group which came into the market in the 1990s. They have revolutionised antiglaucomatous therapy by their once-daily dosing regimen and fewer side effects. Today, prostaglandin and prostamide analogues are approved as first-line therapy for patients with primary open-angle glaucoma and ocular hypertension. They lower the intraocular pressure primarily by increasing the uveoscleral outflow. Recent investigations have shown that they also improve the trabecular outflow facility and thus the conventional outflow pathways. Prostaglandin and prostamide analogues are highly efficient in lowering the intraocular pressure, for which they are superior to other antiglaucomatous substance groups. In particular, they appear to have a good control of 24-hour intraocular pressure fluctuations by primarily improving the outflow pathways. Furthermore, they have less systemic side effects than β-blockers. However, their use is often associated with higher costs. In case of undesirable events, they mostly present with ocular symptoms. Based on their good clinical profile, prostaglandin and prostamide analogues play an important role in the primary and additive therapy for glaucoma."}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.008928571428571428, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0971_11107", "title": "[The role of GP in the management of glaucoma].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The role of gp in the management of glaucoma. Despite the fact that glaucomas in mainly followed by an ophthalmologist, the GPs should have a good knowledge about this disease and especially about vascular and general risk factors. Primary open angle glaucoma (POAG) is a multifactorial disease characterized by progressive retinal ganglion cell death and visual field loss. It is known that alterations in intraocular pressure (IOP), blood pressure (BP), and ocular perfusion pressure can play a significant role in the pathogenesis of the disease. The GP also should educate patients about screening of family members, explain and reassure the patient, because this is a chronic condition. He also has the role to refer for reassessment if the patient has symptoms of progression or side effects from the treatment: as beta blockers or topical allergy to the drug, or the preservative in the drops, side effects of acetazolamide."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008849557522123894, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0543_4426", "title": "[Prostaglandin analogues reduce the ibopamine provocative test specificity in glaucoma].", "score": 0.008849557522123894, "content": "To evaluate the ibopamine provocative test for the diagnosis of glaucoma in glaucoma patients using antiglaucomatous drugs. Two 2% ibopamine eyedrops were instilled 5 minutes apart in one eye selected at random in both glaucoma and normal subjects. The intraocular pressure (IOP) was assessed prior to the drops and 30, 60 and 180 minutes after instillation. The test was considered positive when there was an intraocular pressure increase of greater than 4 mmHg at any one of the time-points. The amount of intraocular pressure change was compared to the types of medical treatment. Fifty-eight eyes were included (38 glaucoma patients and 20 normal individuals). The intraocular pressure rise was significantly higher in glaucoma patients (p<0.001 at all times). The sensitivity and specificity of the ibopamine test were 68% (87% if we exclude eyes using prostaglandin analogues) and 95%, respectively. Glaucoma patients using prostaglandin analogues did not present a significant intraocular pressure elevation. The ibopamine provocative test may be an auxiliary test in glaucoma diagnosis. Despite the small sample size, concurrent use of prostaglandin analogues apparently reduces the test's sensitivity."}, {"id": "pubmed23n0966_6426", "title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.", "score": 0.008771929824561403, "content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."}, {"id": "pubmed23n0075_14692", "title": "[Retrospective analysis of the parameters of ocular hemodynamics in patients with initial open-angle glaucoma].", "score": 0.008771929824561403, "content": "The authors analyze ocular hemodynamics parameters in patients with ocular hypertension who were transferred to glaucoma group during ten-year follow-up. The patients who were transferred to this group were those whose hemodynamic parameters were lower than in the reference group. By the end of the follow-up period a negligible reduction of the hemodynamic parameters was observed in the 'hypertension' group and a statistically significant reduction in glaucoma patients. This lead the authors to a conclusion on the necessity of early prescription of drugs stimulating disordered ocular hemodynamics."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.008695652173913044, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0606_5578", "title": "[Normotensive glaucoma].", "score": 0.008695652173913044, "content": "Normal tension glaucoma is a form of primary open angle glaucoma where the intraocular pressure remains within the normal range. In this case the main challenge is to establish the correct diagnosis. The clinical evaluation of a patient suspected of a normal tension glaucoma must answer two questions: 1) is the intraocular pressure normal and 2) is it a glaucomatous optic neuropathy or another type of optic neuropathy?"}, {"id": "pubmed23n0885_1882", "title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].", "score": 0.008620689655172414, "content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."}, {"id": "pubmed23n0075_14109", "title": "[Epidemiologic and tonometric results of a multicenter study of 5,872 patients with ocular hypertension or open-angle glaucoma treated with betaxolol].", "score": 0.008620689655172414, "content": "A large french multicenter study has been conducted by 750 ophthalmologists with 5,872 patients with open angle chronic glaucoma or intraocular hypertension. The patients were treated twice a day for a period of six months with Betaxolol eye drops, a Beta-1 betablocker product, and cardioselective. Concerning the total population of patients, 35% had a cardiovascular systemic context, 12.1% had a pulmonary systemic context, 5.2% were diabetic patients. Efficacy, systemic tolerance, visual comfort have been evaluated during the study, for each group of patient. After six months of treatment, intra-ocular pressure of the 5,872 patients has been lowered from 22.61 mmHg to 18.25 mmHg. Patients have reported a global efficacy in 97% of cases, a good systemic tolerance in 91% of the cases. The investigations have reported a global efficacy in 96% of cases and a good systemic tolerance in 91%. Ocular comfort has been reported as acceptable by 89% patients and by 92% of the Investigators. The analysis of the results of the study allows us to say that the Beta-blocker-Beta-1 selective eye drop, can be used in treatment of intraocular hypertension or open angle chronic glaucoma with a high range of efficacy and safety."}]}}}}
+{"correct_option": 1, "explanations": {"1": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "2": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "3": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "4": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}, "5": {"exist": false, "char_ranges": [], "word_ranges": [], "text": ""}}, "full_answer": "Tecnicamente, il paziente ha un'emorragia di grado II secondo la classificazione ATLS, in linea di principio ciò significa una perdita di sangue compresa tra 750 e 1500mL e l'azione indicata è la rianimazione con cristalloidi; tuttavia, nelle linee guida per la cura dei pazienti con politrauma grave, si raccomanda sempre più spesso l'uso precoce dei plasmaderivati, soprattutto nei casi limite come questo e nei pazienti giovani, che potrebbero non essere in grado di accorgersi della gravità della perdita di sangue finché non diventa molto più significativa. Esiterei quindi tra le opzioni 1 e 2.", "full_answer_no_ref": "Tecnicamente, il paziente ha un'emorragia di grado II secondo la classificazione ATLS, in linea di principio ciò significa una perdita di sangue compresa tra 750 e 1500mL e l'azione indicata è la rianimazione con cristalloidi; tuttavia, nelle linee guida per la cura dei pazienti con politrauma grave, si raccomanda sempre più spesso l'uso precoce dei plasmaderivati, soprattutto nei casi limite come questo e nei pazienti giovani, che potrebbero non essere in grado di accorgersi della gravità della perdita di sangue finché non diventa molto più significativa. Esiterei quindi tra le opzioni 1 e 2.", "full_question": "Un uomo di 18 anni arriva al pronto soccorso dell'ospedale trasportato da un'unità di supporto vitale di base. È stato investito da un'auto mentre andava in bicicletta. All'arrivo ha una frequenza cardiaca di 115 bpm, una pressione arteriosa di 110/75 mmHg, un polso radiale palpabile, una ricarica capillare di 2,5 secondi e una frequenza respiratoria di 25 rpm. Cosa ci dicono questi dati?", "id": 484, "lang": "it", "options": {"1": "Ha perso il 15-30% del volume ematico e necessita di una sostituzione del volume.", "2": "Ha perso più del 30% del suo volume ematico e necessita di una sostituzione di volume e di sangue.", "3": "Ha perso più del 40% del volume di sangue e dovrà essere trattato chirurgicamente.", "4": "Ha perso più del 50% della sua volemia e richiede una sostituzione di volume e di sangue.", "5": null}, "question_id_specific": 175, "type": "CURA CRITICA", "year": 2020, "rag": {"clinical_case_options": {"MedCorp": {"RRF-2": [{"id": "pubmed23n1059_7363", "title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.", "score": 0.009900990099009901, "content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."}, {"id": "pubmed23n0382_3245", "title": "[Simulation study on the blood volume feedback control].", "score": 0.009900990099009901, "content": "To describe the relationship between blood volume and the cardiac function mathematically, a computer cardiovascular model, was developed including a systemic circulation, a heart and a pulmonary model and a blood volume feedback control. Simulation results indicate that the chronic heart failure could be compensated by increasing the blood volume to maintain the proper arterial pressure. Deterioration in heart failure causes an increase in blood volume, as well as increases in heart volume and cardiac energy consumption. These results are in agreement with the clinical data and results reported in the literature. The simulation also shows that for a predetermined ventricular contractility, an adequate increase in blood volume will increase the heart volume but decrease the cardiac energy consumption and lead the heart to work in an optimum condition."}, {"id": "pubmed23n1137_1434", "title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]", "score": 0.00980392156862745, "content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."}, {"id": "pubmed23n0274_699", "title": "[Changes in the physical characteristics of the lung can account for the improvement observed after ultrafiltration in patients with moderate heart failure].", "score": 0.00980392156862745, "content": "Ultrafiltration improves the clinical condition of patients with moderate congestive heart failure. Ultrafiltration (1895 +/- 120 ml of plasma water, rate 600 ml/h, veno-venous bypass) was performed in 30 patients with moderate congestive heart failure in stable clinical conditions. The effects of ultrafiltration were assessed through pulmonary function and cardiopulmonary exercise tests performed before and 30 days after the procedure. Vital capacity, forced expiratory volume (1 s) and maximal voluntary ventilation improved as improved exercise performance (increase in oxygen consumption at peak exercise and at anaerobic threshold). Tidal volume at anaerobic threshold and at peak exercise increased by 10% with no changes in respiratory rate. This suggests that ultrafiltration induces changes at the physical characteristics of the lungs probably related to changes in lung water content."}, {"id": "pubmed23n0885_1889", "title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].", "score": 0.009708737864077669, "content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."}, {"id": "pubmed23n0148_364", "title": "[Influence of the ventilation mechanics on the hematocrit value. II. Research on patients subjected to pleural and pericardial punctures].", "score": 0.009708737864077669, "content": "Changes in haematocrit values in rabbits subjected to pleural and pericardial puncture were studied. Highly significant decreases were noted. These are attributed to lung re-expansion with redistribution of the capillary bed, together with improved venous reflux, with predominance of the first or second phenomenon for each group. Better redistribution of the circulating blood mass results from these changes."}, {"id": "pubmed23n1025_14978", "title": "LETTERA DEL DIRETTORE.", "score": 0.009615384615384616, "content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."}, {"id": "pubmed23n0059_19554", "title": "[Hemodynamic benefits of sequential atrioventricular pacing].", "score": 0.009615384615384616, "content": "The purpose of this study was to evaluate the hemodynamic benefits of atrioventricular (A-V) sequential pacing. 30 pts implanted with DDD pacemakers underwent M-mode, B-mode and Doppler echocardiography. In each patient, left ventricular (LV) stroke volume was assessed by measuring the time-velocity integral of mitral inflow in the following modes and rates: VOO at 70 ppm or at the minimum stimulation rate and at 120 ppm; DOO at the same rates with different A-V delay (100, 150, 200, 250 and, whenever possible, 300 msec). The increase in stroke volume obtained with dual chamber pacing at the optimal A-V delay was 45 +/- 25% at 75 ppm and 29 +/- 14% at 120 ppm (p less than 0.05 75 vs 120 ppm). This increase was significantly higher in pts with than in pts without LV hypertrophy (respectively: 51.9 +/- 20.4 vs 36.9 +/- 20.8% at 75 ppm, p less than 0.05 and 33 +/- 13.4 vs 25.4 +/- 14.5% at 120 ppm, p = 0.08). Concerning the A-V delay, we noted that at 75 ppm stroke volume was significantly higher in DOO than in VOO with any A-V delay ranging +/- 100 msec from the optimal one; at 120 ppm the hemodynamic benefit of DOO pacing was observed only when the programmed A-V delay was the optimal one or very near to it. In conclusion, atrio-ventricular sequential pacing allows a significant increase in LV stroke volume over single chamber ventricular pacing both at 75 and 120 ppm. Programming the optimal A-V delay is absolutely necessary to obtain this hemodynamic benefit at the higher stimulation rate."}, {"id": "pubmed23n1159_1494", "title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.", "score": 0.009523809523809525, "content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."}, {"id": "pubmed23n0525_11728", "title": "[What's the best assessment of preload after cardiac surgery?].", "score": 0.009523809523809525, "content": "The assessment of the role of transesophageal echocardiography and invasive tests with pulmonary modified catheter to monitor the preload indexes in patients in intensive-care-unit after cardiac coronary surgery. Between January and December 2004 24 patients (14 male, 10 female) with coronary artery disease were prospectively enrolled for preload assessment during off-pump myocardial revascularization. Pulmonary Capillary Wedge Pressure (PCWP), Left Ventricular End Diastolic Indexed Area (LVEDAI), delta Aortic Velocity (deltaVAo), Right Ventricular End Diastolic Volume (RVEDVI) as preload indexes were evaluated. Transesophageal echocardiography and pulmonary modified catheter monitoring were performed during the preoperative period at T1 and after fluid infusion (T2). Patients were considered Responders (R) or No Responders (NR) if the Stroke Volume Index increase at T2 was >20% with respect to T1. Mean T1 PCWP was similar in both groups (12.8+/-2.2 in R vs. 11.4+/-3 mmHg in NR; p=NS) and mean increase of PCWP at T2 was similar in both groups (1.5+/-0.3% in R vs. 1.2+/-3% in NR; p=NS). Mean T1 RVEDVI was similar in both groups (97.33+/-34 in R vs. 101+/-21 ml/m2 in NR; p=NS); T2 RVEDVI was similar in R and NR Groups (122.11+/-49 vs. 138.54+/-30 ml/m2; p=NS); mean T1 and T2 LVEDAI was similar in R and NR (11.2+/-3.5 vs. 10.2+/-2.3 at T1 and 14.04+/-3.35 vs. 14.67+/-2.1 cm2/m2 at T2 respectively; p=NS). Higher mean value of T1 deltaVAo (20+/-7% in R vs. 10+/-2% in NR; p=0.006) were recorded while similar mean value of T2 deltaVAo were observed (11+/-3% in R vs. 5+/-2% in NR; p=0.743). Correlation index between T1 and T2 deltaVAo (R=0.82) in R was significant (p=0.0002), while correlation index between T1 and T2 deltaVAo (R=0.11) in NR was not significant. Our study showed in patients soon after coronary cardiac surgery deltaVAo is the only predictor of \"fluid responsiveness\" and of ventricular compliance."}, {"id": "pubmed23n1129_4216", "title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."}, {"id": "pubmed23n0696_3140", "title": "[Assessment of cardiovascular preload and response to volume expansion].", "score": 0.009433962264150943, "content": "Volume expansion is used in patients with hemodynamic insufficiency in an attempt to improve cardiac output. Finding criteria to predict fluid responsiveness would be helpful to guide resuscitation and to avoid excessive volume effects. Static and dynamic indicators have been described to predict fluid responsiveness under certain conditions. In this review we define preload and preload-responsiveness concepts. A description is made of the characteristics of each indicator in patients subjected to mechanical ventilation or with spontaneous breathing."}, {"id": "pubmed23n0993_8368", "title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.", "score": 0.009345794392523364, "content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."}, {"id": "pubmed23n0318_10345", "title": "[Evaluation by bioelectric impedance of body fluid compartments and body mass in cardiosurgical patients before and after total cardiopulmonary bypass].", "score": 0.009345794392523364, "content": "To evaluate the influence of extracorporeal circulation (ECC) on fluid compartments and body mass using impedance measurements. A prospective study was performed in 20 consecutive patients undergoing ECC during heart surgery at the Department of Heart Surgery of Verona Hospital. Resistance or reactance measurements at 1-5-10-50-100 KHz were performed in 20 patients undergoing heart surgery for valvular or coronary pathologies in class NYHA I or II, preoperatively and on day 1, 3 and 6 in order to evaluate total body water (TBW), intracellular water (ICW), extracellular water (ECW), thin and fat body mass. Weight, fluid-electrolytic balance and hematochemical parameters relating to electrochemical phenomena and the distribution of volumes in the various compartments, namely sodium, potassium and plasmatic osmolarity, were measured at the same times. Comparisons were made both between the data and during ECC. It was found that there was a mean postoperative weight gain of 2 kg in terms of total body water. Subsequently, this finding tended to decrease to basal values by day 6. Immediately after ECC, the water gain appeared to be predominantly extracellular, whereas the intracellular increase peaked on day 1. The change in total body water was correlated with the weight and fluid balance, but electrical measurements showed values above the corresponding weight gain. The duration of ECC was significantly correlated with bioelectric parameters, but not with absolute weight values. The method proved useful for the purpose, especially with regard to the overall population examined rather than individual patients. The dual-compartment electric model appears to be more suitable than the single-compartment model for exploring the different compartments. The trend of weight and total body water, which were correlated in pattern but not in absolute values, may be interpreted as a redistribution of fluids, also suggested by changes in electric parameters relating to compartmental distribution."}, {"id": "pubmed23n1049_20419", "title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."}, {"id": "pubmed23n0243_12663", "title": "[Hemodynamic control by optimization of the cardiac pump].", "score": 0.009259259259259259, "content": "Transport of energy appears as the ultimate finality of the force convection cardiovascular system. Blood pressure cardiac output and vascular resistances are the three major components of the circulatory system. Among them, blood pressure is regarded as the regulated parameter whose control value is the best adapted parameter, to each kind of activity, neurogenic mechanisms. The authors, considering the physiological variations of blood pressure during increasing energetic loads imposed on the organism, propose a new control function: optimization of cardiac mechanical power necessary to assure convection of the energy needed by the organism. Blood pressure is no more regarded as a constant. Simultaneous changes in cardiac output and blood pressure are both significant, adjusted to realize energetic minimisation of the cardiac pump. This cardiovascular regulation is described by a system of equations whose resolution leads to results in good accordance with physiological data."}, {"id": "pubmed23n0999_17562", "title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.", "score": 0.009174311926605505, "content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."}, {"id": "pubmed23n0631_6459", "title": "[Small volume resuscitation for acute intraoperative haemorrhage: comparison of 7.5% saline and 6% hydroxyethyl starch].", "score": 0.009174311926605505, "content": "The immediate effect of acute haemorrhage is a significant reduction in tissue blood flow, frequently resulting in haemorrhagic shock. The main aim of resuscitation after bleeding is the immediate restoration of intravascular volume. Intravenous administration of volume expanders should be commenced immediately, regardless of whether they are colloids or electrolytes. The purpose of the study was to analyze haemodynamic changes during intraoperative acute bleeding and to compare the effects of intravenous infusion with 7.5% saline solution to 6% starch solution on the volume resuscitation process. Sixty adult patients, of both sexes, in whom massive loss of blood followed by rapid cardiovascular collapse occurred during elective surgery, were enrolled in the study. In addition to standard fluid transfusion, all patients received either 4 mL kg(-1) of 7.5% NaCl solution or an equal volume of 6% of hydroxyethyl starch. Heart rate (HR) and mean arterial pressure (MAP) were noted. Cardiac output (CO) and systemic vascular resistance (SVR) were measured using a descending aortic blood flow ultrasound monitor. Massive intraoperative haemorrhage resulted in a rapid decrease in CO and SV with a simultaneous increase in HR and SVR in all patients. Injection of hypertonic salt or 6% HAES over 5 min increased the CO and SV. HR and SVR returned quickly to pre-existing levels and remained so until the end of the procedures. Small volume resuscitation with 7.5% saline or starch can be regarded as an efficient and effective method for restoring intravascular volume."}, {"id": "pubmed23n1137_1438", "title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]", "score": 0.00909090909090909, "content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."}, {"id": "pubmed23n0648_10440", "title": "[Assessment of efficacy of hypertonic saline - hydroxyethylstarch in haemorrhagic shock].", "score": 0.00909090909090909, "content": "Assessment of haemodynamic, respiratory and renal effects of hypertonic saline-hydroxyethyl starch (HyperHES) in critically ill-patients with hemorrhagic shock. Seventeen mechanically ventilated patients with hemorragic shock benefiting from a cardiovascular monitoring by PiCCO device and requiring rapid volume loading. Two hundred and fifty milliliters of HyperHES were given over 5 minutes. The efficacy of volume loading was assessed by the measure of the systolic arterial pressure (SAP), cardiac index (CI), stroke volume variation (SVV) and the indexed systemic vascular resistance (iSVR). Studied parameters were assessed at baseline, 5, 30, 60 and 180 minutes after the end of HyperHES infusion. SAP (105 + or - 23 vs 77 + or - 10; p<0.001) and CI (4.8 + or - 1.1 vs 3.5 + or - 0.9; p<0.001) were significantly increased whereas iSVR (1175 + or - 310 vs 1501 + or - 337; p<0.01) and SVV (13 + or - 7 vs 20 + or - 5; p<0.01) were significantly decreased 5 minutes after the HyperHES infusion. Sodium (145 + or - 6 vs 136 + or - 5; p<0.001) and chloride (118 + or - 7 vs 107 + or - 6; p<0.001) were increased 5 minutes after the infusion. The PaO(2)/FiO(2) ratio as the extravascular lung water was not influenced by the infusion. The follow-up of renal parameters during the three first days (creatinemia, uremia and diuresis) did not revelead significant variations. In patients with hemorrhagic shock, the infusion of hypertonic saline (7.5%) hydroxyethyl starch association was followed by an increase in SAP, CI serum sodium and chloride concentrations. Prospective observational study."}, {"id": "pubmed23n0885_1888", "title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].", "score": 0.009009009009009009, "content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."}, {"id": "pubmed23n0065_3764", "title": "[The electrical impedance indicator dilution method in studying the basic hemodynamic parameters during dialysis].", "score": 0.009009009009009009, "content": "The procedure for measuring cardiac output and circulating blood volume is based on blood ability to modify its electrical conductance due to the amount of introduced ions (0.9% sodium chloride solution) or undissociated molecules (5% glucose solution). The cardiac output and circulating blood volume were calculated after measuring an area under the electrical impedance indicator dilution curve using the given formulas. With the described and thermodilution methods, the cardiac output was compared (r = 0.95). The correlation factor with the radioisotopic method in measuring the circulating blood volume was 0.88. Clinical investigations carried out in 47 patients on a programmed hemodialysis showed a significant decrease in cardiac output approximately by 700 ml/mi (7.9%) and circulating blood volume by an average of 900 ml (15.2%) by the end of a hemodialysis session, the rate of the circulating blood volume to body weight being also decreased. There was a predominant fluid \"release\" from the vascular bed."}, {"id": "pubmed23n1028_18191", "title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.", "score": 0.008928571428571428, "content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."}, {"id": "pubmed23n0756_6752", "title": "[Fluid therapy in cardiac surgery. An update].", "score": 0.008928571428571428, "content": "The anesthetist has 2 major tools for optimizing haemodynamics in cardiac surgery: Vasoactive drugs and the intravascular volume. It is necessary to identify which patients would benefit from one or the other therapies for a suitable response to treatment. Hemodynamic monitoring with the different existing parameters (pressure, volumetric static, volumetric functional and echocardiography) allows the management of these patients to be optimized. In this article a review is presented on the most recent and relevant publications, and the different tools available to control the management of the fluid therapy in this context, and to suggest a few guidelines for the haemodynamics monitoring of patients submitted to cardiac surgery. A systematic search has been made in PubMed, limiting the results to the publications over the last five years up to February 2012. "}, {"id": "pubmed23n0942_14759", "title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.", "score": 0.008849557522123894, "content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."}, {"id": "pubmed23n0078_9042", "title": "[Peroperative autologous transfusion in cardiac surgery. Course, medical and economic evaluation. Prospects].", "score": 0.008849557522123894, "content": "The authors report their experience since 1979 in the utilization of a system for blood salvaging in cardiac surgery. An initial comparative study showed that the patient group in which blood salvaging was used, received only 0.8 unit of red cells per patient and per hospitalisation and 50% of patients required no transfusion. In the patients receiving ATS, postoperative bleeding was significantly decreased. To confirm the advantages of the technique, a group of 200 patients was studied, consisting of 28 children and 172 adults. Hemodilution was difficult to perform in children weighing less than 15 kg. Nevertheless, ATS allowed for a significant reduction in the number of red cell units transfused. In the adult group, homologous blood consumption was 0.3 unit per patient and per hospitalization. 83% of the patients received no red cells, and 93% had no need for FFP. This reduction in homologous blood transfusion ensures a reduction in the transfusional risk. An improvement in these results will be obtained by a better organization of preoperative ATS and of the retrieval of postoperative blood."}, {"id": "pubmed23n1073_16139", "title": "Laparoscopic versus open complete meso-colic excision for right-sided colon cancer. Analysis of short-term outcomes.", "score": 0.008771929824561403, "content": "L'emicolectomia destra per escissione mesocolica completa (EMC) laparoscopica mostrerebbe benefici comparabili a breve termine, nonché esiti patologici e oncologici per la chirurgia a cielo aperto. Lo scopo di questo studio era di confrontare la tecnica laparoscopica e la EMC aperta per i tumori del colon sul lato destro in termini di campioni patologici e risultati a breve termine. I dati dei pazienti sottoposti a EMC laparoscopica (n=31) e EMC aperto (n=35) per adenocarcinoma del colon destro tra gennaio 2016 e giugno 2019 sono stati analizzati retrospettivamente. Sono stati confrontati dati demografici, parametri preoperatori, peroperatori e postoperatori e campioni di patologia dei due gruppi. Non ci sono state differenze statistiche tra il gruppo laparoscopico di EMC e il gruppo aperto di EMC in termini di età, sesso, indice di massa corporea, posizione del tumore, punteggio dell'American Society of Anesthesiologists (ASA), presenza di comorbidità, storia di altre neoplasie e precedente chirurgia addominale (p>0,05). I pazienti nel gruppo EMC laparoscopico presentavano lunghezze d'incisione più brevi, tempi operativi più lunghi, minore perdita di sangue operativa, tempi di mobilizzazione più brevi, recupero precoce del movimento intestinale, tempo più breve per dieta leggera, durata ridotta della degenza e dimensioni del tumore più piccole (p<0,05). Il numero medio di linfonodi raccolti in gruppi laparoscopici e di EMC aperti non era statisticamente significativo (29,83+8,90 e 31,34+13,10, rispettivamente). Non ci sono state differenze statistiche in termini di lunghezza del campione tra i gruppi laparoscopici e aperti di EMC (35,19+9,8 cm e 32,71+11,12 cm, rispettivamente). Il tasso di complicanze postoperatorie di 30 giorni era più elevato nel gruppo EMC aperto (35,5% contro 42,9%, rispettivamente), ma non statisticamente significativo (p>0,05). Patologici (lunghezze dei campioni, lunghezze dei margini di resezione, numero di linfonodi e resezione R0) e risultati a breve termine del gruppo laparoscopico di EMC erano comparabili. Inoltre, la EMC laparoscopica ha conferito benefici a breve termine in termini di lunghezze di incisione più brevi, minore perdita di sangue operativa, riduzione dei tempi di mobilizzazione, recupero precoce dei movimenti intestinali, minor tempo di dieta leggera e riduzione della durata della degenza ospedaliera. Sulla base di questi risultati, la EMC laparoscopica può essere considerata come un approccio elettivo di routine per il carcinoma del colon destro."}, {"id": "pubmed23n0126_4450", "title": "[Noninvasive determination of stroke volume with impulse Doppler echocardiography: comparison with the Fick method].", "score": 0.008771929824561403, "content": "Pulsed Doppler echocardiographic studies were performed in 14 patients (eleven with mitral valve disease, two with coronary artery disease, one with aortic and mitral valve replacement) for determination of cardiac output and the results compared with those obtained from simultaneous measurements carried out according to the Fick principle. Determination of cardiac output and stroke volume was achieved with a pulsed Doppler instrument specifically designed in our laboratory (repetition frequency 10 kHz, maximal penetrance 7.7 cm, ultrasonic beam diameter 3 cm at a distance of 5 cm from the transducer). Doppler measurements of the instantaneous blood flow velocity in the ascending aorta were obtained with the transducer in a suprasternal position. Through integration of the mean spatial velocity over an entire cardiac cycle, the distance traversed by the blood during one heart beat was obtained and then multiplied by the echocardiographically-determined cross-section area of the aorta and the heart rate to yield the cardiac output. There was a statistically-significant linear correlation between the cardiac output determined by Doppler (CO-D) and Fick (CO-F): CO-D = 0.92 CO-F X 0.48, r = 0.85, n = 14. The mean values for the two methods were 3.89 and 3.68 1/min, respectively. The correlation between the two methods improved if only those patients with sinus rhythm were taken into consideration (CO-D = 1.05 CO-F - 0.21, r = 0.93, n = 11). The results show that the pulsed Doppler method used enables accurate determination of cardiac output. The method can be carried out in all patients without aortic stenosis.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"}, {"id": "pubmed23n0885_1887", "title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].", "score": 0.008695652173913044, "content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."}, {"id": "pubmed23n0242_6585", "title": "[Assessment of cardiopulmonary functional capacity with ergospirometric parameters at a capacity of 1 w/kg body weight].", "score": 0.008695652173913044, "content": "A sample of 73 men and 52 women aged 20 to 59 years was examined during a work-out on a bicycle ergometer while in a reclining position in order to assess spiroergometric parameters at a power output of 1 w/kg body weight, in regard to cardiopulmonary efficiency. In the male sample, a useful correlation between the maximum O2-intake against several parameters measured at 1 w/kg was determined, especially against the respiratory equivalent, respiratory minute volume, oxygen pulse, and heart rate. In the female sample, the correlation was particularly evident against oxygen pulse, and, within certain age groups, against heart rate, respiratory equivalent, and respiratory minute volume. The results of a physical working capacity 170 did not yield a more advantageous relation to the maximum O2-intake than to the above mentioned parameters. We found the quotient of O2-intake to the product of heart rate and respiratory minute volume at a load of 1 w/kg to offer by far the most accurate correlation. These results show that the use of suitable spiroergometric parameters at the more clinically feasible 1 w/kg standard load provide useful conclusions to the actual maximum efficiency--all the more so since spirographic parameters can be used concomitantly to determine the heart rate capacity."}, {"id": "pubmed23n0966_6421", "title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.", "score": 0.008620689655172414, "content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."}, {"id": "pubmed23n0315_13856", "title": "[Effect of prosthesis type and size on the hemodynamic response of mitral valve prostheses to exertion].", "score": 0.008620689655172414, "content": "Doppler echocardiography is current tool for hemodynamic evaluation of mitral prosthetic heart valves. It's accepted that the area and the gradients by Doppler echocardiography are not influenced at rest by valvular type and valvular size. We evaluated the influence of valvular type, mechanical-biological, and size on exercise hemodynamic of normally-functioning mitral prosthesis. Thirty-seven patients with mitral prosthesis, mean age 56 +/- 10 years, underwent exercise Doppler echocardiography. Peak and mean prosthetic gradient were obtained at rest, during and at maximal exercise with a nonimaging transducer. Mechanical prosthesis were 23 and biological valves 14. Valvular size was less than 26 mm in 7 patients and more than 28 mm in 20 patients. Exercise increased the heart rate from 80 +/- 14 to 143 +/- 22 (p < 0.001), peak gradient from 11.4 +/- 4 to 26.1 +/- 7 mm Hg (p < 0.001) and mean gradient from 4.8 +/- 1 to 13.7 +/- 5 mm Hg (p < 0.001). We found similar peak (11.4 +/- 3 & 11.3 +/- 4) and mean gradient (3.4 +/- 1 & 2.9 +/- 0.7) at rest between mechanical and biological valves; at maximum exercise, peak (26 +/- 7 & 26 +/- 6) and mean gradient (13.9 +/- 6 & 13.2 +/- 4) were also similar. Prosthesis with > 28-mm-size compared with prosthesis < 26-mm-size showed minor peak gradient at second step (21.3 +/- 4 & 26.4 +/- 6, p < 0.05) and at peak exercise (25.4 +/- 7 & 29.8 +/- 8, ns). Hemodynamics on exercise using Doppler echocardiography was not influenced by valvular type (mechanical-biological) in normal mitral prosthesis. However, mitral prosthesis of small size showed worse on hemodynamics exercise than bigger ones."}]}}}}