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Avrò mai la fortuna di poterlo rivedere e abbracciare? |
È impossibile figurarsi gli abbracciamenti, gli strizzoni di collo, i pizzicotti dell’amicizia |
Tu poi ritorna qui fra una ventina di minuti e troverai l’arboscello già spuntato dal suolo e coi rami tutti carichi di monete. |
Questo spettacolo era commovente, non c’è che dire: |
Geppetto, credendo che tutti questi piagnistei fossero un’altra monelleria del burattino, pensò bene di farla finita, e arrampicatosi su per il muro, entrò in casa dalla finestra. |
Con mille smorfie e mille manierine, gli domandò sorridendo: |
In poco più d’un’ora, tutti i suoi amici furono invitati. |
Chi giocava alle noci, chi alle piastrelle, chi alla palla, chi andava in velocipede, chi sopra a un cavallino di legno; |
Ma quando fu arrivato a un certo punto, quasi in faccia alla Quercia grande, si fermò, perché gli parve di aver sentito gente fra mezzo alle frasche. |
E perché seguisti il consiglio di quel falso amico, di quel cattivo compagno? |
E gli assassini saltarono anche loro, ma non avendo preso bene la misura, patatunfete! |
Perché non vieni anche tu? |
Io no, balbettò il burattino che non aveva più fiato in corpo. |
A quest’ora l’avrà inghiottito il terribile Pesce-cane, che da qualche giorno è venuto a spargere lo sterminio e la desolazione nelle nostre acque. |
A questa terza bugia, il naso gli si allungò in un modo così straordinario, che il povero Pinocchio non poteva più girarsi da nessuna parte. |
Perché ho dato retta a questi compagni, che sono la mia dannazione? |
Pregate la Fata da parte mia! |
Lei che passeggia tutto il giorno e tutta la notte per il mare |
Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina. |
Senti dunque se per caso avessi la febbre. |
Sul far del mattino, gli riuscì di vedere poco distante una lunga striscia di terra. |
Mangiafoco starnutisce e perdona a Pinocchio, il quale poi difende dalla morte il suo amico Arlecchino. |
Quando il pescatore ebbe tirata fuori la rete dal mare, gridò tutto contento: |
Nascono burattini, vivono burattini e muoiono burattini. |
Diventava subito una bestia e non c’era più verso di tenerlo. |
Tu sei un burattino e hai la testa di legno e io gli tirai un martello di legno, |
Ecco un paese, come piace veramente a me! |
Il quale, non avendo parole lì per lì per difendersi, |
Difatti andò subito a cercarlo a casa, per invitarlo alla colazione, e non lo trovò: |
Il momento più brutto e più umiliante fu quello quando sentirono spuntarsi di dietro la coda. |
In questa casa non c’è nessuno. |
Vide la sua parrucca gialla in mano del burattino. |
Ebbene, disse allora il burattino, facciamo un patto da buoni amici. |
Io non son nato per lavorare! |
Fatto questo piccolo sfogo, che gli venne proprio dal cuore, entrò dentro il casotto e si addormentò. |
Credendo quasi che fosse un sogno, si rigirava quest’uovo fra le mani, e lo toccava e lo baciava, e baciandolo diceva: |
All’apparizione inaspettata del burattinaio, ammutolirono tutti: |
Pinocchio va co’ suoi compagni di scuola in riva al mare, per vedere il terribile Pescecane. |
Ebbene, che cosa vuoi da me? |
La carrozzina era tirata da cento pariglie di topini bianchi |
Chi ci vuole venga a prenderci. |
Appena dette queste ultime parole, il Grillo-parlante si spense a un tratto |
Il Pescecane voglio vederlo per certe mie ragioni |
Dunque, addio davvero, e buon viaggio. |
VIII Geppetto rifà i piedi a Pinocchio e vende la propria casacca per comprargli l’Abbecedario. |
Credo di sì, anzi ne sono sicura. |
E poi cominciò ad abbaiare: |
È un onore che non vi meritate, ma gli uomini generosi come me non badano a queste piccolezze! |
Aspettò un segno di risposta a quella dimanda: |
Intanto, mentre camminava, vide sul tronco di un albero un piccolo animaletto che riluceva di una luce pallida e opaca, |
Oramai è tardi e voglio andare a letto. |
Allora entrò in bottega un vecchietto tutto arzillo, |
Ecco il nostro caro Pinocchio! |
Aveva in capo un nicchiettino a tre punte gallonato d’oro, una parrucca bianca coi riccioli che gli scendevano giù per il collo |
Il povero figliuolo col pensiero sempre fisso al Campo dei miracoli, aveva preso un’indigestione anticipata di monete d’oro. |
E se non ti garba di andare a scuola, perché non impari almeno un mestiere, tanto da guadagnarti onestamente un pezzo di pane? |
Che cos’hai, mio caro casigliano? |
Intanto Pinocchio, rizzatosi da terra tutto infuriato, schizzò con un salto sulla groppa di quel povero animale. |
Ma tu non puoi crescere, replicò la Fata. |
Nemmeno così la posso bere |
E pensare che ho ricevuto da lei tante attenzioni e tante cure amorose |
Il povero cane non si reggeva più in piedi. |
A mio credere il burattino è bell’e morto: |
Era il padrone del campo che veniva in punta di piedi a vedere se qualcuna di quelle faine, che mangiavano di nottetempo i polli, fosse rimasta al trabocchetto della tagliuola. |
Allora i ragazzi, indispettiti di non potersi misurare col burattino a corpo a corpo, pensarono bene di metter mano ai proiettili |
Aspettò due minuti, e nulla; |
Si provò a fuggire di camera ma non gli riuscì. |
Se io avessi tanto fiato da arrivare fino a quella casa, forse sarei salvo, disse dentro di sé. |
Ora vieni un po’ qui da me e raccontami come andò che ti trovasti fra le mani degli assassini. |
Il mare era tutto liscio come un gran cristallo da specchio. |
Un altro giorno sarà tardi, disse la Volpe. |
E perché si divincolava come un anguilla e faceva sforzi incredibili, per isgusciare dalle grinfie |
E tirò fuori le monete avute in regalo da Mangiafoco. |
Ma, quando fu lì, sentì mancarsi il coraggio |
Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni, uno de’ quali essendo rimasto ferito, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri. |
Gran colazione di caffè-e-latte per festeggiare questo grande avvenimento. |
Pietà, signor Cavaliere! |
Dopo aver guardato attentamente, cacciò un urlo acutissimo gridando: |
E, sbadigliando, spalancava una bocca che pareva un forno. |
Oramai ho fatto tardi! |
Io sono un ragazzo, e non compro nulla dai ragazzi, |
A queste parole bisbigliate sommessamente, il burattino, spaventato più che mai, saltò giù dalla groppa della cavalcatura e andò a prendere il suo ciuchino per il muso. |
O della tua giacchetta, de’ tuoi calzoncini e del tuo berretto che cosa ne hai fatto? |
Il burattino, in tempo di vita sua, non aveva mai potuto patire le veccie: |
Presa questa risoluzione, si avvicinò alla scogliera; |
Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: |
Ma come mai sei capitato in quella grotta? |
Che vuoi che mi faccia di una giacchetta di carta fiorita? |
L’infelice Pinocchio, a quest’antifona, cominciò a piangere, a strillare, a raccomandarsi e piangendo diceva: |
E spiccato un salto, montò a cavalcioni sulle stanghe. |
Metti fuori i denari o sei morto, |
La tua malattia è grave |
A questo punto si sentì nella camera un suono soffocato di pianti e di singhiozzi. |
Non mi riesce più di star ritto sulle gambe. |
Stamani m’è piovuta nel cervello un’idea. |
In questo caso avete mille ragioni, disse il carceriere; |
Bevi questa medicina, e in pochi giorni sarai guarito. |
La bella Bambina dai capelli turchini fa raccogliere il burattino: |
Intanto, posata da una parte l’ascia, prese in mano la pialla, per piallare e tirare a pulimento il pezzo di legno; |
La mattina dopo arrivarono sulla spiaggia del mare. |