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art1
capacità giuridica.
la capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. i diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita. il decreto legislativo luogotenenziale settembre , ha confermato l'abrogazione del presente comma.
null
art2
maggiore età. capacità di agire.
la maggiore età è fissata al compimento del diciottesimo anno. con la maggiore età si acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non sia stabilita una età diversa. sono salve le leggi speciali che stabiliscono un'età inferiore in materia di capacità a prestare il proprio lavoro. in tal caso il minore e' abilitato all'esercizio dei diritti e delle azioni che dipendono dal contratto di lavoro.
null
art4
commorienza.
quando un effetto giuridico dipende dalla sopravvivenza di una persona a un'altra e non consta quale di esse sia morta prima, tutte si considerano morte nello stesso momento.
null
art5
atti di disposizione del proprio corpo.
gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume. la legge settembre , ha disposto con art1, che "in deroga al divieto di cui all'articolo del codice civile, è ammesso disporre a titolo gratuito di parti di polmone, pancreas e intestino al fine esclusivo del trapianto tra persone viventi".
null
art6
diritto al nome.
ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito. nel nome si comprendono il prenome e il cognome. non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicati.
null
art7
tutela del diritto al nome.
la persona, alla quale si contesti il diritto all'uso del proprio nome o che possa risentire pregiudizio dall'uso che altri indebitamente ne faccia, può chiedere giudizialmente la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento dei danni. l'autorità giudiziaria può ordinare che la sentenza sia pubblicata in uno o più giornali.
null
art8
tutela del nome per ragioni familiari.
nel caso previsto dall'articolo precedente, l'azione può essere promossa anche da chi, pur non portando il nome contestato o indebitamente usato, abbia alla tutela del nome un interesse fondato su ragioni familiari degne d'essere protette.
null
art9
tutela dello pseudonimo.
lo pseudonimo, usato da una persona in modo che abbia acquistato l'importanza del nome, può essere tutelato ai sensi art7.
art7
art10
abuso dell'immagine altrui.
qualora l'immagine di una persona o dei genitori, del coniuge o dei figli sia stata esposta o pubblicata fuori dei casi in cui l'esposizione o la pubblicazione è dalla legge consentita, ovvero con pregiudizio al decoro o alla reputazione della persona stessa o dei detti congiunti, l'autorità giudiziaria, su richiesta dell'interessato, può disporre che cessi l'abuso, salvo il risarcimento dei danni.
null
art11
persone giuridiche pubbliche.
le provincie e i comuni, nonché gli enti pubblici riconosciuti come persone giuridiche godono dei diritti secondo le leggi e gli usi osservati come diritto pubblico.
null
art13
società.
le società sono regolate dalle disposizioni contenute nel libro v.
null
art14
atto costitutivo.
le associazioni e le fondazioni devono essere costituite con atto pubblico. la fondazione può essere disposta anche con testamento.
null
art15
revoca dell'atto costitutivo della fondazione.
l'atto di fondazione può essere revocato dal fondatore fino a quando non sia intervenuto il riconoscimento ovvero il fondatore non abbia fatto iniziare l'attività dell'opera da lui disposta. la facoltà di revoca non si trasmette agli eredi.
null
art16
atto costitutivo e statuto. modificazioni.
l'atto costitutivo e lo statuto devono contenere la denominazione dell'ente, l'indicazione dello scopo, del patrimonio e della sede, nonché le norme sull'ordinamento e sull'amministrazione. devono anche determinare, quando trattasi di associazioni, i diritti e gli obblighi degli associati e le condizioni della loro ammissione; e, quando trattasi di fondazioni, i criteri e le modalità di erogazione delle rendite. l'atto costitutivo e lo statuto possono inoltre contenere le norme relative alla estinzione dell'ente e alla devoluzione del patrimonio, e, per le fondazioni, anche quelle relative alla loro trasformazione. dal d.p.r. febbraio , .
null
art18
responsabilità degli amministratori.
gli amministratori sono responsabili verso l'ente secondo le norme del mandato. è però esente da responsabilità quello degli amministratori il quale non abbia partecipato all'atto che ha causato il danno, salvo il caso in cui, essendo a cognizione che l'atto si stava per compiere, egli non abbia fatto constare del proprio dissenso.
null
art19
limitazioni del potere di rappresentanza.
le limitazioni del potere di rappresentanza, che non risultano dal registro indicato art33, non possono essere opposte ai terzi, salvo che si provi che essi ne erano a conoscenza.
art33
art20
convocazione dell'assemblea delle associazioni.
l'assemblea delle associazioni deve essere convocata dagli amministratori una volta l'anno per l'approvazione del bilancio. l'assemblea deve essere inoltre convocata quando se ne ravvisa la necessità o quando ne è fatta richiesta motivata da almeno un decimo degli associati. in quest'ultimo caso, se gli amministratori non vi provvedono, la convocazione può essere ordinata dal presidente del tribunale.
null
art21
deliberazioni dell'assemblea.
le deliberazioni dell'assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà degli associati. in seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti. nelle deliberazioni di approvazione del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità gli amministratori non hanno voto. per modificare l'atto costitutivo e lo statuto, se in essi non è altrimenti disposto, occorrono la presenza di almeno tre quarti degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei presenti. per deliberare lo scioglimento dell'associazione e la devoluzione del patrimonio occorre il voto favorevole di almeno tre quarti degli associati.
null
art22
azioni di responsabilità contro gli amministratori.
le azioni di responsabilità contro gli amministratori delle associazioni per fatti da loro compiuti sono deliberate dall'assemblea e sono esercitate dai nuovi amministratori o dai liquidatori.
null
art23
annullamento e sospensione delle deliberazioni.
le deliberazioni dell'assemblea contrarie alla legge, all'atto costitutivo o allo statuto possono essere annullate su istanza degli organi dell'ente, di qualunque associato o del pubblico ministero. l'annullamento della deliberazione non pregiudica i diritti acquistati dai terzi di buona fede in base ad atti compiuti in esecuzione della deliberazione medesima. il presidente del tribunale o il giudice istruttore, sentiti gli amministratori dell'associazione, può sospendere, su istanza di colui che ha proposto l'impugnazione, l'esecuzione della deliberazione impugnata, quando sussistono gravi motivi. il decreto di sospensione deve essere motivato ed è notificato agli amministratori. l'esecuzione delle deliberazioni contrarie all'ordine pubblico o al buon costume può essere sospesa anche dall'autorità governativa.
null
art24
recesso ed esclusione degli associati.
la qualità di associato non è trasmissibile, salvo che la trasmissione sia consentita dall'atto costitutivo o dallo statuto. l'associato può sempre recedere dall'associazione se non ha assunto l'obbligo di farne parte per un tempo determinato. la dichiarazione di recesso deve essere comunicata per iscritto agli amministratori e ha effetto con lo scadere dell'anno in corso, purché sia fatta almeno tre mesi prima. l'esclusione d'un associato non può essere deliberata dall'assemblea che per gravi motivi: l'associato può ricorrere all'autorità giudiziaria entro sei mesi dal giorno in cui gli è stata notificata la deliberazione. gli associati, che abbiano receduto o siano stati esclusi o che comunque abbiano cessato di appartenere all'associazione, non possono ripetere i contributi versati, né hanno alcun diritto sul patrimonio dell'associazione.
null
art25
controllo sull'amministrazione delle fondazioni.
l'autorità governativa esercita il controllo e la vigilanza sull'amministrazione delle fondazioni; provvede alla nomina e alla sostituzione degli amministratori o dei rappresentanti, quando le disposizioni contenute nell'atto di fondazione non possono attuarsi; annulla, sentiti gli amministratori, con provvedimento definitivo, le deliberazioni contrarie a norme imperative, all'atto di fondazione, all'ordine pubblico o al buon costume; può sciogliere l'amministrazione e nominare un commissario straordinario, qualora gli amministratori non agiscano in conformità dello statuto o dello scopo della fondazione o della legge. l'annullamento della deliberazione non pregiudica i diritti acquistati dai terzi di buona fede in base ad atti compiuti in esecuzione della deliberazione medesima. le azioni contro gli amministratori per fatti riguardanti la loro responsabilità devono essere autorizzate dall'autorità governativa e sono esercitate dal commissario straordinario, dai liquidatori o dai nuovi amministratori.
null
art26
coordinamento di attività e unificazione di amministrazione.
l'autorità governativa può disporre il coordinamento dell'attività di più fondazioni ovvero l'unificazione della loro amministrazione, rispettando, per quanto è possibile, la volontà del fondatore.
null
art27
estinzione della persona giuridica.
oltre che per le cause previste nell'atto costitutivo e nello statuto, la persona giuridica si estingue quando lo scopo è stato raggiunto o è divenuto impossibile. le associazioni si estinguono inoltre quando tutti gli associati sono venuti a mancare. dal d.p.r. febbraio , .
null
art28
trasformazione delle fondazioni.
quando lo scopo è esaurito o divenuto impossibile o di scarsa utilità, o il patrimonio è divenuto insufficiente, l'autorità governativa, anziché dichiarare estinta la fondazione, può provvedere alla sua trasformazione, allontanandosi il meno possibile dalla volontà del fondatore. la trasformazione non è ammessa quando i fatti che vi darebbero luogo sono considerati nell'atto di fondazione come causa di estinzione della persona giuridica e di devoluzione dei beni a terze persone. le disposizioni del primo di questo articolo e art26 non si applicano alle fondazioni destinate a vantaggio soltanto di una o più famiglie determinate.
art26
art29
divieto di nuove operazioni.
gli amministratori non possono compiere nuove operazioni, appena è stato loro comunicato il provvedimento che dichiara l'estinzione della persona giuridica o il provvedimento con cui l'autorità, a norma di legge, ha ordinato lo scioglimento dell'associazione, o appena è stata adottata dall'assemblea la deliberazione di scioglimento dell'associazione medesima. qualora trasgrediscano a questo divieto, assumono responsabilità personale e solidale.
null
art30
liquidazione.
dichiarata l'estinzione della persona giuridica o disposto lo scioglimento dell'associazione, si procede alla liquidazione del patrimonio secondo le norme di attuazione del codice.
null
art31
devoluzione dei beni.
i beni della persona giuridica, che restano dopo esaurita la liquidazione, sono devoluti in conformità dell'atto costitutivo o dello statuto. qualora questi non dispongano, se trattasi di fondazione, provvede l'autorità governativa, attribuendo i beni ad altri enti che hanno fini analoghi; se trattasi di associazione, si osservano le deliberazioni dell'assemblea che ha stabilito lo scioglimento e, quando anche queste mancano, provvede nello stesso modo l'autorità governativa. i creditori che durante la liquidazione non hanno fatto valere il loro credito possono chiedere il pagamento a coloro ai quali i beni sono stati devoluti, entro l'anno dalla chiusura della liquidazione, in proporzione e nei limiti di ciò che hanno ricevuto.
null
art32
devoluzione dei beni con destinazione particolare.
nel caso di trasformazione o di scioglimento di un ente, al quale sono stati donati o lasciati beni con destinazione a scopo diverso da quello proprio dell'ente, l'autorità governativa devolve tali beni, con lo stesso onere, ad altre persone giuridiche che hanno fini analoghi.
null
art35
disposizione penale.
gli amministratori e i liquidatori che non richiedono le iscrizioni prescritte art33 art34, nel termine e secondo le modalità stabiliti dalle norme di attuazione del codice, sono puniti con l'ammenda da lire cento a lire cinquemila. il d.p.r. febbraio , ha disposto con art11, , lettera e che "al sensi dell'articolo , , della legge marzo , , dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, sono abrogate le seguenti disposizioni: e articolo , limitatamente alle parole: " art33 art34, nel termine e secondo le modalità stabilite dalle norme di attuazione del codice"." .
art34 art33
art36
ordinamento e amministrazione delle associazioni non riconosciute.
l'ordinamento interno e l'amministrazione delle associazioni non riconosciute come persone giuridiche sono regolati dagli accordi degli associati. le dette associazioni possono stare in giudizio nella persona di coloro ai quali, secondo questi accordi, è conferita la presidenza o la direzione.
null
art37
fondo comune.
i contributi degli associati e i beni acquistati con questi contributi costituiscono il fondo comune dell'associazione. finché questa dura, i singoli associati non possono chiedere la divisione del fondo comune, né pretenderne la quota in caso di recesso.
null
art38
obbligazioni.
per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l'associazione i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune. delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell'associazione.
null
art39
comitati.
i comitati di soccorso o di beneficenza e i comitati promotori di opere pubbliche, monumenti, esposizioni, mostre, festeggiamenti e simili sono regolati dalle disposizioni seguenti, salvo quanto è stabilito nelle leggi speciali.
null
art40
responsabilità degli organizzatori.
gli organizzatori e coloro che assumono la gestione dei fondi raccolti sono responsabili personalmente e solidalmente della conservazione dei fondi e della loro destinazione allo scopo annunziato.
null
art41
responsabilità dei componenti. rappresentanza in giudizio.
qualora il comitato non abbia ottenuto la personalità giuridica, i suoi componenti rispondono personalmente e solidalmente delle obbligazioni assunte. i sottoscrittori sono tenuti soltanto a effettuare le oblazioni promesse. il comitato può stare in giudizio nella persona del presidente.
null
art42
diversa destinazione dei fondi.
qualora i fondi raccolti siano insufficienti allo scopo, o questo non sia più attuabile, o, raggiunto lo scopo, si abbia un residuo di fondi, l'autorità governativa stabilisce la devoluzione dei beni, se questa non è stata disciplinata al momento della costituzione.
null
art42bis
trasformazione, fusione e scissione.
se non è espressamente escluso dall'atto costitutivo o dallo statuto, le associazioni riconosciute e non riconosciute e le fondazioni di cui al presente titolo possono operare reciproche trasformazioni, fusioni o scissioni. la trasformazione produce gli effetti di cui all'articolo . l'organo di amministrazione deve predisporre una relazione relativa alla situazione patrimoniale dell'ente in via di trasformazione contenente l'elenco dei creditori, aggiornata a non più di centoventi giorni precedenti la delibera di trasformazione, nonché la relazione di cui all'articolo sexies, secondo . si applicano inoltre art2499 art2500 art2500 bis, ter, secondo , quinquies e nonies, in quanto compatibili. alle fusioni e alle scissioni si applicano, rispettivamente, le disposizioni di cui alle sezioni ii e iii del capo x, titolo v, libro v, in quanto compatibili. gli atti relativi alle trasformazioni, alle fusioni e alle scissioni per i quali il libro v prevede l'iscrizione nel registro delle imprese sono iscritti nel registro delle persone giuridiche ovvero, nel caso di enti del terzo settore, nel registro unico nazionale del terzo settore.
art2500nonies art2500bis art2500ter art2500sexies art2498 art2499 art2500quinquies art2500
art43
domicilio e residenza.
il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. la residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.
null
art44
trasferimento della residenza e del domicilio.
il trasferimento della residenza non può essere opposto ai terzi di buona fede, se non è stato denunciato nei modi prescritti dalla legge. quando una persona ha nel medesimo luogo il domicilio e la residenza e trasferisce questa altrove, di fronte ai terzi di buona fede si considera trasferito pure il domicilio, se non si è fatta una diversa dichiarazione nell'atto in cui è stato denunciato il trasferimento della residenza.
null
art45
domicilio dei coniugi, del minore e dell'interdetto.
ciascuno dei coniugi ha il proprio domicilio nel luogo in cui ha stabilito la sede principale dei propri affari o interessi. il minore ha il domicilio nel luogo di residenza della famiglia o quello del tutore. se i genitori sono separati o il loro matrimonio è stato annullato o sciolto o ne sono cessati gli effetti civili o comunque non hanno la stessa residenza, il minore ha il domicilio del genitore con il quale convive. l'interdetto ha il domicilio del tutore. la corte costituzionale, con sentenza luglio , in gazzetta ufficiale a , ha dichiarato "l'illegittimità costituzionale art45 del codice civile, primo nel testo anteriore alla sostituzione operata art1 della legge maggio , , nella parte in cui, in caso di separazione di fatto dei coniugi ed ai fini della competenza per territorio nel giudizio di separazione, prevede che la moglie, la quale abbia fissato altrove la propria residenza, conservi legalmente il domicilio del marito".
art1
art46
sede delle persone giuridiche.
quando la legge fa dipendere determinati effetti dalla residenza o dal domicilio, per le persone giuridiche si ha riguardo al luogo in cui è stabilita la loro sede. nei casi in cui la sede stabilita ai sensi art16 o la sede risultante dal registro è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima.
art16
art47
elezione di domicilio.
si può eleggere domicilio speciale per determinati atti o affari. questa elezione deve farsi espressamente per iscritto.
null
art48
curatore dello scomparso.
quando una persona non è più comparsa nel luogo del suo ultimo domicilio o dell'ultima sua residenza e non se ne hanno più notizie, il tribunale dell'ultimo domicilio o dell'ultima residenza, su istanza, degli interessati o dei presunti successori legittimi o del pubblico ministero, può nominare un curatore che rappresenti la persona in giudizio o nella formazione degli inventari e dei conti e nelle liquidazioni o divisioni in cui sia interessata, e può dare gli altri provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio dello scomparso. se vi è un legale rappresentante, non si fa luogo alla nomina del curatore. se vi è un procuratore, il tribunale provvede soltanto per gli atti che il medesimo non può fare.
null
art49
dichiarazione di assenza.
trascorsi due anni dal giorno a cui risale l'ultima notizia, i presunti successori legittimi e chiunque ragionevolmente creda di avere sui beni dello scomparso diritti dipendenti dalla morte di lui possono domandare al tribunale competente, secondo l'articolo precedente, che ne sia dichiarata l'assenza.
null
art50
immissione nel possesso temporaneo dei beni.
divenuta eseguibile la sentenza che dichiara l'assenza, il tribunale, su istanza di chiunque vi abbia interesse o del pubblico ministero, ordina l'apertura degli atti di ultima volontà dell'assente, se vi sono. coloro che sarebbero eredi testamentari o legittimi, se l'assente fosse morto nel giorno a cui risale l'ultima notizia di lui, o i loro rispettivi eredi possono domandare l'immissione nel possesso temporaneo dei beni. i legatari, i donatari e tutti quelli ai quali spetterebbero diritti dipendenti dalla morte dell'assente possono domandare di essere ammessi all'esercizio temporaneo di questi diritti. coloro che per effetto della morte dell'assente sarebbero liberati da obbligazioni possono essere temporaneamente esonerati dall'adempimento di esse, salvo che si tratti delle obbligazioni alimentari previste art434. per ottenere l'immissione nel possesso, l'esercizio temporaneo dei diritti o la liberazione temporanea dalle obbligazioni si deve dare cauzione nella somma determinata dal tribunale; se taluno non sia in grado di darla, il tribunale può stabilire altre cautele, avuto riguardo alla qualità delle persone e alla loro parentela con l'assente.
art434
art51
assegno alimentare a favore del coniuge dell'assente.
il coniuge dell'assente, oltre ciò che gli spetta per effetto del regime patrimoniale dei coniugi e per titolo di successione, può ottenere dal tribunale, in caso di bisogno, un assegno alimentare da determinarsi secondo le condizioni della famiglia e l'entità del patrimonio dell'assente.
null
art52
effetti della immissione nel possesso temporaneo.
l'immissione nel possesso temporaneo dei beni deve essere preceduta dalla formazione dell'inventario dei beni. essa attribuisce a coloro che l'ottengono e ai loro successori l'amministrazione dei beni dell'assente, la rappresentanza di lui in giudizio e il godimento delle rendite dei beni nei limiti stabiliti nell'articolo seguente.
null
art53
godimento dei beni.
gli ascendenti, i discendenti e il coniuge immessi nel possesso temporaneo dei beni ritengono a loro profitto la totalità delle rendite. gli altri devono riservare all'assente il terzo delle rendite.
null
art54
limiti alla disponibilità dei beni.
coloro che hanno ottenuto l'immissione nel possesso temporaneo dei beni non possono alienarli, ipotecarli o sottoporli a pegno, se non per necessità o utilità evidente riconosciuta dal tribunale. il tribunale nell'autorizzare questi atti dispone circa l'uso e l'impiego delle somme ricavate.
null
art55
immissione di altri nel possesso temporaneo.
se durante il possesso temporaneo taluno prova di avere avuto, al giorno a cui risale l'ultima notizia dell'assente, un diritto prevalente o uguale a quello del possessore, può escludere questo dal possesso o farvisi associare; ma non ha diritto ai frutti se non dal giorno della domanda giudiziale.
null
art56
ritorno dell'assente o prova della sua esistenza.
se durante il possesso temporaneo l'assente ritorna o è provata l'esistenza di lui, cessano gli effetti della dichiarazione di assenza, salva, se occorre, l'adozione di provvedimenti per la conservazione del patrimonio a norma art48. i possessori temporanei dei beni devono restituirli; ma fino al giorno della loro costituzione in mora continuano a godere i vantaggi attribuiti art52 art53, e gli atti compiuti ai sensi art54 restano irrevocabili. se l'assenza è stata volontaria e non è giustificata, l'assente perde il diritto di farsi restituire le rendite riservategli dalla norma art53.
art52 art48 art54 art53
art57
prova della morte dell'assente.
se durante il possesso temporaneo è provata la morte dell'assente, la successione si apre a vantaggio di coloro che al momento della morte erano suoi eredi o legatari. si applica anche in questo caso la disposizione del secondo dell'articolo precedente.
null
art58
dichiarazione di morte presunta dell'assente.
quando sono trascorsi dieci anni dal giorno a cui risale l'ultima notizia dell'assente, il tribunale competente secondo art48, su istanza del pubblico ministero o di taluna delle persone indicate nei capoversi art50, può con sentenza dichiarare presunta la morte dell'assente nel giorno a cui risale l'ultima notizia. in nessun caso la sentenza può essere pronunziata se non sono trascorsi nove anni dal raggiungimento della maggiore età dell'assente. può essere dichiarata la morte presunta anche se sia mancata la dichiarazione di assenza.
art50 art48
art59
termine per la rinnovazione dell'istanza.
l'istanza, quando è stata rigettata, non può essere riproposta prima che siano decorsi almeno due anni.
null
art60
altri casi di dichiarazione di morte presunta.
oltre che nel caso indicato art58, può essere dichiarata la morte presunta nei casi seguenti: quando alcuno è scomparso in operazioni belliche alle quali ha preso parte, sia nei corpi armati, sia al seguito di essi, o alle quali si è comunque trovato presente, senza che si abbiano più notizie di lui, e sono trascorsi due anni dall'entrata in vigore del trattato di pace o, in mancanza di questo, tre anni dalla fine dell'anno in cui sono cessate le ostilità; quando alcuno è stato fatto prigioniero dal nemico, o da questo internato o comunque trasportato in paese straniero, e sono trascorsi due anni dall'entrata in vigore del trattato di pace, o, in mancanza di questo, tre anni dalla fine dell'anno in cui sono cessate le ostilità, senza che si siano avute notizie di lui dopo l'entrata in vigore del trattato di pace ovvero dopo la cessazione delle ostilità; quando alcuno è scomparso per un infortunio e non si hanno più notizie di lui, dopo due anni dal giorno dell'infortunio o, se il giorno non è conosciuto, dopo due anni dalla fine del mese o, se neppure il mese è conosciuto, dalla fine dell'anno in cui l'infortunio è avvenuto.
art58
art61
data della morte presunta.
nei casi previsti dai numeri e dell'articolo precedente, la sentenza determina il giorno e possibilmente l'ora a cui risale la scomparsa nell'operazione bellica o nell'infortunio, e nel caso indicato dal il giorno a cui risale l'ultima notizia. qualora non possa determinarsi l'ora, la morte presunta si ha per avvenuta alla fine del giorno indicato.
null
art62
condizioni e forme della dichiarazione di morte presunta.
la dichiarazione di morte presunta nei casi indicati art60 può essere domandata quando non si è potuto procedere agli accertamenti richiesti dalla legge per la compilazione dell'atto di morte. questa dichiarazione è pronunziata con sentenza del tribunale su istanza del pubblico ministero o di alcuna delle persone indicate nei capoversi art50. il tribunale, qualora non ritenga di accogliere l'istanza di dichiarazione di morte presunta, può dichiarare l'assenza dello scomparso.
art50 art60
art63
effetti della dichiarazione di morte presunta dell'assente.
divenuta eseguibile la sentenza indicata art58, coloro che ottennero l'immissione nel possesso temporaneo dei beni dell'assente o i loro successori possono disporre liberamente dei beni. coloro ai quali fu concesso l'esercizio temporaneo dei diritti o la liberazione temporanea dalle obbligazioni di cui al art50 conseguono l'esercizio definitivo dei diritti o la liberazione definitiva dalle obbligazioni. si estinguono inoltre le obbligazioni alimentari indicate nel quarto art50. in ogni caso cessano le cauzioni e le altre cautele che sono state imposte.
art50 art58
art64
immissione nel possesso e inventario.
se non v'é stata immissione nel possesso temporaneo dei beni, gli aventi diritto indicati nei capoversi art50 o i loro successori conseguono il pieno esercizio dei diritti loro spettanti, quando è diventata eseguibile la sentenza menzionata art58. coloro che prendono possesso dei beni devono fare precedere l'inventario dei beni. parimenti devono far precedere l'inventario dei beni coloro che succedono per effetto della dichiarazione di morte presunta nei casi indicati art60.
art50 art60 art58
art65
nuovo matrimonio del coniuge.
divenuta eseguibile la sentenza che dichiara la morte presunta, il coniuge può contrarre nuovo matrimonio.
null
art66
prova dell'esistenza della persona di cui è stata dichiarata la morte presunta.
la persona di cui è stata dichiarata la morte presunta, se ritorna o ne è provata l'esistenza, ricupera i beni nello stato in cui si trovano e ha diritto di conseguire il prezzo di quelli alienati, quando esso sia tuttora dovuto, o i beni nei quali sia stato investito. essa ha altresì diritto di pretendere l'adempimento delle obbligazioni considerate estinte ai sensi del secondo art63. se è provata la data della sua morte, il diritto previsto nel primo di questo articolo compete a coloro che a quella data sarebbero stati suoi eredi o legatari. questi possono inoltre pretendere l'adempimento delle obbligazioni considerate estinte ai sensi del secondo art63 per il tempo anteriore alla data della morte. sono salvi in ogni caso gli effetti delle prescrizioni e delle usucapioni.
art63
art67
dichiarazione di esistenza o accertamento della morte.
la dichiarazione di esistenza della persona di cui è stata dichiarata la morte presunta e l'accertamento della morte possono essere sempre fatti, su richiesta del pubblico ministero o di qualunque interessato, in contraddittorio di tutti coloro che furono parti nel giudizio in cui fu dichiarata la morte presunta.
null
art68
nullità del nuovo matrimonio.
il matrimonio contratto a norma art65 è nullo, qualora la persona della quale fu dichiarata la morte presunta ritorni o ne sia accertata l'esistenza. sono salvi gli effetti civili del matrimonio dichiarato nullo. la nullità non può essere pronunziata nel caso in cui è accertata la morte, anche se avvenuta in una data posteriore a quella del matrimonio.
art65
art69
diritti spettanti alla persona di cui si ignora l'esistenza.
nessuno è ammesso a reclamare un diritto in nome della persona di cui si ignora l'esistenza, se non prova che la persona esisteva quando il diritto è nato.
null
art70
successione alla quale sarebbe chiamata la persona di cui si ignora l'esistenza.
quando s'apre una successione alla quale sarebbe chiamata in tutto o in parte una persona di cui s'ignora l'esistenza, la successione è devoluta a coloro ai quali sarebbe spettata in mancanza della detta persona, salvo il diritto di rappresentazione. coloro ai quali è devoluta la successione devono innanzi tutto procedere all'inventario dei beni, e devono dare cauzione.
null
art71
estinzione dei diritti spettanti alla persona di cui si ignora l'esistenza.
le disposizioni artt. precedenti non pregiudicano la petizione di eredità né gli altri diritti spettanti alla persona di cui s'ignora l'esistenza o ai suoi eredi o aventi causa, salvi gli effetti della prescrizione o dell'usucapione. la restituzione dei frutti non è dovuta se non dal giorno della costituzione in mora.
null
art72
successione a cui sarebbe chiamata la persona della quale è stata dichiarata la morte presunta.
quando s'apre una successione alla quale sarebbe chiamata in tutto o in parte una persona di cui è stata dichiarata la morte presunta, coloro ai quali, in sua mancanza, è devoluta la successione devono innanzi tutto procedere all'inventario dei beni.
null
art73
estinzione dei diritti spettanti alla persona di cui è stata dichiarata la morte presunta.
se la persona di cui e stata dichiarata la morte presunta ritorna o ne è provata l'esistenza al momento dell'apertura della successione, essa o i suoi eredi o aventi causa possono esercitare la petizione di eredità e far valere ogni altro diritto, ma non possono recuperare i beni se non nello stato in cui si trovano, e non possono ripetere che il prezzo di quelli alienati, quando è ancora dovuto, o i beni nei quali esso è stato investito, salvi gli effetti della prescrizione o dell'usucapione. si applica la disposizione del secondo art71.
art71
art74
parentela.
la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo. il vincolo di parentela non sorge nei casi di adozione di persone maggiori di età, di cui art291 e seguenti. il decreto legislativo dicembre , ha disposto con art104, che "i diritti successori che discendono dall'articolo del codice civile, come modificato dalla legge dicembre , , sulle eredità aperte anteriormente al termine della sua entrata in vigore si prescrivono a far data da suddetto termine".
art291 art104
art75
linee della parentela.
sono parenti in linea retta le persone di cui l'una discende dall'altra; in linea collaterale quelle che, pur avendo uno stipite comune, non discendono l'una dall'altra.
null
art76
computo dei gradi.
nella linea retta si computano altrettanti gradi quante sono le generazioni, escluso lo stipite. nella linea collaterale i gradi si computano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all'altro parente, sempre restando escluso lo stipite.
null
art77
limite della parentela.
la legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati.
null
art78
affinità.
l'affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell'altro coniuge. nella linea e nel grado in cui taluno è parente d'uno dei coniugi, egli è affine dell'altro coniuge. l'affinità non cessa per la morte, anche senza prole, del coniuge da cui deriva, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati. cessa se il matrimonio è dichiarato nullo, salvi gli effetti di cui al art87, .
art87
art79
effetti.
la promessa di matrimonio non obbliga a contrarlo né ad eseguire ciò che si fosse convenuto per il caso di non adempimento.
null
art80
restituzione dei doni.
il promittente può domandare la restituzione dei doni fatti a causa della promessa di matrimonio, se questo non è stato contratto. la domanda non è proponibile dopo un anno dal giorno in cui s'é avuto il rifiuto di celebrare il matrimonio o dal giorno della morte di uno dei promittenti.
null
art81
risarcimento dei danni.
la promessa di matrimonio fatta vicendevolmente per atto pubblico o per scrittura privata da una persona maggiore di età o dal minore ammesso a contrarre matrimonio a norma dell'articolo , oppure risultante dalla richiesta della pubblicazione, obbliga il promittente che senza giusto motivo ricusi di eseguirla a risarcire il danno cagionato all'altra parte per le spese fatte e per le obbligazioni contratte a causa di quella promessa. il danno è risarcito entro il limite in cui le spese e le obbligazioni corrispondono alla condizione delle parti. lo stesso risarcimento è dovuto dal promittente che con la propria colpa ha dato giusto motivo al rifiuto dell'altro. la domanda non è proponibile dopo un anno dal giorno del rifiuto di celebrare il matrimonio.
art84
art82
matrimonio celebrato davanti a ministri del culto cattolico.
il matrimonio celebrato davanti a un ministro del culto cattolico è regolato in conformità del concordato con la santa sede e delle leggi speciali sulla materia.
null
art83
matrimonio celebrato davanti a ministri dei culti ammessi nello stato.
il matrimonio celebrato davanti a ministri dei culti ammessi nello stato è regolato dalle disposizioni del capo seguente, salvo quanto è stabilito nella legge speciale concernente tale matrimonio.
null
art84
età.
i minori di età non possono contrarre matrimonio. il tribunale, su istanza dell'interessato, accertata la sua maturità psico fisica e la fondatezza delle ragioni addotte, sentito il pubblico ministero, i genitori o il tutore, può con decreto emesso in camera di consiglio ammettere per gravi motivi al matrimonio chi abbia compiuto i sedici anni. il decreto è comunicato al pubblico ministero, agli sposi, ai genitori e al tutore. contro il decreto può essere proposto reclamo, con ricorso alla corte d'appello, nel termine perentorio di dieci giorni dalla comunicazione. la corte d'appello decide con ordinanza non impugnabile, emessa in camera di consiglio. il decreto acquista efficacia quando è decorso il termine previsto nel quarto , senza che sia stato proposto reclamo.
null
art85
interdizione per infermità di mente.
non può contrarre matrimonio l'interdetto per infermità di mente. se l'istanza di interdizione è soltanto promossa, il pubblico ministero può chiedere che si sospenda la celebrazione del matrimonio; in tal caso la celebrazione non può aver luogo finché la sentenza che ha pronunziato sull'istanza non sia passata in giudicato.
null
art86
libertà di stato.
non può contrarre matrimonio chi è vincolato da un matrimonio o da un'unione civile tra persone dello stesso sesso precedente. la legge maggio , ha disposto con art1, che la presente modifica acquista efficacia dal giugno .
null
art87
parentela, affinità, adozione .
non possono contrarre matrimonio fra loro: gli ascendenti e i discendenti in linea retta ; i fratelli e le sorelle germani, consanguinei o uterini; lo zio e la nipote, la zia e il nipote; gli affini in linea retta; il divieto sussiste anche nel caso in cui l'affinità deriva da matrimonio dichiarato nullo o sciolto o per il quale e' stata pronunziata la cessazione degli effetti civili; gli affini in linea collaterale in secondo grado; l'adottante, l'adottato e i suoi discendenti; i figli adottivi della stessa persona; l'adottato e i figli dell'adottante; l'adottato e il coniuge dell'adottante, l'adottante e il coniuge dell'adottato. dal decreto legislativo dicembre , . dal decreto legislativo dicembre , . il tribunale, su ricorso degli interessati, con decreto emesso in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero, può autorizzare il matrimonio nei casi indicati dai numeri e , anche se si tratti di affiliazione . l'autorizzazione può essere accordata anche nel caso indicato dal numero , quando l'affinità deriva da matrimonio dichiarato nullo. il decreto è notificato agli interessati e al pubblico ministero. si applicano le disposizioni dei commi quarto, quinto e sesto dell'articolo .
art84
art88
delitto.
non possono contrarre matrimonio tra loro le persone delle quali l'una è stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell'altra. se ebbe luogo soltanto rinvio a giudizio ovvero fu ordinata la cattura, si sospende la celebrazione del matrimonio fino a quando non è pronunziata sentenza di proscioglimento.
null
art89
divieto temporaneo di nuove nozze.
non può contrarre matrimonio la donna, se non dopo trecento giorni dallo scioglimento, dall'annullamento o dalla cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio. sono esclusi dal divieto i casi in cui lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio siano stati pronunciati in base all'articolo , numero , lettere b ed f, della legge dicembre , , e nei casi in cui il matrimonio sia stato dichiarato nullo per impotenza, anche soltanto a generare, di uno dei coniugi. il tribunale con decreto emesso in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero, può autorizzare il matrimonio quando è inequivocabilmente escluso lo stato di gravidanza o se risulta da sentenza passata in giudicato che il marito non ha convissuto con la moglie nei trecento giorni precedenti lo scioglimento, l'annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. si applicano le disposizioni dei commi quarto, quinto e sesto dell'articolo e del quinto dell'articolo . il divieto cessa dal giorno in cui la gravidanza è terminata.
art84 art87
art90
assistenza del minore.
con il decreto di cui all'articolo il tribunale o la corte d'appello nominano, se le circostanze lo esigono, un curatore speciale che assista il minore nella stipulazione delle convenzioni matrimoniali.
art84
art91
il d.lgs. luogotenenziale 14 settembre 1944, n. 287 ha confermato l'abrogazione del presente.
articolo .
null
art92
matrimonio del re imperatore e dei principi reali.
le disposizioni art84 art87, numeri art5 art6 art7 art8 art9 e art90, quarto , non sono applicabili al re imperatore e alla famiglia reale. per la validità dei matrimoni dei principi e delle principesse reali è richiesto l'assenso del re imperatore.
art6 art84 art90 art8 art7 art9 art3 art87 art5
art93
pubblicazione.
la celebrazione del matrimonio dev'essere preceduta dalla pubblicazione fatta a cura dell'ufficiale dello stato civile. dal d.p.r. novembre , .
null
art94
luogo della pubblicazione.
la pubblicazione deve essere richiesta all'ufficiale dello stato civile del comune dove uno degli sposi ha la residenza ed è fatta nei comuni di residenza degli sposi. dal d.p.r. novembre , . dal d.p.r. novembre , .
null
art96
richiesta della pubblicazione.
la richiesta della pubblicazione deve farsi da ambedue gli sposi o da persona che ne ha da essi ricevuto speciale incarico.
null
art98
rifiuto della pubblicazione.
l'ufficiale dello stato civile che non crede di poter procedere alla pubblicazione rilascia un certificato coi motivi del rifiuto. contro il rifiuto è dato ricorso al tribunale, che provvede in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero.
null
art99
termine per la celebrazione del matrimonio.
il matrimonio non può essere celebrato prima del quarto giorno dopo compiuta la pubblicazione. se il matrimonio non è celebrato nei centottanta giorni successivi, la pubblicazione si considera come non avvenuta.
null
art100
riduzione del termine e omissione della pubblicazione.
il tribunale, su istanza degli interessati, con decreto non impugnabile emesso in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero, può ridurre, per gravi motivi, il termine della pubblicazione. in questo caso la riduzione del termine è dichiarata nella pubblicazione. può anche autorizzare, con le stesse modalità, per cause gravissime, l'omissione della pubblicazione, quando gli sposi davanti al cancelliere dichiarano sotto la propria responsabilità che nessuno degli impedimenti stabiliti art85 art86 art87 art88 art89 si oppone al matrimonio. a il cancelliere deve far precedere alla dichiarazione la lettura di detti artt. e ammonire i dichiaranti sull'importanza della loro attestazione e sulla gravità delle possibili conseguenze. a dal d.p.r. novembre , . il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ". a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
art88 art85 art89 art86 art87
art101
matrimonio in imminente pericolo di vita.
nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l'ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l'assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. l'ufficiale dello stato civile dichiara nell'atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l'imminente pericolo di vita.
null
art102
persone che possono fare opposizione.
i genitori e, in mancanza loro, gli altri ascendenti e i collaterali entro il terzo grado possono fare opposizione al matrimonio dei loro parenti per qualunque causa che osti alla sua celebrazione. se uno degli sposi è soggetto a tutela o a cura, il diritto di fare opposizione compete anche al tutore o al curatore. il diritto di opposizione compete anche al coniuge della persona che vuole contrarre un altro matrimonio. quando si tratta di matrimonio in contravvenzione al art89, il diritto di opposizione spetta anche, se il precedente matrimonio fu sciolto, ai parenti del precedente marito e, se il matrimonio fu dichiarato nullo, a colui col quale il matrimonio era stato contratto e ai parenti di lui. il pubblico ministero deve sempre fare opposizione al matrimonio, se sa che vi osta un impedimento o se gli consta l'infermità di mente di uno degli sposi, nei confronti del quale, a causa dell'età, non possa essere promossa l'interdizione.
art89
art103
atto di opposizione.
l'atto di opposizione deve dichiarare la qualità che attribuisce all'opponente il diritto di farla, le cause dell'opposizione, e contenere l'elezione di domicilio nel comune dove siede il tribunale nel cui territorio si deve celebrare il matrimonio. dal d.p.r. novembre , .
null
art104
effetti dell'opposizione.
dal d.p.r. novembre , . se l'opposizione è respinta, l'opponente, che non sia un ascendente o il pubblico ministero, può essere condannato al risarcimento dei danni.
null
art105
matrimonio del re imperatore e dei principi reali.
le disposizioni di questa sezione e della precedente non si applicano al re imperatore e alla famiglia reale.
null
art106
luogo della celebrazione.
il matrimonio deve essere celebrato pubblicamente nella casa comunale davanti all'ufficiale dello stato civile al quale fu fatta la richiesta di pubblicazione.
null