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1 | [
{
"from": "human",
"value": "E' necessario segnalare al Comune di residenza l'abbattimento o la manutenzione di alberi su un suolo privato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il cittadino che intende abbattere/manutenere uno o più alberi su suolo privato deve preventivamente segnalare l'intervento. Generalmente, l'autorità di riferimento è l'Ufficio Ambiente/Ecologia del Comune di riferimento che indichera' la documentazione necessaria da produrre per l'individuazione del sito e della specie da abbattere (es. planimetria catastale o eventuale planimetria in scala ecc., documentazione fotografica).\nPer informazioni a carattere generale è possibile rivolgersi all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del proprio Comune di residenza.\n"
}
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2 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si comunica alla RAI il cambiamento dell'indirizzo di residenza?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Gli abbonati che cambiano indirizzo di residenza (COMUNICATO UFFICIALMENTE ALL'ANAGRAFE) debbono comunicare la variazione all'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino (To), entro 20 giorni dal trasferimento, indicando il numero dell'abbonamento.\nLa comunicazione può essere effettuata anche telefonicamente (numero 199.123.000), oppure inviando direttamente la richiesta di variazione di indirizzo compilando il form online disponibile sul sito della RAI nella sezione cambio indirizzo. \nSe la variazione riguarda esclusivamente il domicilio (e non la residenza anagrafica) per inserire un indirizzo di recapito della corrispondenza e' possibile utilizzare il form Scriveteci nella sezione contatti del sito RAI.\n\t \nPer approforndimenti: RAI - abbonamenti TV ordinari - cambiamento di indirizzo\n"
}
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3 | [
{
"from": "human",
"value": "In caso di decesso dell'intestatario dell'abbonamento RAI, cosa bisogna fare?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "In caso di decesso dell'intestatario, gli eredi possono richiedere:\n\t- la variazione di intestazione a nome di un erede, qualora lo stesso non sia abbonato e prelevi il televisore (fornendo le generalità complete di codice fiscale del nuovo intestatario)\n\t- la chiusura dell'abbonamento indicando il luogo e la data (gg.mm.aa) del decesso.\nTali comunicazioni devono essere inviate con lettera raccomandata al seguente indirizzo:\n\tAgenzia delle Entrate - Ufficio Torino 1\n\tS.A.T. Sportello Abbonamenti TV\n\tCasella Postale 22\n\t10121 - Torino\nPer approfondimenti: RAI - FAQ - disdetta per decesso\n"
}
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4 | [
{
"from": "human",
"value": "In quali casi è possibile disdire l'abbonamento RAI?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La disdetta dell’abbonamento, si realizza esclusivamente al verificarsi dei seguenti eventi:\n- L’ abbonato cede tutti gli apparecchi in suo possesso dando esatta comunicazione delle generalita’ e indirizzo del nuovo possessore.\n- L’ abbonato comunica di non essere piu’ in possesso di alcun apparecchio fornendone adeguata comunicazione (ad es. per furto o incendio).\nLa disdetta dell’abbonamento alla televisione denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento del canone dal 1 gennaio dell’anno successivo. La disdetta dell’abbonamento alla televisione denunciata entro il 30 giugno dispensa dal pagamento del canone dal primo luglio. Qualora l’abbonato abbia gia’ corrisposto l’intera annualita’ non e’ previsto per legge chiedere il rimborso. Poiche’ il pagamento trimestrale costituisce una rata del canone semestrale non e’ possibile dare disdetta dell’abbonamento senza aver corrisposto almeno l’importo per il semestre.\n- L' abbonato intende rinunciare all’abbonamento senza cedere ad altri i propri apparecchi: deve presentare disdetta, entro il 31 dicembre, chiedendo il suggellamento degli apparecchi stessi.\nLa disdetta con richiesta di suggellamento degli apparecchi, se presentata entro il 31 Dicembre, dispensa dal pagamento del canone dal primo gennaio dell’anno successivo. Contemporaneamente all’invio della disdetta gli abbonati devono versare all’Agenzia delle Entrate - S.A.T. Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino Vaglia e Risparmi, indicando nella causale il numero dell’abbonamento, l’importo di € 5,16 per ogni apparecchio da suggellare.\nIl suggellamento consiste nel rendere inutilizzabili, generalmente mediante chiusura in appositi involucri, tutti gli apparecchi posseduti dal titolare dell’abbonamento e dagli appartenenti al suo nucleo familiare presso qualsiasi luogo di loro residenza o dimora.\nLa disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata all’Agenzia delle Entrate S.A.T. - Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino.\nIn mancanza di regolare disdetta l’abbonamento si intende tacitamente rinnovato.\nPer approfondimenti: RAI - Disdetta dell'abbonamento\n"
}
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5 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile non pagare il canone RAI per chi è titolare di pensione minima ed ha 75 anni di età?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per avere diritto all'esenzione occorre:\n\t- aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di pagamento del canone;\n\t- non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolare di reddito proprio;\n\t- possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore alla cifra indicata alla pagina dedicata all'esenzione sul sito internet RAI.\nTutte le informazioni sulla domanda di esenzione annuale e/o sulla richiesta di rimborso da presentare all'Agenzia delle Entrate possono essere consultate sul sito RAI - esonero canone tv 75 anni\n"
}
] |
6 | [
{
"from": "human",
"value": "E' vero che bisogna pagare lo stesso il canone della RAI anche se nella zona dove si abita la ricezione è pessima o nulla?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il canone deve essere corrisposto da chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del relativo utilizzo così come dispone l'Art. 1 del R.D.L. del 21/02/1938 n. 246.\nL'utilizzo dell’apparecchio limitatamente ai programmi delle TV private e straniere, con esclusione delle trasmissioni messe in onda dalla RAI, anche a causa della pessima ricezione, non esonera dal pagamento del canone tv.\nPer informazioni e per segnalazioni di disservizi tecnici gli utenti possono telefonare al numero verde 800111555 oppure è possibile collegarsi al link di Raiway.\n\tPer approfondimenti: RAI - FAQ - Perchè si paga il canone\n\t \n"
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7 | [
{
"from": "human",
"value": "Il pagamento del canone RAI è previsto anche per la seconda abitazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Nel caso dell'abbonamento per uso privato il canone è unico e copre tutti gli apparecchi posseduti dal titolare nella propria residenza o in abitazioni secondarie, o da altri membri del nucleo familiare risultante dallo stato di famiglia. Non esistono più i canoni per le seconde case (Legge 6 agosto 1990, n. 223 - Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato) per le autoradio e per le imbarcazioni da diporto (Legge 27 dicembre 1997, n. 449 - Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica). E' stato inoltre stabilito l'esonero dall'obbligo di pagare il canone di abbonamento alla radio per i detentori di apparecchi radiofonici collocati presso abitazioni private (Legge 27 dicembre 1997, n. 449).\nPer approfondimenti: RAI - abbonamenti per uso privato\n"
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8 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual è la scadenza prevista per il pagamento del canone per l'abbonamento RAI?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I termini di scadenza per il pagamento del canone sono:\n\t- Il 31 gennaio (pagamento annuale);\n\t- Il 31 gennaio ed il 31 luglio (pagamento semestrale);\n\t- Il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre (pagamento a rate).\n\tQualora la scadenza del termine per il pagamento del canone cada di sabato o di giorno festivo, il pagamento stesso e' considerato tempestivo se effettuato il primo giorno lavorativo successivo così come previsto dall'art. 6, comma 8, del Decreto Legge 31 maggio 1994, n. 330 (Semplificazione di talune disposizioni in materia tributaria).\nPer approfondimenti: RAI - termini per il versamento del canone\n"
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9 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono previste misure per tutelare la maternità delle docenti coì che non perdano la possibilità di partecipare ai corsi abilitanti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il MIUR si è espresso sull'argomento nella circolare del 28 febbraio 2013 in cui ha precisato che \"in caso di maternità o di particolari terapie la frequenza al corso può essere rinviata all’anno successivo senza dover sostenere una seconda volta le prove di selezione ne' a reiterare il pagamento della quota di iscrizione, se già versata\".\n\tIl Ministero è intervenuto sull’argomento anche pubblicando sul proprio sito la faq numero 23 specificando che \"l’interessata sara’ ammessa al percorso abilitante a seguito di un successivo bando per l’indizione degli ulteriori percorsi di Tirocinio formativo attivo, per la medesima classe di concorso\".\n \n"
}
] |
10 | [
{
"from": "human",
"value": "A quali graduatorie ha accesso il docente che consegue l'abilitazione per l'insegnamento nella scuola dell'infanzia o nella scuola primaria?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Come indicato nel Decreto Ministeriale 11 novembre 2011 il conseguimento dell'abilitazione, dà diritto all’iscrizione nella II fascia delle graduatorie di istituto e costituisce requisito di ammissione ai concorsi.\n\tPer approfondimenti sulle graduatorie di istituto, decreto ministeriale n.353 del 22 maggio 2014\n"
}
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11 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile insegnare nelle scuole paritarie senza l'abilitazione all'insegnamento?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No. Le scuole paritarie, per non perdere lo status di scuola paritaria, sono tenute ad assumere esclusivamente personale docente abilitato come stabilito dall'articolo 1, comma 4, lettera g della Legge 10 marzo 2000, n.62.\n"
}
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12 | [
{
"from": "human",
"value": "Per partecipare alle selezioni del TFA e' necessario presentare la documentazione completa che attesti il possesso dei requisiti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No. I titoli devono essere autocertificati ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 come modificato dalla Legge 12 novembre 2011, n.183 tramite la procedura online al momento della presentazione della domanda.\n\tPrima dello svolgimento del test preliminare, gli Uffici Scolastici regionali effettueranno la verifica dei titoli di accesso dichiarati dal docente.\n\tPer maggiori chiarimenti, nella pagina del MIUR è disponibile il bando integrale per l'anno 2014/2015.\n"
}
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13 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei conseguire l’abilitazione per insegnare italiano nella scuola secondaria di secondo grado e so che dovrei accedere ai percorsi di tirocinio formativo attivo. Da chi sono organizzati i corsi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sulla base della programmazione definita dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, i corsi di Tirocinio formativo attivo (TFA) vengono istituiti dalle Università e dalle Istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica che predispongono lo svolgimento di specifiche prove d'accesso strutturate in tre fasi: \n- un test preliminare predisposto dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca;\n\t- una prova scritta predisposta da ciascuna università;\n\t- una prova orale.\n\tUlteriori dettagli sono indicati nel Decreto ministeriale del 11 novembre 2011. \nPer tenersi aggiornati sui nuovi bandi TFA e registrarsi ai test, consultare la pagina di CINECA\n"
}
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14 | [
{
"from": "human",
"value": "In cosa consiste l'accertamento con adesione e quali sono i vantaggi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’accertamento con adesione consente al contribuente di definire le imposte dovute ed evitare, in tal modo, l’insorgere di una lite tributaria.\nSi tratta, sostanzialmente, di un “accordo” tra contribuente e ufficio che può essere raggiunto sia prima dell’emissione di un avviso di accertamento, che dopo, sempre che il contribuente non presenti ricorso davanti al giudice tributario.\nLa procedura riguarda tutte le più importanti imposte dirette e indirette e può essere attivata tanto dal contribuente quanto dall’ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione territoriale il contribuente ha il domicilio fiscale.\nPossono aderire tutti i contribuenti: persone fisiche, società di persone, associazioni professionali, società di capitali, enti, sostituti d’imposta. L’accertamento con adesione vale per tutte le imposte\nPer maggiori informazioni consultare la pagina dedicata all'Accertamento con adesione sul portale dell'Agenzia delle Entrate\n \n"
}
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15 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual è la procedura per l'accertamento dell'handicap?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La domanda di accertamento dell'handicap ai sensi della Legge 104 del 1992 deve essere presentata telematicamente all'INPS territorialmente competente. Per avviare la procedura occorre rivolgersi al medico di famiglia per il rilascio del certificato introduttivo telematico. Successivamente la domanda deve essere compilata on - line direttamente dall'interessato o per il tramite di un patronato abilitato.\nPer maggiori informazioni: INPS \n"
}
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16 | [
{
"from": "human",
"value": "Nel caso il cui l'interessato, dopo aver presentato domanda di invalidità civile deceda prima di aver effettuato la visita presso la Commissione medica, è possibile concludere l'iter di accertamento? \n "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Secondo quanto stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica del 21 settembre 1994, n. 698 articolo 1 comma 8, nel caso in cui, presentata l'istanza di accertamento dell'invalidità civile, di cecità o di sordità, avvenga il decesso del richiedente prima della visita medico-legale, gli eredi hanno il diritto di richiedere una valutazione sugli atti (accertamento post mortem) presentando una richiesta alla Segreteria della Commissione invalidi civili. La valutazione della Commissione medica sarà espressa unicamente sulla base della documentazione sanitaria agli atti, rilasciata da strutture pubbliche o accreditate in data antecedente il decesso e comprovanti in modo certo l'esistenza delle infermità. In tal modo sarà possibile la formulazione di un giudizio medico-legale compiuto.\n"
}
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17 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile ottenere il certificato provvisorio di handicap grave?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, il certificato provvisorio di handicap grave può essere rilasciato da un medico specialista nella patologia da cui è affetto il paziente, in servizio presso l'unità sanitaria locale territorialmente competente, qualora la commissione medica non si pronunci entro 90 giorni dalla presentazione della domanda, come previsto dal Decreto Legge 27 agosto 1993, n. 324, convertito in Legge n. 423 del 1993. \nIl certificato provvisorio produce effetto fino all'emissione dell'accertamento definitivo da parte della commissione ed è utile esclusivamente per poter fruire delle agevolazioni lavorative previste dall'art. 33 della Legge 5 febbraio 1992, n.104.\nPer i soggetti con patologie oncologiche l'accertamento dell'handicap è effettuato dalle commissioni mediche entro quindici giorni dalla domanda dell'interessato come previsto dalla Legge 9 marzo 2006 n. 80 articolo 6. \n"
}
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18 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si può accedere ai documenti e agli atti della Pubblica Amministrazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il diritto di accesso è regolato dalla LEGGE 7 agosto 1990, n. 241 - Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.\nEsercitare il diritto d'accesso\nL'accesso ai documenti amministrativi è consentito a chi (cittadino, straniero, apolide) abbia un interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti. Questo vuol dire che la posizione di chi chiede l'accesso deve essere protetta almeno a livello amministrativo. Potrà accedere agli atti non solo chi può iniziare un ricorso giurisdizionale o amministrativo, ma anche chi - secondo la sopra citata Legge - può partecipare ad un determinato procedimento amministrativo. Può accedere agli atti della Pubblica Amministrazione chi può dimostrare che il provvedimento e/o gli atti che si svolgono all'interno del procedimento, abbiano effetti diretti o indiretti anche nei suoi confronti. Per questo, il diritto di accesso può essere esercitato anche indipendentemente dalla lesione della posizione giuridica del richiedente, e quindi, a maggior ragione, dalla attualità della lesione. \nEsclusione dal diritto di accesso\nTutti i documenti amministrativi sono accessibili ad eccezione di quelli previsti dall’art. 24, della già citata Legge, tra i quali è contemplata l’esclusione per le richieste di accesso agli atti preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato delle pubbliche amministrazioni e per le istanze che, ove soddisfatte, possano pregiudicare il diritto alla riservatezza di persone fisiche, persone giuridiche, imprese e associazioni.\nPresentare domanda di accesso\nA chi: La domanda d'accesso deve essere rivolta all'Amministrazione che ha formato il documento o che lo \"detiene stabilmente\". Destinatari della istanza di accesso sono le amministrazioni dello Stato, le aziende autonome, gli enti pubblici e i concessionari di pubblici servizi, a prescindere dalla loro personalità giuridica. Se si tratta di atti del procedimento, e anche durante il corso dello stesso, la domanda va rivolta all'autorità competente a formare l'atto conclusivo o a detenerlo stabilmente. Nel caso in cui la domanda venisse presentata ad amministrazione diversa da quella nei cui confronti va esercitato il diritto d'accesso, deve essere trasmessa dall'ufficio che l'ha ricevuta all'amministrazione competente, dandone comunicazione all'interessato.\nCome: Nella richiesta, che può essere formulata verbalmente o per iscritto, il cittadino deve indicare gli estremi del documento che vuole consultare o avere in copia; provare la propria identità e gli eventuali poteri rappresentativi; spiegare e, se necessario, dimostrare quale sia l'interesse personale e concreto collegato alla sua richiesta. Se l'amministrazione non può accogliere immediatamente la domanda di accesso formulata verbalmente, invita l'interessato a presentare richiesta scritta.\nUso delle tecnologie\nL'articolo 4 del DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82 – Codice dell'amministrazione digitale - stabilisce che il diritto di accesso ai documenti amministrativi, così come la partecipazione al procedimento amministrativo, sono esercitabili mediante l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, secondo quanto disposto dagli articoli 59 e 60 del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 dicembre 2000, n. 445.\nL'articolo 65 dello stesso Codice evidenzia quali caratteristiche debbano avere le istanze presentate telematicamente alle PA, per essere considerate valide (garanzia di identificazione informatica).\nPer ulteriori approfondimenti: Governo Italiano - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi\n"
}
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19 | [
{
"from": "human",
"value": "Entro quale termine deve concludersi il procedimento d'accesso ai documenti e agli atti della Pubblica Amministrazione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il procedimento deve concludersi nel termine di trenta giorni a decorrere dalla presentazione della richiesta all'ufficio competente, fatti salvi i casi di sospensione o di differimento.\nNella richiesta, che può essere formulata verbalmente o per iscritto, il cittadino deve:\n- indicare gli estremi del documento che vuole consultare o avere in copia;\n- provare la propria identità e gli eventuali poteri rappresentativi;\n- spiegare e, se necessario, dimostrare quale sia l'interesse personale e concreto collegato alla sua richiesta.\nIn caso di domanda irregolare o incompleta, l'amministrazione è tenuta, entro dieci giorni, a darne comunicazione al richiedente. In questo caso, il termine del procedimento ricomincia a decorrere dalla presentazione della richiesta perfezionata.\nIn caso di inerzia l'organo di governo individua, nell'ambito della dirigenza, il soggetto cui attribuire il potere sostitutivo, ai sensi dell'art.2, comma 9-bis, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, così come modificato dall'Art. 1 del DECRETO-LEGGE 9 febbraio 2012, n. 5 (c.d. Semplifica-Italia).\nIl dirigente appositamente indicato deve provvedere in metà del tempo originariamente previsto. Il nome del dirigente deve essere pubblicato sul sito dell'amministrazione.\nPer approfondimenti: Legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184 (Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi).\nTutte le Fonti Normative.\n\t \n"
}
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20 | [
{
"from": "human",
"value": "Come fare se l'amministrazione pubblica non accoglie la richiesta di accesso ai documenti amministrativi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Al cittadino è consentito partecipare al procedimento amministrativo del quale abbia interesse concreto e personale, avvalendosi delle facoltà previste dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. e, in particolare di accedere agli atti del procedimento.\nL'amministrazione può decidere di rifiutare, limitare o rinviare temporaneamente, l'accesso ai documenti amministrativi, specificandone le ragioni nella risposta. Se invece non risponde entro il termine di 30 giorni dalla presentazione della richiesta, questa si intende rifiutata.\nLa tutela in materia di silenzio dell'amministrazione e' disciplinata dal codice del processo amministrativo. Le sentenze passate in giudicato che accolgono il ricorso proposto avverso il silenzio - inadempimento dell'amministrazione sono trasmesse, in via telematica, alla Corte dei conti.\nContro le decisioni o la mancata risposta dell'amministrazione, il cittadino può ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) entro 30 giorni, ovvero, entro lo stesso termine e nei confronti degli atti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, chiedere al difensore civico competente per ambito territoriale, ove costituito, che sia riesaminata la suddetta determinazione.\nOccorre tuttavia evidenziare che per presentare ricorso al TAR in materia di accesso non è obbligatorio avvalersi di un avvocato (art. 23 del Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104).\nNel caso di atti di amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, il cittadino può indirizzare la sua richiesta alla Commissione per l’Accesso (art.27 della Legge 7 agosto 1990, n. 241) istituita presso la Presidenza del Consiglio al seguente indirizzo: Commissione per l’Accesso ai documenti amministrativi – Via della Mercede 9 – 00187 Roma.\n \n \n"
}
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21 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa si intende per potere sostitutivo in materia di accesso a documenti ed atti amministrativi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il procedimento d'accesso ai documenti e agli atti della Pubblica Amministrazione deve concludersi nel termine di trenta giorni a decorrere dalla presentazione della richiesta all'ufficio competente, fatti salvi i casi di sospensione o di differimento, così come stabilito dall'articolo 2, comma 2 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi).\nIn caso di inerzia dell'amministrazione l'organo di governo individua un apposito dirigente al quale attribuire il potere sostitutivo, ai sensi dell'articolo 2, comma 9-bis della già citata Legge 7 agosto 1990, n. 241, così come modificato dall'articolo 1 del Decreto Legge 9 febbraio 2012, n. 5 (c.d. Semplifica-Italia).\nI privati possono rivolgersi al dirigente appositamente indicato, affinchè concluda il procedimento entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto.\nIl nome del dirigente deve essere pubblicato sul sito dell'amministrazione.\nSe l'organo di governo non ha indicato un apposito soggetto, il potere sostitutivo viene attribuito al dirigente o al funzionario di livello più elevato dell'ufficio interessato (ad esempio in un Ministero il Direttore generale dell'Ufficio, in un Comune il Dirigente dell'Ufficio e, se non c'è il dirigente, il Segretario comunale). L'organo di governo può individuare un solo soggetto al quale attribuire il potere sostitutivo.\nPer approfondimenti: Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - Semplifica Italia - Poteri Sostitutivi e Circolare n. 4 del 10 maggio 2012.\n"
}
] |
22 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile, in seguito ad una richiesta di accesso ad atti amministrativi, che il Responsabile dell'Ufficio competente autorizzi l'accesso ai documenti richiesti, rendendo però illeggibile e indecifrabile la firma della persona che ha sporto denuncia a carico del richiedente?"
},
{
"from": "gpt",
"value": " \nIl diritto di accesso ai documenti amministrativi è esercitabile nei confronti di tutti i soggetti di diritto pubblico e i soggetti di diritto privato limitatamente alla loro attivita' di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario, da chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale e' richiesto l'accesso (art. 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184) deve essere dunque consentito a tutta la documentazione in possesso dell’amministrazione procedente, quando sia stata utilizzata ai fini dell’espletamento dell’attività amministrativa di propria competenza (art. 25 della Legge 7 agosto 1990, n. 241).\nTuttavia l'articolo 24 della L. 241/1990, come riformulato dall'articolo 16 della Legge 11 febbraio 2005, n. 15 , autorizza il Governo a \"prevedere casi di sottrazione all'accesso di documenti amministrativi\" per contemperarlo con l'esigenza di salvaguardare altri interessi pubblici e privati, tra cui la riservatezza di terzi, persone, gruppi, imprese e associazioni, garantendo comunque agli interessati l'accesso agli atti relativi ai procedimenti amministrativi, la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i loro interessi giuridici.\nPertanto l'Amministrazione ha la facoltà di effettuare una valutazione comparativa dei diritti in considerazione e quindi di tutelare il diritto alla privacy, soprattutto se riguardante dati personali concernenti, secondo la definizione contenuta nell'articolo 4, comma 1, lettera b), del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 \"qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale\".\n \nNel caso di denuncia o esposto, l'interesse sotteso all'accesso a tali atti non può considerarsi circoscritto al solo autore, ma riguarda direttamente anche i soggetti “denunciati”, i quali ne risultano comunque incisi, ciò soprattutto quando tali denunce incidono nella sfera personale e familiare degli interessati.\n \nNell'ordinamento delineato dalla già citata L. 241/1990, ispirato ai principi della trasparenza e del diritto di difesa, ogni soggetto deve, pertanto, poter conoscere con precisione i contenuti e gli autori di segnalazioni, esposti o denunce che, fondatamente o meno, possano costituire le basi per l'avvio di un procedimento ispettivo o sanzionatorio, non potendo l'Amministrazione procedente opporre all'interessato esigenze di riservatezza, a meno che esse siano di rilevante importanza rispetto all'interesse giuridico di chi effettua la richiesta di accesso.\n"
}
] |
23 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si può accedere alla consultazione delle biblioteche europee?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Europeana è il portale dell'Unione Europea che garantisce l'accesso a contenuti digitali eterogenei. Contiene oltre due milioni di oggetti selezionati tra le risorse digitalizzate nell'ambito di archivi, biblioteche, musei e archivi audiovisivi degli Stati membri. Il sito multilingue è ospitato dalla Biblioteca Nazionale olandese e consente agli utilizzatori di Internet di accedere ad un vasto patrimonio digitale di tutta Europa.\n"
}
] |
24 | [
{
"from": "human",
"value": "Una pubblica amministrazione può rifiutarsi di ricevere comunicazioni attraverso la PEC?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "No. La posta certificata costituisce lo strumento privilegiato per le comunicazioni, in via telematica, tra il cittadino e la PA. Gli artt. 6 e 48 del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82, hanno fissato il principio secondo cui le pubbliche amministrazioni, per le comunicazioni che necessitano di una ricevuta di invio e di una ricevuta di consegna con i soggetti che hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo, devono utilizzare la posta elettronica certificata. La PEC, infatti, rientra tra le modalità valide per l’invio in forma telematica di istanze e dichiarazioni alla Pubblica Amministrazione, individuate dall’art. 65 del Codice dell’amministrazione digitale.\nInoltre, l’art. 3-bis del CAD, introdotto dal c.d. Decreto crescita 2.0 – Decreto Legge 18 Ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2012, n. 221 – attribuisce ai cittadini la facoltà di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata gratuita quale suo domicilio digitale. A decorrere dal 1° gennaio 2013, il domicilio digitale dichiarato costituisce il canale di comunicazione esclusiva tra il cittadino che ha effettuato la dichiarazione e le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi, salvo i casi in cui è prevista dalla normativa vigente una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica.\nInfine, l’art. 65 del CAD, come modificato dall’art. 6 del citato c.d. Decreto crescita 2.0, ha individuato una specifica ipotesi di responsabilità dirigenziale e disciplinare a carico del titolare dell’ufficio che, a seguito di un’istanza o di una dichiarazione presentata in via telematica nelle forme previste dalla legge, non provveda ad avviare il procedimento\nLa normativa sulla PEC è consultabile sul sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale.\n"
}
] |
25 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi mi devo rivolgere per avere la qualifica professionale di acconciatore?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dal 14 settembre 2012, in base al Decreto Legislativo 6 agosto 2012 n. 147 (art. 15), le Camere di Commercio non rilasciano più le qualifiche professionali per acconciatori ed estetisti.\n"
}
] |
26 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono le procedure da seguire per l'accreditamento dei laboratori regionali antidoping (LAD)?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In base all' accordo Stato-regioni e province autonome del 28 luglio 2005, concernente le \"Linee guida sui requisiti organizzativi e di funzionamento dei laboratori antidoping regionali\", sono state delineate le procedure per l'accreditamento dei laboratori antidoping regionali (LAD) da parte del Ministero della Salute previa valutazione dell'Istituto Superiore di Sanità.\nLa richiesta va presentata all’Istituto Superiore di Sanità che provvede alle verifiche tecniche, successivamente la Commissione di vigilanza doping, verificata la documentazione, proporrà al Ministro della Salute l’attribuzione del Certificato LAD al Laboratorio, di validità triennale.\n\tNello specifico occorre:\n"
}
] |
27 | [
{
"from": "human",
"value": "Nei periodi in cui il lavoratore è in cassa integrazione e mobilità vengono accreditati i contributi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì, purché il lavoratore abbia almeno un contributo obbligatorio settimanale versato prima del periodo di cassa integrazione e mobilità, fatte salve le seguenti avvertenze:\n- nel caso della cassa integrazione (ordinaria o straordinaria) successiva al 6 settembre 1972, i contributi vengono sempre accreditati;\n- nel caso dell’indennità di mobilità il lavoratore ha diritto all’accredito della contribuzione figurativa per i periodi successivi al 10 agosto 1991;\n- nel caso dell’indennità di mobilità i contributi non sono riconosciuti se l’indennità viene concessa anticipatamente in un’unica soluzione.\nI contributi in questione accreditati sono definiti figurativi e vengono accreditati automaticamente dall’Inps senza bisogno di domanda da parte del lavoratore.\nPer approfondimenti: INPS - Contributi figurativi; INPS - Guida ai Contributi figurativi.\nASPI: A partire dal 1° gennaio 2013 e con riferimento agli eventi di disoccupazione involontaria determinatisi a partire da tale data, viene introdotta la nuova Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), che andrà a sostituire l’indennità di disoccupazione non agricola ordinaria, l’indennità di disoccupazione speciale nell’edilizia e dal 1° gennaio 2017, l’indennità di mobilità di cui all’art. 7 della Legge 23 luglio 1991, n. 223 (Circolare Inps n. 140 del 14/12/2012; Circolare Inps n. 142 del 18/12/2012).\n"
}
] |
28 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si effettua la richiesta di rimborso su conto corrente all'Agenzia delle Entrate?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I contribuenti che vogliono ottenere l’accredito dei rimborsi fiscali sul conto corrente bancario o postale possono farne richiesta in qualsiasi momento, tramite apposito modello.\nNel modello vanno indicati i dati relativi a un conto corrente intestato o cointestato al beneficiario del rimborso. In particolare, è necessario riportare il codice Iban e, per i versamenti internazionali, il codice Bic o Swift.\nLa richiesta di accredito può essere effettuata presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, che provvederà ad acquisire le coordinate del conto corrente del richiedente.\nLe coordinate possono essere segnalate anche online, tramite la specifica applicazione.\nPer accedere al servizio web è necessario registrarsi ai servizi telematici.\n"
}
] |
29 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi fornisce informazioni e aggiornamenti sulle acque balneabili in Italia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le informazioni relative alle acque di balneazione italiane sono visibili in tempo reale nella sezione Acque di balneazione del Portale Acque del Ministero della Salute.\nE' bene ricordare che prima dell'apertura della stagione balneare i Comuni devono adottare dei provvedimenti di chiusura e di riapertura delle acque di balneazione delimitando e segnalando mediante apposita cartellonistica di \"divieto di balneazione\".\n \n"
}
] |
30 | [
{
"from": "human",
"value": "Come è possibile ottenere informazioni sull'acquisto di prodotti provenienti dall'estero e sulla loro spedizione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Prima di comprare prodotti che arrivano da Paesi al di fuori dell'Unione Europea, occorre informarsi presso le Poste Italiane o l'Agenzia delle Dogane sulle norme che regolano gli acquisti dall'estero. Ci sono dei costi aggiuntivi imputabili allo sdoganamento e precise limitazioni di importazione su alcune categorie merceologiche.\nLe informazioni utili per calcolare l'importo degli oneri doganali per merci acquistate fuori dalla UE ed importate in Italia possono essere reperite sul sito internet dell' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed in particolare alla sezione tariffa doganale TARIC.\nSi evidenzia, tuttavia, che è necessario stabilire con precisione la tipologia della merce, anche da un punto di vista merceologico, sia per l'applicazione dell'esatto trattamento daziario e fiscale, sia per accertare l'eventuale necessità di licenze o l'esistenza di limitazioni all'importazione.\nPer informazioni sulle spedizioni: http://www.poste.it/postali/estero/index.shtml\n"
}
] |
31 | [
{
"from": "human",
"value": "Per acquistare un motorino nuovo, quali sono le procedure per il rilascio dei certificati di circolazione e per le targhe dei ciclomotori?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Certificato di circolazione è rilasciato ai ciclomotori immessi in circolazione dal 14 Luglio 2006. I vecchi motorini in circolazione prima di tale data, continuano ad utilizzare il certificato di idoneità tecnica.\nPer quanto concerne il certificato di assicurazione, dal 1 ottobre 1993 tutti i ciclomotori devono essere muniti di un'assicurazione che copra la responsabilita' civile. L'assicurazione deve essere stipulata per ogni ciclomotore in possesso, identificato dal numero di telaio e dalla fabbrica, anche se mezzi diversi utilizzano la stessa targa. Per i ciclomotori in circolazione dal 14 Luglio 2006, poichè la targa non può essere spostata da un veicolo all'altro, la copertura assicurativa può fare riferimento anche alla targa del mezzo.\nPer approfondimenti: Polizia di Stato \n"
}
] |
32 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa fare quando si acquista un veicolo nuovo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le pratiche amministrative per l’acquisto di un veicolo nuovo generalmente sono a cura del concessionario auto; vengono effettuate attraverso la procedura di Sportello Telematico dell'Automobilista (STA) che consente di consegnare contestualmente le targhe e i documenti del veicolo, ovvero la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà.\nL'acquirente deve fornire al concessionario la documentazione indicata sul sito web dell'ACI:\nInoltre:\n- se l'acquirente è persona giuridica (società, ente, associazione, etc.): dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante per attestare la sede della persona giuridica;\n- se l'acquirente è cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l'avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell'istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;\n- se l'acquirente è familiare extracomunitario di un cittadino dell'Unione Europea residente in Italia: copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell'Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei. \n"
}
] |
33 | [
{
"from": "human",
"value": "Un cittadino straniero può comprare una casa in Italia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In linea generale, la normativa vigente consente l'acquisto di beni immobili da parte di stranieri distinguendo tra i seguenti casi:\n"
}
] |
34 | [
{
"from": "human",
"value": "Un figlio minorenne, non in possesso di cittadinanza italiana, l'acquista automaticamente una volta che il genitore straniero diventa cittadino italiano?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si, ma soltanto se convivente con esso. Infatti, secondo quanto previsto dall'art.14 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91 \"i figli minori di chi acquista o riacquista la cittadinanza italiana, se convivono con esso, acquistano la cittadinanza italiana, ma, divenuti maggiorenni, possono rinunciarvi, se in possesso di altra cittadinanza\".\n"
}
] |
35 | [
{
"from": "human",
"value": "Esistono sanzioni per l'acquisto di prodotti contraffatti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì. Al fine di contrastare la lotta alla contraffazione di prodotti e di tutelare il diritto alla proprietà intellettuale, il decreto legge n. 35 del 2005 , all'art. 1, comma 7 convertito nella Legge 14/5/2005 n. 80 prevede la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro fino a 7.000 euro per l'acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualita' o per la condizione di chi le offre o per l'entita' del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprieta' industriale. Salvo che il fatto costituisca reato, qualora l'acquisto sia effettuato da un operatore commerciale o importatore o da qualunque altro soggetto diverso dall'acquirente finale, la sanzione amministrativa pecuniaria e' stabilita da un minimo di 20.000 euro fino ad un milione di euro.\nIn ogni caso si procede alla confisca amministrativa delle cose.\n Per approfondimenti:\n"
}
] |
36 | [
{
"from": "human",
"value": "Ai contribuenti che non hanno la cittadinanza italiana, spetta l'agevolazione per l'acquisto della prima casa?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Ai contribuenti che non hanno la cittadinanza italiana, l'agevolazione spetta solo in presenza di tutte le condizioni previste e, in particolare, quando l'acquirente ha la residenza nel Comune in cui si trova l'immobile acquistato (o la stabilisce entro 18 mesi).\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate.\n"
}
] |
37 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si calcolano e come si pagano le addizionali regionale e comunale all’Irpef ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le addizionali Irpef sono imposte sul reddito che vanno versate a Regioni e Comuni da tutti i contribuenti (residenti e non), per i quali, nell’anno di riferimento, risulta dovuta l’Irpef. Se il contribuente non deve pagare l’Irpef, anche se per effetto di detrazioni spettanti o crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero (che hanno subito la ritenuta a titolo definitivo), non deve versare alcuna addizionale.\nLa base imponibile per il calcolo delle addizionali è costituita dal reddito complessivo dichiarato ai fini Irpef, al netto degli oneri deducibili e della rendita dell’abitazione principale (e relative pertinenze).\nPer calcolare gli importi da versare occorre applicare al reddito imponibile l’aliquota fissata dalla Regione e dal Comune di residenza.\nPer i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati, e di pensioni, le addizionali regionale e comunale all’Irpef vengono determinate dai sostituti d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) all’atto dell’effettuazione delle operazioni di conguaglio relative a tali redditi.\nPer i possessori di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e assimilati, la determinazione e il pagamento delle addizionali avvengono in sede di dichiarazione dei redditi. In questo caso, il contribuente deve individuare la Regione e il Comune a cui effettuare il versamento (dopo aver controllato, nel caso dei Comuni, se questo è dovuto), in base al proprio domicilio fiscale.\nPer conoscere le aliquote e per maggiori informazioni consultare la sezione dedicata all'addizionale comunale IRPEF e all'addizionale regionale IRPEF sil sito del Dipartimento delle Finanze.\n \n"
}
] |
38 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali pensioni verranno rivalutate al costo della vita (ISTAT) nel biennio 2012-2013?\n\t "
},
{
"from": "gpt",
"value": "In base all'articolo 24 comma 25 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici, cosiddetto Decreto Salva Italia, la rivalutazione delle pensioni è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS (importo mensile fino a € 1.405,05).\n\tLa percentuale stimata per il 2012 è del 2,6% e per il 2013 è del 1,9%.\n\tLe pensioni i cui importi mensili sono ricompresi tra € 1.405,06 e € 1.441,58 saranno adeguate fino a tale ultimo importo mentre quelle i cui importi mensili sono superiori a € 1.441,58 non saranno rivalutate.\n"
}
] |
39 | [
{
"from": "human",
"value": "Può un dipendente pubblico proveniente dal settore privato aderire al Fondo Perseo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Se il lavoratore era precedentemente iscritto ad un fondo aperto, può iscriversi anche al Fondo Perseo; si può essere iscritti a più di un fondo pensione.\nLa precedente iscrizione al fondo aperto, rimane accesa pur non potendo versare altri contributi, perché il montante accumulato continua ad essere gestito secondo la linea di investimento scelta al momento dell’iscrizione (Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, n. 252).\n"
}
] |
40 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono le disposizioni del legislatore in tema di adozione e affidamento con Paesi non aderenti alla Convenzione dell’Aja?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Con la ratifica della Convenzione dell'Aja, effettuata con la Legge 31 dicembre 1998, n. 476, il legislatore italiano ne ha ritenuto fondamentali i principi per una adeguata tutela del minore. Poiché non tutti i paesi da cui provengono i bambini per l'adozione hanno ratificato la Convenzione, si e' reso necessario che la legge sull'adozione internazionale regolamentasse anche queste situazioni cercando di rendere la disciplina non i contrasto con i principi.\nL'art. 36 della Legge 4 maggio 1983, n. 184 pone precise condizioni per dichiarare efficaci in Italia l'adozione o l'affidamento a scopo adottivo pronunciato in un paese non aderente alla Convenzione né firmatario di un accordo bilaterale con il nostro Stato.\nSi esige che sia stata accertata la condizione di abbandono del minore straniero ovvero la sussistenza da parte dei genitori non di un generico consenso all'adozione, ma di un preciso consenso ad una adozione avente effetto legittimante con conseguente cessazione dei rapporti giuridici fra il minore e la sua famiglia di origine.\nGli adottanti devono non solo aver ottenuto il decreto di idoneità ai sensi dell' art. 30 della L. 184/1983, ma anche effettuare le procedure adottive con l'intervento della Commissione e di un Ente Autorizzato. E' inoltre indispensabile che l'ingresso del minore in Italia e il suo soggiorno permanente a scopo di adozione siano stati autorizzati dalla Commissione stessa. Per queste adozioni la competenza è del Tribunale per i minorenni che ha emesso il decreto di idoneità.\n"
}
] |
41 | [
{
"from": "human",
"value": "Come avviene l'abbinamento tra coniugi e minore da adottare nell'adozione internazionale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L' incontro dei coniugi con il minore rappresenta la fase più delicata e importante dell'intera procedura di adozione internazionale. In questa fase l'ente autorizzato al quale i coniugi si sono rivolti si fa carico della procedura di adozione nel paese straniero scelto.\nCiò significa che l'ente, una volta ricevuta dall'autorità straniera la proposta di abbinamento con il bambino da adottare, ne informa gli aspiranti genitori adottivi e, avutone il consenso, li assiste svolgendo tutte le pratiche necessarie all'adozione.\nSe l'iter si conclude con un parere positivo anche da parte delle autorità del paese straniero, l'ente autorizzato trasmette gli atti e le relazioni sull'abbinamento alla Commissione per le adozioni internazionali in Italia, attestando la sussistenza dei requisiti previsti all'articolo 4 della Convenzione dell'Aja , ratificata in Italia con Legge 476/1998.\nSe invece l'iter non si conclude positivamente, l'ente ne prende atto e ne informa la Commissione per le adozioni internazionali, relazionando anche sui motivi in base ai quali l'abbinamento non si è rivelato rispondente all'interesse del minore.\nAll’Ente autorizzato è pertanto conferita dall’Autorità centrale italiana ( e cioè dalla Commissione per l’adozione ) una ampia delega per lo svolgimento dell’attività all’estero rendendo così molto più facile, perché ampiamente decentrata, l’attività prodromica all’adozione. Ma alla Commissione resta attribuita, nel momento terminale della procedura, una funzione rilevantissima e condizionante l’esito della procedura: è la Commissione che ( ricevuti gli atti, valutate le conclusioni dell’Ente autorizzato, verificato che il minore da adottare sia in stato di abbandono senza possibilità di affidamento o adozione nel suo paese di origine e che si possa procedere all’adozione legittimante) dichiara che l’adozione risponde all’interesse del minore e che pertanto se ne può autorizzare l’ingresso e la residenza in Italia. E’solo a seguito di questa decisione della Commissione che gli uffici consolari possono rilasciare il visto di ingresso. \nPer approfondimenti:\n"
}
] |
42 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando la procedura di adozione internazionale può dirsi chiusa?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dopo che il bambino è entrato in Italia, e sia trascorso l'eventuale periodo di affidamento preadottivo, la procedura si conclude con l'ordine, da parte del Tribunale per i minorenni, di trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile.\nL’autorità giudiziaria competente ad emettere i provvedimenti necessari ( nel caso di affidamento come nel caso di adozione pronunciata nel paese straniero) non è il Tribunale per i minorenni che ha emesso il decreto di idoneità ma quello del distretto in cui gli aspiranti all’adozione hanno la residenza al momento dell’ingresso del minore in Italia: la norma ha voluto privilegiare l’autorità giudiziaria che ha una migliore possibilità di analisi della situazione esistenziale in cui il minore si è venuto a trovare.\n"
}
] |
43 | [
{
"from": "human",
"value": "In che consiste, nelle adozioni internazionali, il decreto di idoneità del Tribunale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dopo la presentazione della dichiarazione di disponibilità all'adozione internazionale da parte dei genitori al Tribunale per i minorenni, la tramissione da parte del giudice minorile della documentazione relativa alla coppia aspirante ai servizi degli Enti locali per l'indagine ad essi spettante, il Tribunale, ricevuta la relazione con gli esiti dell'indagine stessa, convoca i coniugi e può, se lo ritiene opportuno, disporre ulteriori approfondimenti. A questo punto il giudice decide se rilasciare un decreto di idoneità o se emettere, invece, un decreto attestante l'insussistenza dei requisiti all'adozione per il minore straniero. E' chiaro che il Tribunale prende la decisione con riferimento agli accertamenti compiuti dai servizi, che costituiscono la base per la valutazione dell'idoneità.\nIl decreto di idoneità può contenere anche, nell'interesse del minore, ogni elemento utile a completare il quadro delle caratteristiche della coppia, per favorire l'incontro con lo specifico bambino, o con più bambini, da adottare.\nUna volta rilasciato, il decreto viene inviato alla Commissione per le adozioni internazionali e all'ente autorizzato, se è già stato scelto dai coniugi.\nIl decreto di idoneità ha efficacia per tutta la durata della procedura a meno che non sia stato revocato per cause sopravvenute che incidano in modo rilevante sul giudizio di idoneità. Tanto il decreto di idoneità che quello di inidoneità o di revoca sono reclamabili alla Corte d’appello ma la decisione di questa non è impugnabile in Cassazione.\n \n"
}
] |
44 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa si intende per enti autorizzati in materia di adozione internazionale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La Legge n. 476 del 31 dicembre 1998 ha reso obbligatorio l'intervento di enti autorizzati che coordinano le procedure di adozione internazionale, modificando la precedente disciplina che permetteva, invece, di rivolgersi anche direttamente alle autorità straniere.\nGli Enti autorizzati sono organizzazioni private o pubbliche aventi lo scopo di fare da tramite fra gli aspiranti adottati e le autorità del Paese straniero ove sarà presentata la domanda di adozione. Sono previsti dall’art.9 della Convenzione, in base al quale una parte dei compiti spettanti alle Autorità centrali può essere svolta da bodies duly accredited – organismes dument agrees, vale a dire per mezzo di organismi debitamente accreditati, espressione tradotta nella nostra legge in quella di enti autorizzati. Fra i loro compiti, il principale è quello di ricevere l’incarico di curare la procedura nel Paese straniero fino al perfezionamento dell’adozione. Per ottenere l’accreditamento essi devono possedere competenza professionale specifica; non avere scopo di lucro; essere diretti e gestiti da persone qualificate per livello etico e per formazione professionale o esperienza nel campo delle adozioni internazionali; ed essere soggetti alla vigilanza dell’autorità per quanto concerne la loro composizione, il funzionamento e la situazione finanziaria. Questa parte della normativa convenzionale è stata recepita dal legislatore italiano negli artt. 39 ter e 31 della Legge n. 184 del 04/05/1983.\n \nPer approfondimenti:\n"
}
] |
45 | [
{
"from": "human",
"value": "In cosa consiste l'indagine sui coniugi che chiedono un'adozione internazionale da parte dei servizi degli Enti Locali?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dopo la presentazione della dichiarazione di disponibilità alla adozione internazionale da parte dei genitori al Tribunale per i minorenni e la tramissione da parte del giudice minorile della documentazione relativa alla coppia aspirante ai servizi degli Enti locali, i servizi hanno il compito di conoscere la coppia e di valutarne le potenzialità genitoriali, raccogliendo informazioni sulla loro storia personale, familiare e sociale. \nI servizi devono cercare di sondare la capacità dei coniugi di prendersi cura di un minore, l'apertura di entrambi all'adozione, la loro situazione socio-economica, in maniera discreta. In questa fase è anche compito dei servizi informare in modo corretto e completo gli aspiranti genitori adottivi sulle condizioni di vita dei bambini nei paesi di loro provenienza e sugli stili di vita a cui sono abituati.\nIl lavoro dei servizi è volto alla stesura di una relazione da inviare al Tribunale, che fornirà al giudice gli elementi di valutazione sulla richiesta della coppia. La relazione dei servizi deve essere trasmessa al Tribunale per i minorenni entro quattro mesi. Tale termine indicato dalla legge è meramente ordinatorio e non consente, trattandosi di un procedimento giudiziario e non amministrativo, né l’applicazione del principio del silenzio assenso né quello del silenzio rifiuto.\n"
}
] |
46 | [
{
"from": "human",
"value": "Qual è il primo passo per chiedere di adottare un minore straniero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Condizione indispensabile per adottare un bambino straniero è quella di aver ricevuto dal Tribunale dei Minorenni competente ( quello del distretto in cui hanno la residenza ovvero, se residenti in uno Stato estero, il Tribunale per i minorenni del luogo della loro ultima residenza ed in mancanza il Tribunale per i minorenni di Roma) la dichiarazione di idoneità. Per ottenere tale dichiarazione gli interessati devono dichiarare la loro disponibilità all’adozione internazionale al Tribunale. Gli aspiranti all'adozione infatti non vantano un diritto ad ottenere un bambino ma possono solo esprimere la loro disponibilità ad adottarne uno. Inoltre devono allegare i seguenti documenti autocertificabili.- Le Pubbliche Amministrazioni e i gestori di pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d'ufficio le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive , nonche' tutti i dati e i documenti che siano in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazione, da parte dell'interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti, ovvero ad accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta dall'interessato - (attenzione: la documentazione richiesta può variare, si consiglia di contattare preventivamente il Tribunale al quale si vuole inoltrare la richiesta):\n"
}
] |
47 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali requisiti sono richiesti ai coniugi che intendono adottare un minore straniero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I requisiti per l’adozione internazionale sono gli stessi che per l’adozione nazionale, e sono previsti dall’articolo 6 della Legge 184/1983 (come modificato dall'articolo 6 della Legge 149/2001) che disciplina l’adozione e l’affidamento. Inoltre è indispensabile che gli aspiranti all’adozione abbiano ricevuto dal Tribunale per i minorenni competente la dichiarazione di idoneità. La nuova legge ha cercato di rendere meno generica la dichiarazione di idoneità prevedendo che il decreto contenga indicazioni sulle caratteristiche del o dei minori che potranno essere adottati.\n \nPer approfondimenti:\nMinistero della Giustizia - adozione internazionale\nCommissione adozioni internazionali - per adottare\nInoltre, per informazioni è disponibile il numero verde della Commissione per le Adozioni Internazionali 800.002.393 (lun-ven dalle 10:00 alle 13:00). \n \n"
}
] |
48 | [
{
"from": "human",
"value": "I coniugi ritenuti idonei per l'adozione internazionale come devono fare per trovare un ente autorizzato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La coppia in possesso del decreto di idoneità deve iniziare entro un anno dal suo rilascio la procedura di adozione internazionale, rivolgendosi ad uno degli enti autorizzati dalla Commissione per le adozioni internazionali.\nIn questa fase la coppia può orientarsi verso un paese tra quelli nei quali l'ente opera. Quasi tutti gli enti autorizzati organizzano degli incontri che hanno lo scopo di informare le coppie sulle procedure dei paesi in cui sono presenti, sulla realtà dell'adozione internazionale e di prepararli, con la collaborazione di psicologi ed altri esperti, al loro futuro ruolo di genitori adottivi.\nRivolgersi ad un ente autorizzato è un passo obbligato perché si possa realizzare una valida adozione internazionale. L'ente segue i coniugi e svolge le pratiche necessarie per tutta la procedura.\nPoiché l’Ente autorizzato è tramite necessario per accedere all’adozione è libera la scelta da parte dell’aspirante all’adozione dell’Ente a cui conferire l’incarico ma obbligata l’accettazione del mandato conferito da parte dell’Ente. Il contratto che lega il conferente l’incarico all’Ente è un normale contratto di diritto privato ed in particolare un contratto di mandato. A seguito del mandato l’Ente ovviamente non assicura un risultato ( l’adozione) che non è in suo potere garantire, dato che ciò dipende dalla disponibilità di bambini abbandonati nel paese in cui l’Ente opera e dalle scelte dell’Autorità centrale di quel paese tra le varie disponibilità rappresentate. L’attività che invece l’Ente è tenuto a presentare consiste nella fase antecedente l’adozione:\n"
}
] |
49 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando possono rientrare i coniugi in Italia con il minore straniero adottato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Una volta ricevuta dall'ente autorizzato la documentazione sull'adozione avvenuta all'estero, la Commissione per le adozioni internazionali autorizza l'ingresso e la permanenza del minore adottato in Italia, dopo aver certificato che l'adozione internazionale sia conforme alle disposizione della Convenzione dell'Aja.\nSpecificamente, a seguito della pronuncia straniera il bambino affidato in adozione sarà trasferito in Italia con l’assistenza dell’Ente Autorizzato. In tale ambito assume rilevanza l’opportunità che i genitori adottivi si rechino nel paese di origine del minore e siano essi ad accompagnarlo nel suo nuovo paese per rendere meno traumatico il trasferimento. E’anzi da rilevare come diversi paesi di origine del minore adottabile richiedano un certo periodo di permanenza dei futuri genitori adottivi nel paese in modo da creare, prima del trasferimento, un significativo rapporto tra il bambino e coloro che saranno i suoi genitori. Il minore straniero, entrato in Italia ed in attesa dell’adozione o della trascrizione dell’adozione straniera, gode al momento del suo ingresso nel nostro Paese di tutti i diritti attribuiti al minore italiano in affidamento familiare. A garanzia del minore è previsto che dal momento dell’ingresso in Italia e per almeno un anno i servizi socio-assistenziali dell’Ente locale assisteranno gli affidatari, i genitori adottivi e il minore. Nel caso in cui il provvedimento straniero preveda solo un affidamento a scopo adottivo, il Tribunale per i Minorenni riconosce il provvedimento come affidamento preadottivo e stabilisce la durata del predetto affidamento in un anno che decorre dall’inserimento del minore nella nuova famiglia così come certificato dall’Ente autorizzato. Decorso tale periodo, se ritiene che sia nell’interesse del minore la permanenza nella sua nuova famiglia, pronuncia la adozione e ne dispone la trascrizione.\nPer approfondimenti:\n"
}
] |
50 | [
{
"from": "human",
"value": " Quali sono le tappe dell’adozione internazionale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'adozione internazionale è l'adozione di un bambino straniero fatta nel suo paese, davanti alle autorità e alle leggi che vi operano.\nPerché una simile adozione possa essere efficace in Italia è necessario seguire delle procedure particolari, stabilite dalle leggi italiane e internazionali, altrimenti l'adozione straniera non sarà ritenuta valida, e il bambino non potrà nemmeno entrare in Italia.\nIn Italia, la procedura per l'adozione prevede sette tappe:\n"
}
] |
51 | [
{
"from": "human",
"value": "In che consiste l'adozione di un minore italiano?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Accertato che il minore è in una situazione di abbandono, e che pertanto possono essere legittimamente troncati i legami che lo vincolano alla sua famiglia di origine, può procedersi all’individuazione della coppia genitoriale che meglio può rispondere alle esigenze di quel minore, con le sue peculiari caratteristiche di personalità e con il suo vissuto specifico. Si apre così un complesso procedimento per l’inserimento del minore, orfano dei vivi, in quella che diverrà a tutti gli effetti la sua famiglia. Nel procedimento assumono rilevanza diversi dati giuridici sintetizzabili in quattro punti:\n"
}
] |
52 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali accertamenti effettua il Tribunale per i minorenni a seguito della presentazione della domanda di adozione da parte dei coniugi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Tribunale per i minorenni, ricevuta la domanda di adozione nazionale da parte dei coniugi con i requisiti di legge, rileverà innanzi tutto la sussistenza dei requisiti richiesti e svolgerà poi le indagini tendenti ad accertare la capacità della coppia di rispondere alle esigenze di un bambino in stato di abbandono, che deve essere accompagnato in un difficile percorso di costruzione della sua personalità individuale e sociale.\nL’ordinamento specifica che per effettuare gli accertamenti il Tribunale si avvale dei servizi socio-assistenziali degli enti locali singoli o associati e delle competenti professionalità delle aziende sanitarie locali o ospedaliere. Le indagini dovranno riguardare l’attitudine ad educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l’ambiente familiare, i motivi per i quali la coppia aspirante desidera adottare un minore: l’elencazione è solo indicativa e non tassativa. Il legislatore ha voluto accelerare al massimo le procedure accertative della idoneità: esse devono concludersi entro centoventi giorni ed il termine può essere prorogato, con provvedimento motivato, solo per ulteriori centoventi giorni.\n \nPer approfondimenti: \nMinistero della Giustizia - adozione nazionaleArma dei Carabinieri - adozione e affido di minori\n"
}
] |
53 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando avviene l'affidamento preadottivo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il provvedimento è assunto dal collegio dopo aver sentito il P.M., gli ascendenti degli adottanti ove esistano, il minore che abbia compiuto gli anni dodici: se il minore ha compiuto i quattordici anni deve manifestare espresso consenso all’affidamento alla coppia prescelta. Importante è l’obbligo del giudice di informare i richiedenti su tutti i fatti rilevanti attinenti al minore che siano emersi dalle indagini ( le vicende dell’abbandono, le malattie del minore, gli incidenti sofferti, le vicende subite nel periodo anteriore alla dichiarazione di adottabilità) e di non dividere fratelli tutti in stato di adattabilità a meno che non sussistano gravi ragioni. Il decreto di affidamento preadottivo è immediatamente annotato a margine della trascrizione della sentenza di adottabilità. Nel corso dell’affidamento sarà svolta dal Tribunale una attività non solo di controllo ma anche si sostegno, attraverso il giudice tutelare e i servizi sociali e consulturali, per rendere più facile la complessa procedura di trapianto del bambino nella nuova famiglia. In caso di accertate difficoltà il Tribunale può convocare gli affidatari e il minore, anche separatamente, alla presenza se del caso di uno psicologo per valutare le cause delle difficoltà insorte e può disporre interventi di sostegno psicologico e sociale.\n"
}
] |
54 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa devono fare i genitori per presentare la domanda di adozione di un minore italiano?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I coniugi che abbiano i requisiti previsti dalla legge possono presentare domanda al Tribunale per i minorenni specificando l’eventuale disponibilità ad adottare più fratelli ovvero minori handicappati -condizioni indicate dall'articolo 3, comma 1, della Legge 5 febbraio 1992,n.104 -\n\tE’ possibile presentare più domande, anche successive, a più Tribunali per i minorenni ma in questo caso deve essere data comunicazione a tutti i Tribunali precedentemente aditi. I tribunali possono chiedere copia degli atti di parte ed istruttori agli altri Tribunali. In realtà la coppia aspirante all’adozione segnala solamente la sua disponibilità ad adottare radicata non su un diritto ad avere un bambino ma solo sulla volontà di accoglierlo se sarà assegnato; da tale dichiarazione di disponibilità non scatta un dovere di risposta da parte dell’organo giudiziario adito ma solo un dovere di effettuare gli accertamenti sulle capacità della coppia e di tenerla presente per la comparazione nel termine di tre anni. Infine è prevista una automatica caducazione se in questo termine non vi è stato un provvedimento di affido.\nSi suggerisce di richiedere ai Tribunali per i minorenni per la presentazione dei documenti a corredo della domanda che in genere sono:\n"
}
] |
55 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando avviene e cosa comporta la dichiarazione di adozione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": " \nTrascorso un anno dal decreto di affidamento preadottivo , il Tribunale, se ricorrono tutte le condizioni, pronuncia con sentenza l’adozione. L’adozione può essere pronunciata nei confronti di entrambi i coniugi anche nel caso di morte di uno dei genitori nel corso dell’affidamento, quando ciò sia nell’interesse del minore e il coniuge superstite lo richieda. Se è intervenuta separazione l’adozione può essere pronunciata, su richiesta dei genitori, nei confronti di entrambi o di uno solo di essi. Prima della pronuncia devono essere sentiti i coniugi adottanti e il minore che, se ha compiuto i quattordici anni, deve dare un espresso consenso all’adozione. La sentenza di adozione può essere impugnata entro trenta giorni dalla comunicazione con reclamo alla Corte d’appello; avverso la sentenza di questa è ammesso ricorso in Cassazione e la Suprema Corte deve fissare l’udienza entro sessanta giorni dal deposito degli atti. Divenuta definitiva la sentenza è trascritta , a cura del cancelliere del Tribunale, entro dieci giorni su apposito registro e comunicata all’ufficiale dello stato civile per l’annotazione a margine dell’atto di nascita dell’adottato. Con la pronuncia definitiva di adozione il minore acquista lo stato di figlio legittimo degli adottanti, come se fosse nato da loro, ne acquisisce e trasmette il cognome, stringe rapporti di parentela con tutti i parenti dei suoi nuovi genitori. Perde di contro ogni rapporto con la sua famiglia di origine come se questa un fosse mai esistita: restano salvi solo i divieti patrimoniali.\n \nPer approfondimenti: \nMinistero della Giustizia - adozione nazionaleArma dei Carabinieri - adozione e affido di minori\n"
}
] |
56 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali requisiti devono avere i genitori che voglio adottare un minore italiano?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'articolo 6 della Legge 184/1983, come modificato dall'articolo 6 della Legge 149/2001, sancisce che l’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni; tra i quali non sussista separazione personale neppure di fatto; che siano idonei e capaci di educare, istruire e mantenere i minori che intendono adottare; che abbiano un’età che superi di almeno diciotto e non più di quarantacinque anni l’età dell’adottando. La legge di riforma del 2001 non solo ha innalzata da quaranta a quarantacinque anni l’età dei coniugi, ma ha anche previsto che tali limiti di età possono essere derogati quando il Tribunale per i minorenni accerti che dalla mancata adozione a quella specifica coppia che ha superato i limiti di età derivi un danno grave e non altrimenti evitabile dal minore. Inoltre ha stabilito che può procedersi all’adozione anche quando il limite massimo di età degli adottanti sia superato da uno solo di essi in misura non superiore a dieci anni ovvero quando essi siano genitori di figli anche adottivi dei quali almeno uno sia in età minore ovvero quando l’adozione riguardi un fratello o una sorella del minore già dagli stessi adottato.\n \nPer approfondimenti: \nMinistero della Giustizia - adozione nazionaleArma dei Carabinieri - adozione e affido di minori\n"
}
] |
57 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono i servizi Istituzionali tesi all’informazione sulla materia dell’adozione?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La commissione per le adozioni internazionali – Cai – svolge nelle procedure adozionali i compiti di autorità centrale. La Cai ha specifici compiti, tra i quali:\n1. collabora con le Autorità centrali degli Stati;\n2. propone alla Presidenza del Consiglio la stipulazione di accordi bilaterali;\n3. redige i criteri per l’autorizzazione deli enti di intermediazione; \n4. conserva tutti gli atti e le informazioni relative alle procedure di adozione internazionale; \n5. certifica la conformità dell’adozione alle disposizioni della Convenzione; \n6. stabilisce le modalità per coordinare le attività di cooperazione nei Paesi di origine;\n7. provvede ad informare la collettività in merito all’adozione internazionale e alle relative procedure, nonché agli enti di intermediazione autorizzati, ai Paesi dove possono operare, ai tempi e ai costi. In tale ambito è attivo il servizio \"Linea CAI - uno spazio per la Comunicazione, l’Ascolto e l’Informazione”. Specificamente, il servizio è rivolto alle coppie che aspirano all’adozione, alle famiglie adottive per richieste di informazioni nella fase post-adottiva, ma anche agli operatori dei Servizi territoriali e dei Tribunali per i Minorenni per eventuali consulenze, agli Enti autorizzati per confronto e scambi di informazione e a tutti cittadini interessati a diverso titolo alle tematiche dell'adozione internazionale (rapporti con i Paesi, enti autorizzati, fasi dell'adozione, agevolazioni fiscali, congedi parentali, bonus alle famiglie, rimborsi spese ecc) . numero verde 800.002.393\nPer approfondimenti:\nLinea CAI - uno spazio per la Comunicazione, l’Ascolto e l’Informazione .\nhttp://www.commissioneadozioni.it/it/linea-verde-cai.aspx\n \n"
}
] |
58 | [
{
"from": "human",
"value": "In regime di affidamento condiviso, chi deve chiedere l'assegno per il nucleo familiare in caso di coniugi separati?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In caso di divorzio o di separazione legale con affidamento congiunto dei figli, il diritto all’assegno per il nucleo familiare scatta a favore di entrambi i coniugi affidatari. Può essere stabilito di comune accordo quale dei due coniugi deve richiedere l’autorizzazione al trattamento di famiglia. In caso di contrasto tra i coniugi affidatari, viene utilizzato il criterio della convivenza per valutare intorno a quale dei due coniugi affidatari si è ricomposto il nucleo familiare.\nPer ulteriori informazioni è possibile consultare la Guida dell'INPS all'assegno per nucleo familiare:\nsito Inps.\n \n"
}
] |
59 | [
{
"from": "human",
"value": "A chi occorre rivolgersi per avere informazioni sull'affido familiare?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La fonte normativa è la Legge n.184 del 4 marzo 1983 come modificata dalla legge n. 149 del 28 marzo 2001. Chiunque abbia interesse e voglia avere informazioni in merito all'affido di un minore può rivolgersi ai Servizi Sociali territoriali di residenza ed offrire la propria disponibilità.\nLa legge del 2001 per la prima volta richiede che Stato, Regioni ed enti locali, nell’ambito delle proprie competenze, promuovano iniziative di formazione dell’opinione pubblica sull’affidamento e l’adozione; organizzino corsi di preparazione e aggiornamento professionale degli operatori; promuovano incontri di formazione e preparazione per famiglie o persone che intendono avere in affidamento o adozione minori. Specificamente i sevizi dell’Ente locale svolgono un accurato studio del caso per individuare tra l’altro le modalità attraverso le quali i genitori e i componenti del nucleo familiare possono mantenere i rapporti con il minore e la predisposizione di un programma di assistenza di cui il servizio diviene responsabile e su cui deve vigilare per riferire senza indugio al giudice tutelare o al Tribunale. E’ inoltre previsto che, a sostegno dell’esperienza dell’affido, Stato, Regioni e Enti locali intervengono con misure di sostegno e di aiuto economico a favore della famiglia affidataria. \n"
}
] |
60 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono i tratti essenziali dell'istituto dell'affido familiare?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La funzione dell’istituto dell’affidamento è quella di assicurare al minore un altro ambiente idoneo al mantenimento, all’istruzione e all’educazione. L'affido familare è un provvedimento temporaneo, disciplinato dalla LEGGE 4 maggio 1983, n. 184, “Diritto del minore ad una famiglia”, modificata con la LEGGE 28 marzo 2001, n. 149, “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”. \nLa legge in questione ha disciplinato compiutamente solo una particolare tipologia di affidamento: quello temporaneo funzionale ad impedire , attraverso il recupero della famiglia di origine resa nuovamente capace di assolvere appieno la sua funzione, una pronuncia di adottabilità. Un simile affidamento familiare va posto perciò tra le molte misure che l’ordinamento prevede per assicurare contemporaneamente un’adeguata assistenza al bambino in difficoltà e un recupero di quelle relazioni familiari che siano, sia pure temporaneamente, carenti o poco soddisfacenti per i minori.\nSpecificamente, quando si parla di affido ci si riferisce a quei casi in cui le difficoltà dei genitori sono provvisorie e rimediabili: la famiglia affidataria quindi non si sostituisce alla famiglia d’origine ma l’affianca, supplendo alle sue funzioni per il tempo necessario a superare le problematiche che hanno contraddistinto l’intervento.\n\tL’affidamento può essere consensuale quando i genitori o chi esercita la patria potestà sono concordi con l’intervento, oppure giudiziale quando non vi è consenso e l’affidamento è disposto con decreto dal Tribunale per i minorenni.\n\tViene attuato dal servizio sociale competente territorialmente per la tutela dei minori e delle loro famiglie.\n\tL’affidamento può inoltre essere distinto in:\n"
}
] |
61 | [
{
"from": "human",
"value": "In quale sede dell'Agenzia delle entrate deve avvenire la registrazione del contratto di locazione, nel comune dove è situato l'immobile o dove sono residenti i proprietari?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La registrazione cartacea di un contratto di locazione può essere effettuata presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate (non necessariamente, quindi, presso l’ufficio competente in relazione al proprio domicilio fiscale).\nAl momento della presentazione della richiesta di registrazione dell’atto da parte del contribuente, l’ufficio:\n"
}
] |
62 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si ripartiscono le spese tra locatario e conduttore?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'art. 1576 del Titolo III del Codice Civile prevede, come criterio generale, che il locatore (proprietario) deve eseguire tutte le riparazioni necessarie, ad eccezione di quelle di piccola manutenzione, che sono invece a carico del conduttore (inquilino). Tutte le spese ordinarie sono quindi a carico dell'inquilino, mentre il proprietario è tenuto solo ad intervenire in caso di manutenzione straordinaria. L'art. 1577 prosegue sottolineando che: \"quando la cosa locata abbisogna di riparazioni che non sono a carico del conduttore, questi è tenuto a darne avviso al locatore\". Se si tratta di riparazioni urgenti, il conduttore può eseguirle direttamente, salvo rimborso, purché ne dia contemporaneamente avviso al locatore.\nLa Legge 27 Luglio 1978, n.392 \"Disciplina delle locazioni di immobili urbani\", all'art.9 recita come segue: \"Sono interamente a carico del conduttore, salvo patto contrario, le spese relative al servizio di pulizia, al funzionamento e all'ordinaria manutenzione dell'ascensore, alla fornitura dell'acqua, dell'energia elettrica, del riscaldamento e del condizionamento dell'aria, allo spurgo dei pozzi neri e delle latrine, nonche' alla fornitura di altri servizi comuni. Le spese per il servizio di portineria sono a carico del conduttore nella misura del 90 per cento, salvo che le parti abbiano convenuto una misura inferiore. Il pagamento deve avvenire entro due mesi dalla richiesta. Prima di effettuare il pagamento il conduttore ha diritto di ottenere l'indicazione specifica delle spese di cui ai commi precedenti con la menzione dei criteri di ripartizione. Il conduttore ha inoltre diritto di prendere visione dei documenti giustificativi delle spese effettuate. (Gli oneri di cui al primo comma, addebitati dal locatore al conduttore, devono intendersi corrispettivi di prestazioni accessorie a quella di locazione ai sensi e per gli effetti dell'art. 12 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. La disposizione di cui al quarto comma non si applica ove i servizi accessori al contratto di locazione forniti siano per loro particolare natura e caratteristiche riferibili a specifica attivita' imprenditoriale del locatore e configurino oggetto di un autonomo contratto di prestazione dei servizi stessi)\".\n"
}
] |
63 | [
{
"from": "human",
"value": "Come fa un proprietario di casa ad ottenere tutto il pagamento della rivalutazione Istat sul canone d'affitto dal 01/07/2001 ad oggi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il sito web dell'ISTAT dedica una sezione all'Indice dei prezzi per le rivalutazioni monetarie.\n\tPer adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti, si utilizza l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi. Il FOI si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato.\n\tL'Istat è presente con i propri sportelli – i Centri di informazione statistica – su tutto il territorio nazionale, in ogni regione e provincia autonoma costituendo una rete di sportelli presso cui è possibile realizzare elaborazioni statistiche personalizzate, nonche' ottenere certificazioni sugli indici dei prezzi e assistenza nella ricerca dei dati per le tesi di laurea.\n"
}
] |
64 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile pagare l'affitto in contanti?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il 5 febbraio scorso, a seguito di richieste di chiarimenti su indirizzo dell'Agenzia delle Entrate, la Direzione V - Prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario per fini illegali del Dipartimento del Tesoro ha fornito chiarimenti con la nota DT 10492 in merito all'obbligo di provvedere al pagamento dei canoni di locazione per unità abitative con modalità e forme che escludano l'uso del contante, introdotto dall'articolo 1 comma 50 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 \"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato\" (Legge di stabilità 2014).\nIl comma 50 ha introdotto infatti una modifica all'articolo 12 del Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Decreto Salva Italia) - convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 - inserendo il comma 1.1 con cui viene stabilito - in deroga al comma 1 dello stesso articolo - l'esclusione dell'uso del contante, qualunque sia l’importo del canone, per il pagamento dell'affitto per uso abitativo e l'obbligo di utilizzare solo strumenti validi ai fini della tracciabilità. Il comma suddetto prevede che a partire dal 1° gennaio 2014 per gli affitti abitativi vige l'obbligo per i proprietari di incassare il canone con strumenti tracciabili quali assegni bancari, postali, circolari o non trasferibili, o bonifici, carte di credito o di debito dall'inquilino per qualunque importo. Tale obbligo vale anche per i box auto qualora questi siano di pertinenza dell'abitazione. La norma non prevede alcuna eccezione se non per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, mentre per le locazioni commerciali continuano ad applicarsi le precedenti disposizioni per cui l'obbligo sorge nel caso in cui il canone convenuto sia pari o superiore ad euro 1.000,00. La tracciabilità servirà \"anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l'ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore. Dunque il diritto del proprietario a versare l’eventuale IMU ridotta o a pagare la cedolare secca al posto dell’IRPEF (o comunque un'imposta minore), e quello dell'inquilino di fruire delle detrazioni dall'imposta sul reddito, verranno verificati attraverso il flusso dei pagamenti, venendo meno nel caso questi non risultino.\nIl Dipartimento del Tesoro chiarisce che, fermo il limite di carattere generale di cui all'art. 49 del Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231 ai sensi del quale \"è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento, è complessivamente pari o superiore a euro mille. Il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia che appaiono artificiosamente frazionati\", la finalità di conservare traccia delle transazioni in contante, eventualmente intercorse tra locatore e conduttore, può ritenersi soddisfatta fornendo una prova documentale, comunque formata, purché chiara, inequivoca e idonea ad attestare la devoluzione di una determinata somma di denaro contante al pagamento del canone di locazione, anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali, necessaria all'ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali previste dalla legge a vantaggio delle parti contraenti.\n"
}
] |
65 | [
{
"from": "human",
"value": " Cos'è l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e di cosa si occupa?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.Na.S.) è un ente nazionale con personalità giuridica di diritto pubblico che svolge un ruolo di collegamento e di supporto decisionale, per il Ministero della Salute e le Regioni, sulle strategie di sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale.\nLa sua funzione si articola in specifiche attività e porta avanti programmi nazionali relativi a: Health Technology Assessment (HTA) e Rischio clinico e sicurezza del paziente\n \n"
}
] |
66 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei sapere che requisiti occorre possedere per poter avviare un'Agenzia per il lavoro."
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le Agenzie per il lavoro sono operatori abilitati mediante autorizzazione rilasciata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come previsto dagli articoli 4, 5 e 6 del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276, ed iscritti in un apposito albo informatico.\n\tNella sezione dedicata del sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si possono trovare le informazioni relative ai requisiti necessari per l'avvio delle Agenzie e tutta la normativa di riferimento.\n\tPer chiarimenti e richieste di informazioni è possibile contattare la Divisione II Promozione e coordinamento dei servizi per il lavoro della ex Direzione Generale del Mercato del lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso la seguente mail mail: [email protected].\n\t \n"
}
] |
67 | [
{
"from": "human",
"value": "Per i \"lavoratori di prima occupazione\" cosa prevede la normativa vigente in ambito fiscale?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "I contributi versati alle forme complementari di previdenza risultano deducibili dal reddito complessivo per un importo massimo di 5.164,57 euro.\nUn'ulteriore agevolazione è riconosciuta per i lavoratori assunti dal 1 gennaio 2007, detti “Lavoratori di prima occupazione”, che a tale data non risultavano iscritti ad alcuna posizione contributiva di un ente di previdenza obbligatoria: la maggiore deduzione, che non può superare i 2.582,29 euro annui, a partire dal sesto anno di iscrizione al fondo, è pari ad un massimo di contributi di euro 7.746,86 (Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, n. 252).\n \n"
}
] |
68 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono le modalità di pagamento per usufruire della detrazione fiscali nelle ristrutturazioni edilizie? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Per fruire della detrazione è necessario che le spese detraibili siano pagate tramite bonifico bancario o postale da cui risultino la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Sono escluse da tale modalità di pagamento quelle spese che non è possibile pagare con bonifico (ad esempio, oneri di urbanizzazione, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo).\nSe vi sono più soggetti che sostengono la spesa e intendono fruire della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale di tutti coloro che sono interessati al beneficio fiscale.\nPer gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che provvede al pagamento.\nNon può essere riconosciuta la detrazione del 36% per gli interventi di ristrutturazione edilizia se la causale del bonifico bancario non contiene il riferimento normativo alla Legge 27 Dicembre 1997, n. 449 il codice fiscale degli ordinanti e il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. La mancanza di tali dati, infatti, pregiudica alle banche e alla società Poste italiane di effettuare il prelievo del 4% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, introdotto dal Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 art 25.\n \nA chiarirlo la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 55/E del 7 giugno 2012.\n \nPer maggiori approfondimenti consulare la Guida dell'Agenzia delle Entrate Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali\n"
}
] |
69 | [
{
"from": "human",
"value": "E' possibile detrarre dall’Irpef una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni?\n "
},
{
"from": "gpt",
"value": "E' possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali situati nel territorio dello Stato.\n\tA seguito delle più recenti novità, introdotte dal Decreto Legge 22 giugno 2012, n 83 e dal Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 i contribuenti possono usufruire delle seguenti detrazioni:\nPer il periodo d’imposta 2012, la misura della detrazione è pari\n\t− al 36% delle somme spese (bonifici effettuati) fino al 25 giugno 2012, per un ammontare massimo di spesa di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare\n\t− al 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al termine del periodo d’imposta, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare, tenendo conto delle spese effettuate fino al 25 giugno 2012\nIl contribuente che fino al 25 giugno ha già sostenuto spese per 48.000 euro e che, per interventi sullo stesso immobile, ha speso altri 96.000 euro nel periodo dal 26 giugno al 31 dicembre 2012, può decidere di avvalersi della detrazione del 50% delle spese sostenute dal 26 giugno in poi, invece della detrazione del 36% delle spese effettuate fino al 25 giugno (Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 13/E del 9 maggio 2013)\nPer il periodo d’imposta 2013, la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare e tenendo conto, in caso di mera prosecuzione dei lavori, delle spese sostenute negli anni precedenti\n\t- dal 1° gennaio 2014, la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare.\nPer maggiori approfondimenti consulare la Guida alle Agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie \n\t \n"
}
] |
70 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono previste agevolazioni pensionistiche in favore dei lavoratori invalidi?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La Legge 23 dicembre 2000, n. 388 articolo 80 comma 3, stabilisce in favore dei lavoratori sordomuti e degli invalidi per qualsiasi causa - ai quali sia stata riconosciuta un'invalidità superiore al 74 per cento o assimilabile - la possibilità di richiedere il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro effettivamente svolto.\nIl beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa utile ai fini del diritto alla pensione e dell'anzianità contributiva. I due mesi di contribuzione figuativa vengono calcolati dal momento in cui il lavoratore ha avuto il riconoscimento dell'invalidità superiore al 74 per cento.\n"
}
] |
71 | [
{
"from": "human",
"value": "Tra le persone con disabilità, quali sono le categorie aventi diritto alle agevolazioni per l'acquisto di un autoveicolo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sono ammesse alle agevolazioni per il settore auto le seguenti categorie di disabili:\n1- non vedenti e sordomuti. I non vedenti sono coloro che sono colpiti da cecità assoluta o che hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi, con eventuale correzione; i sordomuti sono coloro che sono colpiti da sordità alla nascita o prima dell'apprendimento della lingua parlata;\n2- disabili con handicap psichico o mentale titolari dell'indennità di accompagnamento, che versano nella condizione di handicap grave, ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104;\n3- disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione, o affetti da pluriamputazioni, che versano nella condizione di handicap grave, ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, derivante da patologie che comportano una limitazione permanente della deambulazione;\n4- disabili con ridotte o impedite capacità motorie, che non risultano contemporaneamente affetti da grave limitazione della capacità di deambulazione. Per tale categoria il diritto all'agevolazione è condizionato all'adattamento del veicolo.\nPer approfondimenti: Agenzia delle Entrate - Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili\n"
}
] |
72 | [
{
"from": "human",
"value": "Chi può usufruire del biglietto gratuito per un luogo culturale in Italia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'ingresso in archivi e biblioteche statali è gratuito per tutti i cittadini senza alcuna distinzione di età.\n\tL'ingresso nei musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche dello Stato è gratuito per tutti i cittadini appartenenti all'Unione Europea, di età inferiore a 18 anni. \n\tPossono inoltre entrare gratuitamente nei luoghi espositivi alcune categorie di persone tra cui:\n"
}
] |
73 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono previste agevolazioni per la visita di musei, gallerie e siti archeologici per turisti stranieri con disabilità cittadini UE?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì. L'ingresso nei musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche in Italia è gratuito per diverse categorie di cittadini, inclusi i cittadini dell'Unione Europea portatori di handicap e un loro familiare o altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria.\nÈ sufficiente rivolgersi direttamente alle biglietterie delle sedi espositive, esibendo un documento che attesti la propria condizione. \n"
}
] |
74 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando e in che casi si perde il beneficio dell'agevolazione prima casa ?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La decadenza dall’agevolazione comporta il recupero della differenza d’imposta non versata e degli interessi nonché l’applicazione di una sanzione pari al 30% dell’imposta stessa.\n\tL’acquirente decade dai benefici fiscali usufruiti in sede di acquisto dell’immobile se:\n"
}
] |
75 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali agevolazioni tariffarie prevede Trenitalia in favore delle persone con disabilità?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le Ferrovie dello Stato prevedono delle agevolazioni tariffarie in favore delle persone disabili titolari dell'indennità di accompagnamento o dell'indennità di comunicazione. Per fuire di tali agevolazioni è necessario richiedere la Carta Blu, una tessera gratuita nominativa riservata alle persone titolari dell'indennità di accompagnamento o dell'indennità di comunicazione e residenti in Italia. \n\tLa Carta garantisce riduzioni e agevolazioni tariffarie per due persone, titolare e accompagnatore e puo' essere richiesta presso le Sale Blu e le biglietterie di Stazione. Per maggiori dettagli sulle agevolazioni previste si consiglia di consultare il sito di Trenitalia. \nPer approfondimenti: Trenitalia - Persone a mobilità ridotta\n"
}
] |
76 | [
{
"from": "human",
"value": "Sono previste agevolazioni ferroviarie per passeggeri non vedenti e, eventualmente, per l'accompagnatore?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In favore delle persone non vedenti Trenitalia ha previsto la Concessione speciale III. Questa agevolazione consente delle riduzioni tariffarie ai passeggeri in possesso della tessera modello 28/C: il rilascio di un biglietto a tariffa scontata del 20% per il non vedente che viaggi da solo; l'emissione di un biglietto a tariffa ordinaria, ma valido per due persone, per il non vedente che si sposti con accompagnatore.\n\tLa Concessione Speciale III prevede, per i viaggi isolati, la riduzione del 20% sulla tariffa ordinaria a cui va aggiunto il cambio servizio a prezzo intero in caso di utilizzo di treni IC, ICN, ES*, ES* Fast, ES* city, AV, o di cuccette e vagoni letto.\n\tSe invece il titolare viaggia con l'accompagnatore, è previsto il rilascio di un biglietto per il treno valido per due persone. In caso di utilizzo di treno ES*, ES* Fast, ES* city, AV o di servizio cuccette o vagone letto, viene emesso un unico biglietto valido per due persone, il cui importo è pari al prezzo del servizio richiesto più un cambio servizio a prezzo intero. \n"
}
] |
77 | [
{
"from": "human",
"value": "Devono essere aggiornati i documenti di circolazione dei veicoli in disponibilità di soggetti diversi dagli intestatari?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il comma 4-bis dell'art. 94 del Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285, Nuovo Codice della Strada, come introdotto dall'art. 12, comma 1, let. a), della Legge del 29 luglio 2010, n.120, prevede obblighi di comunicazione, finalizzati all’aggiornamento dell'Archivio Nazionale dei Veicoli e dei documenti di circolazione, laddove un soggetto diverso dall’intestatario disponga di un veicolo per un periodo di tempo superiore a 30 giorni, rinviando al regolamento di esecuzione ed attuazione del codice della strada l'individuazione delle fattispecie ricadenti nelle nuova previsione legislativa.\nAl fine di consentire l'attuazione della predetta norma, si è resa necessaria una modifica del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 dicembre 1992, n. 495, adottata con il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 settembre 2012, n. 198, che ha introdotto l'art. 247-bis, pubblicato sulla G.U. n. 273 del 22 novembre 2011 ed in vigore dal 7 dicembre 2012.\nCiò premesso, la Direzione Generale per la Motorizzazione, Divisione V del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la Circolare n. 33691 del 6 dicembre 2012 comunica che le procedure informatiche necessarie al fine della concreta applicazione della nuova disciplina sono in corso di realizzazione e pertanto, al momento, non si rende possibile dar corso agli aggiornamenti dei dati d'archivio e dei documenti di circolazione dei veicoli in disponibilità di soggetti diversi dai relativi intestatari, con conseguente inapplicabilità delle sanzioni previste dall'art. 94 del D.Lgs. del 30 aprile 1992, n. 285 Nuovo Codice della Strada, in relazione alle fattispecie per le quali trova applicazione il richiamato comma 4-bis.\nLa suddetta Direzione Generale darà prontamente notizia, con apposita circolare, la messa in esercizio delle predette procedure informatiche.\n"
}
] |
78 | [
{
"from": "human",
"value": " \nQual è la procedura per richiedere l'aggravamento dell'invalidità civile? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Può fare richiesta di aggravamento di invalidità civile la persona a cui sia già stato riconosciuto uno stato invalididante e che successivi accertamenti medici riscontrino un peggioramento della situazione.\nL'istanza di aggravamento segue il medesimo iter dell'accertamento dell'invalidità civile. Da gennaio 2010 la domanda deve essere presentata telematicamente all'INPS terrotorialmente competente. La procedura viene avviata tramite medico di famiglia che rilascia il certificato introduttivo. La domanda deve essere successivamente completata telematicamente dall'interessato oppure attraverso gli enti abilitati - patronati sindacali, CAAF, associazioni di categoria - entro 30 giorni dal rilascio del certificato introduttivo.\n\tTutto il processo amministrativo e sanitario, nonché lo stato di lavorazione della domanda successivamente alla conclusione della fase sanitaria, sarà consultabile dal cittadino o dagli Enti abilitati direttamente sul sito www.inps.it, attraverso un PIN rilasciato dall'Istituto. Il PIN il cittadino può essere richiesto al Contact Center Inps 803164 o direttamente sul sito dell’Inps.\nPer ulteriori informazioni: INPS \n"
}
] |
79 | [
{
"from": "human",
"value": "Quando un cittadino italiano residente all'estero è tenuto ad iscriversi all'AIRE?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'AIRE è l'anagrafe della popolazione italiana residente all'estero.\nDevono iscriversi all'AIRE:\n"
}
] |
80 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali obblighi ha come contribuente un cittadino italiano iscritto all'AIRE ma domiciliato in Italia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Le principali imposte che possono riguardare i non residenti in Italia sono:\n"
}
] |
81 | [
{
"from": "human",
"value": "Un cittadino italiano che risiede all'estero che procedura deve seguire per iscriversi all'AIRE?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L’AIRE (anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero) contiene i dati dei cittadini che hanno dichiarato spontaneamente, ai sensi dell’art. 6 della Legge 27 ottobre 1988, n. 470, di voler risiedere all’estero per un periodo di tempo superiore ai dodici mesi o, per i quali, è stata accertata d’ufficio tale residenza.\nLa procedura per l’iscrizione all’AIRE prevede che sia effettuata a seguito della dichiarazione, resa dall’interessato, all’Ufficio consolare di residenza, attraverso la compilazione di un apposito modello.\nTale modello viene trasmesso dall’Ufficio consolare al comune italiano di ultima residenza dell’interessato oppure,in caso di nascita e residenza continuativa all’estero del cittadino, al comune di ultima residenza della madre, del padre o dei suoi antenati.\nLa dichiarazione deve essere accompagnata, laddove necessario, dai relativi documenti (atto di nascita e attestazione consolare del possesso della cittadinanza).\nLa dichiarazione di trasferimento di residenza all’estero deve essere resa dall’interessato all’Ufficio consolare competente subito dopo il suo arrivo all’estero e, comunque, entro 90 giorni dalla data dell’espatrio.\n\tE’, però, sempre possibile – anche dopo i 90 giorni – recarsi presso l’Ufficio consolare per richiedere l’iscrizione all’AIRE, regolarizzando, così, la propria posizione anagrafica.\n\tPer coloro che si sono trasferiti dall’Italia all’estero, l’iscrizione in AIRE comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della popolazione residente.\nL’iscrizione può essere effettuata anche d’ufficio, nel caso di cittadini che non abbiano presentato le dichiarazioni dovute, ma dei quali gli Uffici consolari competenti abbiano conoscenza, in base ai dati in loro possesso e agli accertamenti eseguiti. Il cittadino viene informato di tale iscrizione attraverso un atto amministrativo del comune, notificato all’indirizzo estero.\n"
}
] |
82 | [
{
"from": "human",
"value": "Cosa fare in caso di alberi pericolosi per l'incolumità pubblica? Come si valuta la propensione al cedimento di un albero?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La maggior parte dei Comuni si dota di un'Ordinanza Comunale ai sensi dell'art 50 del Decreto Legislativo del 18 agosto 2000 n.267, Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti localiper affrontare la questione degli alberi pericolosi o pericolanti. Occorre perciò o rivolgersi agli uffici comunali di competenza, che, di norma, sono: l'Ufficio Parchi e Giardini (questo Ufficio può avere anche titoli diversi, ad es. \"Ufficio Ville e Giardini\" a Palermo o l'\"Ufficio Giardini\" a Roma), se l'albero pericoloso o pericolante è allocato in un'area verde pubblica.\nSe l'albero pericoloso o pericolante si trova in un'area privata che insiste su un'area pubblica, occorre comunicare all'amministratore del condominio (ad es. con una raccomandata) o al possessore dell'area (nel caso in cui non esista un condominio) di ottemperare all'ordinanza comunale di cui sopra.\n"
}
] |
83 | [
{
"from": "human",
"value": "Quale norma regola la pubblicazione da parte di una PA degli albi dei beneficiari di provvidenze di natura economica?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si tratta del D.P.R. n. 118 del 7 aprile 2000 - Regolamento recante norme per la semplificazione del procedimento per la disciplina degli albi dei beneficiari di provvidenze di natura economica, a norma dell'articolo 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59.\nIl Regolamento prevede inoltre l'accesso gratuito alla consultazione dell'Albo anche per via telematica.\n"
}
] |
84 | [
{
"from": "human",
"value": "Prima di iniziare l'attività lavorativa come pilota, tecnico di volo o assistente di volo è necessario iscriversi all'Albo?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Sì, poiché tutti gli equipaggi di aeromobili nazionali sono formati da personale iscritto negli Albi o nel Registro del Personale di Volo (art. 897 Codice della Navigazione).\nChi è iscritto all'Albo è tenuto a comunicare eventuali variazioni dei dati forniti (ad esempio, cambi di indirizzo, datore di lavoro, licenze, abilitazioni, interruzioni e sospensione dell'attività di volo, etc.)\n Per maggiori informazioni: Enac: domande frequenti e Enac - Albo personale di volo\n"
}
] |
85 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei sapere come è regolato l'Albo dei consulenti e periti del tribunale."
},
{
"from": "gpt",
"value": "Presso i tribunali sono istituiti l’Albo dei consulenti tecnici in materia civile e l'Albo dei periti in materia penale suddivisi in categorie professionali. Gli albi sono tenuti dal Presidente del tribunale e tutte le decisioni relative all'ammissione sono prese da un Comitato da lui presieduto. La pagina Consulenti e periti del sito del Ministero della Giustizia riporta le indicazioni relative agli albi, alla loro organizzazione e regolamentazione. Dalla stessa pagina il collegamento alla scheda Come iscriversi all'Albo dei periti e dei consulenti tecnici.\n\t \n"
}
] |
86 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si ottiene il collegamento di allarme con il 112 per le abitazioni private o gli esercizi pubblici?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "La notifica va presentata al locale Comando di Stazione, su apposito stampato, indirizzato al Comando Compagnia/Provinciale competente per territorio, allegando il certificato di omologazione dell'allarme ed indicando: \n"
}
] |
87 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono i vantaggi dell'allattamento al seno?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il latte materno è il miglior alimento possibile per un neonato. Tutti i bambini traggono benefici dall'allattamento al seno, perché il latte materno contiene i nutrienti necessari affinché il neonato goda di buona salute e cresca bene. Il latte materno è un alimento perfetto, incomparabile rispetto a qualsiasi prodotto artificiale, per la nutrizione di un bambino nei primi mesi di vita. I bambini allattati al seno contraggono meno malattie e sono nutriti meglio di quelli nutriti con sostituti del latte materno o altro cibo. Per questi motivi l'allattamento al seno è auspicata dagli Organismi Internazionali, dal Ministero della Sanità e dalle Società scientifiche.\n\tSi fa presente che l'Unicef mette a disposizione la lista aggiornata delle strutture sanitarie italiane certificate come \"Ospedali amici dei bambini\", vale a dire centri di sostegno all'allattamento materno\n"
}
] |
88 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove si possono reperire informazioni sul morbo di Alzheimer? "
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il portale del Ministero della Salute rende disponibili informazioni sul Morbo di Alzheimer ed in particolare approfondimenti sui sintomi, diagnosi, terapia e prevenzione.\nSono disponibili inoltre un opuscolo dedicato al morbo e informazioni relative alla riorganizzazione della rete dei servizi socio -sanitari nel territorio.\n \n"
}
] |
89 | [
{
"from": "human",
"value": "E' necessario avere 6 in tutte le materie o basta la media del 6 per poter essere ammessi all'esame di Stato?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "In base a quanto stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica 22/06/2009, n. 122, art.6, comma 1 l'ammissione all'esame di Stato si otterrà solo con il \"sei\" in tutte le materie, compreso il voto sul comportamento.\n\tSul sito del MIUR è disponibile tutta la normativa relativa all'esame di Stato. \n"
}
] |
90 | [
{
"from": "human",
"value": "Durata degli ammortizzatori sociali in deroga relativi al 2012 e provvedimento concessorio regionale"
},
{
"from": "gpt",
"value": "A seguito delle risultanze scaturite in sede tecnica con l’ausilio del Coordinamento delle Regioni, del Ministero del lavoro e dell'Inps, è stato adottato il nuovo indirizzo ministeriale relativo alla gestione dei decreti concessori regionali - per mobilità in deroga e cassa integrazione in deroga - non pervenuti nei termini del 31 dicembre 2012 e relativi ancora a mensilità 2012.\nSecondo questo indirizzo e compatibilmente con le risorse residue complessive accertate in sede tecnica, pari a circa 180 milioni di euro, per tutti i decreti di concessione relativi al 2012 pervenuti presso le Sedi Inps dal 1 gennaio 2013, verificati i requisiti soggettivi previsti e completata l’istruttoria amministrativa, possono essere effettuati pagamenti per un massimo due mesi ai lavoratori destinatari delle tutela di sostegno in deroga (Messaggio Inps n. 2925 del 15/02/2013).\n"
}
] |
91 | [
{
"from": "human",
"value": "I provvedimenti di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga relativi ai mesi di competenza del 2013"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ai sensi dell’articolo 2, comma 65, della Legge 28 giugno 2012, n. 92, ha autorizzato l’INPS ad utilizzare le risorse finanziarie assegnate alle Regioni in base ai verbali di accordo sottoscritti dallo stesso Ministero e le singole Regioni o Province autonome riguardanti gli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2013 (Messaggio Inps n. 3718 del 01/03/2013).\nLe Sedi Inps potranno procedere all’erogazione delle prestazioni in deroga, solo ed esclusivamente dopo aver ricevuto la trasmissione del relativo e specifico provvedimento concessorio di competenza regionale contenente i nomi dei beneficiari ed il periodo di ammortizzatore concesso. In particolare, per quanto attiene la CIG in deroga, non è stato più rinnovato l’istituto dell’anticipazione (Messaggio Inps n. 1051 del 17/01/2013).\nPrima di porre in pagamento le prestazioni le Sedi Inps dovranno verificare che i singoli lavoratori non abbiano perso lo status di disoccupato e che non sussistano altre cause ostative all’erogazione della prestazione.\n"
}
] |
92 | [
{
"from": "human",
"value": "Ho sentito parlare di novità a proposito delle modalità di iscrizione all'Università: in cosa consistono?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Gli studenti che si iscrivono all'università possono autocertificare i titoli richiesti per l'accesso. Sarà compito delle università accertare la veridicità dei titoli autocertificati, accedendo all'Anagrafe nazionale degli studenti in cui sono contenute le informazioni necessarie.\n\tLo stabilisce, all'articolo n. 48, la Legge 4 aprile 2012, n. 35 e lo precisa la circolare n. 2595 del MIUR.\n\tLa stessa Legge prevede, inoltre, che a partire dall'anno accademico 2013/2014 la verbalizzazione e la registrazione degli esiti degli esami e crediti e degli esami di laurea sostenuti dagli studenti universitari avvenga esclusivamente con modalita informatiche.\n\t \n"
}
] |
93 | [
{
"from": "human",
"value": "Cos'è l'ANPR e quali sono le sue principali caratteristiche?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Presso il Ministero dell'Interno è istituita l'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), quale base di dati di interesse nazionale, che subentra all'Indice Nazionale delle Anagrafi (INA) e all'Anagrafe della popolazione Italiana Residente all'Estero (AIRE) tenute dai comuni.\nIl Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 agosto 2013, n. 109, Regolamento recante disposizioni per la prima attuazione dell'articolo 62 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, prevede che l'ANPR subentri gradualmente, entro il 31 dicembre 2014, alle anagrafi della popolazione residente e dei cittadini italiani residenti all'estero.\nL'ANPR, subentrando ai sistemi informativi esistenti e garantendo l'erogazione dei servizi già resi da tali sistemi, annovera tra le sue novità più rilevanti il fatto di rendere disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni, ed ai gestori o esercenti di pubblici servizi, l'indirizzo di posta elettronica certificata indicato dal cittadino quale proprio domicilio digitale.\nIl Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali con la circolare n.19 del 3 ottobre 2013, evidenzia che sul piano attuativo, è previsto che i tempi e le modalità della complessiva realizzazione del progetto di subentro siano stabiliti con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, di cui il già citato decreto rappresenta il primo con cui si dà avvio al processo di graduale attuazione del disegno delineato dal legislatore.\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - Servizi Demografici\n"
}
] |
94 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono le norme e le iniziative che tutelano gli animali da compagnia?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Gli animali da compagnia sono tutelati da leggi ben precise. I proprietari di questi, però, trovandosi spesso a condividere spazi comuni, hanno anch'essi norme da rispettare per una pratica convivenza tra umani e quattro zampe. Per saperne di più, può consultare le seguenti pagine tematiche della Polizia di Stato:\nIn viaggio insieme\n\tViaggiare con il nostro cane o il nostro gatto si può. Documenti da preparare per tempoI nostri cani in città\n\tConvivenza possibile a patto che si rispettino delle regole.La loro salute\n\tVaccinazioni, profilassi per le malattie del cane e del gatto. Rischio di importazione di nuovi virus.Un cucciolo in regalo\n"
}
] |
95 | [
{
"from": "human",
"value": "Come si richiede l'annullamento di una cartella di pagamento?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il contribuente che ritiene l'addebito infondato, puo' presentare le sue contestazioni all'ufficio che ha formato il ruolo chiedendone l'annullamento.\nL'ufficio che riscontra l'atto illegittimo e' tenuto ad annullarlo ai sensi delle norme sull'autotutela contemplate nel Decreto Legislativo n. 564 del 1994, art. 2 quater e nel Decreto ministeriale n. 37 del 1997 e ad effettuare lo \"sgravio\", togliendo efficacia alla cartella e interrompendo le procedure di riscossione.\nQualora l'istanza del contribuente sia stata prodotta mentre ancora non sono scaduti i termini per presentare ricorso, l'ufficio competente ha l'obbligo di comunicare al contribuente gli eventuali provvedimenti di annullamento, totale o parziale, del ruolo prima della scadenza dei suddetti termini, in modo da evitare l'eventuale instaurarsi del procedimento contenzioso su motivi di illegittimita' dell'atto che la stessa Amministrazione riconosce fondati.\nSe il provvedimento di autotutela comporta l'annullamento parziale della iscrizione a ruolo, l'ufficio competente deve comunicare tempestivamente anche l'ammontare delle maggiori imposte che restano dovute (cioe' maggiori rispetto a quanto dichiarato ma minori in relazione all'atto annullato), nonche' delle connesse sanzioni.\n"
}
] |
96 | [
{
"from": "human",
"value": "Vorrei sapere cos'è l'ANVUR e che compiti deve svolgere"
},
{
"from": "gpt",
"value": "L'ANVUR, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, è un ente pubblico, vigilato dal MIUR, incaricato di:\n\t- predisporre un programma di valutazione esterna della qualità delle attività delle Università e degli Enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici;\n\t- indirizzare le attività di valutazione dei nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca;\n\t- valutare l'efficienza e l’efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione.\n\tL'ANVUR svolge le funzioni di agenzia nazionale di garanzia della qualità così come previste dagli accordi europei in materia nell’ambito della realizzazione degli spazi europei dell’istruzione superiore e della ricerca, operando in coerenza con le migliori prassi di valutazione dei risultati a livello internazionale e in base ai principi di autonomia, imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti.\n"
}
] |
97 | [
{
"from": "human",
"value": "Come viene conteggiata l'anzianità contributiva del lavoratore dipendente pubblico con contratto part time?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Il periodo di lavoro prestato a tempo parziale dal dipendente pubblico, ai fini del diritto al trattamento pensionistico, è valutato come servizio a tempo pieno.\nPer quanto riguarda l’ammontare del trattamento di pensione, l’anzianità per i periodi di part-time è calcolata in proporzione all’orario effettivamente svolto. La retribuzione da prendere a base per la determinazione del trattamento pensionistico è pari a quella prevista dalla contrattazione collettiva per la corrispondente posizione di lavoro a tempo pieno, mentre i contributi devono essere versati in relazione all’effettiva retribuzione corrisposta.\nIl periodo non valutabile ai fini della misura del trattamento di pensione può essere riscattato oppure coperto da contribuzione volontaria; il riscatto o la prosecuzione volontaria può essere esercitata solo per i periodi di part-time successivi al 31 dicembre 1996.\n"
}
] |
98 | [
{
"from": "human",
"value": "Dove posso trovare informazioni sui bandi degli appalti pubblici dell'Unione europea?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "SIMAP Sistema informativo per gli appalti pubblici europei, è il portale che raccoglie le informazioni più importanti in materia di appalti pubblici in Europa.\n \n"
}
] |
99 | [
{
"from": "human",
"value": "E' stata data attuazione all’articolo 64, comma 4-bis, del Codice dei Contratti dove stabilisce che i bandi sono predisposti dalle stazioni appaltanti sulla base di modelli (bandi-tipo) approvati dall'Autorità?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Si. Con determinazione n. 4 del 10 ottobre 2012 l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ha predisposto un “bando- tipo”, finalizzato a dare una prima attuazione al combinato disposto degli articoli 46, comma 1-bis e 64, comma 4-bis del Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, secondo cui le cause tassative di esclusione dalle gare devono essere indicate nei modelli approvati dall’Autorità.\nIl “bando-tipo” costituisce, pertanto, il quadro giuridico di riferimento sulla base del quale le stazioni appaltanti sono tenute a redigere la documentazione di gara, quanto alla individuazione delle cause tassative di esclusione, salva la facoltà di derogare motivando, nei termini specificati.\nIl bando-tipo è consultabile alla pagina internet dedicata.\n"
}
] |
100 | [
{
"from": "human",
"value": "Quali sono gli importi relativi alle soglie comunitarie per la stipula di un contratto di appalto pubblico?"
},
{
"from": "gpt",
"value": "Dal 1 gennaio 2012 è entrato in vigore il Regolamento (CE) n. 1251/2011 della Commissione del 30 novembre 2011 che, modificando le direttive 2004/17/CE, 2004/18/CE e 2009/81/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, introduce nuove soglie di applicazione in materia di procedure di aggiudicazione degli appalti.\nPer il periodo compreso fra il 1° gennaio 2010 e il 31 dicembre 2011 il valore delle soglie, era stato definito dal Regolamento comunitario n. 1177/2009, con cui la Commissione Europea, aveva già rideterminato i valori delle “soglie di rilevanza comunitaria” per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.\nIl nuovo regolamento comunitario n. 1251/2011, di cui sopra, è obbligatorio in tutti i suoi elementi ed è direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri, senza che sia necessaria l’emanazione di un provvedimento di recepimento. Pertanto, l’art. 28 del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163, che stabilisce gli importi delle soglie dei contratti di rilevanza comunitaria, è da ritenersi automaticamente modificato.\n \n"
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